Giorni di un Futuro Passato: gli X-Men riscrivono la storia

Giorni di un Futuro Passato: gli X-Men viaggiano nel tempo per salvare il futuro, tra esperimenti, speranze infrante e nuovi inizi

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Autore: Manuel Enrico ,

Riscrivere il passato per salvare il futuro. Un grande classico del cinema di fantascienza, da Terminator a Tenet, ma anche i fumetti hanno avuto l’occasione di cimentarsi con queste disperate missioni, dando vita a momenti storici della letteratura per immagini, come Giorni di un Futuro Passato. Per la nuova generazioni di appassionati del mondo mutante, questo nome è legato a uno dei più recenti capitoli cinematografici dei Figli dell’Atomo, che si è pesantamente ispirato all’opera originaria firmata da Claremont e Byrne.

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Parlando di viaggi nel tempo in casa Marvel, il primato di queste avventure spetta ai Fantastici Quattro, che sin dalle loro prime imprese si sono mossi lungo la linea temporale. Nel caso della famiglia Richards, tuttavia, questi viaggi erano legati a una concezione abbastanza tradizionale, in cui gli eventi vissuti non impattavano in modo diretto sulla continuity, ma erano uno scenario in cui introdurre nuovi personaggi, come accaduto ad esempio con Kang il Conquistatore. Quanto fatto con Giorni di un Futuro Passato, invece, ebbe un impatto decisamente diverso, sul piano funzionale.

Giorni di un futuro, riscrivere il futuro cambiano il passato

Per arrivare a Giorni di un Futuro Passato è considerabile il battesimo del fuoco di un personaggio che, grazie alla cura di Chris Claremont, ebbe un ruolo di primo piano nella vita dei mutanti negli anni ’80: Kitty Pryde.

Dopo gli eventi di Seconda Genesi e il rinascimento mutante avviato da X-Chris, i protagonisti della principale testata mutante, X-Men, non erano più adolescenti, ma uomini e donne adulte le cui problematiche erano lontane da quelle dei teen ager cui si rivolgevano negli anni ’60.

Kitty Pryde, presente e futuro dei mutanti

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Pur arrivando a concepire a concepire una nuova formazione mutante adolescenziale, i Nuovi Mutanti, Claremont non mancò di inserire all’interno della squadra guidata da Ciclope una giovane mutante, Kitty Pryde. L’elemento più fresco e vicino ai giovani lettori, un contrappunto emotivo alla serietà con cui gli X-Men affrontavano ora i problemi, consentendo di creare una dinamica fraterna da parte dei mutanti più maturi, come Wolverine o Tempesta.

Kitty era quasi un’erede di Jean Grey, e riassumeva nel suo personaggio diverse sfumature: mutante, appartenente a una minoranza religiosa (famiglia di origine ebrea) e con una ribellione adolescenziale pronta a esplodere (come per l’indimenticabile ‘Professor Xavier is a jerk’)

Tutte queste caratteristiche hanno reso Kitty una delle figure essenziali di un lungo periodo di storie degli X-Men, rendendola spesso il fulcro emotivo anche di personaggi più rodati. Non stupisce quindi che nel dare vita a una delle storie più drammatiche del mito mutante, Claremont abbia deciso di vedere proprio nella giovane Pride la pietra angolare su cui edificare un caposaldo del fumetto moderno.

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Giorni di un futuro passato, sconfitta o seconda occasione?

Inizio XXI secolo. New York non è più la metropoli che conosciamo ma è divenuta una città fatiscente, in cui gang di strada cercando di sopravvivere applicando la legge del più forte. In questa Grande Mela disperata, una matura Kitty Pride cerca di raggiungere il rifugio segreto dei mutanti newyorkesi, dove la attende Wolverine. Lo scopo di questo incontro carbonaro è di avviare un complesso piano che ha dell’incredibile: viaggiare nel tempo!

