La vera storia di Lyle ed Erik Menendez, i fratelli killer d'America

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Autore: Livia Soreca ,

Tra le ultime novità di Netflix, il titolo che più sta facendo parlare di sé è Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez (qui la recensione), miniserie firmata da Ryan Murphy e Ian Brennan, i padri di American Horror Story, parte del progetto Monsters insieme a Dahmer - Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer.

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Tratta dalla vera storia del caso Menendez, la serie di Netflix racconta l'omicidio di José Menendez e della moglie Kitty Andersen da parte dei fratelli Lyle ed Erik e ripercorre le fasi salienti delle indagini e del processo, cercando di proporre una narrazione che offra più punti di vista, indagando sul passato e sui terribili segreti di famiglia che hanno portato i due fratelli verso il tragico gesto.

Di seguito vogliamo raccontarvi la vera storia di Lyle ed Erik Menendez e, soprattutto, i nuovi risvolti che la serie di Ryan Murphy e Ian Brennan non vi ha narrato.

Chi sono Lyle ed Erik Menendez

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Figli di José Enrique Menendez e Louise "Kitty" Andersen, Joseph Lyle ed Erik Galen Menendez sono due fratelli nati rispettivamente nel 1968 a New York e nel 1970 a Blackwood. Nel 1976 si trasferirono con la famiglia a Beverly Hills. Lyle iniziò a frequentare la Princeton, ma fu sospeso per bassi voti e per aver copiato un elaborato. Erik, iscritto alla Beverly Hills High School, si diplomò non a pieni voti ma scoprì una grande passione per il tennis.

I fratelli Menendez sono noti al mondo come due criminali statunitensi, poiché nel 1989 hanno ucciso entrambi i genitori nella loro stessa abitazione di Beverly Hills, con molteplici colpi di fucili da caccia. 

Chi erano José Menendez e Kitty Andersen?

José Menéndez, nato a Cuba nel 1944, si trasferì negli Stati Uniti nel 1960. Dopo essersi laureato alla Southen Illinois University e aver conseguito un Master in Economia al Queens College, conobbe Mary Louise "Kitty" Andersen. I due si sposarono nel 1963.

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Mary Louise Andersen nacque nel 1941, figlia di Charles e Mae Andersen. La più giovane di quattro figli, ebbe un'infanzia di classe media a Oak Lawn, nell'Illinois. Charles era violento verso sua moglie e i figli e il loro divorzio fece sì che Kitty diventasse una bambina molto introversa.

Queste circostanze traumatiche non le impedirono di inseguire il sogno di diventare attrice, così si iscrisse alla Southern Illinois University per studiare Comunicazione. Nel 1962 vinse il concorso di bellezza Miss Oak Lawn, attirando l'attenzione di José Menendez.

Dopo gli studi, José lavorò come manager per la Hertz Global Holdings e per la RCA, ma nel 1986 divenne CEO della Astisan Entertainment, motivo per il quale nel 1976 si trasferì con l'intera famiglia a Beverly Hills.

Perché Lyle ed Erik Menendez hanno ucciso i propri genitori?

Durante l'indagine, che in un primo momento si soffermò su potenziali indiziati mafiosi, ci fu il sospetto che Lyle ed Erik fossero coinvolti nell'omicidio a causa dell'evidente movente finanziario e delle spese esorbitanti avvenute dopo la morte dei coniugi Menendez. La polizia effetuò diversi tentativi per ottenere una confessione da Erik, chiedendo al suo amico Craig Cignarelli di collaborare, indossando una microspia durante un pranzo insieme ad Erik, ma quest'ultimo negò ogni coinvolgimento.

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Tempo dopo, lo stesso Erik confessò il parricidio al suo psicologo Jerome Oziel, che a sua volta raccontò l'accaduto alla sua amante Judalon Smyth. Lei, dopo una rottura con Oziel, riferì tutto alla polizia, venuta successivamente in possesso delle registrazioni delle sedute di psicoterapia.

Dopo l'arresto, avvenuto a marzo 1990 a Los Angeles a distanza di tre giorni l'uno dall'altro poiché Erik si trovava in Israele, i due fratelli confessarono di aver ucciso José Menendez e Kitty Andersen per porre fine alla catena del male che per anni li aveva tormentati, dichiarando di aver agito per legittima difesa dopo anni di abusi sessuali da parte del padre, di cui la madre era consapevole. Secondo la loro versione dei fatti, avevano commesso gli omicidi per paura che il padre José potesse ucciderli, poiché lo avevano minacciato di denunciarlo per gli abusi fisici ed emotivi subiti. La madre, completamente soggiogata dal marito, non sarebbe mai stata dalla loro parte.

Il processo contro Lyle ed Erik Menendez

Nell'agosto del 1990, il giudice James Albrecht stabilì che i nastri delle conversazioni tra Erik e Oziel erano prove ammissibili. La sentenza fu appellata, ma il procedimento ritardato di ben due anni. Nel 1992 furono emessi gli atti di accusa dalla una giuria popolare della contea di Los Angeles.

A prova degli abusi subiti, i cugini Andy Cano e Diane Vander Molen dichiararono che Erik aveva spesso raccontato degli abusi da bambino e che Kitty non aveva creduto alle parole della ragazzina. L'avvocato difensore dei fratelli, Leslie Abramson, presentò fotografie intime presumibilmente scattate da José quando questi erano soltanto dei bambini.

L'accusa contro i fratelli, invece, sosteneva il movente finanziario e, dunque, la volontà di ereditare il patrimonio del madre multimilionario, motivo per cui anche la madre era stata uccisa. All'inizio Lyle ed Erik furono processati separatamente, con una giuria per ciascun fratello, ma entrambe si arenarono portando a un processo nullo. Per il secondo, furono processati insieme da un'unica giuria che li dichiarò colpevoli e li condannò all'ergastolo senza condizionale.

Il  Dipartimento di correzione della California decise di trasferirli in due carceri diversi e vi rimasero fino al 2018, quando Lyle fu trasferito nella stessa prigione di Erik: i due fratelli si sono rivisti dopo quasi 22 anni tenuti separati.

Lyle ed Erik Menendez oggi

Il 2023 è una data importante per il caso Menendez. Infatti, i due fratelli hanno depositato documenti chiedendo una nuova udienza, basata su prove inedite a dimostrazione delle molestie sessuali subite dal padre José e dirette anche verso un'altra vittima: Roy Rosselló, leader della boy band portoricana dei Menudo. In un'intervista, Rosselló ha dichirato di essere stato drogato e violentato da José durante una visita a casa dei Menendez, quando lui aveva appena 14 anni.

La riapertura del caso getta una nuova luce sugli atti di violenza subiti da Lyle ed Erik, che attualmente si trovano nel carcere correzionale Richard J. Donovan, una prigione riservata ai detenuti che accettano di partecipare a programmi di istruzione e riabilitazione. Entrambi si sono sposati in carcere, rispettivamente con Anna Eriksson (dal 1996 al 2001) e Rebecca Sneed (dal 2003) e con Tammi Ruth Saccoman (dal 1999).

Cooper Koch, attore che interpreta Erik in Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez, ha fatto visita ai fratelli il 21 settembre 2024, soprattutto alla luce delle dure critiche che Erik ha rivolto a Ryan Murphy e a Ian Brennan, accusandoli di "far compiere numerosi passi indietro alla verità svelata nel processo" - mentre Murphy sostiene di aver semplicemente offerto le diverse prospettive che furono realmente esaminate nella realtà.

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