Love Everlasting: l'amore è una condanna

Trovare e perdere l'amore in mille vite: questa è la condanna di Joan Peters, vittima di Tom King nel suo Everlasting Love

Autore: Manuel Enrico ,

Joan Peterson avrebbe tutte le ragioni del mondo per odiare Tom King. Se è vero che non esista furia più grande di una donna tradita, nel malaugurato caso il buon King finisse sotto tiro della sua ultima creazione avrebbe molto di cui rispondere, considerato che nel suo Love Everlasting pare aver condannato la povera Joan a vivere innumerevoli vite in cui le è preclusa la più umana delle aspirazioni: vivere il proprio amore.

Una storia che apparentemente pare discostarsi dalle opere per cui è più conosciuto King, dalla sua run sul Cavaliere Oscuro alla spettacolare interpretazione del marveliano Visione, eppure questo paradigma andrebbe dimenticato, considerato come proprio in queste due opere si è potuto apprezzare il talento di King nel liberarsi da rigidi schemi per far emergere la propria vena narrativa. Se questa sua verve era evidente in contesti più limitati, come può comportarsi in un’opera autonoma? Esplosivamente bene, come dimostra Love Everlasting, che viene presentato ai lettori italiani da BAO Publishing.

Tom King, Dai super agli amori infranti

Dopo una lunga militanza all’interno del canone supereroico (Batman, Mr Miracle, Vision), King sembra volersi emancipare dal rischio di venire associato solamente alla narrativa supereroica. Pur avendo mostrato, come detto, di sapere piegare la tradizione narrativa supereroica a diverse influenze, quasi sempre legate alla sfera emotiva intima, King ha cercato in una storia indipendente l’occasione di poter dare vita a una storia in cui l’amore venga interpretato nella sua universalità.

Non sorprende questa sua scelta, se consideriamo come anche all’interno del suo lavoro nei due colossi del fumetto supereroico aveva affrontato la difficoltà dei rapporti di coppia, come nel caso di Batman e Catwoman e di Visione e Wanda nel suo periodo in Marvel Comics.

Da questa esperienza, comunque compressa all’interno di una continuity a suo modo limitante, erano emerse degli spunti interessanti, che proprio in Love Everlasting trovano modo di venire liberamente affrontati.  

Le mille vite di Joan Peterson

Joan Peterson è una giovane donna di campagna che decide di trasferirsi nella grande città, dove trova lavoro come segretaria e condivide un appartamento con Marla, fidanzata con George. Con la frequentazione della coppia, Joan comincia a nutrire dei sentimenti per il compagno della coinquilina, fantasticando su una potenziale vita assieme. Situazione che diventa rapidamente insostenibile per la giovane, che non riesce a sostenere la difficoltà di soffocare i propri sentimenti, specialmente scoprendo che George lavora nel suo stesso ufficio.

Peccato che Marla, anziché dedicarsi al proprio fidanzato, sia una libertina che non disdegna altre compagnie, facendo soffrire George che inizia ad avvicinarsi a Joan. I due sembrano aver trovato la felicità l’uno nell’altra, tanto che l’uomo decide di compiere il grande passo, dichiarandosi apertamente a Joan e chiedendole di sposarsi, e mentre la commossa ragazza sta per accettare, accade l’imprevisto: tutto sparisce!

Senza alcuna spiegazione, ritroviamo Joan nella cittadina di Crescent Creek, dove vive con l’anziano padre. Tutto quello che abbiamo letto in precedenza è stato cancellato repentinamente. La Joan che ritroviamo è diversa, più ribelle e innamorata del rocker Kit, poco apprezzato dal padre ma amato alla follia dalla ragazza.

Eppure, nel momento in cui Joan bacia Kit, nella sua mente si fa largo il nome di un certo George e improvvisamente si sente fuori posto, ma quando Kit le chiede di sposarsi, nonostante le avversità del signor Peterson, la ragazza accetta, salvo, al momento topico, venire nuovamente proiettata in un’altra vita!

Joan diventa vittima di un terrificante loop “romantico”, in cui affronta diverse vite, ambientate in differenti periodi storici, in cui sembra destinata incontrare l’amore della propria vita, senza poterlo vivere pienamente.

