House of the Dragon Stagione 2, Episodio 3: una vecchia conoscenza ritorna con un cameo a sorpresa

Leggi per scoprire cosa è successo nel terzo episodio della seconda stagione di House of the Dragon

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Autore: Francesca Musolino ,

La seconda stagione di House of the Dragon continua la sua corsa in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, dove è attualmente giunta alla messa in onda del terzo episodio in contemporanea con l'uscita statunitense di HBO. Mentre nelle prime due puntate della serie TV i Verdi e i Neri sono stati occupati a leccarsi le rispettive ferite, da adesso in poi le cose si iniziano a fare più serie.

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Il terzo episodio di House of the Dragon offre i primi combattimenti sul campo e dei temerari tentativi di conquista, attraverso cui le due fazioni nemiche cercano di guadagnare terreno sul rispettivo avversario. Manca ormai una sola settimana al mid-season di questa seconda stagione di House of the Dragon e inevitabilmente il cerchio inizia a stringersi, mentre la Danza dei Draghi prende sempre più forma all'interno della famiglia Targaryen.

Prima di proseguire con il nostro consueto riassunto settimanale post-episodio, vi ricordiamo come e dove vedere House of the Dragon 2 in streaming nel caso non abbiate ancora iniziato a seguire la nuova stagione della serie TV.

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I fantasmi di Daemon

Il terzo episodio di House of the Dragon 2 mostra diversi scenari e storyline distinte, seppur tutte collegate tra loro in un modo o in un altro. Ma i veri riflettori in via ufficiosa sono puntati soprattutto verso Daemon, che in precedenza aveva lasciato Roccia del Drago dopo un'accesa discussione con Rhaenyra. A questo giro la serie TV regala un travagliato e commovente viaggio introspettivo tra le emozioni private del personaggio, mettendo a nudo l'inquietudine interiore con cui il Principe Targaryen lotta da tutta la vita.

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Mentre il cuore di Daemon dice una cosa, le sue azioni ne dimostrano un'altra. E questo continuo atteggiamento controverso, non fa altro che alimentare dubbi sulla sua buona fede da parte di chi gli sta intorno. Nonostante non ami prendere ordini da nessuno e abbia un temperamento ribelle, allo stesso tempo Daemon cerca sempre inconsciamente l'approvazione degli altri, perché vuole dimostrare a chiunque il suo valore. Tuttavia proprio per via del fatto che molte persone non nutrono grande fiducia in lui, gli provoca una crisi di identità al punto tale da portare lo stesso Daemon a nutrire dei dubbi sulle sue reali intenzioni.

Questa situazione sfocia in un circolo infinito in cui il Principe Targaryen compie delle azioni impulsive per redimersi agli occhi di terzi, mentre quegli stessi occhi puntati finiscono per tormentarlo spingendolo a compiere altre azioni precipitose. Per dimostrare a sua moglie Rhaenyra che stanno combattendo la stessa battaglia, Daemon giunge al castello di Harrenhal per rivendicarlo: un luogo situato in una posizione strategica per la guerra e sui cui non a caso, vogliono mettere le mani anche i Verdi. Alla sua partenza Daemon è convinto di fare la cosa più giusta ma una volta arrivato sul posto, inizia a essere perseguitato da vecchi fantasmi del passato che lo portano a rimettere tutto in discussione.

Con un cameo a sorpresa di Milly Alcock, ritorna la versione adolescente di Rhaenyra intenta a cucire la testa del piccolo Jaehaerys. Un terribile delitto di cui la Rhaenyra adulta accusa Daemon, mentre quest'ultimo non ha alcun modo per dimostrarle la sua innocenza, se non la sua stessa parola. Una parola che purtroppo risuona ormai quasi priva di valore agli occhi di sua moglie, essendo quest'ultima stanca di rivivere più e più volte lo stesso ambiguo scenario. Jaehaerys è morto così come i suoi due assassini, gli unici a sapere cosa gli avesse realmente ordinato Daemon in offscreen e gli unici a poter confermare o smentire le reali intenzioni del loro mandante.

