5 motivi per guardare Kaiju No 8, un trionfo di azione e humor!

Autore: Federica Polino ,

Sei amante di mostri giganti, disgustosi intestini e combattimenti da paura? Allora eccoti 5 motivi per guardare Kaiju No 8, il nuovo titolo a rilascio settimanale disponibile su Crunchyroll (e X), dall'incipit di duplice natura, così come duplice è la natura del protagonista: una storia che risulta nuova e fresca, malgrado il tema dei mostri giganti sia stato già abbondantemente trattato.

Tuttavia, vale davvero la pena di investire il vostro tempo in una nuova opera, nonostante il panorama anime primaverile sia straripante di titoli?

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La nostra risposta è un sonoro sì, pertanto indossate le vostre tute, inforcate le armi e preparatevi ad unirvi alle Forze di Difesa!

ATTENZIONE: quest'articolo contiene SPOILER sull'episodio 1 di Kaiju No 8.

Un primo episodio mastodontico

In un mondo minacciato da ondate periodiche di attacchi mostruosi, Kafka Hibino è un trentenne ordinario con un lavoro straordinario: ripulitore delle carcasse dei kaiju. Da sempre il suo sogno è di entrare a far parte delle Forze di Difesa, se non ché, un giorno, la sua vita muta improvvisamente forma.

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Il primo episodio dell’adattamento anime dell’opera di Naoya Matsumoto, in Italia edita Star Comics, prodotta dallo studio I.G. Production (Heavenly Delusion) è disponibile sia sottotitolato che doppiato in italiano e non ha deluso affatto le aspettative del pubblico.

Hibino Kafka

L’opera rompe gli schemi, e ne è prova lampante il suo protagonista: un uomo che ha superato la trentina, che ha temporaneamente accantonato il proprio desiderio di entrare nelle Forze di Difesa e lavorare al fianco di Mina Hashiro, sua amica d’infanzia.

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Elemento fondamentale dell’opera è il focus sull’età adulta di Kafka: puntare su un lavoratore ordinario e non sul classico adolescente ribelle, catapultarlo in un turbinio di eventi catastrofici e combattimenti tra bestie mastodontiche tipici di un battle shonen, ha permesso allo spettatore medio di identificarsi con lui, empatizzare col personaggio, facendolo sentire un tutt’uno con l’opera stessa.

Ma com'è che mi sono ridotto in queste condizioni? Ah, no, basta, non devo pensarci! Anche la pulizia è un lavoro importante, utile per l'intera popolazione!

E poi ho un bell'appartamento, e mangio tutto quello che voglio...

Questo non dovrebbe essere abbastanza?

Kafka è un normale adulto che non ama il suo lavoro, ma consapevole che quest'ultimo gli consenta di sopravvivere: ha temporaneamente accantonato il suo sogno, senza però rinunciarvi del tutto, dimostrando coraggio e caparbietà.

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Al di là del protagonista, poi, segnaliamo un’ottima caratterizzazione di tutti i personaggi: immediatamente riconoscibili, divertenti, umani, malgrado riflettano un po’ gli stereotipi del genere. 

Una buona dose di humor

Non si direbbe a prima vista, ma Kaiju No 8 nasconde non poche situazioni tragi-comiche difficilmente trascurabili: a partire dalla bizzarra idea che un umile ripulitore di strade possa trasformarsi in una terrificante creatura, la stessa età un po’ avanzata (atipica per uno shonen) del protagonista, sino alle reazioni spropositate di Kafka e Reno Ichikawa nell’assistere ad una metamorfosi così drastica.

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Ichikawa, guarda che sono sempre io!

Sin dal primo episodio, è lampante la ricerca di battute e situazioni esilaranti, volte ad alleggerire eventi di per sé spaventosi ed allarmanti (un po’ alla Gintama), switchando con facilità dal focus sulle mostruose fauci di creature mastodontiche alle espressioni comiche, buffe (e mai forzate) di un umano come Kafka.

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Un trionfo d’azione

In un mondo da anni devastato dalle incursioni di gigantesche creature, le Forze di Difesa sono formate da umani ben addestrati, dotati di tute all’avanguardia, capaci di tener testa a mostri alti quanto e più di grattacieli.

A ciò dobbiamo aggiungere l'entrata in scena di un Kaiju dall'atteggiamento insolito, pronto a combattere per l’umanità, alla stregua di un supereroe.

Lotte di potere, combattimenti dinamici e spettacolari, prove di resistenza e tenacia, l’avvincente battaglia per la sopravvivenza della razza umana è solo agli inizi, e non necessita di alcun noioso spiegone o momento filler: il pubblico viene immediatamente scaraventato nel vivo della narrazione, malgrado la presenza di alcuni flashback atti ad esporre il passato dei protagonisti.

Equilibrio

La storia narrata in Kaiju No 8 è equilibrata, semplice, pratica, lineare: come sopra, non assisterete a momenti riempitivi, ne’ vi annoierete assistendo ad interminabili spiegazioni di poteri, situazioni, atteggiamenti assunti dai protagonisti.

I motivi che spingono i personaggi ad agire sono chiari sin da subito e l’opera non necessita di ricorrere ad inutili pedanterie, malgrado risulti piacevole assistere anche alla quotidianità di Kafka Hibino e il suo kohai, Reno. I quasi 25 minuti di episodio scivoleranno via come sangue di kaiju sulle strade di Tokyo.

Animazioni grandiose

I.G. Production, da sempre una garanzia, qui da nuovamente prova di qualità eccelsa: il carisma dei personaggi, il dinamismo delle battaglie, la fluidità dei movimenti, l'epicità delle musiche, la pioggia di sangue che sgorga dalla testa mozzata di un kaiju, il momento in cui il mostro s'impossessa del corpo di Kafka.

Tutto in Kaiju No 8 trasuda grandiosità: a partire dalla opening cantata da Yungblood (in collaborazione con Imagine Dragons) intitolata Abyss, per finire con l'ending firmata dal gruppo statunitense One Republic intitolata Nobody.

Immagine in evidenza tratta da Kaiju no 8 edizione francese, via amazon.it

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