Nella poetica oscura e complessa di James O’Barr, Il corvo ha trovato le sue origini, portando le proprie vicende sulla carta stampata di un fumetto che ha praticamente segnato la storia del medium, lasciando un solco così profondo da risuonare persino oltre e altrove. Tutta la grandezza di una storia del genere, fusa al particolarissimo tratto dei disegni del suo autore, ha più volte ispirato lavori sul grande schermo, costruendo trasposizioni iconiche, come Il corvo - The Crow del 1994, diretto da Alex Proyas, ancora oggi citato e ricordato con affetto e una punta di rammarico, seguito da lungometraggi finiti nell’oblio (i vari seguiti, diretti o meno).
Quando ci si relaziona con una storia del genere bisogna tenere innanzitutto in conto la sua portata storica, e la percezione che da sempre si trascina dietro a livello cross-generazionale. Tutti, bene o male, ricordano o conoscono il personaggio di Eric Draven, o lo hanno sentito nominare. Da quest’aura di irraggiungibilità connessa con un immaginario fumettistico e cinematografico preciso, si possono comprendere anche i vari dubbi nei confronti di un remake in chiave moderna dell’opera in questione. Disponibile nei cinema italiani dal 28 agosto 2024 e diretta da Rupert Sanders, la storia che tutti conosciamo ritorna sul grande schermo con The Crow - Il Corvo, anche se accompagnata da un piglio che potremmo definire inedito per alcune cose e scelte.
The Crow - Il Corvo: l’amore oltre la morte
Eric (Bill Skarsgård) e Shelly (FKA twigs) si sono trovati e perdutamente innamorati l’uno dell’altra, in un momento di fragile crisi per entrambi. Nelle oscure imperfezioni reciproche, però, questi due giovani problematici sono riusciti a scorgere una luce, sia delicata che forte, attraverso cui è facile vedere il mondo di tutti i giorni, irradiandone anche le ombre più complesse e difficili da spiegare a parole.
Quello dei protagonisti di The Crow - Il Corvo è un idillio romantico in piena regola, fra perdizione, dolore e dannazione. Nell’incontro di Eric e Shelly è facile scorgere le parole dei poeti che si sono persi fra le pieghe di un mondo che non li ha mai compresi per tempo. Eppure c’è qualcosa che non va, un particolare tormento sottocutaneo che mette immediatamente in chiaro un pericolo proveniente dalla vita passata della ragazza.
Ecco che The Crow - Il Corvo si muove nella direzione che i fan del racconto in questione conoscono molto bene, ponendo sulla strada della coppia un personaggio estremamente negativo e i suoi uomini, che non si fanno alcuno scrupolo ad eliminarli entrambi nel modo più inaspettato possibile. Nella morte, però, Eric resta come sospeso, bloccato in un limbo in cui scopre di poter fare qualcosa per ciò che gli è accaduto, riportando l’equilibrio dentro sé e nel mondo proprio grazie all’amore che prova per la stessa Shelly.
Una storia dark in chiave moderna
Come anticipato pure dalla campagna di marketing, The Crow - Il Corvo riprende la storia che tutti conoscono e sceglie di reinterpretarne le vicende e tematiche attraverso un piglio creativo che modernizza, piuttosto che semplicemente reiterare. Così, la tragica storia di Eric e Shelly arriva ai giorni nostri, perdendo gran parte dell’identità attraverso cui la si riconosce da sempre. Ed è proprio partendo da una scelta del genere che questo film disorienta, traslando la vendetta di un uomo che non ha più nulla da perdere lungo un cammino mai tanto oscuro quanto lui.
Pur mantenendosi piuttosto vicino alla verve dark della storia originale, è proprio in termini estetici e sensoriali che The Crow - Il Corvo non convince e non risulta mai veramente e del tutto incisivo, provando continuamente a caricare l’intera riconoscibilità delle vicende in atto più sul protagonista che su tutto il resto. Nella pulizia formale generale delle immagini si può scorgere l’intento di rinfrescare qualcosa di molto meno incisivo della controparte cartacea, premendo l’acceleratore soprattutto sull’elemento violento e sanguinoso del film, di pari passo con le sequenze d’azione estremamente eccessive e sopra le righe.
Nella costruzione formale di una storia di vendetta sospesa fra il mondo dei vivi e quello dei morti, la regia di Rupert Sanders cerca di catturare i momenti più forti e segnanti attraverso guizzi anche curiosi, che però si spengono sul nascere, nutrendo il cammino del suo Eric Draven di violenza ma senza il dovuto spessore in questo senso. The Crow - Il Corvo è, a malincuore, un film piuttosto elementare nel suo porsi agli spettatori al cinema.
Intrattiene ma non riesce mai ad andare troppo oltre, mancando di quella specifica e particolare poesia malinconica che da sempre contraddistingue l’iconico fumetto di James O’Barr. Risultando lacunoso in questo specifico aspetto, ne risulta chiara la percezione generale che un lavoro del genere potrebbe arrivare a suscitare agli appassionati più preparati e accaniti.
A nulla vale l’interpretazione di Bill Skarsgård, anche perché il suo Eric, seppur abbastanza convincente, specialmente nei momenti più vendicativamente violenti, non riesce mai ad attecchire del tutto negli aspetti più umani ed emotivi di una storia tragicissima. Eppure, il The Crow - Il Corvo di Sanders ce la mette tutta per costruire un’empatia nei confronti della coppia al centro della storia, dedicando loro un minutaggio considerevole. Nello sbocciare di un amore piuttosto fuggevole per tutti, subentrano alcune scelte di scrittura che non convincono, limitando la stessa voglia di saperne di più. Inoltre e senza troppi giri di parole, non c’è un villain adeguato nel film, riducendo ogni cosa a un confronto soprannaturale senza troppo senso o spiegazioni di sorta.
Così lo stesso sentimento di vendetta e “giustizia personale” si perde facilmente in uno scontro che intrattiene per alcune trovate più action e violente, senza mai andare oltre però. Tutto il dolore di un amore perduto e dannato dalle ombre di due vite spezzate, riassunto in un viaggio fatto di scelte sì sofferte, ma mai veramente d’impatto.
Commento
Voto di Cpop
60Pro
- L'interpretazione di Bill Skarsgård intrattiene e diverte.
- Gli effetti speciali in termini di sangue e violenza.
- La costruzione di alcune sequenze d'azione.
Contro
- Il film, a modo suo, segue gli eventi di una storia che conosciamo ma non riesce mai a risultare incisivo in termini di poetica dark.
- Il ritmo altalenante.
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