E quando le parole non bastano più, l'unica cosa che può fare Daemon è dimostrare la sua lealtà a Rhaenyra attraverso fatti concreti. Rivendicare Harrenhal battendo sul tempo i nemici è un passo avanti per dimostrare supporto ai Neri, ma non necessariamente verso la stessa Rhaenyra. La sovrana dice chiaramente a suo marito che le remore nei suoi confronti sono sempre esistite, fin da quando era ancora una ragazzina. Per questo motivo è la Rhaenyra del passato a tenere tra le braccia il corpo del piccolo Jaehaerys, perché la sua sfiducia nei confronti di Daemon è ancorata a trascorsi lontani. Gli stessi trascorsi sui quali Daemon dovrebbe riflettere attentamente per capire se quei fantasmi dicono il vero oppure no. E soltanto allora dopo aver fatto chiarezza dentro di sé, Daemon potrà spiegare a Rhaenyra il vero motivo che lo ha spinto quel giorno a metterle una corona sulla testa.

La speranza di Rhaenyra

Se da un lato Daemon le prova tutte per spingere i nemici a reagire e avere quindi una scusa per contrattaccare, dal suo canto Rhaenyra cerca ancora di fermare la guerra sul nascere. Dopo un confronto con Rhaenys da donna a donna ma anche da madre a madre, Rhaenyra decide di parlare con Alicent facendo appello alla loro vecchia amicizia un tempo indissolubile. Un gesto che forse avrebbe dovuto compiere per prima la Regina dei Verdi, sebbene a suo modo abbia temporeggiato più volte per impedire ai suoi alleati di uccidere Rhaenyra. Ciò non toglie che è proprio quest'ultima finora ad averci rimesso più di tutti e nonostante questo, è sempre lei ad aver messo il suo dolore al secondo posto per il bene comune.

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Nella prima stagione di House of the Dragon quando Rhaenyra aspetta il terzo figlio da Daemon, viene a sapere a cose già avvenute che suo padre Viserys è deceduto e il suo fratellastro Aegon è diventato il nuovo Re, usurpandole il Trono. Due colpi troppo pesanti da mandare giù insieme, che portano Rhaenyra a entrare in travaglio prima del previsto con la drammatica conseguenza di dare alla luce una bambina già morta. Nemmeno il tempo di seppellire sua figlia, che la Regina Nera viene colpita da un altro drammatico lutto causato dalla tragica dipartita di suo figlio Lucerys. In tutto ciò i Verdi sono troppo presi dalle loro macchinazioni per dimostrare anche solo un briciolo di umanità verso qualcuno che, volenti o nolenti, fa comunque parte della loro famiglia.

Eppure è proprio Rhaenyra a fare il primo passo verso chi le ha portato via tanto e ingiustamente, per evitare che la situazione tra le due parti degeneri ulteriormente sfociando in successive tragedie. Malgrado ciò l'incontro con Alicent non va proprio come Rhaenyra aveva sperato, ma tuttavia il loro confronto non risulta essere del tutto vano. Mentre le due donne parlano degli ultimi istanti di vita di Viserys, Alicent finalmente viene a sapere della profezia del Canto del Ghiaccio e del Fuoco di Aegon I Targaryen. Poco prima di morire, Viserys ormai quasi privo di lucidità, crede di parlare con sua figlia mentre in realtà è Alicent quella al suo capezzale. Il sovrano essendo in fin di vita, vuole ricordare a Rhaenyra la profezia del loro antenato per infonderle coraggio come sua imminente erede al Trono di Spade.

Parole che inevitabilmente Alicent travisa non conoscendo alcuna profezia e non essendo consapevole di essere stata scambiata per Rhaenyra. Un malinteso che tuttavia sarà l'inizio della vera e propria faida tra Verdi e Neri, con l'illegittima incoronazione di Aegon II supportata proprio da quello che sua madre crede di aver capito. A ogni modo adesso Alicent conosce la verità e con il senno di poi, pur non volendolo ammettere, realizza di aver fatto un grave errore di valutazione. Viserys non ha mai voluto Aegon su quel Trono, nemmeno in punto di morte. La sua unica scelta dalla prima volta che l'ha dichiarata davanti al Regno, è stata sempre e solo Rhaenyra.

Alicent ha dunque sbagliato, ma è anche molto orgogliosa e da sempre tende a coprire o peggio ancora giustificare gli errori - suoi e dei suoi figli - piuttosto che recitare pubblicamente un mea culpa. Al momento la Regina sta perdendo pezzi per strada perché non ha più il controllo su nulla, nemmeno sul suo corpo. E tutto questo la rende troppo vulnerabile e di conseguenza la spinge ancora di più a nascondersi dietro ai suoi errori. Alicent riesce a tenere a bada a fatica suo figlio Aegon, si sente prevaricata da suo padre Otto ed è caduta in una peccaminosa relazione sessuale con Criston Cole, perpetuata come valvola di sfogo per sfuggire a un'amara realtà. Venire quindi a sapere che anche Viserys fino all'ultimo ha continuato a preferire Rhaenyra invece di loro figlio, diventa per Alicent l'ennesimo motivo per perseguire la strada della guerra proseguendo un tortuoso cammino dal quale ormai è sempre più difficile tornare indietro.

