Il famosissimo anime Demon Slayer o, se preferite il titolo originale, Kimetsu no Yaiba, serie tratta dall'omonimo manga di successo, che gli spettatori italiani possono godersi su Prime Video e Netflix. La serie animata sarà disponibile anche con il doppiaggio italiano, dato che Dynit si è occupata di portarla in Italia adattandola nella nostra lingua. Ovviamente sarà anche possibile vederla in giapponese con i sottotitoli in italiano, in modo da soddisfare anche tutti gli appassionati che preferiscono guardare gli anime nella loro versione originale.
Chi segue anche solo un minimo il mondo dei manga e degli anime saprà che Demon Slayer è diventato un fenomeno incredibile in Giappone, dato che ha infranto ogni record di vendite. Il manga è riuscito a raggiungere persino i livelli di vendita di One Piece, il manga che ancora oggi detiene il record di serie più letta in assoluto in Giappone. Ma cosa ha generato nel pubblico giapponese un tale entusiasmo da rendere Demon Slayer un successo come non se ne vedevano da anni? L’opera creata da Koyoharu Gotoge è davvero un capolavoro come sembra dai numeri del suo successo?
- La genesi di Demon Slayer
- Di cosa parla Demon Slayer?
- Il miracolo chiamato Ufotable
- Un anime imperdibile?
La genesi di Demon Slayer
Facciamo un passo indietro. Demon Slayer inizia nel 2016 sulle pagine di Weekly Shonen Jump, la rivista settimanale di Shueisha dove sono nati i più grandi capolavori del genere shonen. Basta infatti nominare Dragon Ball, One Piece, Naruto o Le Bizzarre Avventure di Jojo per capire l’importanza storica di questo contenitore. Lo stesso autore Koyoharu Gotoge, in un’intervista concessa all'inizio della serializzazione di Demon Slayer, suo primo manga (prima aveva realizzato soltanto alcuni capitoli one-shot), aveva dichiarato che le sue fonti d’ispirazione erano proprio manga come Jojo, Naruto e Gintama.
Demon Slayer è dunque figlio di una nuova generazione di mangaka cresciuti con le opere più famose degli ultimi 15-20 anni, proprio come i mangaka di Naruto, One Piece e molti altri manga dello stesso periodo si sono ispirati a Dragon Ball, Saint Seiya ecc.
Di cosa parla Demon Slayer?
Le vicende di Demon Slayer sono ambientate nel periodo Taisho, ossia un periodo compreso tra il 1912 e il 1926 della storia giapponese. Un periodo molto atipico per ambientarci un manga d’azione, dato che non ci sono accadimenti storici estremamente rilevanti in quel lasso di tempo. In più, guardando le immagini dei personaggi, dove la maggior pare combatte con una spada, inizialmente si poteva pensare alla classica ambientazione del Giappone feudale. In realtà, il periodo storico è messo molto in secondo piano e non influisce troppo sulla trama.
La storia segue le vicende di Tanjiro Kamado, un giovane dal cuore d’oro che si occupa della madre e dei suoi numerosi fratelli e sorelle dopo la scomparsa del padre. La sua famiglia vive in una casa sperduta tra dei monti e spesso il ragazzo deve fare avanti e indietro fino al villaggio più vicino per vendere legname e carbone. Un giorno il giovane, sorpreso da una tempesta di neve, rimane al villaggio per la notte. Il giorno dopo, tornato a casa, fa un’orribile scoperta: tutta la sua famiglia è stata uccisa. A salvarsi in fin di vita è soltanto sua sorella Nezuko, che ben presto si trasforma in un demone e lo attacca.
