Cartografia e creatività: Francesca Baerald e le sue mappe che narrano storie [INTERVISTA]

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Autore: Mauro Monti ,
Gioco
10' 39''

Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare in occasione della quindicesima edizione del Festival del Gioco PLAY Francesca Baerald, artista nota in particolare per la sua produzione di "mappe" fantasy che per l'edizione 2024 di Play ha avuto l'incarico di disegnare una mappa fantasy del festival stesso.

La mappa che Francesca ha creato per il Festival del Gioco PLAY è più di un semplice strumento di orientamento; è un'invito a esplorare, una porta aperta su un mondo fantastico che cattura l'essenza stessa dell'evento. Con questa creazione, Francesca Baerald continua a dimostrare che la cartografia è un'arte capace di trasportare chi la osserva oltre i confini della realtà, nel cuore pulsante di mondi immaginati.

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"Mappa alla mano" abbiamo provato a capire in questa intervista con Francesca quale sia l'ispirazione che guida il suo lavoro e come interpreta nell'epoca moderna un lavoro antico e sempre presente nella vita sociale umana: il creare mappe.

Chi è Francesca Baerald?

Play Festival del Gioco
Francesca Baerald

Nel panorama artistico contemporaneo, dove i confini tra i mondi reali e quelli fantastici si sfumano attraverso la magia del pennello e dell'inchiostro, emerge la figura di Francesca Baerald. Nata e cresciuta a Modena, città ricca di storia e cultura, Francesca ha trasformato la sua passione per il disegno e la cartografia in una carriera che l'ha vista collaborare con alcuni dei più grandi nomi nel mondo dei giochi e dell'editoria.

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Francesca Baerald è un'artista versatile, conosciuta soprattutto per il suo lavoro nel mondo dei giochi di ruolo, nei videogiochi e nei libri. La sua abilità nel trasformare le carte geografiche in opere d'arte è evidente nelle numerose collaborazioni con giganti come Dungeons & Dragons, Magic: The Gathering, Gloomhaven, e Warhammer. Ha anche prestato il suo talento a franchise di videogiochi famosi come Warcraft, Diablo IV, e Horizon Forbidden West, nonché al mondo immaginifico de Il Trono di Spade.

Il suo approccio artistico è profondamente radicato nella tradizione, preferendo i metodi tradizionali di disegno e pittura su carta, che lei stessa descrive come un processo più autentico e personale. Francesca lavora principalmente con acquerelli, inchiostri e tecniche miste, creando texture e dettagli che portano i suoi mondi cartografici a vibrare di vita propria.

Le sue collaborazioni con editori di rilievo come Square Enix, Blizzard, Dark Horse, Paizo, Fantasy Flight Games, e Wizards of the Coast hanno non solo consolidato la sua reputazione come una delle migliori cartografe nel suo campo, ma hanno anche ampliato la sua influenza in un'industria globalmente competitiva. Ogni nuovo progetto è per Francesca un'avventura, un'opportunità per esplorare nuovi mondi e per raccontare storie attraverso le sue mappe, arricchendo l'esperienza ludica di giocatori e lettori in tutto il mondo.

Francesca Baerald non è solo un'artista; è una narratrice che usa la carta e l'inchiostro per raccontare storie epiche e avventure senza tempo. La sua passione per il mondo del fantasy e del gioco traspare in ogni linea e colore, facendo di lei una delle voci più autentiche e affascinanti del panorama artistico internazionale.

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Un Mondo di Carte e Colori: Francesca Baerald, Artista e Cartografa

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Francesca Baerald

Ispirazione creativa: "Qual è stata la tua principale fonte di ispirazione nel disegnare mappe per Dungeons & Dragons? Ci sono particolari paesaggi, libri o artisti che hanno influenzato il tuo stile?"

Ho avuto la fortuna di crescere in quello che è stato forse l’apice della cultura pop, tra gli anni 80 e 90, circondata da videogame, RPG, video musicali e graphic novels.  Quando mi approccio a un nuovo lavoro, cerco di studiare tutto quello che posso del nuovo setting. Nel caso di D&D il materiale da cui prendere ispirazione è pressoché infinito. Però mi impegno sempre a mantenere la mente libera da preconcetti; mi piace osservare ciò che mi circonda e cerco ispirazione in tutto quello che vedo, dai libri alla natura. Con le mie mappe tento di dare una mia interpretazione autentica e personale del mondo che sto disegnando.

