Monster: Naoki Urasawa scava nell'oscurità dell'animo umano

Autore: Manuel Enrico ,

20th Century Boys viene considerato uno dei manga più influenti della letteratura per immagini moderna, fiore all’occhiello della produzione del mangaka Naoki Urasawa. Pur apprezzandone la particolare vitalità, viene difficile valutare l’avventura di questo gruppo di eroi come la vetta della narrativa di Urasawa, considerato che la creatività del Sensei ha trovato manifestazioni più concrete e sottili in altri lavori, come Pluto e Monster. Proprio quest’ultima, infatti, si presenta come una rappresentazione più schietta e cinica della visione di Urasawa, in cui temi di forte impatto trovano una lucida sinergia.

Recentemente pubblicato in edizione deluxe in nove volumi da Planet Manga, Monster andrebbe letto dopo 20th Century Boys. La venatura di ottimismo e l’approccio sostanzialmente più lieve con cui Urasawa intesse l'incredibile lotta di Kenji, Occio e compagni per salvare il mondo spinge il lettore a sentirsi partecipe di una lotta che si fonda sull’eroismo e la tenacia di chi si oppone all’iniquità grazie al proprio senso di giustizia, dando vita a un racconto che lascia emergere frequenti scorci di uno spirito umano ancora salvabile dalle oscurità che vi si nascondono. Il registro di Monster, al contrario, è diametralmente opposto, sposta l’attenzione dal collettivo all’individuale, dimentica una lotta per un bene superiore per dare spazio a un’ossessione personale.

Monster: il male dell'animo umano è una scelta?

Un ordine di lettura che diverge dal percorso creativo di Urasawa, che creò prima Monster, il cui esordio avvenne nel 1994, arrivando all’epilogo nel 2001. In questi sette anni, il mangaka elaborò 20th Century Boys, uno sdoppiamento artistico che potrebbe essere l’origine della forte divergenza emotiva dei due contesti.

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Lauren Graham è Lorelai Gilmore in Un mamma per amica

Se da un lato 20th Century Boys premia un approccio più leggero e volutamente legata alla disillusione del passaggio dall’adolescenza alla vita adulta, seppur esaltato da una trama da fantapolitik, con Monster ci troviamo davanti a una visione distorta e graffiante dell’animo umano, viaggio affrontato nuovamente partendo dall’infanzia di uno dei protagonisti.

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La trama di Monster

1986, Dusseldorf.  Il geniale chirurgo di origine giapponese Kenzo Tenma è l’enfant prodige della prestigiosa clinica cittadina, l’Eisler Memorial Hospital, struttura d’eccellenza gestita dal celebre dottor HEinemann. Conscio della genialità di Tenma, Heinemann sfrutta la mente brillante del medico per i propri fini, che si tratti di dare prestigio alla clinica grazie alle sue doti o di fargli scrivere saggi e studi che poi firma a proprio nome. Convinto che Tenma sia una preziosa risorso, Heinemann non esita a dare Tenma in pasto alla figlia Eva, viziata donna dell’alta società che tratta il geniale dottore come uno strumento sociale.

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A sconvolgere quella che sembra una triste storia già scritta, arriva un bivio morale per Tenma. Una notte in clinica arrivano due casi, un noto politico le cui posizioni sono vicine a quelle di Heinemann, che non tarda a fare pressioni a Tenma affinché salvi l’uomo, e un bambino ferito alla testa da un colpo di arma da fuoco, che rischia di morire. Nonostante le pressioni subite, Tenma decide di salvare il bambino, scelta che causa la morte del politico. Una decisione che il medico pago a caro prezzo, venendo estromesso da Heinemann dalle grandi operazioni e con la decisione di Eva di non perdere altro tempo con un uomo incapace di cogliere il proprio tornaconto a discapito di principi e morale.

