The Matrix: tutto quello che c'è da sapere sulla saga

Autore: Walter Ferri ,

Il punto di non ritorno per il cinema action/fantascientifico risale al 31 marzo 1999, quando Larry e Andy Wachowski (dal 2016 sorelle Lana e Lilly Wachowski) presentarono al pubblico il loro secondo lungometraggio, The Matrix. Questo film segnò una svolta epocale nell'industria cinematografica, ridefinendo il modo di concepire e produrre i blockbuster d'azione per il nuovo millennio.

Ecco alcuni punti fondamentali per conoscere il mito di Matrix:

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Immagine di Matrix

Matrix (1999)

31/03/1999 (en)
Azione, Fantascienza,

Seguendo un tatuaggio sulla spalla di una ragazza, l'hacker Neo scopre che la cosiddetta "realtà" è solo un impulso elettrico fornito al cervello degli umani da...

Immagine di Matrix

Le influenze delle Wachowski

Ciò che colpì profondamente il pubblico e si trasformò in un'icona culturale fu una trama intricata e multistrato, coraggiosi effetti speciali e ambizioni artistiche senza precedenti. Questi elementi affascinanti non solo intrattennero ma anche stimolarono le menti degli spettatori, permeando la cultura popolare per anni. In quel periodo, sembrava che il mondo ruotasse attorno a Matrix, conquistando tutti i settori, dalla moda all'editoria, dalla tecnologia e oltre. Tuttavia, va sottolineato che il capolavoro delle Wachowski non fece altro che incarnare e diffondere idee narrative profonde che erano già presenti da tempo in ambiti culturali più ampi, soprattutto nel connubio tra letteratura e cinema. Ecco alcuni dei punti salienti di questa influente evoluzione.

Neuromante

Nel lontano 1984, un evento epocale scuoteva il mondo della letteratura e della fantascienza: veniva pubblicato Neuromante, il primo romanzo del celebre scrittore statunitense William Gibson. Benché il genere della fantascienza non avesse ancora raggiunto un vasto pubblico, Gibson aveva già consolidato la sua reputazione grazie a racconti brevi di grande impatto. Questi racconti, seppur di dimensioni ridotte, erano pervasi da una profondità descrittiva straordinaria, immergendosi in futuri distopici in cui i cyberspazi oscuri stringevano il mondo in una morsa inesorabile.

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Con Neuromante, Gibson riuscì a conquistare contemporaneamente il prestigioso Nebula Award, il Philip K. Dick Award e l'Hugo Award, un risultato senza precedenti nella storia della letteratura e solo eguagliato da pochi altri. Sebbene le origini del genere cyberpunk possano essere fatte risalire agli scrittori della beat generation, è William Gibson che, grazie ai suoi successi, ha definito i parametri estetici che oggi associamo al termine "cyberpunk," lasciando un'impronta indelebile nella storia della fantascienza.

Neuromante ruota attorno alle vicende di Henry Dorsett Case, un ex-hacker tossicodipendente e disoccupato, un protagonista anti-eroico punito severamente per un passato fallimento. Il suo ex datore di lavoro gli aveva negato l'accesso alla Rete, conosciuta come Matrix. Oltre all'etichetta condivisa per la realtà virtuale nei rispettivi universi, Neuromante e The Matrix condividono tematiche più profonde. Tra queste, spicca la metodologia con cui gli utenti si connettono al mondo cibernetico: in The Matrix, gli avatar si collegano inserendo un connettore nella base del cranio, mentre in Neuromante applicano elettrodi medici al corpo. In entrambi i casi, la procedura è invasiva e chirurgica, trasformando gli esseri umani in macchine e legandoli indissolubilmente a mondi fittizi controllati da poteri occulti. Il cyberspazio promette libertà ma in realtà sottomette gli individui alle regole del sistema.

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L'influenza di Neuromante nell'opera delle Wachowski è evidente, tanto che alcuni puristi della fantascienza hanno avanzato accuse di plagio. In risposta a queste affermazioni, Gibson ha difeso i registi, sostenendo che essi hanno creato il loro mondo attraverso un processo creativo simile a quello da lui adottato. Le affinità sono testimonianza di un'osmosi creativa condivisa, che ha plasmato un'intera generazione di appassionati di fantascienza.

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Johnny Mnemonic

Nel 1995, usciva nelle sale cinematografiche Johnny Mnemonic, un film che merita di essere ricordato non tanto per i suoi successi cinematografici, ma piuttosto come un punto d'incontro tra Neuromante e The Matrix.

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Tratto dal racconto omonimo di William Gibson, il film si rivelò un insuccesso sia al botteghino che agli occhi della critica, mantenendo ancora oggi un magro rating del 18% su Rotten Tomatoes da parte della critica specializzata.

La trama segue le vicende del protagonista Johnny, un "corriere mnemonico" specializzato nel traffico di informazioni digitali grazie a un sistema di archiviazione impiantato nel cervello. Inizialmente, Johnny era semplicemente un veicolo per il trasferimento di dati, una sorta di chiavetta USB senziente dotata di un sofisticato sistema anti-hacker. Tuttavia, nel corso della storia, il personaggio si trasforma progressivamente in un eroe capace di sfidare l'ordine decadente dominante.

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Sebbene le similitudini tra Johnny Mnemonic e The Matrix siano più circostanziali rispetto a quelle con Neuromante, è interessante notare il sistema di caricamento dati proposto nel film, in cui Johnny registra gli input informatici tramite una connessione situata alla base del cranio.

Questa procedura, seppur superficiale, richiama alla mente il metodo successivamente presentato dalle sorelle Wachowski nella loro saga di The Matrix. Va notato che l'attore Keanu Reeves, che avrebbe interpretato Neo, il protagonista di The Matrix, solo pochi anni dopo, svolse il ruolo di Johnny in Johnny Mnemonic, amplificando ulteriormente le connessioni tra i due film.

