Per quanto la trilogia di Peter Jackson possa apparire ad occhio umano perfetta ed ineguagliabile, il capolavoro del regista premio Oscar risulta lontano dall'eccezionale genio di Tolkien. Le differenze tra libro e film de Il Signore degli Anelli sono lampanti sin da subito: a causa dello scioglimento della Compagnia al termine della prima pellicola, anche le storie dei nostri protagonisti subiscono una considerevole riscrittura.
- La struttura narrativa
- Gandalf il Bianco
- Il funerale di Boromir
- Il personaggio di Eomer
- Il personaggio di Eowyn
- La decisione di Re Téoden
- La battaglia al Fosso di Helm
- La Battaglia del Trombatorrione
- Gli Hobbit e gli Ent
- Il viaggio di Frodo e Samvise Gamgee
- Il personaggio di Faramir
- Dove guardare Le Due Torri in streaming
Questa mossa ha consentito a Jackson di concentrarsi sulla grandiosa e spettacolare resa della Battaglia del Fosso di Helm, proponendo un secondo capitolo ricco di azione e pathos.
Dopo aver trattato quali siano le differenze fra film e libro ne La Compagnia dell'Anello, vi proponiamo un'analisi delle discrepanze più note ne Le Due Torri: dunque, impugnate la vostra Anduril, preparate arco e frecce e tenetevi pronti ad affrontare l’esercito di Saruman al Fosso di Helm!
Il Signore degli Anelli, Le Due Torri
Edizioni Bompiani, traduzione di Ottavio FaticaLa struttura narrativa
La prima differenza sta nel modo in cui vengono narrati i fatti: inizio e conclusione del film non corrispondono a quelle previste da Tolkien. L'autore aveva destinato la prima parte del libro alle vicende dei componenti della Compagnia, tant’è vero che Le Due Torri si apre con il funerale del valoroso Boromir, per poi spostare l’attenzione sulle avventure di Frodo Baggins, Samvise e Gollum.
Solo in seguito il lettore assisterà alla grande Battaglia del Fosso di Helm, per poi ascoltare le storie dei due hobbit Merry e Pipino circa l’attacco degli Ent alla fortezza di Saruman, concludendo con la cattura di Frodo da parte di Shelob (Aragne).
Peter Jackson, di contro, procede per gradi, dedicando più o meno il medesimo minutaggio ad ogni gruppo, affinché allo spettatore non sfugga nulla: conclude Le Due Torri con Samvise e Frodo che, ignorando le reali intenzioni di Gollum, stanno per finire nelle grinfie di Shelob.
Gandalf il Bianco
Attendi il mio arrivo, alla prima luce del quinto giorno. All'alba, guarda ad est.
Gandalf il Bianco (interpretato da un magistrale Ian McKellen) è una figura mistica, un essere potente in grado addirittura di combattere e rivaleggiare contro il Balrog: nel libro, la lotta contro quest’ultimo viene narrata alla Compagnia da Gandalf stesso, mentre nel film la battaglia viene mostrata allo spettatore (e meno male, aggiungeremmo!), rientrando di diritto tra le migliori scene mai realizzate nella storia del cinema.
Sono un servitore del Fuoco Segreto e reggo la fiamma di Anor. Nooo! Ritorna nell'Ombra! ll fuoco oscuro non ti servirà a nulla, fiamma di Udun! Tu non puoi passare!
Il funerale di Boromir
Basta aprire il libro de Le Due Torri per accorgersi immediatamente della prima differenza con la pellicola: il funerale di Boromir è infatti descritto subito, mentre nel film fa da chiosa alla prima pellicola, La Compagnia dell'Anello.
Il personaggio di Eomer
Eomer incarna, nella visione tolkeniana, le virtù guerriere: egli nel libro non viene bandito per ordine di Vermilinguo (come accade nel film), bensì è a capo di un gruppo di soldati intenti a proteggere Rohan.