Sembra essere questa l’unica speranza per riscrivere il futuro, considerato che in seguito a un attentato compiuto dalla Confraternita dei Mutanti Malvagi nel 1980 culminato con la morte del Senatore Robert Kelly, avverso ai mutanti, l’opinione pubblica e il governo si sono apertamente schierati contro i mutanti. Un odio che si è spinto all’utilizzo di nuove Sentinelle e che, in breve, si è esteso a tutti i superereroi, che sono stati decimanti. I pochi sopravvissuti sono confinati in ghetti dove i loro poteri sono inibiti tramite appositi collari, costantemente controllati dalle imponenti sentinelle robotiche.

Nonostante tutto, alcuni sopravvissuti, guidati da un anziano Magneto, riescono a creatore un disturbatore che interrompe il funzionamento dei collari inibitori, affinché Rachel Summer possa compiere l’impossibile: mandare la coscienza di Kitty indietro nel tempo, nel suo corpo nell’anno 1980 e impedire la morte di Robert Kelly.

Per farlo, Kitty dovrà prima convincere gli X-Men del periodo, chiedendo il loro aiuto e riuscendo in una missione disperata.

Il significato di esser un X-Men

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Giorni di un Futuro Passato è una storia dallo spirito tradizionale degli X-Men. Costretti da sempre ad affrontare l’odio dell’homo sapiens, i mutanti guidati da Charles Xavier non hanno mai esitato a combattere per difendere proprio coloro che li odiano. Il culmine di Giorni di un Futuro Passato è fondato su questo principio, considerato che la missione di Kitty è impedire la morte di uno dei maggiori oppositori alla genia mutante, Robert Kelly.

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Giorni di un futuro passato. X-Men

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Claremont, giunto al timone del mondo mutante, non era interessato a storie facili, ma mirava a rendere gli X-Men una delle colonne di Marvel Comics, realizzando storie che andassero ben oltre il racconto di adolescenti con superproblemi, ma ritraendo personaggi contemporanei che fossero lo specchio della società del periodo. Dopo averlo ampiamente dimostrato con una graphic novel graffiante come Dio ama, l’uomo uccide, questa volontà lo porta ad accettare la proposta del suo sodale John Byrne, disegnatore di Uncanny X-Men.

La coppia Claremont-Byrne è l’artefice di uno dei momenti più felici della cronologia mutante, grazie a una collaborazione fondata, come raccontato spesso dai due autori, su lunghe telefonate preparatorie dopo le quali Byrne si lanciava sul tavolo di lavoro disegnando tutto ciò che ricordava, utilizzando la sua memoria come filtro per identificare i punti meritori della trama. Meccanica estremamente performante, se consideriamo che grazie a questo stratagemma presero forma momenti cult della storia mutante.

Nel caso di Giorni di un Futuro Passato, tuttavia, Bryne ebbe un ruolo più fondamentale, come raccontò lui stesso in seguito:

Giorni di un Futuro Passato è una mia storia. Chris non voleva scrivere delle Sentinelle, mentre io le amavo. Quando lui e Dave Cockrum le avevano introdotte, avevano fatto sì che venissero sconfitte alla svelta. Gli dissi ‘Lasciami pensare a una storia con le Sentinelle’, e così mi venne in mente questa idea delle Sentinelle che hanno conquistato il mondo e ucciso tutti. Il peggior scenario possibile

Una simile idea non poteva che attrarre Claremont, conscio di come gli X-Men, proprio per la loro natura di protettori odiati dall’umanità, dovessero essere caratterizzati da un tono di costante tensione, quasi fossero condannati a lottare sapendo di esser comunque odiati.

Una condizione logorante, ma che è vissuta sempre con estrema dedizione dagli X-Men, tanto che Claremont ne fece un dogma per i suoi mutanti:

L’idea era quella di mostrare ai nostri eroi perché la loro lotta è così necessaria. Il prezzo del loro fallimento sarebbe tragico. Li abbiamo sempre descritti con la frase ‘temuti e odiati dal mondo che hanno giurato di proteggere’. Non devono solamente sconfiggere i cattivi, devono anche dimostrare di essere persone credibili e oneste. Alla base di Giorni di un Futuro Passato c’era proprio questo: far vedere loro cosa li attendeva se avessero vacillato. Se avessero mai avuto bisogno di una ragione per non arrendersi, era proprio questa

Questa intenzione di Claremont prende la forma di una storia che, divisa in due fronti temporali.