Lino Banfi e Paolo Villaggio in una scena del film

Il bambino salvato, Johan, sopravvissuto all’intervento, sparisce misteriosamente assieme alla gemellina Anna. Una sparizione inspiegabile, che rapidamente è seguita dalla morte di alcuni esponenti dell’Eisler Memorial Hospital, tra cui Heinemann. Una serie di strane coincidenze che convince l’implacabile ispettore Lunge che Tenma sia al centro di questi delitti, convinzione che viene ulteriormente consolidata anni dopo quando, alla caduta del muro di Berlino, una serie di efferati delitti opera di un serial killer sembrano puntare proprio al medico giapponese.

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Una scia di sangue che Tenma scopre presto essere legata proprio al bambino salvato anni prima, che, dopo la sua sparizione, ha iniziato a mostrare una personalità spietata e machiavellica, il cui scopo ultimo sembra essere il culmine di un piano sanguinoso. Per Tenma, questa rivelazione rappresenta un punto di rottura, in quanto si sente responsabile dell’aver salvato il killer, sollevando una serie di dilemmi etici e morali sulla liceità del suo atto.

Un senso di colpa che si fa così pressante da spingere Tenma ad abbandonare la carriera di medico, dedicandosi interamente alla missione di fermare i piani di Johan, cercando di impedirne la realizzazione. Scopo che, nonostante le buone intenzioni, lo porta a esser coinvolto in un gioco di potere e segreti inconfessabili che lo pone al centro dei sospetti degli investigatori, costringendolo a una vita in costante fuga.

L’animo oscuro dell’uomo

Non è un caso che Urasawa abbia visto nella Germania post-unificazione lo scenario perfetto per una storia che indaga in modo chirurgico e spietato nell’animo umano. Per anni divisa tra le due superpotenze, la Germania post-bellica non ha avuto un facile percorso di rinascita dopo gli orrori nazisti, ma anzi la sua storia è stata fortemente condizionata da questo drammatico passato.

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James e Amelia vengono circondati dalle farfalle
James e Amelia ammirano incantati le farfalle tutt'intorno

Un orrore mai pienamente elaborato, ma trasformato in un misterioso, morboso schedario di miti moderni che giocavano con gli orrori nazisti, parlando di sperimentazioni folli e di culto della razza, stuzzicando la curiosità del mondo con ipotesi fantasiose di gruppi nazisti sopravvissuti e giochi politici mai pienamente svelati. La Germania post-bellica era diventata il fulcro della fantasia spionistica mondiale, era ed ancora oggi è considerata un teatro perfetto per una certa narrativa, ma nella visione di Urasawa assume un tono differente.

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Forse, perché il mangaka la interpreta negli anni più caldi dopo la caduta, quando gli sforzi di unificazione sembravano così facili per il mondo, ma che erano frenati da resistenze interne non troppo celate. Questa nazione in formazione era perfetta per Urasawa, che non si ritrovava per le mani solo una società critica e fragile, ma anche uno scenario sociale in cui poter trattare in modo evidente temi di grandi spessore, come razzismo e nazionalismo. Un’impronta narrativa che il maestro nipponico tratta con decisione e, a tratti, spietata crudezza, ma senza varcare un confine di coerenza che trasformi la sua storia in una violenta caricatura del nazismo.

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Durante la sua clandestinità, Tenma si ritrova a vivere sulla propria pelle la condizione degli immigranti nella Germania del periodo, che si tratti di asiatici, turchi o altre nazionalità. Sperimenta la brutalità dell’isolamento, le recrudescenze di estrema destra che spadroneggiano nei sobborghi e la difficoltà di essere uno straniero in terra straniera. Un contatto essenziale per Tenma, che tramite questa condivisione cerca di preservare la propria umanità prima che venga totalmente soffocata dalla sua ossessiva ricerca di una giustizia sanguinosa, un senso di colpa suppurato in sete di vendetta.

Urasawa lega il suo Tenma a questo scenario, in cui ad ogni elemento negativo, come la presenza della misteriosa organizzazione che ha ‘creato’ Johan, contrappone momenti di salvifica bontà. Che siano le gentilezze delle persone incontrate, capaci di vedere Tenma nel suo spirito autentico andando oltre la sua fama di ricercato, o l’affetto sincero del piccolo Dieter, salvato da Tenma e profondamente affezionatosi al medico. Urasawa costruisce delle relazioni personali radicate e appassionanti, fonda su questi slanci di umanità ferita ma non vinta la cifra emotiva della sua storia, creando un parterre di personaggi secondari spesso antitetici, ma perfettamente integrati.