Quando Aragorn ed Eomer s’incontrano per la prima volta, quest’ultimo riconosce subito la spada, Anduril, e comprende di essere al cospetto del legittimo erede di Isildur: non ci vorrà molto prima che il figlio di Rohan si schieri con il suo Re.
Nel film, di contro, Eomer ed i cavalieri di Rohan cavalcano verso nord, esiliati da Vermilinguo per ordine di re Théoden, totalmente sotto il controllo di Saruman: è qui che incontra Aragorn, nelle terre di Mark.
Malgrado, a primo acchito, Eomer non si fidi dello straniero, il figlio di Rohan lascia andare Aragorn ed i suoi uomini (Legolas e Gimli), donandogli addirittura due cavalli.
Il personaggio di Eowyn
Tolkien nel suo capolavoro approfondisce solo 3 figure femminili: Arwen, Galadriel e, in misura minore, Eowyn (interpretata nel film da Miranda Otto).
Tuttavia, mentre nel libro il suo ruolo è meramente legato alla custodia e la difesa di Edoras, tant’è che la donna non viene neanche nominata nel corso della Battaglia al Fosso di Helm, nel film le viene donato il valore che merita: che si tratti di assistere il cugino moribondo o affrontare il disgustoso Vermilinguo, Eowyn risulta una donna forte e risoluta, pronta a tutto pur di salvare il suo popolo.
Ella trarrà in salvo il popolo di Edoras, risultando indispensabile alla trama anche per quanto riguarda l’apparizione di Arwen nella pellicola: di fatto, Eowyn è innamorata di Aragorn e, dopo avergli chiesto di parlarle della sua amata, lo spettatore entrerà nei meandri della memoria del dunedain, assistendo al doloroso addio tra l’elfa e Grampasso.
Un espediente di trama interessante e funzionale, ma un triangolo amoroso utopistico molto forzato: malgrado nel libro Aragorn pensi a quanto sia bella la dolce Eowyn, non metterà mai in dubbio il suo amore per Arwen.
La decisione di Re Téoden
Nel libro, re Théoden è ancora lucido ed ordina ai propri soldati di combattere contro Saruman, ma a causa della mole dell’esercito nemico e l’impossibilità di affrontarlo in campo aperto, comprende di dover desistere e ripiega sul Fosso di Helm.
Nel film, invece, Théoden viene presentato quasi come un codardo: non scende in campo per affrontare Saruman, bensì si dirige sin da subito al Fosso di Helm.
La battaglia al Fosso di Helm
A Eruchîn, ú-dano i faelas a hyn an uben tanatha le faelas.
[trad. letterale dal Sindarin: O figli di Eru, non mostrate loro la pietà, perché nessuno vi mostrerà pietà.]
Malgrado la favolosa e potente battaglia al Fosso di Helm sia abbastanza fedele al libro, vi sono due differenze sostanziali:
- La presenza degli elfi: i soldati di Elrond e Galadriel sono assenti nei libri, tant’è che l’unico aiuto giunge loro da parte del re del Reame Boscoso, Thranduhil, in quanto manda il figlio Legolas a Gran Burrone, mentre nel film gli elfi risultano essenziali alla risoluzione della battaglia.
- Gandalf: mentre nel film lo stregone parte alla ricerca di Eomer, nel libro si separa dall’esercito prima della ritirata al Fosso di Helm, ricomparendo nel bel mezzo della battaglia assieme al maresciallo Erkenbrand e i suoi soldati.
La Battaglia del Trombatorrione
L'altra delle due battaglie chiave del libro è intitolata nel film Battaglia di Trombatorrione: a giungere in aiuto dell’assediato Théoden non è suo nipote Eomer, bensì il maresciallo Erkenbrand, saggio consigliere del re di Rohan, rintracciato da Gandalf in persona.
Nel film Erkenbrand è stato tagliato per due ragioni, sia perché il personaggio non ha ulteriori ruoli di rilievo dopo il Fosso, sia per rendere più epica la chiusura della battaglia: l’arrivo dell'esiliato Eomer assume un ulteriore significato simbolico del figlio che salva il padre da morte certa.