Sebbene Johnny Mnemonic non abbia ottenuto successo al suo debutto, il suo legame con le opere di Gibson e The Matrix lo rende un capitolo affascinante nella storia del cinema di fantascienza.

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Dark City

Nel 1998, un anno prima dell'uscita di The Matrix, debuttò Dark City, un film spesso considerato il lavoro più apprezzabile e intrigante dell'intera carriera di Alex Proyas, regista noto per pellicole di successo come Il Corvo e Io, Robot. Tuttavia, Dark City è un piccolo capolavoro del cinema che, purtroppo, tende ad essere ignorato e dimenticato dal grande pubblico.

Questo thriller neo-noir è ambientato in una città in cui la notte sembra non avere fine, dove omicidi misteriosi avvengono per le sue strade e il protagonista è costretto a fuggire da un inarrestabile e inquietante gruppo di uomini in nero.

Questi misteriosi stranieri indossano uniformi completamente nere, e solo i loro volti pallidi ed emaciati lasciano trapelare che dietro quei vestiti si nascondano entità tutt'altro che umane. Questi esseri esercitano un controllo totale sulla città, sia dal punto di vista politico che fisico, e sono in grado di compiere azioni sovrannaturali con cui manipolare la realtà e i cittadini.

La trilogia di The Matrix presenta chiari richiami a molti degli spunti narrativi di Dark City. Se si confrontano le due pellicole, emergono numerose similitudini e alcuni critici cinematografici, come Roger Ebert, hanno definito il film delle Wachowski come una creatura con premesse "riciclate". Quando sono stati interrogati in merito, le Wachowski hanno negato categoricamente di aver tratto ispirazione da Dark City, ma la situazione rimane controversa.

Alex Proyas ha sottolineato con forza che entrambi i progetti erano supportati da almeno un produttore in comune, il che lascia supporre che i due registi abbiano avuto ampio tempo e modo di conoscere a fondo l'opera concorrente. Inoltre, i set designer di The Matrix hanno acquistato e riutilizzato le scenografie di Dark City, contribuendo a creare un'ulteriore connessione tra le due opere.

Nonostante le controversie sull'ispirazione, le due pellicole differiscono notevolmente nell'essenza, ovvero nel pubblico a cui si rivolgono: una è pensata per gli amanti della fantascienza più ortodossa, mentre l'altra si concentra sull'azione e lo stile per catturare un pubblico più ampio, compreso quello degli spettatori occasionali. Entrambe, tuttavia, hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema di fantascienza.

Il tredicesimo piano ed eXistenZ

A ulteriore dimostrazione di come The Matrix abbia influenzato il panorama cinematografico, è interessante notare che altri due film che affrontano tematiche simili sono stati rilasciati poco dopo il successo delle Wachowski.

Nel mese di aprile 1999, sono arrivati nelle sale cinematografiche Il tredicesimo piano, prodotto da Roland Emmerich, e eXistenZ, diretto dal maestro dell'horror David Cronenberg. Questi due film, seppur degni di attenzione, hanno purtroppo sofferto una sfortunata coincidenza di uscita.

Nonostante non possano vantare di aver influenzato direttamente The Matrix, è possibile che abbiano contribuito a suggerire ai fan nuove interpretazioni e riflessioni sul film delle Wachowski. Entrambi, Il tredicesimo piano e eXistenZ, approfondiscono un elemento filosofico che le Wachowski avevano solo sfiorato, ovvero l'effettiva impossibilità di distinguere la realtà dalla finzione.

Negli anni, è emersa una teoria, seppur poco supportata dal copione, secondo la quale l'universo virtuale di Matrix sarebbe stratificato in più livelli, e i protagonisti non avrebbero modo effettivo di distinguere il mondo virtuale da quello reale. Questa prospettiva affascinante ha aperto nuove interpretazioni della trama di Matrix, anche se va notato che va in controtendenza con gli intenti originali dei registi.

La trama de Il tredicesimo piano

Il tredicesimo piano segue la storia di Douglas Hall, il quale viene coinvolto in un mistero intricato quando il suo collega e mentore, Hannon Fuller viene assassinato brutalmente. Prima della sua morte, Fuller aveva scoperto un segreto sorprendente: aveva creato una simulazione virtuale del Los Angeles degli anni 30 all'interno di un supercomputer. Questa simulazione è chiamata "Il tredicesimo piano".

Fuller aveva scoperto che, attraverso il tredicesimo piano, poteva effettivamente trasferire la sua coscienza nel corpo di un uomo reale all'interno della simulazione, vivendo così una vita virtuale nel passato. Quando Hall inizia a indagare sulla morte di Fuller e a esplorare il tredicesimo piano, scopre che la simulazione è molto più reale di quanto avesse mai immaginato.

La trama di eXistenZ

La protagonista del film è Allegra Geller, interpretata da Jennifer Jason Leigh, una famosa progettista di videogiochi. La storia ha inizio durante una dimostrazione pubblica del suo ultimo gioco, chiamato "eXistenZ". Questo gioco è diverso da quelli tradizionali poiché viene giocato tramite un dispositivo bio-meccanico chiamato "podo-organico" che si collega direttamente al sistema nervoso del giocatore.

Durante la dimostrazione, Allegra viene attaccata da un fanatico che cerca di ucciderla, ma viene salvata da Ted Pikul, interpretato da Jude Law, un addetto alla sicurezza della compagnia che produce il gioco. Per sfuggire ai pericoli, Allegra e Ted si immergono nel mondo di "eXistenZ".

All'interno del gioco, i confini tra realtà e realtà virtuale diventano sempre più sfumati. I personaggi devono navigare attraverso una serie di livelli, ognuno dei quali presenta sfide e situazioni sempre più strane. Nel frattempo, Allegra e Ted iniziano a dubitare della loro stessa identità, poiché la linea tra il mondo reale e quello virtuale si confonde.

