Star Wars: The Acolyte ha svelato la più grande debolezza dei Jedi

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Autore: Manuel Enrico ,

Gli eventi di Star Wars: The Acolyte, la serie di Disney Plus ambientata nell'Alta Repubblica, ha mostrato sotto una luce tutt'altro che lusinghiera i Jedi, al punto che la serie creata da Leslye Headland ha finalmente svelato la vera debolezza dei Jedi: la loro chiusura alle emozioni.

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Durante l'era dell'Alta Repubblica, i Jedi erano probabilmente all'apice del loro potere, e la loro fragile "collaborazione" con la Repubblica e il Senato aveva iniziato a prendere forma. La presenza dell'Ordine in tutta la galassia era evidente, grazie a templi e avamposti, che confermavano un'età dell'oro per i Jedi. un periodo florido che proprio in Star Wars: The Acolyte sta mostrando i primi segni della fine. 

Qual è la più grande debolezza dei Jedi?

Come accaduto con La Minaccia Fantasma e tutta la Trilogia Prequel, anche Star Wars: The Acolyte si conclude con l'evidenza che i Jedi non sia così scaltri e conoscitori della galassia come si crede, tanto che hanno scoperto con grande sofferenza che i loro atavici nemici, i Sith, sono tutt'altro che estinti. 

Decisamente preoccupante che Vernestra Rwoh e, apparentemente, persino Maestro Yoda abbiano deciso di nascondere la verità su ciò che è accaduto su Brendok, ma è in un altro punto de La Seguace che viene evidenziato quale sia la più grande debolezza dei Jedi.

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Quando Vernestra Rwoh si confronta con il Senatore Rayencourt, quest'ultimo sottolinea che i Jedi potrebbero aver portato la loro autorità nella galassia troppo oltre. Naturalmente, il Senatore è motivato politicamente e potrebbe persino avere una vendetta personale contro i Jedi, ma il suo ragionamento è comunque valido.

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Con spietata lucidità, Rayencourt costringe Vernestra ad affrontare una scomoda verità:

Penso che i Jedi siano un enorme sistema di potere incontrollato, travestito da religione, un culto delirante che pretende di controllare l'incontrollabile. ... Non la Forza. Le vostre emozioni. Proiettate un'immagine di bontà e moderazione, ma è solo questione di tempo prima che uno di voi ceda. E quando, non 'se,' ciò accadrà, chi sarà abbastanza forte da fermarlo?

Evidente come questa profezia del senatore punti direttamente al Prescelto, Anakin Skywalker. Il suo amore disperato per sua moglie e il suo dolore per la madre, alimentati dall'incapacità di gestire le emozioni a causa della dottrina Jedi, lo portarono a cedere al Lato Oscuro, divenendo uno strumento di Palpatine nell'ascesa dell'Impero.

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Perché i Jedi non provano emozioni?

Star Wars: The Acolyte mostra come Anakin non è stato il primo a cedere alle emozioni, ma in passato altri Jedi hanno affrontato questa difficoltà. In Clone Wars, Obi-Wan Kenobi ha dovuto scegliere tra la fedeltà ai suoi principi Jedi e l'amore per la Duchessa Sabine di Mandalore, mentre in Star Wars: The Acolyte è stato l'affetto provato dal Maestro Sol verso Osha, e il suo maniacale spirito protettivo a dare vita a una spirale di eventi che ha condotto alla morte di quattro Jedi. 

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Non possiamo ignorare come tutti i Jedi coinvolti negli eventi di Brendock (Indara, Torbin e Kelnacca), siano stati colpiti duramente da quanto accaduto, e incapaci di gestire le emozioni derivanti abbiano scelto di estraniarsi dal resto della galassia. La serie non ha dato indizi su come Indara abbia affrontato il senso di colpa, mentre per Sol la presenza di Osha è stata un'occasione di espiare le sue colpe. 

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La vera ragione della Caduta dei Jedi

Uno dei più grandi difetti dei Jedi è, naturalmente, l'orgoglio. Il loro orgoglio li ha coinvolti in una guerra impossibile da vincere e li ha accecati al potere del lato oscuro, come dimostrato dalla Trilogia Prequel. Tuttavia, il loro più grande difetto, quello che ha veramente causato la loro caduta, è la loro ingenuità, alimentata da un senso di grandezza, che li ha separati dalla realtà della galassia. 

È proprio come ha sottolineato il Senatore Rayencourt: credono di poter controllare le emozioni quando le emozioni sono, accanto alla Forza, uno degli aspetti più naturali e innegabili della vita. I Jedi possono provare simpatia, sì, ma non possono davvero provare empatia, perché non si sono mai permessi di sentire ciò che sentono gli altri. Non si sono mai nemmeno permessi di sentire i propri sentimenti.

I Jedi dicono che rabbia, oscurità, paura e desiderio portano al Lato Oscuro, e in determinate circostanze, questo può essere vero, ma anche costringere le persone a mettere da parte queste emozioni senza elaborarle è una strada verso il Lato Oscuro, visto che I Jedi non hanno uno sfogo sano per i loro sentimenti.

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Sono costretti a superarli, lasciarli andare e, nei casi peggiori, lasciarli covare, finché non feriscono sé stessi, come abbiamo visto con Sol e Torbin (e possibilmente Kelnacca), o feriscono gli altri, come abbiamo visto con Anakin Skywalker.

Alla fine, la presuntuosa convinzione dei Jedi di poter  controllare le proprie emozioni senza mai insegnare come elaborarle è ciò che ha portato alla caduta dell'Ordine. 

 

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