Viaggi nel tempo, seconde occasioni e futuri alternativi

Quello che oggi è noto come Giorni di un Futuro Passato è in realtà composto da due capitoli, Giorni di un Futuro Passato e Una mente fuori dal tempo. Due blocchi, come due sono gli orizzonti temporali in cui si sviluppa una trama con cui Claremont non si limita a dare una speranza ai mutanti, ma colpisce al cuore i lettori mettendoli davanti a una straziante prima volta: la morte dei propri beniamini.

Mentre nel presente Kitty guida gli X-Men, i suoi compagni nel futuro tentato una disperata lotta contro le Sentinelle per consentirle di realizzare il suo piano, con una battaglia finale all’interno del centro di comando delle Sentinelle a New Yok, piazzato all’interno del Baxter Building, la storia base dei Fantastici Quattro.

La maestria di Claremont è evidente nel modo in cui viene mostrata la crescita e il ruolo avuto da Kitty Pryde. Passando dalla sua asprezza nel futuro, il ritorno al passato consente prima di vedere la sua ingenuità mentre lascia spazio alla coscienza adulta che diviene la guida degli X-Men in questa incredibile avventura. Dialoghi in linea con il periodo e veicolo perfetto della personalità dei personaggi, che pur venendo mostrati in momenti diversi della loro vita preservano l’autenticità dei propri caratteri, mostrando come i dolori vissuti negli anni di lotta alle Sentinelle abbiano forgiato questi eroi.

Se Claremont, coadiuvato da Byrne alla storia, ha il merito di aver scritto uno dei capitoli fondamentali del mito mutante, non meno rilevante è stata l’interpretazione grafica di Byrne, autore delle matite, rifinite poi da Terry Austin e colorate da Glynis Wein. Mantenendo lo stile vivace tipico delle storie del periodo, Byrne cambia registro quando si tratta di mostrare il feroce futuro, con un’impostazione grafica che mira a creare una valorizzazione dell’ambiente fatiscente, in cui si muovono personaggi che mostrano i segni del tempo, ma ancora più determinati nei loro obiettivi. Specialmente, nello scontro finale nel Baxter Building, Byrne punta a trovare una drammaticità epica.

L'eredità di Giorni di un Futuro Passato

L’impatto di Giorni di un Futuro Passato sul mondo mutante è stato incredibile. L’idea di viaggio nel tempo diventerà in seguito una presenza ricorrente nel mito dei Figli dell’Atomo, specialmente nella scelta di quale sia la conseguenza di queste imprese temporali. Il cambiamento del passato non muta il futuro, ma crea timeline alternative, che in seguito saranno esplorate ulteriormente o diventeranno il luogo di origine di personaggi divenuti celebri nella saga degli X-Men, come Alfiere.

Le conseguenze di Giorni di un Futuro Passato sulla cronologia mutante furono fondamentali, visto che Rachel Summer, in seguito, viaggiò indietro nel tempo per conoscere i propri genitori, Scott ‘Ciclope’ Summer e Jean Grey, spingendo Nimrod, una Sentinella particolarmente evoluta, a seguirla indietro nel tempo per darle la caccia, divenendo una delle minacce più temibile per gli X-Men.

Visivamente, la copertina di Giorni di un Futuro Passato, pubblicato su The Uncanny X-Men 141 nel 1981, divenne un simbolo degli X-Men del periodo, divenendo così celebre da essere considerata come una delle copertine più omaggiata nel corso degli anni.

Quanto raccontato da Byrne e Claremont è divenuta l’ispirazione sa per un arco narrativo della celebre serie animate Gli Insuperabili X-Men per X-Men: Giorni di un futuro passato, capitolo della saga mutante al cinema dell’era pre-Marvel Cinematic Universe, in cui il viaggio nel tempo vede come protagonista Wolverine, interpretato da Hugh Jackman, mentre la Kitty di Ellen Page diventa la ‘macchina del tempo’, inviando la coscienza di Logan nell’anno 1973. Cambio di scenario, notevoli differenze e un maggior risalto al ruolo delle Sentinelle e al loro inventore, Bolivar Trask, ma il cuore della storia è l’ennesima dimostrazione dell’incredibile importanza di Giorni di un Futuro Passato.

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