I personaggi di The Matrix

Neo

Thomas Anderson è un individuo riservato e apparentemente ordinario, ma dietro questa facciata si cela un alter ego: Neo, un abile hacker ossessionato da una domanda cruciale - cosa è il Matrix? La risposta giunge inaspettata quando il suo computer inizia a ricevere misteriosi messaggi, provenienti da Morpheus, un carismatico leader hacker.

Morpheus rivela a Neo che il mondo che credeva di conoscere è solo un'illusione, e l'umanità è schiava di intelligenze artificiali ribelli. Neo muore simbolicamente per rinascere come il prescelto, destinato a liberare l'umanità dal controllo delle macchine.

Dalla sua rinascita, Neo deve affrontare un mondo ostile e sconosciuto. Il suo corpo è compromesso da innesti metallici e cavi, rifiutato dalle macchine che lo considerano difettoso. Tuttavia, Morpheus lo addestra, rivelando la convinzione di aver trovato il messia delle profezie, colui che metterà fine alla schiavitù umana.

Con determinazione, Neo scopre i suoi poteri e supera ogni limite. Sconfigge le implacabili guardie del Matrix e si prepara a ribaltare lo status quo che opprime l'umanità. Il Neo interpretato da Keanu Reeves è più di un eroe; è il simbolo della rinascita per la controcultura nerd. Ha mostrato che anche chi si sente un disadattato può essere un eroe, un modello di virtù. Il personaggio ha ispirato molti giovani a sognare di sviluppare le proprie abilità e adottare uno stile di vita alternativo. La sua influenza è stata così forte che molti hanno adottato il suo stile di abbigliamento distintivo.

Morpheus

Per Morpheus, Lana e Lilly Wachowski avevano suggerito a Laurence Fishburne di trarre ispirazione dal personaggio omonimo creato da Neil Gaiman per il fumetto The Sandman.

Questo suggerimento ha aggiunto un ulteriore strato di profondità al personaggio, offrendo un'ennesima allusione culturale che altrimenti sarebbe rimasta oscura al grande pubblico. Morpheus, come il suo omologo fumettistico, era un individuo zelante, incapace di accettare compromessi sulle sue convinzioni. Era un uomo di straordinario carisma, dotato di dogmi immutabili, ma al contempo aveva il potere di sedurre le folle con la sua calma autocontrollo, rendendolo sorprendentemente affabile. Era un mentore saggio e paterno, il tipo di figura che tutti avrebbero desiderato avere al proprio fianco.

Trinity

Trinity, la co-protagonista interpretata con maestria da Carrie-Anne Moss, incarna il classico archetipo della femme fatale, una figura dominatrice avvolta in abiti aderenti che sembra invincibile e priva di difetti. L'essenza di un'anti-eroina, una figura intramontabile che rappresenta la classica "donna forte" come potrebbe immaginarla una giovane appassionata di fumetti americani.

Se Neo rappresenta un personaggio con profondità e crescita, Trinity appare come un personaggio più superficiale, con un ruolo che sembrava concentrarsi principalmente nell'appagare gli interessi amorosi del protagonista. Nonostante ciò, il suo stile e la sua presenza sullo schermo vanno ben oltre la sua utilità nella trama.

L'Agente Smith

Nel vasto panorama degli antagonisti, vale la pena di menzionare l'Agente Smith, l'implacabile antivirus creato dal sistema, che si è rivelato uno dei personaggi più inquietanti mai concepiti in una realtà virtuale.

La performance di Hugo Weaving in questo ruolo è stata eccezionale, dimostrando un talento recitativo che nessuno si aspettava. Prima di The Matrix, l'attore era noto principalmente per il suo ruolo in Priscilla - La regina del deserto, in cui interpretava una drag queen audace. Le aspettative erano basse, ma la sorpresa è stata straordinaria.

Dal punto di vista della trama, inizialmente l'Agente Smith era un personaggio piuttosto unidimensionale: rappresentava l'incarnazione di un ordine fascista, dell'estremo conformismo e del controllo totalitario che portava alla distruzione.

Non solo effetti visivi

Anche i più severi critici della trilogia di Matrix devono ammettere che il primo capitolo della saga è indiscutibilmente piacevole da guardare, ha sicuramente dei momenti memorabili. Grazie all'abile uso di una tecnologia relativamente rudimentale, l'effettista John Gaeta ha introdotto un elemento cinematografico rivoluzionario che ha oscurato ogni altro aspetto del film. L'intuizione di Gaeta consisteva nell'allineare delle telecamere fisse e simulare una sequenza video catturando singoli fotogrammi in rapida successione. Questa idea, semplice nel concetto ma complessa nell'attuazione, ha portato alla creazione di un effetto di iper-slow motion estremamente riconoscibile, noto in seguito come "bullet-time".

Tuttavia, un singolo effetto speciale eccezionale non basta da solo a rendere un film grandioso. La saga di Matrix è stata molto più di un semplice spettacolo visivo. Ha affrontato tematiche di identità e esclusione sociale, argomenti precedentemente esplorati dai registi Wachowski nel film Bound - Torbido Inganno. Questi temi hanno dato voce a un pubblico crescente, composto da adulti e adolescenti che spesso venivano trascurati. Matrix è stato per la cultura nerd ciò che The Rocky Horror Picture Show è stato per gli esponenti della sessualità non binaria: un atto di pubblica accettazione di identità considerate devianti fino a quel momento.

La potenza di questo messaggio è stata veicolata attraverso la struttura narrativa ben definita del "viaggio dell'eroe", una formula elaborata dallo sceneggiatore Christopher Vogler. Questo schema narrativo è comune a molte mitologie e religioni, adattato appositamente per la scrittura di sceneggiature cinematografiche. Un protagonista con difetti viene chiamato all'avventura in un mondo alieno, accetta il suo destino grazie alla guida di un mentore, supera sfide con l'aiuto di alleati e, alla fine, affronta una morte simbolica o metaforica per rinascere trasformato dalle esperienze. Il "viaggio dell'eroe" è il filo conduttore che collega storie come Il Signore degli Anelli, Moby Dick e Star Wars. È un modello di eroe archetipale che risuona profondamente nell'umanità e costituisce la base per alcune delle storie più potenti mai raccontate.

