The Warrior - The Iron Claw, recensione: un conto di 3 che colpisce al cuore

La recensione di The Warrior - The Iron Claw, film basato sulla vera storia dei Von Erich, la famiglia più celebre del mondo del wrestling.

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Autore: Luca Carbonaro ,

Tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80 una famiglia su tutte regnava nel mondo del wrestling. Era quella dei Von Erich, capitanata dal burbero Fritz Von Erich (all'anagrafe Jack Barton Adkisson) wrestler ritiratosi dal circuito e creatore di una delle manovre più devastanti, la Iron Claw.

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Ma la famiglia più amata del Texas era anche colpita da quella che in molti avevano definito una vera e propria "maledizione", iniziata con la morte del piccolo Jack Jr. e culminata con la scomparsa degli altri fratelli. Una storia di mito e tragedia sviscerata in più salse tra speciali e documentari, ma mai trasposta sul grande schermo. E da queste premesse nasce The Warrior - The Iron Claw, in sala dal 1 febbraio con Eagle Pictures.

L'arduo compito è spettato a Sean Durkin, premiato nel 2010 alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes per il cortometraggio Mary Last Seen. Il regista porta all'estremo l'esperienza maturata con Martha Marcy May Marlene e The Nest, scrivendo e dirigendo quello che secondo i canoni dovrebbe essere un semplice biopic, ma si rivela un'intima storia di famiglia e vite spezzate.

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The Warrior - The Iron Claw, la spettacolare brutalità del ring

Il film si apre con un prologo in bianco e nero che mostra sin da subito l'elemento catartico di tutta la narrazione: un ring da wrestling. Quel "sacro tappeto" in cui gli atleti lottano senza esclusione di colpi per intrattenere il pubblico ma al tempo stesso si lasciano sopraffare dalla pressione fisica e psicologica. Holt McCallany, già apprezzato nella serie Netflix Mindhunter, incarna alla perfezione lo spirito rigoroso e intransigente di un wrestler/promoter disposto a tutto pur di portare nella sua famiglia il titolo mondiale dei pesi massimi e conquistarsi un posto nella leggenda.

"Finto?, Non c'è nulla di finto in quello che faccio" esclama Kevin Von Erich (Zac Efron) in una scena con la sua futura compagna Pam (Lily James), mettendo sin da subito in chiaro le dinamiche del wrestling. I risultati degli incontri potranno sì essere predeterminati, ma le cadute sul ring sono veritiere e le tribolazioni che ne derivano ancor di più.

Ed è proprio questo l'aspetto in cui The Warrior - The Iron Claw eccelle: far immergere gli spettatori nel complesso mondo del wrestling intriso di sudore, sangue, luci della ribalta, vittorie e sconfitte, con scene ancor più realistiche di quelle ammirate in The Wrestler. Anzi, Sean Durkin sembra voler richiamare quello stile intimo e ruvido mostrato nel film di Darren Aronofsky, ma facendolo brillare di luce propria.

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Un plauso va a Chavo Guerrero, vera e propria leggenda del business, che ha svolto alla perfezione il ruolo di stunt coordinator, supervisionando con minuzia le scene di combattimento. Bodyslam, dropkick, suplex, perfino la corsa alle corde e la ring psycology sono tutti elementi trattati con cura e rispetto. 

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The Warrior - The Iron Claw: bodyslam, dropkick e vite spezzate

Il lavoro certosino del regista, coadiuvato dalla vivida fotografia di Mátyás Erdély, restituisce su schermo la duplice anima dei protagonisti: da un lato la voglia di godersi la propria giovinezza tra bevute di birra in compagnia, balli e canzoni, dall'altro la difficoltà nel resistere alle numerose tribolazioni del ring e alle pressioni psicologiche derivate dalla pesante eredità familiare. Quei duri colpi che portano i fratelli ad abusare di antidolorifici e sostanze stupefacenti. 

Zac Efron, qui alla sua interpretazione migliore in carriera, buca lo schermo nel trasmettere il senso di inquietudine e desolazione che il suo Kevin Von Erich si trova a provare ogni qual volta la vita di un fratello viene spezzata in circostanze tragiche. Ed è proprio lui il fil rouge del racconto, quel guerriero intriso di speranza (da qui il titolo italiano The Warrior) che inizia a convincersi dell'esistenza di una maledizione senza mai perdersi d'animo.

Convincente anche la trasformazione di Jeremy Allen White, reduce dalla grande vittoria agli Emmy per The Bear, nei panni di Kerry Von Erich. Peccato che il suo screen time sia particolarmente ridotto rispetto agli altri nonostante sia stato il più influente dei fratelli all'interno del wrestling, soprattutto per via del suo trascorso in WWE (all'epoca World Wrestling Federation). Traguardi che vengono menzionati, ma il suo arco narrativo viene condensato a fronte di quello che rappresenta uno dei problemi principali del film: un ritmo altalenante.

Parlando di incongruenze storiche, nel film non è stato purtroppo inserito Chris Von Erich, morto suicida a 21 anni, e la scomparsa di Jack Jr. non viene mostrata. Una scelta narrativa ben precisa del regista che ha ammesso di aver cambiato la sceneggiatura per evitare una sorta di ripetitività nella tragedia. E soprattutto lasciare gli spettatori con un senso di speranza e ottimismo, reso emblematico dall'inquadratura finale.  

Perchè vedere The Warrior - The Iron Claw?

Sebbene la sceneggiatura di Durkin sembri vacillare proprio nel momento in cui voglia raggiungere le sue ambizioni più forti, il film si rivela convincente nella sua struttura. Zac Efron e Jeremy Allen White rappresentano senza ombra di dubbio gli MVP della narrazione, ma l'interpretazione di Harris Dickinson e Stanley Simons completa quella dinamica di fratellanza che colpisce al cuore. 

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Gli amanti del wrestling avranno un sussulto positivo nel notare tutti i riferimenti al mondo della disciplina (NWA e WWF in particolar modo) e ai camei illustri, ma la forza di The Warrior - The Iron Claw risulta proprio nell'essere appetibile anche a un pubblico generalista e non avvezzo a questa forma di sport-spettacolo. Anzi, potrebbe essere una spinta ulteriore nel far comprendere cosa si celi dietro a un mondo molto spesso bistrattato.  

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Credits immagine di copertina: Eagle Pictures 

Commento

Voto di Cpop

85
Al netto di qualche imperfezione storica e di un pacing altalenante, The Warrior - The Iron Claw si configura come uno dei migliori prodotti cinematografici mai realizzati sul mondo del wrestling. Il rispetto e la cura minuziosa con cui la disciplina viene trattata renderà felici i fan di questo sport-spettacolo, ma il film risulta altrettanto godibile anche per i neofiti. Una storia di mito, tragedia, vittorie, sconfitte e speranza. Un racconto che meritava di essere trasposto sul grande schermo.

Pro

  • L'accuratezza certosina nelle scene di wrestling lottato
  • Le interpretazioni di Zac Efron e Jeremy Allen White
  • Anche in italiano la terminologia non è stata stravolta
  • Camei illustri

Contro

  • Alcune inesattezze storiche
  • Uno dei fratelli Von Erich è stato tagliato dal film per ragioni di trama
  • Pacing altalenante: il ritmo nella seconda metà è troppo frettoloso
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