La saggezza di Rhaenys

Moglie di Lord Corlys Velaryon, la Principessa Rhaenys Targaryen da quando viene scartata come erede di suo nonno Jaehaerys I in quanto donna, viene etichettata come "La Regina che non fu mai". Ma che tuttavia sarebbe benissimo potuta essere, soprattutto per la saggezza e la diplomazia dimostrate ancora una volta anche in questo terzo episodio di House of the Dragon 2. Come fa presente la stessa Rhaenys, quando e perché è davvero iniziata la guerra tra i Verdi e i Neri nella famiglia Targaryen? Il recente infanticidio del piccolo Jaehaerys, figlio di Re Aegon II, è una terribile conseguenza dovuta alla morte di Lucerys, secondogenito di Rhaenyra. Una morte accidentale ma causata a sua volta da un avvenimento precedente: da bambino Lucerys cava un occhio ad Aemond per difendere suo fratello Jacaerys, mentre da adulti è Aemond che cerca vendetta anche se non mira realmente a uccidere Luke.

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Facendo un percorso a ritroso prima ancora di questo evento, ci si rende conto di come l'attuale guerra sia stata creata poco per volta negli anni a causa di ripicche, contrasti e spesso malintesi. Una fase quasi ciclica in cui l'illegittima incoronazione di Aegon è stata soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un vaso tenuto saldamente in piedi da Viserys quando il Regno era ancora sotto il suo comando, con degli oneri talmente pesanti da sostenere tanto da far ammalare gravemente il sovrano. Un peso che i Verdi hanno dimostrato di non saper sopportare né tanto meno gestire allo stesso modo del precedente Re, finendo per scegliere la via più facile della guerra. E molto probabilmente senza preoccuparsi in modo adeguato di tutte le ripercussioni a cui andrà incontro, non soltanto la famiglia reale, ma anche l'intero Continente di Westeros.

All'inizio del terzo episodio di House of the Dragon 2 alcuni ragazzini delle Case Blackwood e Bracken si stuzzicano a vicenda, portando a far degenerare una banale lite in una sanguinosa carneficina. La faida tra le due casate dura ormai da tempo indefinito, quindi ogni pretesto diventa sempre un valido motivo per nuovi scontri. In questo caso però Blackwood e Bracken non si limitano alla solita disputa sui loro trascorsi personali, ma tirano in ballo anche Rhaenyra e Aegon. Gli attuali sovrani dei Neri e dei Verdi e per i quali le due parti si sono rispettivamente schierate. Questa è soltanto la punta dell'iceberg di quello che può accadere se la guerra dei Targaryen passa dalle parole minacciose ai fatti concreti. In quanto ogni persona, proprio come hanno fatto i giovani membri di Casa Blackwood e Bracken, si sentirebbe in qualche modo giustificata ad agire di sua iniziativa in nome del Re o della Regina che ha scelto di sostenere.

Un vero monarca deve sapere quando è il momento di agire e quando invece è più saggio deporre le armi. Viserys in questo senso è stato un ottimo Re, perché ha scelto di continuare il regno di pace avviato in precedenza da suo nonno Jaehaerys I. Il quale ha governato in serenità per oltre cinquant'anni diventando il più longevo tra i monarca Targaryen. Qualità che la stessa Rhaenyra sembra aver ereditato dai suoi due predecessori, a differenza dell'attuale sovrano Aegon e non soltanto. Sia il Concilio dei Verdi e sia lo stesso Concilio dei Neri infatti scalpitano per scendere in campo a fare la prima mossa, in modo da ottenere un vantaggio sull'avversario. A conti fatti dunque lo scontro tra le due parti non è l'unica contesa in corso, ma Rhaenyra si ritrova da sola a combattere la sua battaglia per impedire che la vera guerra abbia il sopravvento.

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Uno degli avvincenti libri di George R.R. Martin, lo storico autore che ha dato il via alla saga televisiva de Il Trono di Spade, da cui è stato tratto anche il prequel House of the Dragon ispirato proprio al libro Fuoco e sangue.

Immagini di copertina e di questo articolo tratte dalla serie TV House of the Dragon. Crediti: HBO, GRRM, Bastard Sword, 1:26 Pictures Inc.

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