Oscar 2025, il buco nero lasciato dagli anime: quali film avrebbero meritato la statuetta?

Scopri quali titoli, a nostro parere, avrebbero meritato una candidatura: film anime meritevoli, ma esclusi completamente dall'elenco.

Autore: Federica Polino ,

È fatta: in seguito ai ritardi causati dai devastanti roghi che hanno colpito Hollywood, finalmente sono state annunciate le nomination per gli Oscar agli Academy Awards 2025!

Tuttavia, i fan degli anime potrebbero sentirsi delusi dalla scarsa rappresentanza nelle categorie principali: difatti, nonostante il crescente riconoscimento del mezzo negli ultimi anni, l'elenco dei candidati di quest'anno esclude diversi film meritevoli che avrebbero potuto contendersi i prestigiosi premi.

Sebbene i film anime come La Città Incantata e Il Ragazzo e l'Airone dello Studio Ghibli abbiano occasionalmente fatto la storia agli Oscar, molti titoli eccezionali del 2024 sono stati lasciati fuori quest'anno, eccezion fatta per Amedama di Toei Animation che ha ricevuto una nomination per il Miglior Cortometraggio d'Animazione.

Gli Oscar avrebbero dovuto "voltarsi indietro"

Uno degli esclusi più significativi è stato certamente Look Back, film anime che adatta magnificamente l'acclamato manga one-shot di Tatsuki Fujimoto. Diretto da Kiyotaka Oshiyama e prodotto da Studio Durian, l'opera offre agli spettatori una storia struggente e profondamente emozionante sulla creatività, l'ambizione e l'amicizia.

La trama ruota attorno a Fujino e Kyomoto, due studentesse delle elementari dai caratteri opposti, unite dalla comune passione per il manga. La loro collaborazione decennale diventa un'esplorazione toccante dell'auto-miglioramento e del senso di perdita (in tutti i sensi), elementi che hanno avuto un impatto considerevole sia sul pubblico che sulla critica.

Look Back, che potete recuperare in streaming su Prime Video, attualmente detiene un punteggio del 100% dalla critica e del 99% dal pubblico su Rotten Tomatoes, rendendo la sua esclusione dagli Oscar ancora più sorprendente.

L'Academy avrebbe potuto scrutare la propria anima.

The Colors Within - I colori dell'anima, il nuovo film anime diretto da Naoko Yamada (celebre per film d'animazione La forma della voce - A Silent Voice e Liz e l'uccellino azzurro, o Heike monogatari) e prodotto da Science SARU avrebbe meritato (a nostro parere) almeno una menzione: il film, un tripudio di colori e delicatezza, offre un'esperienza emotivamente intensa che ruota attorno al significato (e significante) del potere della musica, atta non solo a esplorare sé stessi, ma anche a creare legami profondi.

Forte di immagini straordinarie, la storia segue le avventure di Totsuko, una studentessa capace di percepire i colori delle emozioni delle persone. Insieme ai suoi amici Kimi e Rui, forma una band che si esercita in una vecchia chiesa su un’isola remota, in un tripudio di suoni e colori che esplora temi profondi quali l'auto-determinazione e la connessione emotiva attraverso la musica.

Il film sarà disponibile nei cinema italiani a partire dal 24 al 26 febbraio.

Gli Awards avrebbe dovuto premiare l'immaginazione

The Imaginary - L'immaginario, film anime disponibile su Netflix e diretto da Yoshiyuki Momose (animatore dello Studio Ghibli, regista anche di Ni No Kuni), prodotto da Studio Ponoc: un'opera dolce e delicata che adatta magnificamente il romanzo di A.F. Harrold e Emily Gravett.

La trama segue le avventure della piccola Amanda e il suo amico immaginario Rudger. Quando Rudger si trova separato da Amanda, deve affrontare una minaccia esistenziale: un racconto emozionante che riflette sul rapporto tra realtà e fantasia con una prospettiva diversa dal solito, e con un'animazione che è un piacere per gli occhi e per il cuore.

Gli eterni esclusi: cosa resta degli anime agli Oscar?

La presenza degli anime agli Academy Awards rimane limitata: solo lo Studio Ghibli ha ottenuto successi rilevanti, probabilmente grazie (o a causa) alla popolarità di Hayao Miyazaki. L'esclusione di film come Look Back e I Colori dell'Anima evidenzia la continua difficoltà dell'Academy nel riconoscere appieno la diversità e la profondità della narrazione nipponica, spesso considerata di serie B o di nicchia.

Eppure, con il crescente riconoscimento globale del medium, i fan sperano che le future cerimonie degli Oscar potessero essere più inclusive: ahimè, per ora gli appassionati possono solo speculare su quelli che potremmo definire gli eterni esclusi del 2024, titoli emozionanti e decisamente sottovalutati.

In definitiva, in futuro l'Academy farebbe bene a considerare più attentamente ciò che gli anime hanno da offrire: non solo mero intrattenimento (malgrado questa non possa essere intesa quale condizione negativa, anzi), bensì il medium perfetto per trasmettere ideali profondi, tematiche contemporanee e non, culture differenti e l'affascinante folklore nipponico.

L'immagine in evidenza è tratta dal profilo ufficiale X/Twitter giapponese di Prime Video.

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