In sintesi, Matrix non è solo un trionfo degli effetti speciali, ma anche un'opera che ha affrontato tematiche rilevanti e ha adottato una struttura narrativa universale, rendendolo un capolavoro cinematografico che continua a essere discusso e ammirato ancora oggi.

La filosofia

L'infanzia e le esperienze di vita di Lana e Lilly Wachowski svolgono un ruolo fondamentale nel plasmare le tematiche della loro produzione artistica. Cresciuti in una famiglia dove il padre era fortemente ateo e la madre si era convertita allo sciamanesimo dopo essere stata cristiana, le due sorelle hanno inevitabilmente sviluppato una visione molto personale della filosofia e della spiritualità.

Matrix, secondo la definizione stessa delle registe, è un atto di decostruzione della filosofia e, considerando anche i suoi sequel, dell'iconografia religiosa. Dalle ombre proiettate sulla parete della caverna di Platone alla metafisica di René Descartes, numerosi filosofi si sono dedicati a mettere in discussione la percezione della realtà, ma Robert Nozick e Arthur Schopenhauer sembrano particolarmente rilevanti nell'analisi di The Matrix.

Robert Nozick, ha cercato di confutare le teorie utilitaristiche dell'edonismo etico attraverso l'esperimento paradossale della "macchina del piacere". In altre parole, Nozick ha ipotizzato un meccanismo collegato al cervello umano in grado di simulare sensazioni piacevoli fittizie. Questo esperimento è stato proposto per dimostrare che i valori umani vanno oltre la ricerca del puro piacere, suggerendo che una società umana respingerebbe una simile illusione.

Arthur Schopenhauer, ha attinto ai concetti gnoseologici dell'induismo e del buddismo, proponendo che la vita quotidiana sia essenzialmente un "sogno" regolato da schemi conoscitivi condivisi dall'umanità. Secondo Schopenhauer, rompere questo "letargo conoscitivo" equivarrebbe all'elevazione dell'anima individuale, un "risveglio" che consentirebbe di contemplare la vera essenza della realtà e di liberarsi dal ciclo continuo di morti e rinascite noto come saṃsāra.

È innegabile che The Matrix affronti queste tematiche in modo superficiale, ma esse costituiscono un elemento fondamentale della pellicola. Numerosi accademici hanno colto l'opportunità per scrivere una serie infinita di manuali di filosofia e creare documentari divulgativi sulla filosofia di Matrix. Tra questi, vale la pena menzionare il documentario Return to Source: Philosophy & The Matrix. Non perché sia necessariamente il migliore o il più interessante, ma sicuramente è il preferito dalle Wachowski, tanto che lo hanno approvato e inserito personalmente negli extra della "Ultimate Matrix Collection".

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Identità e BDSM

Nel 1998, le Wachowski dichiararono in un'intervista al magazine Gadfly:

Pensiamo che le persone gay e queer non siano le uniche a vivere nascoste. Tutti lo facciamo. Tendiamo tutti a chiuderci in scatole, a intrappolarci. Quello che abbiamo cercato di fare è stato definire i personaggi attraverso il tipo di trappole che determinano la loro vita.

Queste parole erano riferite al film Bound - Torbido Inganno, ma riflettono la natura delle produzioni delle sorelle Wachowski e la loro stessa vita privata.

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Il film delle sorelle Wachowski che vi consigliamo di vedere prima di Matrix!

The Matrix ha rappresentato una rottura con la "scatola" della cultura nerd e della controcultura di cui le Wachowski facevano parte. Fan del cinema anime giapponese e dei fumetti americani, Lana e Lilly hanno sovvertito completamente i ruoli tradizionali. I magri hacker non erano più personaggi secondari, ma eroi capaci di sfidare armate intere di soldati addestrati grazie alla loro forza mentale. Questo ribaltamento dei ruoli era enfatizzato e denunciava preconcetti istituzionali.

Un desiderio di riconoscimento simile, sebbene su scala molto più modesta, si rifletteva nelle scelte estetiche di ascendenza BDSM (pratiche relazionali e/o erotiche utili a condividere fantasie basate sul dolore) nel film.

Morpheus e i ribelli indossavano abbigliamenti vistosi, come lunghi cappotti di pelle o aderenti tute in lattice. Questo equipaggiamento, non adatto a passare inosservato date le loro attività segrete, si sposava con una cifra stilistica legata al bondage. Questa connessione, sebbene non centrale alla trama, rifletteva le esperienze di vita di Lana Wachowski, coinvolto in una relazione amorosa adulterina con Ilsa Strix, una mistress professionista diventata in seguito educatrice sessuale.

Indipendentemente dall'opinione sulla loro abilità cinematografica, le Wachowski hanno sempre sostenuto l'emancipazione individuale e sociale. La loro filmografia è permeata dall'idea che le minoranze oppresse debbano ribellarsi alle forze che cercano di limitarle e sterilizzarle. Sottolineano l'importanza di riconoscere la dignità umana della diversità e di consentire ai gruppi marginalizzati di rivendicare i propri diritti. Questo impegno politico nasce da un impulso personale, dal desiderio delle sorelle Wachowski di essere accettate appieno dagli altri e da sé stessi. Nel tempo, questo li ha portati attraverso un percorso di transizione di genere.

Questo cambiamento è una parte significativa del loro percorso personale e artistico, che continua a ispirare la lotta per l'uguaglianza e l'accettazione delle differenze.

