La Fase Cinque del Marvel Cinematic Universe (MCU) sta per arrivare, e fra i titoli c’è la miniserie Secret Invasion. (nel calendario delle uscite Marvel 2023 su Disney+).
Un progetto, quello di Secret Invasion, che trae ispirazione dall’omonimo crossover a fumetti e che segnerà il ritorno in live-action di Nick Fury, dopo qualche anno di assenza (l’ultima volta che lo si è visto è stato alla fine della Fase Tre). La serie TV in sei episodi promette paranoia e spionaggio, anche se in modo più contenuto rispetto alla fonte cartacea. Secret Invasion sembra essere un punto cruciale della Fase 5 dato che potrebbero alterare le sorti dell’MCU in base ad aspettative/teorie dei fan. Vediamo come.
Cos’è Secret Invasion?
Partiamo dalle origini: Secret Invasion nasce come crossover a fumetti, uno dei classici eventi a cadenza annuale o quasi che coinvolge gran parte delle testate Marvel. Per l’esattezza, la miniserie, scritta da Brian Michael Bendis e illustrata da Leinil Francis Yu, è stata data alle stampe nel 2008, corredata da eventi che si svolgevano in parallelo nei singoli mensili dedicati a eroi e gruppi (tra cui quello dei Thunderbolts, gruppo che sta per arrivare sullo schermo all’interno della Fase Cinque). Tra le varie cose, il crossover ha dato un ruolo di rilievo agli Illuminati, introdotti qualche anno prima in New Avengers, sempre a firma di Bendis, e visti al cinema in Doctor Strange nel Multiverso della Follia (come potete leggere nel nostro approfodimento sugli Illuminati). Difatti, come dichiarato dallo sceneggiatore, Secret Invasion è, per certi versi, la conclusione di una storyline che lui aveva avviato nella miniserie Secret War e poi continuato nel mensile sui nuovi Vendicatori.
La trama della miniserie ruota attorno a un complotto degli Skrull, alieni mutaforma che hanno più volte cercato di conquistare la Terra e che, dopo la guerra contro i Kree, sono stati apertamente minacciati dalla formazione originale degli Illuminati (Charles Xavier, Reed Richards, Tony Stark, Freccia Nera, Doctor Strange e Namor). La rivincita dell’impero Skrull prevede l’infiltrazione su larga scala di vari elementi delle alte sfere terrestri, inclusa la sostituzione e imitazione di alcuni degli eroi incaricati di difendere il pianeta. La frase di lancio del crossover era “Di chi ti puoi fidare?”, e nel corso dell’evento i lettori hanno scoperto che diversi dei loro beniamini, in alcuni casi già da anni, erano Skrull sotto mentite spoglie (tra questi SPOILER: Thor, Spider-Man, Iron Man, Wolverine, Elektra e Scarlet Witch.
Dal fumetto agli schermi
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Nel momento in cui è stato annunciato che gli Skrull sarebbero apparsi in Captain Marvel, terzultimo film della Fase Tre, i fan hanno cominciato a immaginare Secret Invasion come possibile fonte d’ispirazione del film o prossima grande storyline ricorrente dopo la conclusione della Infinity Saga. Il debutto cinematografico di Carol Danvers ha poi parzialmente smorzato gli entusiasmi con la rivelazione che gli Skrull erano sulla Terra solo per trovare un modo per vivere in pace, lontani dalla persecuzione dell’impero Kree. O almeno così era per il gruppo capitanato da Talos, divenuto un alleato di Nick Fury, senza la garanzia che tutti gli Skrull la pensino allo stesso modo circa le relazioni con gli altri pianeti. E già qualche mese dopo, in Spider-Man: Far From Home, è arrivata la prima allusione ironica al fumetto di Bendis con il dettaglio che ogni tanto Fury si fa impersonare di sua sponte da Talos quando è impegnato in missioni cosmiche.
Non sorprende, quindi, che loro due siano i protagonisti della versione televisiva di Secret Invasion, che analizzerà la questione degli Skrull infiltrati soprattutto in ottica governativa/spionistica. Al loro fianco, infatti, ritornerà in scena l’agente federale Everett Ross, comprimario dei film di Black Panther, e ci sarà l’esordio nell’MCU di Abigail Brand, leader di S.W.O.R.D. (Sentient Weapon Observation and Response Division), l’equivalente di S.H.I.E.L.D. per le minacce extraterrestri che abbiamo già visto su Disney+ in WandaVision. E se la storia in sé sarà più contenuta rispetto alle ambizioni del fumetto originale, è possibile che le conseguenze di questi eventi si facciano sentire sul lungo termine.
Chi muore si rivede?
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La principale reazione alla possibilità di Secret Invasion all’interno dell’MCU è sempre stata la stessa: e se rivedessimo personaggi che avevamo dato per morti?
Il fumetto è stato epocale per la rivelazione che molti eroi erano, da mesi se non anni, Skrull sotto mentite spoglie, e nel contesto del Marvel Cinematic Universe questo potrebbe portare al ritorno in scena di personaggi ufficialmente defunti, dato che Marvel Studios ha una celebre politica che si oppone alle resurrezioni tradizionali. Tutti i redivivi che abbiamo visto finora sono sosia provenienti da linee temporali o universi differenti o, nel caso di Phil Coulson che era stato resuscitato con tecnologia aliena che però aveva una scadenza, un Life Model Decoy, un essere artificiale che imita perfettamente l’originale.
La prima applicazione della teoria su un personaggio sostituito da uno Skrull risale alla Fase Tre, con l’ipotesi che a essere eliminato da Thanos non fosse stato Nick Fury, bensì Talos (come abbiamo approfondito in questo articolo: La trama di Secret Invasion alimenta il mistero Nick Fury), e che quest’ultimo avesse impersonato il suo amico in almeno un’occasione precedente, in Avengers: Age of Ultron (dove Fury taglia un toast in diagonale, cosa che lui sostiene di detestare quando parla di sé con Carol Danvers in Captain Marvel).
C’è quindi chi ha visto questa possibilità come un espediente per effettuare un retcon (e quindi far riapparire personaggi passati a miglior vita dicendo che non erano mai morti) o, come nel caso del Multiverso, servirsi del fattore Skrull per riesumare un defunto senza ricorrere a resurrezioni, usando l’impostore per ingannare i cattivi di turno. Un’idea di per sé intrigante, ma forse logisticamente complicata nel contesto di un franchise multimediale che, a differenza dei fumetti, non ha come unico limite l’immaginazione degli autori: ritorni in scena come quelli in cui sperano i fan, e che spesso coinvolgono personaggi molto amati (non mancano quelli che hanno ipotizzato che a morire in Avengers: Endgame non siano stati i veri Tony Stark e Natasha Romanoff), sono anche oggetto di trattative contrattuali non proprio semplici, per motivi economici ma non solo (al netto di possibili camei in Avengers: Secret Wars, rimane troppo ottimista sperare di rivedere Robert Downey Jr. e Chris Evans nel franchise).
Più probabile, quindi, che gli effetti dell’invasione segreta si facciano sentire soprattutto nella struttura delle organizzazioni votate alla difesa del pianeta, ridefinendo ancora una volta la loro importanza all’interno dell’MCU. D’altronde, Kevin Feige ha affermato durante la convention D23 che gli eventi della serie avranno un impatto diretto sul film Armor Wars, dove James Rhodes/War Machine, ufficialmente al soldo del governo americano, deve fare i conti con la tecnologia di Stark che finisce nelle mani sbagliate…
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