Gli Hobbit e gli Ent
Nel libro, i due giovani hobbit riescono a seminare gli orchi ed incappano in Barbalbero (un Ent). Quest'ultimo non si risparmia in dettagli sulla sua razza, tant'è che presenterà ai due Hobbit una poesia dove elenca tutte le razze della Terra di Mezzo, accennando anche all'esistenza degli Entini e delle Entelle. In tale poema mancano, tuttavia, proprio gli Hobbit.
Dopo aver assistito alla Entaconsulta, atta a decidere il da farsi e da che parte stare nel corso della guerra, Merry e pipino seguono gli Ent e marciano verso Isengard.
Solo in seguito alla battaglia del Fosso di Helm la Compagnia si riunirà, in quanto i due hobbit racconteranno la loro avventura ad Aragorn, Gimli, Legolas e Gandalf.
Nel film, di contro, Barbalbero nutre dei dubbi circa i due hobbit: non è convinto della loro apparente purezza, scambiandoli addirittura per due orchetti. Una volta compresa la loro vera natura, saranno gli stessi Merry e Pipino a convincere gli Ent ad unirsi alla battaglia e riunendosi alla Compagnia solo nella pellicola successiva, Il Ritorno del Re.
Il viaggio di Frodo e Samvise Gamgee
La vicenda della tana di Shelob su pellicola è stata spostata agli inizi de Il Ritorno del Re: ne Le due Torri, invece, a fungere da epilogo sono la fine della Battaglia del Fosso di Helm e i primi accenni del piano di Gollum di tradire Frodo e Sam: Le Due Torri letterario si conclude, infatti, con Sam che apprende indirettamente dagli Orchi che Frodo è vivo e che lo porteranno a Cirith Ungol.
Eccezion fatta per il ragno gigante, il viaggio intrapreso dai due hobbit guidati da Gollum appare abbastanza fedele all’opera originale.
Unica differenza sostanziale è l’incontro di Samvise e Frodo con Faramir, in quanto il personaggio è stato trasposto in maniera decisamente diversa da com’è descritto nei libri.
Il personaggio di Faramir
Era costui un uomo d'alto rango, simile ad Aragorn in certi momenti; forse il suo lignaggio era meno alto, ma più vicino e tangibile: uno dei Re degli Uomini nato in tempi più recenti, ma impregnato della saggezza e della tristezza dell'Antica Razza.
Giungiamo adesso alla nota dolente. Sebbene inizialmente non fosse previsto il suo personaggio nei libri, Faramir viene descritto come un animo nobile, un esempio di rettitudine: ci viene presentato mentre pattuglia i confini di Gondor per ordine di Denethor, suo padre e re, quando incappa in Frodo e Samvise Gamgee.
Spinto da sensazioni positive nei confronti dei due hobbit, il fratello minore del defunto Boromir li aiuta e li ospita, mettendoli persino in guardia da Gollum.
Nel film, nulla di tutto ciò: Jackson ci propone una visione di Faramir (interpretato da un magistrale David Wenham) decisamente più negativa di quella designata da Tolkien, un personaggio inizialmente detestabile e manipolatorio.
Dopo aver catturato i due hobbit, decide di farli prigionieri ed offrirli in dono a suo padre, al fine di utilizzare l'immenso potere dell'Anello per poter salvare il popolo di Gondor. L’uomo rinsavisce soltanto in seguito: Faramir capirà di dover lasciar andare Frodo ed il suo compagno, poiché il loro è un compito necessario alla salvezza di tutti i regni, compreso Gondor.
Dove guardare Le Due Torri in streaming
Il Signore degli Anelli - Le Due Torri è disponibile per la visione in streaming sia su Netflix, sia su Prime Video.
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Immagine in evidenza tratta da Il Signore degli Anelli, via amazon.it
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