Sequel e diramazioni

Dopo il successo ottenuto al botteghino, il brand si è frammentato e ha ridistribuito i propri contenuti su scala multimediatica. Ecco i sequel e i progetti legati a Matrix:

The Animatrix

Il 21 marzo 2003, il film L’Acchiappasogni, scritto da Stephen King e diretto da Lawrence Kasdan, debuttò al cinema. L'unica connessione con l'opera delle sorelle Wachowski era il distributore, Warner Brothers. . Warner decise di offrire uno sguardo esclusivo al tanto atteso The Matrix: Reloaded (sequel del primo film), proiettando all'inizio del film un cortometraggio animato intitolato L'ultimo volo della Osiris. Questo corto segnò l'inizio di una serie di nove episodi animati che avrebbero dato vita a The Animatrix.

Per comprendere appieno la natura di The Animatrix, bisogna considerare la sua essenziale sovrabbondanza. Tutte le informazioni fornite sono aggiuntive e nessuna di esse è strettamente indispensabile per la comprensione della trama principale. L'esperienza offerta da The Animatrix aggiunge un valore qualitativo che arricchisce e perfeziona gli elementi che le sorelle Wachowski avevano solo abbozzato in modo rudimentale.

Quattro episodi di The Animatrix erano direttamente ispirati agli appunti personali delle Wachowski. L'Ultimo volo della Osiris narra di come la resistenza umana fosse venuta in possesso di informazioni cruciali per la trama di Reloaded.

Il Secondo Rinascimento Parte I e II esplora le origini delle divergenze tra macchine e umani e narra la caduta della civiltà umana.

Storia di un Ragazzo introduce il personaggio di Michael Karl Popper, un giovane che avrebbe poi avuto un breve cameo nei film.

Gli altri episodi rappresentavano veri e propri spin-off, offrendo ai rispettivi autori un ampio spazio creativo. Questo ha portato a soluzioni che hanno ampliato la mitologia di Matrix, costruendo nuove fonti di ispirazione parallele ai percorsi già esplorati dalle Wachowski.

In ogni caso, tutti gli episodi di The Animatrix sono caratterizzati da un'elevata qualità e hanno coinvolto registi rinomati, tra cui Shinichiro Watanabe (celebre per Cowboy Bebop), Yoshiaki Kawajiri (Ninja Scrolls), Peter Chung (Æon Flux), Kōji Morimoto (animatore di Akira), Takeshi Koike (Afro Samurai), Mahiro Maeda (designer di Neon Genesis Evangelion) e Andy Jones (effettista di Final Fantasy: The Spirits Within).

Grazie alla presenza di queste eccellenze, The Animatrix è stata acclamata dalla critica. Questa raccolta non solo ha reso i film ancora più coinvolgenti, ma ha anche arricchito l'intera saga di Matrix, contribuendo al suo valore artistico complessivo.

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Enter the Matrix

Il 14 maggio 2003, un giorno prima dell'uscita cinematografica di The Matrix: Reloaded, il gioco Enter The Matrix, sviluppato da Shiny Entertainment, fece il suo debutto.

Questo gioco era stato concepito sin dall'inizio come parte integrante del film, tanto che Lilly e Lana Wachowski avevano girato oltre un'ora di materiale esclusivo da inserire nel gioco. Molte delle scene presenti in Enter The Matrix erano pensate per spiegare quegli enigmi o omissioni che avrebbero afflitto i film principali. Ogni volta che un personaggio secondario compariva o scompariva senza spiegazioni, o quando il copione faceva riferimento a eventi passati, era probabile che le risposte si trovassero in Enter The Matrix.

La storia inizia immediatamente dopo gli eventi de L'Ultimo volo della Osiris, con i personaggi inediti Niobe e Ghost. Questi personaggi sarebbero presto ricomparsi in The Matrix: Reloaded. Niobe e Ghost recuperano informazioni raccolte dai loro compagni e le trasmettevano alla base centrale della città di Zion, l'ultima roccaforte umana.

Le azioni interpretate dal giocatore contribuivano effettivamente a sviluppare la trama cinematografica, creando un singolare rapporto simbiotico che si intensificava man mano che il gioco procedeva. Chi giocava a Enter The Matrix aveva l'illusione di partecipare attivamente al successo di Neo. Sebbene fosse una finzione evidente, questa esperienza consentiva un'immersione completa nell'universo di Matrix. Tuttavia, questa audace sperimentazione non fu apprezzata all'epoca e probabilmente ha influenzato negativamente la qualità del gioco, che era invece destinato a sostenere l'intera esperienza di Matrix.

Matrix Reloaded e Revolutions

Introduzione ai due sequel usciti entrambi nel 2003

Questi due film sono stati girati contemporaneamente come un unico grande film, ma sono stati proposti in sala a distanza di qualche mese l'uno dall'altro.

Nei sequel Matrix Reloaded e Matrix Revolutions, i protagonisti principali, Neo, Trinity e Morpheus, ritornano in un mondo che sembra confermare le loro convinzioni, ma allo stesso tempo, mette in discussione la natura stessa della loro esistenza. La loro evoluzione emotiva appare limitata, poiché rimangono saldamente ancorati alle loro certezze, anche quando queste si rivelano erronee.

Un personaggio chiave che sfida la loro visione del mondo è il Merovingio, un enigmatico traffichino di informazioni che mette in luce il fatto che Neo, Trinity e Morpheus potrebbero essere semplici pedine manipolate da forze superiori, come l'Architetto e l'Oracolo. Questa rivelazione getta un'ombra di dubbio sul loro libero arbitrio e li costringe a rivalutare la propria esistenza.

Nel frattempo, il mondo di Matrix si arricchisce di una serie di personaggi di supporto affascinanti. L'Architetto, con la sua complessità e il suo ruolo nel progettare le prime versioni di Matrix, apre una finestra sulla psicologia umana e sulla sua evoluzione nel simulatore. L'Oracolo emerge come un'entità cruciale che introduce il concetto di libero arbitrio umano nella matrice, portando alla creazione dell'anomalia, l'eletto.

