Coreografie, lustrini, fiocchi, neon e luci scintillanti da palco, il mondo degli Idol è un tripudio di colori e vite posticce: un universo intriso di malcelata ipocrisia magnificamente trattato anche in manga ed anime, primi fra tutti Oshi No Ko - My Star e Se la mia Idol arrivasse al BUDOKAN, morirei.
D'altronde, pur essendo un pilastro della musica nipponica, il J-Pop e la Idol Music hanno letteralmente invaso le classifiche occidentali negli ultimi anni, dando vita ad un fenomeno mondiale e non più circoscritto ai confini asiatici.
Malgrado ciò, è sempre interessante introdursi nel ventre della bestia e far luce sulle criticità di un fenomeno oltremodo virale: pertanto, cosa sono gli Idol? O meglio, cosa significa essere un Idol?
- Cosa significa essere Idol
- Un idol punta tutto sulla propria immagine
- Il fandom tossico degli Idol
- Come si diventa Idol?
- Tutti possono diventare Idol, al di là del genere
- Anni 80, l'Epoca d'Oro degli Idol
- Dall'epoca d'oro agli anni 2000
- Quando un Idol invecchia, viene sostituito
- La musica Idol è un sottogenere del J-Pop
Cosa significa essere Idol
Per affrontare al meglio l'astiosa questione, è bene partire dalle basi del fenomeno.
In terra nipponica il termine Idol (ア イ ド ル) indica personalità di spicco, quali band, cantanti, attori adolescenti nati proprio per diventare famosi (idoli delle masse), creati ad hoc da manager e reclutatori dall'occhio allenato.
Paradossalmente, un lampante esempio occidentale di Idol nostrani sono state le band dei primi anni 90, quali Spice Girls e i Backstreet Boys, gruppi di giovani cantanti di bell'aspetto e versati nel canto, nel ballo e nella recitazione, creati appositamente per affascinare ragazzine e ragazzini di tutto il mondo.
Ad occuparsi della nascita di un Idol sono le agenzie di reclutamento: luoghi in cui giudici ben preparati assistono ai provini ed esprimono giudizi in merito ai partecipanti, in cerca di nuovi cadetti pronti a garantirgli un maggiore profitto.
Le Agenzie di Reclutamento sono, a tutti gli effetti, il punto di rottura tra una normale band ed un gruppo o cantante singolo considerato Idol: un Idol è, a tutti gli effetti, un prodotto generato dall'agenzia, ed il successo dell'astro-nascente dipenderà quasi esclusivamente dal prestigio dei propri reclutatori.
Questi ultimi approfittano della giovane età degli aspiranti Idol, proponendo contratti truffaldini: le ore lavorative non sono mai quelle su carta, i guadagni sono miseri - talvolta inesistenti - e la loro vita privata ai minimi storici.
Un idol punta tutto sulla propria immagine
Altra differenzia sostanziale tra Idol ed una normale band è il concetto di immagine: ad un Idol non sarà richiesto di essere impeccabile nel canto o nella recitazione, a patto che la propria immagine sia maniacalmente curata.
Trattandosi di ragazzi per lo più giovanissimi (dai 14-15 anni in su), certi elementi un po' più acerbi e le imperfezioni di ognuno di loro riescono a far presa sui fan, a creare un rapporto più intimo con gli appassionati del genere: questi ultimi si affezionano ai propri beniamini, stringendo un legame viscerale, spesso tossico.
Purtroppo, anche questo è un costrutto: in realtà, gli Idol, che si tratti di uomini o donne, adulti o bambini, sono sottoposti a rigidissime regole comportamentali.
Oltre ad essere costretti ad esibirsi in continui spettacoli, interviste ed estenuanti allenamenti giornalieri, devono seguire necessariamente diete folli ed ipocaloriche.
Tuttavia, l'elemento che turba maggiormente noi occidentali è, senza dubbio, la quasi totale assenza di vita privata: agli Idol - o aspiranti tali - viene imposto di non mostrarsi in pubblico assieme al proprio partner (o, ancor meglio, non dovrebbero averne uno: in gergo viene definito Dating Ban), gli è severamente vietato avere comportamenti ritenuti inappropriati dall'agenzia, come fumare e bere alcol.
Talvolta sono obbligati a cancellare impegni personali in funzione di quelli lavorativi, ed un solo errore, spesso, gli costa caro: potrebbero perdere la propria carriera o minare per sempre il rapporto con amici e fan.
La vita professionale di un Idol, infatti, tende a essere di breve durata, quella che in occidente viene definita Meteora: un fenomeno travolgente quanto transitorio.
