Cobra Kai è giunta alla sua ultima e intensa avventura, dopo sei stagioni al cardiopalma, tra alti e bassi e tra colpi fulminei e colpi di scena. La sesta stagione, proprio per la sua intensità, è stata divisa in tre parti e dopo avervi parlato della Prima Parte della Stagione 6 di Cobra Kai eccoci con la disamina della Seconda Parte disponibile su Netflix dal 15 novembre 2024.
La serie sequel dell'amata trilogia cinematografica Karate Kid ci ha permesso di osservare drammi e avventure sportive che hanno cercato di rendere omaggio al passato, senza abbandonare la freschezza della modernità e delle nuove generazioni. Questo non è stato svolto sempre alla perfezione o ad alto livello, ma la genuina energia presente in ogni stagione ha permesso alla serie di essere amata in tutto il mondo e da qualsiasi tipologia di spettatori, dai nostalgici ai novizi. Cobra Kai Stagione 6 - Parte 2 riprende esattamente da dove si era fermata la Parte 1, quindi con le avventure del Miyagi-Do a Barcellona al campionato mondiale Sekai Taikai e con il tradimento di Tory (Peyton List) che si unisce al Cobra Kai di Kreese (Martin Kove) e Kim Da-Eun (Alicia Hannah-Kim) per lottare al titolo. La Parte 2, ovviamente, prepara anche il terreno per la direzione della serie nella terza e ultima parte che arriverà il 13 febbraio 2025.
Alcune cose cambiano, altre no
Se per la Parte 1 della sesta stagione avevamo segnalato una notevole lentezza nella narrazione e nel ritmo, con i combattimenti che fungevano da contorno solo per movimentare parzialmente le scene, in questa seconda parte l’energia si intensifica notevolmente. Viene finalmente mostrato il potenziale del Sekai Taikai, grazie a una serie di cambiamenti che rinfrescano lo spettacolo. Innanzitutto i protagonisti si spostano da San Fernando Valley a Barcellona e questo consente alla serie di uscire fuori dalla sua zona di comfort. Si aggiungono anche alcuni nuovi e temibili antagonisti come gli Iron Dragons (guidati dalla star di Mortal Kombat Lewis Tan nel ruolo del formidabile Sensei Wolf), e ci sono tanti nuovi spunti e volti poco familiari, tra cui il membro del Cobra Kai Kwon Jae-Sung (Brandon H. Lee), con cui il team di Miyagi-Do interagisce in vari modi.
Purtroppo è proprio nelle interazioni tra le persone e tra i vari dojo che riaffiorano i pregi, ma soprattutto i difetti della serie. Continuano a esserci i litigi tra Johnny (William Zabka) e Daniel (Ralph Macchio) e continuano a esserci discussioni di poco conto tra i giovani in preda agli ormoni e ai problemi adolescenziali. Se quest'ultimi avevano più senso nelle prime stagioni focalizzate maggiormente sul periodo liceale, ora diventano solo ridondanze inserite con l'unico scopo di allungare il brodo rendendo anche alcuni personaggi inutilmente immaturi.
Qualche dubbio sulle scelte narrative e la gestione dei personaggi
In queste due parti della Stagione 6 di Cobra Kai, inoltre, si osserva un'altra curiosità che finora non era emersa: non c'è più un personaggio centrale predominante. Le prime stagioni potevano essere descritte come "quelle di Miguel", ma nonostante Xolo Maridueña sia chiaramente un elemento insostituibile e importantissimo, la serie non gira più intorno a lui. William Zabka, a parte un momento carico di emozione, si osserva spesso mentre fa battute sarcastiche o discorsi motivazionali, una scelta strana, dato che è di gran lunga superiore a molti degli altri attori del cast in termini di performance.