Il Merovingio, d'altro canto, rappresenta una terza fazione all'interno del Matrix, una sorta di malavita ambigua e affascinante. La sua presenza svela una parte oscura e criminale del mondo virtuale, e il suo atteggiamento ambiguo lo rende un personaggio intrigante.

Ma non sono solo i personaggi a prendere vita in questa narrazione, anche la città di Zion, ultima roccaforte umana, si rivela in tutto il suo splendore decadente. Descritta come un luogo spoglio ma amato dai suoi abitanti, Zion è una città-stato gerarchizzata e militarizzata, dove ogni individuo è interconnesso e le dinamiche sociali sono centrali.

La trama dei due sequel

Nel sequel di Matrix la presenza di Neo mette a repentaglio la stabilità di Matrix e incute timore alle macchine, costringendole a una drastica riconsiderazione della strategia. Vulnerabili nel mondo virtuale, le macchine decidono di sferrare un attacco diretto contro la resistenza umana nel mondo reale. Utilizzando imponenti trivelle, cercano di perforare la crosta terrestre per raggiungere l'ultimo rifugio degli umani liberi.

Tuttavia, queste operazioni militari vengono scoperte dai protagonisti del corto L'ultimo volo della Osiris, che si sacrificano per trasmettere l'allarme al quartier generale di Zion. L'intero esercito di Zion viene messo in stato d'allerta. In un estremo tentativo di difendersi, gli umani cercano di formare un cordone di combattenti pronti a inviare impulsi elettromagnetici per disattivare gli avversari, ma qualcosa va storto e gli umani vengono sopraffatti.

Nel frattempo, Morpheus crede che l'unica speranza di vittoria sia affidarsi totalmente all'eletto della profezia, Neo. Lo manda alla ricerca dell'assistenza dell'Oracolo, un programma di Matrix noto per condividere la sua saggezza con gli esseri umani bisognosi. Da lei, Neo apprende che il suo destino è trovare "il fabbricante di chiavi," un'intelligenza artificiale. Tuttavia, per raggiungerlo, deve cercare l'aiuto del terzo programma, il Merovingio.

La discussione tra Neo e il Merovingio viene interrotta dalla sorprendente riapparizione dell'Agente Smith, che è stato alterato dall'ultimo scontro con Neo. Ora sembra in grado di violare le regole della simulazione, sovrascrivendo la sua identità su chiunque entri in contatto con lui.

Dopo una fuga avventurosa, Neo, Morpheus e Trinity cercano l'assistenza del Merovingio, il signore delle intelligenze artificiali emarginate. Questi suggerisce sarcasticamente che Neo sia solo un burattino nelle mani dell'Oracolo e che altri abbiano subito lo stesso destino prima di lui. Di conseguenza, il Merovingio si rifiuta di concedere l'accesso al "fabbricante di chiavi" e caccia rudemente i visitatori.

Tuttavia, i tre umani non si arrendono e violano la roccaforte del Merovingio, portando via il "fabbricante di chiavi." Questo programma consente solo a Neo di accedere alla Sorgente, il mainframe delle macchine. Qui, invece di trovare una soluzione alla guerra, Neo scopre dall'Architetto, la macchina che aveva progettato e creato il Matrix secoli prima, che il ruolo dell'eletto è solo un altro sistema di controllo. Il suo compito non è vincere la guerra, ma selezionare una piccola parte di esseri umani che andranno a ripopolare il mondo dopo la sconfitta inevitabile di Zion.

Nonostante i rischi, Neo respinge l'offerta e ritorna da coloro che ama, determinato a combattere fino alla fine. Potenziato dall'incontro con l'Architetto, Neo scopre che ha ampliato le sue abilità. Quando cerca di bloccare le macchine nel mondo reale, il suo corpo e la sua mente si separano, e la sua coscienza rimane intrappolata in una dimensione astratta del Matrix.

Morpheus e Trinity scoprono dall'Oracolo come riunirsi con Neo, ma questa breve esperienza extracorporea permette a Neo di entrare in contatto con aspetti del Matrix che non aveva mai considerato. Si rende conto che il mondo delle macchine è altrettanto complesso e sfumato quanto quello umano e che le intelligenze artificiali hanno sviluppato emozioni autentiche. Questa nuova consapevolezza, rafforzata da visioni inquietanti, spinge Neo a cercare una tregua. Raggiunge fisicamente la Sorgente per negoziare una pace. Qui, stipula un trattato: la sopravvivenza di Zion in cambio della sconfitta di Agent Smith, che ora è diventato una minaccia che ha infettato l'intero Matrix. Neo si connette una volta in più al Matrix per affrontare uno scontro epico contro un onnipotente Smith. Nonostante la sconfitta, Neo si sacrifica per eliminare il suo avversario dall'interno, scambiando la sua vita per un periodo di fragile pace.

I nuovi messaggi dei due sequel del 2003

Un'ampia porzione dei film dedicati all'insediamento di Zion è riservata a spettacolari scene di battaglia, ma ciò che emerge con forza è il messaggio centrale che uomini e macchine, nonostante siano avversari, sono legati in modo simbiotico e non possono esistere l'uno senza l'altro. Tuttavia, ci sono elementi nel film che vengono solo accennati, ma che alimentano teorie e interpretazioni intriganti.

Uno di questi spunti è il meticciato degli abitanti di Zion, un tema che ha suscitato ampie discussioni tra gli appassionati di cinema e gli studiosi. In contrasto con i canoni tradizionali del cinema hollywoodiano, dove prevale spesso una rappresentazione anglocentrica, nella resistenza umana di Zion, la maggioranza è composta da minoranze etniche. Questa scelta ha portato a diverse interpretazioni.

Il Pastore Stephen Faller, nel suo libro Beyond the Matrix, suggerisce che questa scelta rappresenti una contrapposizione al paradigma razziale anglocentrico presente nel Matrix. In altre parole, la presenza predominante di persone di colore nel mondo reale di Zion bilancerebbe la predominanza caucasica nel Matrix virtuale. Questo equilibrio rifletterebbe una lotta contro il controllo razziale imposto dal Matrix.