Sono, inoltre, costretti a mantenere un'immagine innocente, bambinesca (vedasi le baby faces o le divise da scolaretta), ingenua e quasi eterea: ciò permette alle agenzie di far leva su un pubblico maschile che apprezza castità e purezza, rendendo gli Idol un oggetto di desiderio.
Non è raro che le Agenzie di Reclutamento siano spesso accusate di favorire la pedopornografia e la sessualizzazione di ragazzini e ragazzine, tant'è che, spesso, i servizi fotografici in abiti succinti dei membri femminili di un gruppo Idol sono mostrati su riviste per adulti.
Discorso ugualmente disgustoso per quanto riguarda il marketing della controparte maschile: in tal caso, le Agenzie hanno messo a punto la realizzazione di video e fotografie che vedono i membri della band in atteggiamenti apertamente Yaoi, favorendo lavorativamente chi si presta ad interpretare questi ruoli.
E' necessario ricordare, quando si tratta un argomento così apparentemente lontano dalla nostra società, che i membri di un gruppo Idol non sono considerati persone, bensì prodotti da vendere: in quanti tali, un'eventuale relazione amorosa potrebbe turbare i fan, minando il legame che si è venuto a creare con la\il propria Idol.
Questa problematica, purtroppo, riguarda soprattutto le giovani performer: i manager e le case di produzione devono costantemente rassicurare gli ammiratori di avere pieno controllo sulla vita sessuale della propria Idol preferita.
Quest'ultimo punto è stato causa di decine, centinaia di abusi e violenze (verbali e non) ai danni di Idol ree di aver avuto figli o di essersi, addirittura, sposate: azioni che spogliano questi esseri umani dai tratti divini della loro illusoria purezza, riducendo in pezzi le fragili menti di alcuni fan.
Il fandom tossico degli Idol
Come abbiamo precedentemente accennato, gli Idol sono imperfetti nel ballo e nel canto per non turbare la sensibilità di alcuni, o ancora per creare appeal: tuttavia, come abbiamo visto, non gli è permesso sposare qualcuno o fidanzarsi, avere figli, reagire ad abusi, perché visti e viste alla stregua di una proprietà dei fan stessi.
Ci sembra altrettanto doveroso precisare che quest'ultimi non siano tutti così: tuttavia, quest'oggi ci soffermeremo sull'aspetto tossico degli Idol Otaku o Wota, un fandom letale, che tende ad idolatrare un determinato gruppo o membro di un team, perpetrando atteggiamenti deleteri per gli individui.
Questa tipologia di Wota vive nella convinzione di avere voce in capitolo sulla vita privata degli Idol, tant'è che - sino a qualche anno fa e, ad oggi, in misura minore - stalking e minacce di morte erano considerati quasi parte della quotidianità.
Vi sono una serie di esempi lampanti che rendono palese la tossicità del rapporto che s'instaura tra un Idol ed il proprio pubblico:
- Il caso di Maho Yamaguchi, del gruppo Idol NGT48, che si è pubblicamente scusata con i propri fan, durante un concerto live, per come si è sentita dopo essere stata aggredita: mentre era in casa da sola, la giovane è stata assalita da due fan che, in seguito, sono stati rilasciati dalle autorità perché - e citiamo testualmente - volevano solo parlare con lei.
- O ancora, il caso di un membro delle AKB48, Minami Minegishi: la ragazza, in segno di scuse per essere stata paparazzata assieme al fidanzato, si rasò a zero in seguito alle accese critiche dei fan.
- Aya Hirano, doppiatrice e cantante, è stata licenziata perché aveva una relazione con un membro della sua band.
- E per finire (anche se di fine non si può parlare), il caso di Karina, star del K-Pop stavolta, che ha dovuto chiedere pubblicamente scusa per essersi innamorata dell'attore Lee Jae-wook in seguito a commenti pregni di odio e risentimento da parte dei fan:
L’amore che ti danno i tuoi fan non è abbastanza? Perché hai deciso di tradire i tuoi fan? Per favore, scusati.
Cos'è l'akushukai, l'incontro tra Idol e fan?
Letteralmente evento di stretta di mano, l'akushukai è una sorta di meet&greet tutto giapponese: durante questi eventi, i fan possono incontrare i loro beniamini, stringergli la mano per circa 10 secondi, conversare e, talvolta, scattare foto ad hoc.
Il processo dell'aKushukai varia da gruppo a gruppo, ma generalmente per parteciparvi basta acquistare un CD della Idol band. Esistono, poi, casi limite come quello delle AKB48, composto da ben 100 membri che, a turno, si esibiscono sul palco e, al contempo, trascorrono del tempo con i propri fan agli incontri di benvenuto.
L'Akushukai è una delle cause dell'atteggiamento egoistico e tossico, ai limiti dell'abuso, che i fan perpetrano ai danni dei membri della band: l'evento in sé ha creato nei Wota l'idea di poter violare la privacy delle Idol.
