I dinosauri al cinema dovrebbero essere l’antitesi della noia. Pericolosi e colossali come mostri, affascinanti come animali perduti di un’epoca che ha convinto davvero tutti, alle elementari, a voler diventare paleontologi, i dinosauri sono fatti della stessa materia alla base dei blockbuster di successo.
Eppure, salvo rare eccezioni, al cinema i dinosauri faticano a funzionare. Lo stesso Jurassic Park ha dimostrato di recente di non saper sfruttare e gestire a dovere quella sensazione d’eccitazione e meraviglia provocata dal vedere dinosauri sempre più realistici su grande schermo, grazie alle possibilità degli effetti speciali. Lo si capisce confrontando i primi titoli del franchise con gli ultimi arrivati (ecco dove e quando vedere tutta la saga di Jurassic Park).
65: Fuga dalla Terra è un progetto che ha un gruppo di nomi importanti alle spalle. L’idea nasce dagli stessi autori di un franchise di successo come A Quiet Place e ha come produttore nientemeno che Sam Raimi. Non male davvero. Come è potuto succedere che degli specialisti della tensione e del horror permettessero al film di diventare tanto noioso e prevedibile?
La colpa stavolta non è tutta sulle spalle degli sceneggiatori e del duo di registi Scott Beck e Bryan Woods. Anche chi ha curato il lancio del film infatti ha le sue colpe, avendo bruciato in partenza buona parte dell’appeal della pellicola con protagonista Adam Driver.
La trama di 65: Fuga dalla Terra
Il titolo italiano in questo senso è sconfortante, perché ci dice già gran parte di quello che dovrebbe coglierci di sorpresa nell’avvio del film. L’originale 65 invece è un mistero più stuzzicante, perché non dà indizi sul suo significato né sul dove sia ambientata la storia.
Il pubblico italiano già sa che il pilota Mills interpretato da Adam Driver si trova sulla Terra e, considerando che il trailer punta tutto sui dinosauri, non è difficile intuire che sia ambientato durante il cretaceo, il canto del cigno dei dinosauri, 65 milioni di anni fa.
Questo è lo spunto brillante del film: combinare un approccio futurista dato da una civiltà avanzatissima che raggiunge la Terra in epoche remote con il setting primitivo e pericoloso del nostro pianeta prima dell’evoluzione dei mammiferi e dell’umanità.
Nel film Mills accetta una missione spaziale di due anni nella speranza di fare abbastanza soldi da poter curare sua figlia. Nel viaggio di ritorno però la sua nave spaziale finisce nella cintura di asteroidi tra Marte e Giove. Il velivolo si danneggia e precipita. Mills si ritrova solo su un pianeta inospitale e popolato di dinosauri.
La scoperta della presenza di un’altra giovanissima sopravvissuta di nome Koa (interpretata da Ariana Greenblatt) lo trattiene dal fare gesti esterni. I due, estranei e incapaci di comunicare dato che parlano lingue differenti, collaboreranno per raggiungere l’unico mezzo di fuga rimasto intatto nell’atterraggio sulla Terra.
Perché evitare 65: Fuga dalla Terra
Grazie ai costi contenuti e al rimborso fiscale ottenuto (secondo quanto riportato da Sony), 65: Fuga dalla Terra è un film a basso budget, almeno per gli standard hollywoodiani. Considerando un esborso di 45 milioni di dollari, non avrà troppi problemi a rifarsi, almeno dei soldi spesi per la sua realizzazione.
Come spesso capita di dire in tempi recenti, è un film irrisolto e poco riuscito, che aveva tutte le carte in regola per essere eccezionale. Come il classico fantascientifico Il pianeta delle scimmie insegna, il plot twist terrestre può essere spettacolare, ma bisogna giocare a carte coperte. 65: Fuga dalla Terra invece è così ansioso di attirarci in sala con i suoi dinosauri da dirci tanto, troppo, già nel titolo e nel trailer.
Peccato per esempio non aver puntato di più sulla presenza attoriale sempre solidissima di Adam Driver. Avere per le mani un interprete simile e fargli sparare e schivare dinosauri e trappole mortali tutto il tempo, senza dargli un lato umano non stereotipato da esplorare è un vero spreco.
Non che i realizzatori non abbiano le loro colpe. 65 sbaglia completamente ritmo, risultando in molti tratti lento e mortalmente noioso. Anche quando i dinosauri sono in scena. Inoltre tratta le svolte emozionali del film e il legame che s’instaura tra il protagonista e la ragazzina da salvare come passaggi dovuti e non come qualcosa che susciti emozione.
L’immagine di copertina di questo articolo è tratta da 65: Fuga dalla Terra di Sony.
Commento
Voto di Cpop
55Pro
- Adam Driver è come sempre impeccabile
- I suggestivi scenari della Terra preistorica
- I dinosauri
Contro
- Non dà niente da fare ad Adam Driver di davvero importante
- È prevedibile e noioso
- I dinosauri sono usati male
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