La professoressa Stacy Gillis, nel libro The Matrix Trilogy: Cyberpunk Reloaded, offre una prospettiva più spirituale, collegando la presenza di persone di colore a una sorta di "spiritualità nera" che caratterizzava gli schiavi cristianizzati e i culti rastafariani. Secondo questa interpretazione, Zion rappresenterebbe un'opposizione al freddo e impersonale Matrix, abbracciando sogni di utopie, corporeità e desiderio di liberazione.

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Il professor Adilifu Nama, nel libro Black Space: Imagining Race in Science Fiction Film, suggerisce che le politiche razziali di Zion riflettano un modello multiculturale di eguaglianza razziale. In questa utopia razziale di Zion, neri, bianchi e persone di colore vivono e lavorano insieme, con i bianchi spesso subordinati ma non sottomessi ai neri. Questo modello concorda con la filosofia delle sorelle Wachowski di accettazione dell'alterità e integrazione delle diversità.

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Tra i temi trattati anche le politiche razziali di Zion in Matrix

Un'interpretazione ancora più approfondita emerge dal testo Lana and Lilly Wachowski di Cáel M. Keegan, che suggerisce che i film delle sorelle Wachowski esplorino la possibilità di una società utopica in cui l'accettazione del divenire transgender si traduca in realtà politiche post-razziali. Questa visione riflette la filosofia delle sorelle di promuovere la tolleranza verso tutte le minoranze, portando a una società naturalmente variegata dal punto di vista etnico.

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Perché i primi due sequel di Matrix non sono piaciuti alla critica?

Sebbene The Matrix fosse concepito originariamente come l'inizio di una saga estesa, le pressioni degli studios avevano portato Lana e Lilly Wachowski ad adattare il primo film in modo che potesse funzionare autonomamente. Tuttavia, quando è stata data l'approvazione per la produzione dei sequel, Reloaded e Revolutions, le sorelle Wachowski hanno dovuto affrontare la sfida di espandere la trama e il mondo del Matrix. In questo processo, alcune delle idee originali sono state ridefinite e il percorso di risveglio di Neo è stato accelerato.

Nel disegno originale, il risveglio di Neo sarebbe stato un processo graduale e il fulcro dell'intera narrazione. Tuttavia, a causa delle necessità di produzione e della pressione per creare un film autonomo, questo processo è stato semplificato nei primi capitoli della saga. Quando è arrivato il momento dei sequel, Lana e Lilly Wachowski hanno cercato di colmare il vuoto narrativo giocando con le aspettative del pubblico. L'obiettivo era destrutturare le mitologie consolidate e creare un universo aperto all'interpretazione degli spettatori.

Tuttavia, la ricezione di Reloaded non è stata uniforme. Molti fan sono usciti dalla sala deludenti e frustrati, in parte a causa dell'epilogo aperto e della promessa di una continuazione. Anche la critica ha espresso opinioni contrastanti. Mentre alcune persone hanno elogiato le spettacolari scene d'azione e l'ambiguità narrativa, altri hanno ritenuto che il film avesse delle imperfezioni evidenti. Alcuni combattimenti di Neo, sebbene coreograficamente impressionanti, sono sembrati superflui per la trama, a causa del fatto che il personaggio aveva già ottenuto poteri straordinari.

Gli effetti speciali, sebbene complessi, non sempre hanno soddisfatto le aspettative. La rinuncia al famoso "bullet time" in favore della computer grafica è stata oggetto di critiche, con alcuni combattenti che sembravano artificiosi e animazioni prive di peso. Per coloro che erano più interessati alla trama, c'era una delusione nell'approfondimento dei temi filosofici, con dialoghi che talvolta apparivano espositivi e fuori luogo nel contesto.

Revolutions, il seguito di Reloaded, ha generato ancora più controversie. Il film è stato accusato di ripetere molti dei difetti del suo predecessore e ha deluso per un epilogo che non è riuscito a soddisfare le aspettative del pubblico. Molti hanno visto l'evoluzione dei personaggi in una direzione cristologica e sono rimasti perplessi dall'epilogo che sembrava meno memorabile rispetto alle scene di combattimento.

Matrix Resurrections

Matrix Resurrections è un film meta-narrativo, che riflette sulla natura della realtà e del cinema stesso. Il film è una continuazione della trilogia originale di Matrix, ma è anche un commento sul franchise e sul suo impatto sulla cultura popolare.

La trama segue Thomas Anderson ossia uno sviluppatore di videogiochi di successo che ha creato una serie videoludica basata su suoi ricordi traumatici, compresi quelli che riguardano il personaggio di nome Neo.

Anderson si imbatte in Tiffany, una madre sposata con amnesia su cui ha basato il personaggio di Trinity nel suo gioco. Tuttavia, la realtà e i ricordi di Anderson iniziano a mescolarsi, portandolo a sperimentare episodi di "allucinazione."

Un nuovo personaggio, Bugs (con il volto di Jessica Henwick), che scopre un vecchio codice in un loop nel "modale", ovvero una simulazione gestita da Thomas Anderson per lo sviluppo dei personaggi del suo gioco, riporta il protagonista dentro la realtà di Matrix, mettendo in dubbio tutte le sue certezze.

"Ho fatto sogni che non sono solo sogni." - Thomas Anderson

Bugs e Anderson scoprono che Smith è tornato come una nuova versione di se stesso e che i loro amici, Morpheus e Trinity, sono prigionieri di Matrix.

Da notare che nella trilogia originale il personaggio di Morpheus è interpretato da Laurence Fishburne, mentre adesso è stato sostituito dal più giovane Yahya Abdul-Mateen II. Ma il nuovo Morpheus non è quel personaggio ma una nuova versione - esattamente una Intelligenza Artificiale - programmata da Thomas Anderson e ispirata al "vecchio" Morpheus.