Processo artistico: "Potresti descrivere il tuo processo creativo quando inizi a lavorare su una nuova mappa? Da dove inizi e quali sono gli elementi che consideri essenziali per catturare l'essenza di un mondo fantasy?"

Inizio leggendo e studiando tutto il possibile sul setting, quindi chiudo gli occhi e immagino come sarebbe vivere in questo mondo fantasy. Solo allora prendo un foglio e inizio a scarabocchiare forme e linee, per creare una prima composizione in armonia con la mia idea iniziale. Definisco poi tutti i vari elementi come terre, location e decorazioni nel disegno dettagliato. Da quel momento in poi lavoro con inchiostri e acquerelli per dare vita e colore alla mappa.
Ogni mondo ha una sua anima e credo che una mappa dovrebbe riuscire a esprimerla nella sua unicità, lontano da stereotipi o stili predefiniti. 

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Sfide tecniche: "Quali sono state le sfide tecniche più significative che hai incontrato nella creazione delle mappe e come le hai superate? Utilizzi strumenti digitali o preferisci metodi più tradizionali? Come scegli quale tecnica usare per un progetto specifico?"

Tutte le mie mappe sono realizzate con tecnica tradizionale, principalmente acquerelli e inchiostri su carta. Utilizzo gli strumenti digitali solo una volta completata la mappa per scansionare il lavoro e aggiungere i testi con un font, solo se richiesto dal progetto. 
Lavorando con gli acquerelli forse la sfida più grande è quella di domare il colore, che in certi casi vive di vita propria. Mi piace sperimentare con tecniche miste e spesso cerco di prendere ispirazione dal setting: mi è capitato in passato di utilizzare del sale e sabbia per creare uno speciale effetto marittimo per una mappa incentrata sul mondo dei pirati!

Collaborazioni e Feedback: "Come interagisci con gli autori dei giochi o con la community di Dungeons & Dragons per assicurarti che le tue mappe siano non solo artisticamente valide, ma anche funzionali e giocabili?"

Come ti dicevo faccio del mio meglio per studiare e informarmi, però la maggior parte delle volte seguo gli art brief che mi sono inviati direttamente da Wizards. Spesso ricevo molte indicazioni scritte direttamente dai designer o autori che stanno preparando il setting o l’avventura, quindi mi affido a loro per tutti i particolari più tecnici. Mi viene poi data più o meno libertà in base al progetto e al designer che lo gestisce. 

Progetti Futuri: "Hai in programma di esplorare nuovi territori o tecniche nel tuo futuro artistico? Ci sono particolari progetti o collaborazioni che ti entusiasmano particolarmente?"

La mia speranza è di poter continuare a esplorare centinaia di mondi lontani con le mie mappe e i miei lavori. Mi piace prendere parte a nuovi progetti, scoprire nuovi team e lasciarmi ispirare e stupire dalla creatività delle persone.
Ho sempre avuto una passione per i videogiochi e sebbene realizzare mappe con tecnica tradizionale per i videogiochi sia un po’ complesso, spero di avere l’occasione di continuare a collaborare su altri videogame in futuro. È un settore che mi emoziona molto, soprattutto quando vedo le mie mappe prendere vita con animazioni e musica nei giochi.
Inoltre hanno da poco pubblicato la mia prima carta per Magic e ho avuto la fortuna di realizzare alcune illustrazioni (compresa la cover ufficiale e retro delle carte) per il nuovissimo Sorcery: Contested Realms. Il mondo dei card games mi ispira e mi dà l’occasione di lavorare anche al di fuori della cartografia, quindi mi piacerebbe poter continuare a lavorarci.

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Francesca Baerald

Esperienza al Festival: "Il Festival del gioco PLAY di quest’anno ti ha visto coinvolta nella creazione della mappa di stand e fiera. Cosa significa per te questo progetto e come hai deciso quali 'Easter egg' includere nella mappa?"

Ho visto PLAY crescere di anno in anno, partecipando volentieri come appassionata fin dalle prime edizioni e crescendo come artista con esse. Inoltre Modena è la mia città natale quindi poter disegnare la mappa per il 15° anniversario del festival è un’esperienza unica! 
In generale adoro nascondere degli easter eggs in tutte le mie mappe. Per la mappa di PLAY sono stata ispirata da tanti elementi: in parte ho inserito indizi su precisa indicazione dello staff, ma ho anche aggiunto tantissimi segreti influenzati da Modena e le sue tradizioni.
Non vi dirò nulla, perché voglio che vi divertiate a cercare tutto una volta che avrete la mappa tra le vostre mani!