Ogni volta che il suo amato le dichiara amore eterno, infatti, un misterioso pistolero appare per ucciderla, impedendole di coronare il suo sogno e dando vita a una nuova vita. Eppure, man mano che questo ciclico supplizio si dipana, Joan inizia a prendere coscienza della propria condanna, non rinunciano alla propria voglia di amare, ma intenzionata a scoprire quale sia la vera entità dietro questo tormento.

L'amore secondo Tom King

I primi tasselli di Love Everlasting ricordano volutamente i comics romantici anni ’40 e ’50, estremamente diffusi nel periodo tra Golden Age e Silver Age, che vennero firmati anche da nomi sacri del fumetto come John Romita sr. e Stan Lee. Non si tratta di voler sminuire l’attenzione di King a queste pubblicazioni, anzi la loro importanza è fondamentale, considerato come proprio da queste storie vennero mutuate le meccaniche del romance che vennero successivamente introdotte all’interno di serie di supereroi portandoli a una maggior complessità, come accaduto in Spider-Man o X-Men.

Stilisticamente, King modella narrativamente le diverse iterazioni della vita di Joan allineandole al gusto fumettistico del periodo. Una cura che si riversa nel tono dei dialoghi, dal sapore volutamente vintage, spesso volutamente emotivamente estremizzati per modellarsi sul tono da comedy televisiva con una concessione al tipico dizionario delle soap.

Sensazione a cui contribuiscono anche le didascalie, che mutano in base alla contemporaneità stabilita dall’autore, in cui il flusso di coscienza di Joan è una voce narrante melodrammatica e dinamica, che si adegua all’evoluzione del suo personaggio. Se il linguaggio da protagonista di fumetti teen alla Patsy Walker domina le prime storie, con l’arrivo di scenari più drammatici, come le trincee del primo conflitto mondiale, anche la personalità di Joan passa a un tono più maturo, per quanto sempre improntata a una ipertrofica malinconia.

Le prime storie sembrano quasi dei deja vù spietati, quasi una ruota di reincarnazioni in cui la protagonista deve espiare colpe misteriose tramite la costante dell’amore impossibile. È solo quando nei dialoghi cominciano ad apparire dei lapsus, dei piccoli riferimenti a eventi e nomi appartenenti ad altre ‘vite’ di Joan che si inizia a percepire come King abbia deciso di imbastire un racconto molto più articolato.

Un inizio quasi fuorviante, che confonde il lettore lasciandolo spiazzato, ma che ripaga la fedeltà a Joan con una progressiva dinamica che cattura l’attenzione, complice la frizzante dialettica di King che si diverte a dare ai vari amori di Joan una veste sempre diversa.

Everevolving Love

Pur rimanendo fedele al concept di Love Everlasting, King trasla la psichedelica avventura di Joan nell’America degli anni ’30, lavorando sulla concezione dell’amore in diversi periodi storici, passando agilmente agli anni ’60, valorizzando la controcultura contrapposta alla visione borghese, arrivando infine al vecchio west, imbastendo una storia romantica da romanzo rosa, mutuandone i punti fermi ma rendendoli freschi e ben integrati nell’epopea di Joan.

Una dinamicità appagante che consente di costruire una narrazione orizzontale che prende forma non tramite spiegazioni sin troppo scontate o forzature narrative, ma seguendo la progressiva presa di coscienza di Joan, avvicinando questa sfortunata donna alla sensibilità dei lettori, creando una sinergia tra attore e spettatore del dramma che non può che portarci a chiederci quale sia la vera natura dell’amore, quanto saremmo a disposti a rischiare pur di assaporarlo.

Joan diventa il nostro alter ego in questa delirante impazzita di reincarnazioni. L’elemento vincente di questo meccanismo di reiterazioni è l’assenza di una catarsi, una definitiva chiusura a questo cerchio di delusioni e morti violente, che da iniziale fattore disturbante lentamente assurge a vero motore dell’intera vicenda.