Ai Hoshino, una morte esemplare
Il legame tossico che s'instaura tra Idol e fan è anche l'incipit di Oshi No Ko: il primo episodio narra, a tutti gli effetti, nascita, vita e morte di una stella, la giovane e bellissima Ai Hoshino che, convinta da un reclutatore ad entrare nell'universo Idol, si lascia abbagliare da fama e clamore.
Ai, tuttavia, pagherà caro il prezzo del successo: sarà costretta a nascondere una gravidanza e, in seguito, a celare al mondo i suoi amati bambini, finché un ammiratore verrà a conoscenza del suo terribile e sporco segreto.
In preda all'ira, il ragazzo si presenta a casa di Ai e la accoltella dinanzi ai suoi figli, incurante della presenza dei piccoli. La insulta, le urla improperi, le dà della poco di buono, imbestialito: come ha osato avere un figlio? Come ha osato lasciare che qualcun altro la toccasse e profanasse la sua purezza?
In fin di vita, la giovane Hoshino riesce a mettere in salvo i suoi bambini, ma quel che turba maggiormente lettori e spettatori è altro: a causa della realtà distorta in cui vive, Ai si scusa col killer, addossandosi tutta la colpa e chiedendo perdono ai propri fan.
La morte di Ai per mano di un fan non è solo frutto di fantasia dell'autrice, bensì esempio cardine del marciume che avvelena il favoloso mondo degli Idol.
Come si diventa Idol?
Malgrado il processo per divenire un Idol possa sembrare semplice e veloce, in realtà - ad oggi - è lungo e tortuoso, costellato di problematiche causate da un aumento spropositato della domanda: troppi giovani, affascinati da questa realtà posticcia, decidono di sacrificare lo studio per lanciarsi nella carriera da Idol e, il più delle volte, assistono inermi all'infrangersi dei propri sogni.
Come accennato in precedenza, il primo vero ostacolo da superare è il provino presso un'Agenzia di Reclutamento tra le più celebri del settore: ballare, cantare, recitare e, soprattutto, curare la propria immagine.
Quest'ultimo punto è fondamentale, malgrado non indichi necessariamente essere belli, perfetti, longilinei e di buona famiglia: l'immagine è un qualcosa che va ben oltre la mera bellezza estetica.
Come accennato anche in Girl Crush (manga edito J-POP), curare la propria immagine corrisponde al gestire bene la propria unicità e personalità, estetica e non: spiccare fra tante adolescenti perfette per impatto, eccentricità e\o diversità.
Un'altra modalità è la partecipazione a show televisivi, quali Last Idol (del 2017) e simili, che puntano proprio a creare team di più persone e pubblicare in poco tempo Album Musicali di successo.
Uno dei metodi di marketing tra i più utilizzati è includere i fan nel processo di selezione e scelta dell'elemento di punta della band, detto anche il Centro: sono gli stessi membri del gruppo che chiedono ai propri fan di acquistare il CD dell'attuale Album e votare per il proprio beniamino, offrendogli l'opportunità di cantare una canzone da solista.
Tuttavia, poiché 1 CD acquistato equivale ad 1 voto, molti ammiratori acquistano decine e decine di CD per tentare di influenzare il risultato della votazione a favore del loro membro del gruppo preferito.
Tutti possono diventare Idol, al di là del genere
Con le sue Idol colorate e tutte diverse tra loro, il brand di Love Live! School Idol Festival è riuscito in qualcosa di straordinario: poco dopo l'approdo in Occidente, le allegre canzoni Idol Music hanno catturato l'attenzione anche dei più scettici.
Inoltre, in seguito al successo in USA ed Europa di gruppi Idol tutti al maschile, quali ad esempio i coreani Stray Kids o BTS, è risultato palese agli occhi di tutti che non siano solo le giovani donne a fare gola agli appassionati del genere.
A tal proposito è bene ricordare che la prima agenzia di reclutamento di gruppi simil Idol nacque nel 1962 e porta (tutt'ora) il nome di Johnny & Associates, meglio conosciuta nell'ambiente come Johnny's: il Creatore supremo che ha dato vita al gruppo Idol più longevo di tutti, gli SMAP.
Questi ultimi monopolizzarono il mercato, la TV, il cinema: proprio come per le AKB48, non conoscere i volti degli SMAP sembrava impossibile.
Anni 80, l'Epoca d'Oro degli Idol
Malgrado in occidente il fenomeno sia esploso di recente, gli Idol hanno invaso l'oriente già da mezzo secolo: sebbene la Jhonny's sia nata nel 62, è solo intorno agli anni 70 che le riviste giapponesi iniziano a pubblicizzare una serie di gare e programmi di canto (ad esempio, Star Tanjo) che saranno il trampolino di lancio per la carriera di molti di loro.