Anche i nuovi innesti non sono perfetti o chissà quanto utili: Sensei Wolf (Lewis Tan) guida i combattenti feroci e anche se si dimostrano avversari forti sul tatami, i nuovi personaggi hanno un ruolo piuttosto marginale nella trama. L'unico scopo di Wolf sembra essere far arrabbiare Johnny, e sebbene sia divertente, di solito è un ruolo già coperto da Daniel. Per quanto riguarda gli studenti, Axel Kovacevic (Patrick Luwis) e Zara Malik (Rayna Vallandingham) aggiungono un tocco di drama adolescenziale, ma non vanno oltre. Questi personaggi avrebbero potuto mostrare molto di più se avessero ricevuto più attenzione invece di fare da sfondo agli altri due dojo. Menomale che c'è Kwon, il bad boy per eccellenza che toglie parzialmente il ruolo di antagonista principale a Kreese divenendo il perfetto "cattivo" per Miguel e Robby.
L'unica vera particolarità narrativa è la continua indagine di Daniel sul misterioso passato del Maestro Miyagi. Anche in questa seconda parte non trova una vera chiusura e anzi è presente un uso un po' troppo ingenuo della tecnologia di IA deepfake che probabilmente non piacerà a molti di voi. Da sottolineare un altro dettaglio narrativo che fa capolino con un breve accenno ma che invece dovrebbe essere trattato dai creatori dello show, Josh Heald, Jon Hurwitz e Hayden Schlossberg, come qualcosa di cruciale per la trama: come fa Kreese, che dovrebbe essere un latitante, a viaggiare continuamente tra gli Stati Uniti e la Corea del Sud? Come riesce a comparire in un torneo mondiale in un paese che ha un trattato di estradizione con gli Stati Uniti? Chissà se troveremo delle risposte nella seconda parte o verrà lasciato come qualcosa di irrisolto.
Combattimenti crudi, realistici ed entusiasmanti
Al netto di questi difetti che ormai vanno avanti da fin troppo tempo per poterli cancellare, perché fanno parte dello scheletro della narrazione, in questa Parte 2 della Stagione 6, Cobra Kai ha ritrovato il suo entusiasmo e la sua energia. Non entreremo nei dettagli perché sarebbero degli spoiler molto grossi, però quello che viene mostrato nel decimo episodio, nonché il finale della Seconda Parte, è un qualcosa di talmente entusiasmante, crudo e inaspettato da rivalutare qualsiasi scena d'azione precedente.
Inoltre, ogni incontro del Sekai Taikai ha molta più intensità e le coreografie sono decisamente più realistiche e con uno studio più approfondito rispetto alle forzature, alla lentezza e legnosità della prima parte. Questi combattimenti, inoltre, permettono ai giovani attori di prendere il centro della scena, regalando alcuni dei momenti più coinvolgenti ed emotivi della serie. L'equilibrio tra i conflitti in competizione e quelli al di fuori dei combattimenti ufficiali è perfetto. Dovrete, tuttavia, sospendere più volte l'incredulità per quanto riguarda le sfide e i tabelloni perché narrativamente sono state prese le scelte più convenienti e più sospettabili.
Conclusioni
Il suddetto finale prepara a una Parte 3 che sarà, si spera, davvero epica. Dopotutto finora aleggiava l'idea che nulla potesse superare il finale perfetto dello scontro con Terry Silver della Stagione 5. Tuttavia i nuovi episodi della Stagione 6 sono divertenti, frenetici e finiscono in un punto che lascia ampio spazio a colpi di scena e sorprese.
Come ipotizzavamo nella recensione della Parte 1, era chiaro che Cobra Kai stesse trattenendo qualcosa di grosso. I primi cinque episodi della stagione finale, infatti, erano fin troppo vaghi e troppo ancorati ad alcuni canoni per non giocarsi troppi rischi. La seconda parte, grazie al Sekai Taikai e ad alcune sottotrame riuscite, è un netto miglioramento. Sebbene continui a mostrare alcuni problemi familiari, tra cui trame ripetitive e minore attenzione su alcune delle stelle più brillanti della serie, Cobra Kai torna alla forma grintosa che l'ha resa un grande successo sin dall'inizio ponendo delle solide basi per una conclusione di serie che si preannuncia epica.
Commento
Voto di Cpop
80Pro
- Il Sekai Taikai dona alla serie una freschezza incredibile
- Il cliffhanger finale
- Il ritorno di tutti i pregi della serie...
Contro
- ...ma anche di tutti i difetti
- Gestione deficitaria di vecchi e nuovi personaggi
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