Metaforicamente, le fatiche di Joan sono la perfetta rappresentazione della sincerità di un sentimento spesso romanzato e idealizzato nell’immaginario narrativo, che King tramuta in un’odissea fatta di sospiri speranzosi e bossoli fumanti, in cui ogni iniziale ardore di Joan finisce inesorabilmente per concludersi nel sangue. Ma ad ogni iterazione, Joan sembra essere più consapevole, meno macchietta da romanzo rosa e più figura reale, capace di prendere coscienza della propria condizione e arrivare persino ad architettare una propria via di fuga da questa eterna prigionia.

Non è un caso che sia l’arco narrativo Troppo Tardi per Amare a dare una versione di Joan struggente e affascinante, la più completa ed emotivamente coinvolgente, proprio per via del suo esser pronta a opporsi a un destino già scritto, anche sacrificando le proprie pulsioni. 

Mille vite, un solo stile

King riesce a costruire un telaio narrativo coinvolgente grazie al supporto di Elsa Charettier ai disegni e Matt Hollingsworth ai colori, favoriti da un’insolita libertà della gabbia che difficilmente viene ravvisata nelle opere di King.

Questo consente alla Charettier di interpretare con personalità una figura drammatica ma dotata di grande vis emotiva, rendendole giustizia tramite un attento lavoro sull’espressività dei character, valorizzati da una visione stilistica che enfatizza i volti dei personaggi e la loro fisicità, trovando una cifra stilistica che pur risentendo della scuola di maestri del passato, come Darwin Cooke, non manca di trovare una propria identità.

Il risultato è un racconto visivo magnetico, che guida l’occhio del lettore soprattutto attraverso le pose dei personaggi. Una cura maniacale che vede nella colorazione di Hollingsworth il tocco finale, abile nel muoversi cromaticamente all’interno di storie che hanno una forte connotazione storica non cade nella trappola di una facile riproposizione della cromia tipica del periodo, ma rielabora invece l’immaginario del lettore, il senso di nostalgia e visione idealizzata del ‘colore del passato’ per costruire una palette che miri a enfatizzare in primis la forte emotività dei personaggi.

Come leggere Love Everlasting

L'epopea romantica di Joan Peterson viene pubblicata in Italia da BAO Publishig. Raccolti all'interno di albi brossurati caratterizzati dalla solita cura dell'editore milanese, Love Everlasting  viene suddiviso in archi narrativi in modo ragionato, consentendo di apprezzare al meglio la complessità di quest'opera. 

Love Everlasting - Vol. 1

Joan Peterson vive torride storie d’amore che finiscono sempre in tragedia. Letteralmente. Ogni volta che un uomo le chiede di sposarla, lei in qualche modo muore, e riprende conoscenza in un’altra epoca, un’altra vita, un’altra storia d’amore che potrebbe finire allo stesso modo. In equilibrio tra omaggio ai romance comics degli anni Cinquanta, thriller psicologico e studio di personalità a fumetti, Tom King, uno dei più acclamati sceneggiatori d’America, ed Elsa Charretier, il cui stile in questo progetto sembra rendere tributo all’immenso, compianto Darwyn Cooke, intessono una trama profonda, misteriosa, emozionante e che è impossibile divinare dove voglia andare a parare! Una serie Image Comics, aperta e ancora in corso negli USA, che BAO è fiera di proporre ai lettori italiani in una veste che ne rispetta l’anima pulp-romantica.

Love Everlasting - Vol. 2

Joan Peterson è ormai consapevole di essere imprigionata in un loop: ogni volta che si innamora, un misterioso cowboy appare e la uccide, e lei ricomincia la propria vita in un altro luogo, un’altra epoca, verso un altro amore destinato a finire in tragedia. Ha capito che sua madre è coinvolta in questo paradosso temporale, ma non sa in che modo, né come uscirne. In questo secondo volume, sempre scritto da Tom King, e disegnato dalla bravissima Elsa Charretier, Joan si rende conto che qualcosa nel meccanismo si è inceppato: il suo amore non si interrompe sul più bello, e lei vive una intera esistenza accanto a un solo uomo, creando e proteggendo con lui una bellissima famiglia. Tutto perfetto, se non fosse che il misterioso cowboy ogni tanto appare e la sfotte. Cosa sta succedendo, ma soprattutto, cosa non è successo? Il mistero si infittisce, in questa storia che è un lucido studio sui sentimenti umani

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