Dovremo attendere gli anni 80 per assistere all'età dell'oro Idol: nascono show, embrioni dei più celebri The Voice ed X Factor, in cui Idol prendono a sfidarsi in prima serata, alimentando il proprio bacino di appassionati ed ammiratori.
Neanche troppo lentamente, i più celebri tra loro partecipano a talk show, o ancora sono scritturati per apparire in spot pubblicitari e serie TV a cantare jingle, sigle, o recitare in piccole parti.
Da un giorno all'altro, gruppi e singoli Idol esplodono ovunque in Giappone, diffondendosi a macchia d'olio ed evolvendo in attori, cantanti, ballerini: qualità che, seppur non eccelse, faranno esplodere le tasche delle agenzie.
E' proprio nel corso degli anni 80 che nascono personalità quali gli SMAP, le Candies e le Pink Lady, o ancora cantanti soliste come Saori Minami e Rumiko Koyanagi, apprezzate maggiormente per la loro immagine da brave ed innocenti ragazze. Abbiamo poi Momoe Yamaguchi, Akina Nakamori e la celebre Seiko Matsuda.
Poco tempo dopo, nasce l'Onyanko Club, formato da decine di ragazze che puntavano ad ammaliare fan per lo più di sesso maschile: questo porta ad un cambiamento all'interno dell'industria Idol, un modus operandi adottato poi dalle Tokyo Performance Doll, Morning Musume e AKB48.
E' solo nel corso degli anni 90 che le Idol lasciano il posto a cantanti veri e propri, quali Namie Amuro o Utada Hikaru, donne sofisticate e che puntano sul proprio talento, malgrado alcune Idol famose siano riuscite a non scomparire del tutto: Rie Miyazawa, Yumiko Takahashi, Yuki Uchida e Ryōko Hirosue.
Dall'epoca d'oro agli anni 2000
Tuttavia, mentre Johnny's domina incontrastata nel campo dei gruppi Idol maschili - con SMAP, Tokio, KinKi Kids e Arashi - lo stesso non può dirsi delle band Idol femminili.
Nel 2005, di fatto, nascono le celebri AKB48 (un gruppo che conta, ad oggi, circa 98-100 membri), dal genio del produttore Yasushi Akimoto, e con loro vede la luce l'akushukai: una rivoluzione nel campo dell'interazione con i fan che, da questo momento in poi, potranno toccare con mano i loro beniamini, sino ad allora considerati alla stregua di divinità.
Le AKB48, con oltre 35 milioni di Album venduti, sono il gruppo più noto in assoluto: impossibile non conoscere almeno uno dei membri, in quanto i loro volti sono dappertutto, in serie TV e spot pubblicitari. Le Morning Musume '18 (precedentemente semplicemente Morning Musume) si collocano subito dopo le AKB48 in termini di popolarità, ventando una base di fan altrettanto attiva.
Da allora, alcuni gruppi Idol hanno cercato di emergere dal pantano della standardizzazione: le Momoiro Clover Z, la cui immagine s'ispira a film e anime giapponesi del genere super sentai, o le Babymetal, dallo stile rock e canzoni d'amore, che s'avvicinano più al J-Pop (pop giapponese).
Non possiamo esimerci dal nominare alcune cantanti soliste, quali l'eccentrica Kyary Pamyu Pamyu, nota non solo per il suo stile canoro, ma anche per aver influenzato la moda giapponese.
Quando un Idol invecchia, viene sostituito
Sotsugyo-shiki (卒業式), questo il nome del rituale che viene celebrato quando il membro di un gruppo Idol è ormai ritenuto troppo vecchio (generalmente, dopo aver compiuto 25 anni o più) e, per par condicio, viene sostituito da un membro più giovane.
La cerimonia è ritenuta utile dalla maggior parte dei manager e delle agenzie, in quanto - come detto in precedenza - un Idol deve preservare la propria immagine bambinesca, infantile, pura ed innocente.
La musica Idol è un sottogenere del J-Pop
A dispetto di quanto si pensi, musica Idol e j-pop non sono sinonimi: le canzoni performate da Idol sono in realtà un sottogenere del J-pop.
Il J-Pop nasce alla fine degli anni 60 e si rivolge ad un target di adolescenti, malgrado sia originato dal genere kayōkyoku, che creava musica destinata ad un pubblico più adulto.
Gli Idol scrivono i loro pezzi lasciandosi ispirare dalla vena romantica: veri e propri melodramma orecchiabili ed estremamente semplici da eseguire anche per chi non è un cantante di professione, tant'è che sono tra i più scelti al karaoke.
immagine in evidenza via amazon.it
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