In origine Andor, la serie Star Wars dedicata a Cassian Andor (interpretato da Diego Luna), era stata concepita come un ambizioso progetto in cinque stagioni.
L’idea era quella di raccontare in profondità la trasformazione del protagonista da ladro riluttante a eroe della Ribellione, fino a collegarsi direttamente agli eventi di Rogue One.
Tuttavia, il creatore e showrunner Tony Gilroy ha recentemente spiegato perché la serie si concluderà invece con la seconda stagione, rivelando che la decisione non è stata imposta da Disney o motivata da tagli di budget.
In un’intervista concessa a SFX Magazine (via GamesRadar), Gilroy ha raccontato che il ridimensionamento del progetto è stato frutto di una riflessione interna, nata durante le riprese della prima stagione, affrontate nel pieno della pandemia.
Eravamo a metà delle riprese della prima stagione, in pieno Covid, e ci stavamo rendendo conto delle dimensioni colossali della produzione, della fatica necessaria, e di tutto il resto. Abbiamo capito che non avevamo abbastanza energie per portare avanti cinque stagioni, e che il volto di Diego [Luna] non avrebbe retto i tempi richiesti, perché ogni stagione richiede troppo tempo per essere realizzata.
Il riferimento all’età dell’attore è cruciale: man mano che il tempo passa nella realtà, il rischio era che Diego Luna invecchiasse troppo per interpretare un personaggio che, idealmente, dovrebbe sembrare più giovane rispetto a quando lo vediamo in Rogue One.
La stagione, suddivisa in 12 episodi, segue gli ultimi quattro anni che precedono gli eventi del film, esplorando i momenti cruciali che definiscono il destino di Cassian.
La serie, che debutterà su Disney Plus il 23 aprile
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