Disney/Lucasfilm
Un primo piano de

Arrivando a partorire un personaggio di incredibile bellezza come Grimmer. Apparendo in fase avanzata della trama, Grimmer ci appare come un uomo estremamente positivo, mosso da un codice etico personale decisamente peculiare, ma al contempo afflitto da una ferita interiore che lo ha così segnato da averne scosso le radici.

Anch’egli parte del programma scientifico del temuto 5111 Kinderheim, finalizzato alla creazione di spietati agenti segreti modellando la personalità di orfani, Grimmer è la voce della resistenza interiore, colui che si oppone all’essere un mero strumento. Struggente e indimenticabile, la sua ricerca di quell’umanità autentica che gli hanno estirpato passa dallo sfoggiare maschere emotive create rubando emozioni altrui allo sviluppo di una propria sfera emotiva, che infine gli consente di potere esperire un dramma interiore a lungo mai pienamente vissuto.

L'infanzia come origine della personalità

Nuovamente, Urasawa pone la sua attenzione sull’infanzia. Se in 20th Century Boys questa era vista con un’aura di spensieratezza quasi nostalgica, per Monster si punta a tingere di orrore e crudeltà questo momento formativo. Ogni aspetto tipico dell’infanzia viene reso strumento del folle esperimento che genera questo dramma, che si tratti della creazione di rapporti umani o del leggere una fiaba, mostradno al lettore una ferocia criminale nella lucidità con cui si sperimenta sulle giovani menti delle incolpevoli cavie di questa follia.

Urasawa con Monster mostra la propria esperienza nel creare personaggi concreti, a prescindere dalla loro rilevanza all’interno della trama. Ogni volto incontrato da Tenma dona al medico una visione, un’esperienza di vita che si contrappone al freddo e luciferino calcolo di Johan, senza risparmiare al lettore lezioni di vita e qualche ferita, considerato che Urasawa non si fa remore nel disporre dei propri personaggi. Un utilizzo lucido e mai banale delle morti, del calcolo emotivo nel rapporto tra lettore e storia, finalizzato a costruire un’empatia che esplode in un finale che, al netto di un’interpretazione libera e metaforica, non impedisce di rivedere un tratto di Urasawa riscontrabile anche in 20th Century Boys.

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Il mangaka, infatti, sembra avere un problema in chiusura delle proprie opere, difficoltà maturata, probabilmente, dalla ricchezza di sottotrame e deviazioni del corso principale del racconto con cui struttura i propri lavori. Anche Monster risente di questo limite, pur non avendo una chiosa che vanifichi l’intensità dell’opera.

Ritrarre il mondo di Monster

Merito di un comparto grafico impeccabile, con cui Urasawa avvolge il lettore, portandolo all’interno della Germania del periodo con particolare attenzione. Che si tratti del paesaggio rurale o delle più compatte atmosfere urbane, Monster sfoggia una rara sinergia tra storia e scenario, facendo muovere Tenma e gli altri personaggi in un mondo concreto. Un’attenzione al dettaglio che Urasawa utilizza al meglio nel ritrarre i personaggi, focalizzandosi sul fotografare i loro sentimenti, elemento centrale del racconto. La posa di Tenma è quasi sempre veicolo di rassegnazione e colpa, con le spalle curvate per il peso delle sue decisioni, a cui si contrappone il forzoso sorriso di Grimmer, ad esempio, così stereotipato da divenire presto stridente per il lettore, acuendo la sua composizione emotiva.