Tanjiro riesce a farla rinsavire in parte, e in quel momento arriva un misterioso spadaccino che dice di essere un cacciatore di demoni. L’uomo intima al giovane di farsi da parte e di lasciargli uccidere il demone, dato che ormai sua sorella ha perso completamente la sua umanità. Tanjiro non intende arrendersi e, dopo aver dimostrato che Nezuko non è un pericolo per gli umani, riesce a convincere lo spadaccino ad aiutarlo. Questi gli dice di dirigersi dal suo maestro di spada, che lo allenerà per farlo diventare un cacciatore di demoni, in modo che così possa anche indagare per trovare una cura che faccia tornare Nezuko umana.
Il manga ha un discreto successo sin da subito, riuscendo a piazzare all’incirca 400 mila copie per ogni volume uscito, una cifra alta che ne decreta un buon successo, ma che di certo non lo proietta tra i manga più venduti di sempre di Shonen Jump, d’altronde basti pensare ai milioni di copie a volume vendute da serie come One Piece, Naruto, Dragon Ball e Jojo per capire la differenza. Poi nell’aprile 2019 avviene una cosa che fa schizzare alle stelle la popolarità di Demon Slayer, inizia l’anime creato da Ufotable.
Il miracolo chiamato Ufotable
Il 2019 è stato l’anno in cui Demon Slayer è diventata una delle serie più amate degli ultimi anni, superando (almeno nelle vendite) altri manga concorrenti di Shonen Jump, come My Hero Academia e Black Clover, che negli anni precedenti avevano ottenuto ottimi risultati anche grazie alle loro serie animate. Episodio dopo episodio il pubblico cresce sempre di più, e di conseguenza anche il manga inizia a vendere sempre più copie. L’anime si conclude a settembre del 2019, con un successo di pubblico incredibile. Il manga inizia a vendere in maniera incredibile, tanto che a fine 2019 conta 10 milioni di copie vendute soltanto in quell’anno. La casa editrice Shueisha dichiara che è secondo solo al leggendario One Piece, e soltanto per un paio di milioni di copie, quando invece negli anni precedenti il divario tra l’opera di Eiichiro Oda e il resto dei manga è sempre stato molto più ampio.
Da dopo la fine dell’anime in poi Demon Slayer vende un milione di copie circa a volume, tanto da rientrare tra i soli tre manga che hanno raggiunto quella cifra di vendite entro una settimana dall’uscita insieme a One Piece e L’Attacco dei Giganti. Nonostante l’esplosione di successo avvenuta, l’autore Koyoharu Gotoge non ha deciso di prolungare la sua opera forzatamente per cavalcarne l’onda, e nel maggio 2020 il manga si conclude sulla rivista Weekly Shonen Jump. In totale Demon Slayer è quindi composto da 23 volumi, con l’ultimo volume uscito a dicembre 2020. Attualmente in totale le copie del manga hanno superato le 100 milioni di unità vendute con ben 80 milioni vendute soltanto nel 2020, cosa che lo ha fatto diventare il manga più venduto dell'anno appena passato con un distacco di 74 milioni di copie dal secondo classificato. Un record per un manga così breve e iniziato soltanto 4 anni fa.
Se avete compreso la portata incredibile di questo successo, sappiate che metà del merito (se non di più) va a Ufotable, lo studio che si è occupato di creare la versione animata dell’opera di Koyoharu Gotoge. Certo, nessuno nega la bravura dell’autore nel creare una storia avvincente e dei personaggi carismatici, altrimenti non avrebbe ottenuto nemmeno quel successo di base che è servito a farlo diventare un anime. Il lavoro di Ufotable però è stato incredibile per quanto riguarda le animazioni, di una qualità eccelsa soprattutto nelle scene d’azione.