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Influenze e background: "Cresciuta a Modena, in che modo le tue radici italiane hanno influenzato il tuo approccio alla cartografia fantasy e alla creazione artistica in generale?"

Spesso dimentichiamo la fortuna che abbiamo nell’essere cresciuti in un paese come l’Italia, così pieno di meraviglie artistiche, storiche e naturali. La cultura europea è strettamente legata all’arte e a tradizioni millenarie. Ogni paesino o città in Europa può vantare qualche opera artistica o architettonica dalla quale si può prendere ispirazione, basta guardarsi attorno.  Probabilmente tutto questo mi aiuta a mescolare uno stile più classico con quello Fantasy e a privilegiare l’autenticità della tecnica tradizionale quando disegno le mie mappe.

Collaborazioni di successo: "Hai lavorato a progetti per grandi nomi come D&D, Magic: The Gathering e Horizon Forbidden West. Come gestisci le aspettative e i requisiti di franchise così diversi quando crei le tue mappe?"

Con un pochino di ansia nei primi momenti, ma l’emozione di lavorare a progetti così importanti prende subito il sopravvento. In generale cerco di trovare lo stile adatto a ogni franchise e di fare sempre qualcosa di diverso e unico, senza darmi limiti. Oltre ad essere un’artista, sono anche una giocatrice, quindi spesso mi ritrovo a realizzare la mappa che io stessa vorrei vedere pubblicata per un gioco. 
Certamente avere l’opportunità di lavorare su ambientazioni che ho amato fin da piccola è un’emozione incredibile, perché sono intrisi di ricordi e avventure, però quando inizio il lavoro su una nuova mappa tutto ricomincia e dopo pochi istanti il piacere della scoperta è uguale sia per i setting più famosi che quelli più indie, che spesso nascondono particolari inaspettati e fuori dagli schemi. 

Consigli per aspiranti artisti: "Quali consigli daresti a giovani artisti che aspirano a lavorare nel campo della cartografia per giochi e media fantasy? C'è qualche lezione particolare che hai imparato nel corso della tua carriera che potrebbe guidarli?"

Questo è un consiglio che avranno già sentito, ma bisogna mettersi in gioco e lavorare a testa bassa con passione e professionalità. Puntare a creare un portfolio coerente con quello che si vuole fare, condividere la propria arte online e tenere d’occhio gli art director e publisher che più interessano. Infine disegnare, disegnare, disegnare. Non bisogna scoraggiarsi e si deve trovare ispirazione in tutto, anche quando non si hanno progetti sui quali lavorare. Come consiglio pratico: seguite un corso per imparare le basi del disegno e dell’illustrazione anche se siete già esperti (non fa mai male) e soprattutto imparate bene l’Inglese, perché è fondamentale.
In generale esorto tutti a cercare il proprio stile. Negli ultimi anni vedo artisti e cartografi che imitano lo stile di altri (o peggio sfruttano l’AI) per creare lavori che hanno poco di personale. Diventano opere senza anima, semmai piacevoli all’apparenza, ma che non saranno ricordate. Il valore di un artista starà sempre nella sua unicità e nella sua visione del mondo, quindi sprono tutti (non solo i giovani) a esprimere se stessi e trovare la propria voce.

Amore ed odio: “Quale dei tuoi lavori hai particolarmente amato realizzate e quale invece ti ha fatto “dannare” paricolarmente?

Amato? Tutti! Come accennavo cerco una connessione con ogni setting su cui lavoro, per me è l’unico modo per poter creare arte ispirata da quella precisa ambientazione.
Odiato? Nessuno in particolare, però ammetto che ci sono stati rari progetti che hanno richiesto molte revisioni. Questo non è sempre semplice lavorando con tecnica tradizionale, ma quello che forse rende il compito più complesso è che tante revisioni rischiano di minare l’essenza dell’opera d’arte. Certe volte invece che fare decine e decine di modifiche a un lavoro è meglio ricominciare da zero e realizzare un’opera completamente nuova partendo da nuovi input più chiari dell’art director. Mi è capitato molto raramente, ma può succedere.

Ringraziamo Francesca Baerald per la disponibilità e la cordialità e Play Festival del gioco per l'opportunità di intervista

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