Monster non è una lettura semplice. E’ spietato, non concede sconti al suo protagonista e nemmeno ai lettori, non mira a esser un racconto accomodante, ma scava con voracità nell’animo umano, strappa i veli di oscurità e negatività per spezzare ogni ipocrisia, vuole mettere a nudo l’essenza umana. E nel farlo, in certi punti, lascia emergere una luminosità sorprendente, i punti di ancoraggio per l’anima di Tenma. O forse per la nostra, per ricordarci che per quanto il mondo sia feroce e spietato, per quanto l’oscurità possa estendersi, accettare e non reagire, ricordare per quanto ‘più rapido, più facile, più seducente’ sia accettare certi oscuri compromessi, è sempre una scelta. E siamo a noi, a farla.

I volumi di Monster

Recuperare Monster è una scelta ottima per conoscere uno dei simboli della narrativa di Urasawa. Il consiglio è di affidarsi alla recente Deluxe Edition di Planet Manga che ripropone l'intera storia in nove volumi.

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Monster Deluxe Edition - Vol. 1

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Ambientato in Germania, con eventi che hanno luogo sia prima che dopo la caduta del muro di Berlino, Monster è un thriller dalla trama molto complessa. La narrazione vi farà scoprire i misteri di un'epoca che non è riuscita ad affrancarsi del tutto dagli orrori della guerra. Il nazismo ha segnato indelebilmente questa terra, e le conseguenze si vedono purtroppo ancora oggi. Il neurochirurgo Kenzo Tenma, trasferitosi dal Giappone a Düsseldorf per motivi di lavoro e studio, si troverà a salvare la vita alla persona sbagliata, e sarà coinvolto in una serie di omicidi violenti e inarrestabili. Che cosa può fare un medico contro un mostro?

Monster - Vol. 2

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Monster Deluxe Edition 2

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Il medico Kenzo Tenma è alla ricerca di Johan, il ragazzo a cui salvò la vita e che ora è colpevole di numerosi omicidi. Anche Nina, sorella gemella di Johan, lo sta cercando. Ma perché Johan fa tutto questo? Qual è la sua vera identità? Com'è nato il "mostro" dentro di lui? In tanti sono alla ricerca di un leader, un uomo carismatico... e Johan possiede caratteristiche speciali che fanno gola a gruppi politici, finanziari, militari...

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La riedizione di lusso del thriller di Naoki Urasawa. L'indagine continua, assumendo risvolti horror. Johan è davvero un mostro? Qual è il mistero dietro la serie di omicidi di coppie di mezza età? Kenzo Tenma chiederà aiuto a un ex compagno dell'università specializzato in psicologia criminale e la trama si infittirà. Morte, vendetta, tensione e la paura che possa scoppiare qualcosa di terribile in una Germania in cui permangono echi di nazismo.

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Johan ottiene la fiducia del ricco e potente Schuwald, una delle persone più importanti di tutta la Baviera. Intanto il detective Richard indaga su strani casi irrisolti, apparentemente slegati fra loro, e continua la psicoterapia con il dottor Reichwein per affrontare i fantasmi del passato.

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Il diabolico Johan ha elaborato un piano che potrebbe portarlo a diventare un nuovo Hitler. Kenzo Tenma lo insegue per la Germania, nella speranza di togliergli quella vita che gli aveva donato. Colpi di scena, suspense e momenti di puro terrore si susseguono nel sofisticato e complesso thriller di Naoki Urasawa, l'autore di Happy! e Pluto.

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Monster - Vol. 7

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La protagonista femminile, Nina, recatasi a Praga dalla Germania, riacquista i suoi ricordi: il mistero sul gemello Johan verrà quindi svelato? E scoprire il segreto della nascita del mostro che alberga in lui sarà la chiave per fermare i suoi crimini? Johan ha ucciso tantissime persone, e sembra inarrestabile...

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Da Werner Weber, Naoki Urasawa e Takashi Nagasaki, un romanzo sui misteri irrisolti durante l'indagine narrata in "Monster". In questo libroinchiesta, ideale seguito del celebre manga, i lettori ritroveranno molti dei protagonisti del fumetto intervistati dal giornalista Weber. Mentre sarà fatta luce sul passato di Tenma, una serie di macabri omicidi avrà luogo in Austria. Che il "Mostro" sia tornato? Un volume sulla vicenda di Tenma e Johan, rivolto ai fan della serie a fumetti e agli appassionati di thriller.

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