Ufotable è uno studio d’animazione fondato nel 2000 da ex dipendenti di un altro famoso studio d’animazione: TMS Entertainment. Lo studio nei suoi oltre vent’anni di carriera ha fatto diversi lavori sia nel campo degli anime che nei videogiochi, ma ha iniziato a farsi notare nel 2011 con l’adattamento animato di Fate/Zero, prequel del famoso Fate/Stay Night di Type Moon. Il pubblico resta a bocca aperta per la qualità delle animazioni realizzate nelle scene d’azione e da quel momento lo studio si occuperà dei lavori più importanti della serie Fate. Lo studio ha anche un ottimo rapporto con Bandai Namco, realizzando filmati e opening di diversi videogiochi della serie Tales of God Eater e il recente Code Vein. Sempre per Bandai Namco realizza anche gli anime di Tales of Zestiria e God Eater, anch’essi distinti per l’ottima qualità delle animazioni. Ma è solo con Demon Slayer che lo studio viene conosciuto internazionalmente grazia all’adattamento di un fumetto meno di nicchia rispetto alle altre opere di cui si è occupata.
Ufotable al momento è uno degli studi d’animazione migliori presenti in Giappone, ed è probabilmente il migliore in assoluto quando si parla di scene d’azione. I combattimenti di Demon Slayer sono rimasti nel cuore dei fan, in particolar modo viene spesso citata la battaglia dell’episodio 19, che rappresenta l’apice della serie animata, dato che, senza spoiler, unisce una sequenza di combattimento altamente spettacolare a un momento molto importante anche a livello di trama.
Il successo dell’anime di Demon Slayer è poi proseguito anche nel 2020; a ottobre dello scorso anno è infatti arrivato nei cinema nipponici il film Demon Slayer – Kimetsu no Yaiba The Movie: Mugen Train, un film d’animazione che è il sequel diretto della serie animata. Nonostante i problemi dovuti alla pandemia, in pochi mesi la pellicola è diventata la più vista in assoluto in Giappone, superando per incassi il record detenuto da La Città Incantata, film dello Studio Ghibli vincitore del Premio Oscar, in poche settimane.
Un anime imperdibile?
Arrivati a questo punto abbiamo parlato di numeri e dei motivi del successo di Demon Slayer. Ma la serie è davvero così rivoluzionaria come sembra dal suo successo?
Se avete visto gran parte dei manga e anime della tipologia “battle shonen”, tra cui quelli che hanno fatto la storia del genere, probabilmente non troverete elementi davvero unici e innovativi in Demon Slayer. La storia riprende un canovaccio piuttosto classico, che è quello della crescita personale di un ragazzo che, privato di tutto, decide di andare avanti per il bene degli altri (in questo caso principalmente la sorella Nezuko). Da qui parte il suo cammino di crescita personale che non consiste solo nel diventare più forte in combattimento, ma soprattutto caratterialmente diventando più maturo e trovando dei compagni inseparabili mentre affronta nemici sempre più potenti.
Detto questo c’è da dire che Demon Slayer è indubbiamente una delle migliori serie uscite da Shonen Jump negli ultimi 10 anni. La storia è avvincente e leggermente più cupa di molti altri shonen, anche se non mancano dei momenti divertenti che smorzano la tensione. Puntata dopo puntata si viene conquistati dalla determinazione di Tanjiro e dalla sua continua lotta contro i demoni.
La serie diventa sempre più coinvolgente con l’introduzione di nuovi personaggi, a cominciare dai due comprimari principali: Zenitsu e Inosuke. Entrambi danno un valore aggiunto enorme alle avventure di Tanjiro grazie al mix di simpatia e risolutezza che li contraddistingue. Anche l’antagonista principale Muzan Kibutsuji è perfetto nel suo ruolo di nemico temibile e all’apparenza inarrivabile.
Inutile aggiungere, dopo quanto detto su Ufotable, che i combattimenti sono altamente spettacolari e dunque una gioia per gli amanti delle battaglie nello stile tipico degli shonen, tra colpi speciali, trasformazioni e l’utilizzo dei vari elementi naturali per combattere. In definitiva Demon Slayer non sarà un’anime basato su un “battle shonen” rivoluzionario in grado di essere al livello dei capisaldi del genere, ma, se amate queste opere è indubbiamente una serie da vedere.
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