Sessant'anni dopo la Guerra delle Macchine, gli umani sopravvissuti si sono alleati con le macchine ribelli, i Syntosenzienti, per combattere insieme. Neo vuole salvare Trinity, ma Niobe si oppone. Tuttavia, Bugs e il suo gruppo disobbediscono per aiutare Neo.

Nel tentativo di liberare Trinity, affrontano Smith e altri programmi esuli. Neo sconfigge Smith e recupera gradualmente le sue abilità. Ma prima che Neo possa parlare con Trinity, l'Analista appare e rivela di aver manipolato Neo e Trinity per aumentare l'efficienza di Matrix. L'Analista sostiene che un ambiente di stress emotivo aumentato produce più energia per le macchine.

Dopo ulteriori eventi, Neo e Trinity tornano in Matrix per convincere Tiffany (aka Trinity) della sua vera identità e salvarla dall'Analista. Con il loro potere ritrovato, Neo e Trinity sconfiggono l'Analista e decidono di rifare Matrix a loro piacimento. Nel finale, volano via insieme.

Nella scena dopo i titoli di coda, alcuni ragazzi programmano di fare una serie di video con dei gattini chiamata "Catrix."

Il significato della scena dei titoli di coda di Matrix Resurrections

La scena dei titoli di coda di Matrix Resurrections è un momento di satira che riflette sulla natura della proprietà intellettuale e sul modo in cui viene sfruttata dall'industria dell'intrattenimento.

Nella scena, i colleghi di Thomas Anderson, alias Neo, sono intenti a fare brainstorming per trovare un'idea vincente in grado di rilanciare il marchio Matrix. Il cinema e i videogiochi sono ormai morti, ma c'è una cosa che non ha mai smesso di funzionare: i gattini.

La proposta di realizzare una serie di video di gattini chiamata "The Catrix" è ovviamente assurda, ma è anche una critica al modo in cui le idee originali vengono spesso sacrificate in favore di prodotti derivati e di facile consumo.

La scena può anche essere interpretata come un commento sul mondo in cui viviamo, dove la realtà è sempre più simulata e artificiale. I gattini, in questo senso, rappresentano l'immagine perfetta di una società che ha perso la capacità di distinguere il vero dal falso.

The Matrix Online

Dietro le quinte di The Matrix Online, il videogioco online supervisionato dalle sorelle Wachowski, si cela una storia affascinante e in parte incompiuta. Dopo il lancio di Matrix: Revolutions, né il produttore Joel Silver né le stesse Wachowski avevano inizialmente intenzione di continuare la saga cinematografica. Tuttavia, hanno aperto la porta a una narrazione estesa attraverso il videogioco.

Lanciato il 22 marzo 2005, il videogioco ha portato i giocatori in un mondo post-Rivoluzioni, dove macchine e umani cercavano di mantenere una fragile tregua. I giocatori potevano scegliere tra tre fazioni: Zion, le macchine o il Merovingio. La trama del gioco avanzava in tempo reale, seguendo una calendarizzazione rigorosa chiamata "The Continuing Story".

Le vicende del gioco iniziavano subito dopo gli eventi di Revolutions, con Neo e Trinity morti nella città delle macchine. Le macchine si rifiutavano di restituire i loro corpi a Zion, scatenando la rabbia di Morpheus. Quest'ultimo iniziava una campagna di terrorismo, posizionando bombe virali in Matrix. Queste bombe infettavano i risvegliati, rivelando loro la loro vera natura virtuale e minacciando l'equilibrio del sistema.

La situazione precipitava quando un assassino implacabile, che poteva piegare parzialmente le regole di Matrix, uccideva Morpheus e si dedicava a danneggiare il sistema. Questo assassino era una creatura antropomorfa composta da un fitto sciame di mosche, e la sua missione era distruggere Matrix. I risvegliati si rendevano conto che potevano sconfiggerlo usando armi insetticide e identificavano il Merovingio come il mandante dell'operazione.

Secondo Michael Karl Popper, il Merovingio aveva vecchi rancori legati al passato, quando il suo sistema operativo era stato soppiantato dal Matrix moderno. Questo lo aveva reso amaro e vendicativo, spingendolo a cercare vendetta contro l'Oracolo, il programma creatore del Matrix moderno.

Tuttavia, la tregua tra macchine e umani veniva interrotta quando le macchine scoprivano che i risvegliati stavano segretamente costruendo una nuova Zion nel mondo reale. Prima che le macchine potessero attaccare, appariva un "intruso" in Matrix, un avatar composto da un semplice scheletro di wireframe. Questo "intruso" era Halborn, un essere umano digitalizzato con poteri eccezionali, noto come "Oligarca". Halborn e altri come lui cercavano disperatamente un'“Interfaccia Biologica di Programma”, ma nessuno sembrava capire le loro richieste.

Nonostante il gioco fosse stato chiuso prematuramente a causa dei risultati economici deludenti, la storia degli Oligarchi era stata concepita come un evento epocale e ambizioso. Gli sviluppatori hanno svelato che questi esseri imbattibili erano stati ideati come la trasposizione virtuale delle memorie e delle esperienze di grandi leader politici del passato.

Questi leader, in cambio della loro cooperazione con le macchine durante la guerra, avevano ottenuto l'immunità e l'accesso amministrativo ai sistemi della Sorgente. Nel corso degli anni, avevano trasferito le loro coscienze nel Matrix per sopravvivere, usando le Interfacce Biologiche di Programma come recipienti per preservare il loro potere. In altre parole, Neo e Trinity erano stati creati artificialmente per ospitare gli Oligarchi, ingannando la stessa Sorgente.

Oltre il Matrix: l'impatto nella Cultura Pop

Da quando The Matrix ha fatto il suo debutto nei cinema nel 1999, ha lasciato un'impronta indelebile sulla cultura popolare che continua a influenzare e ispirare generazioni di spettatori. Nonostante le opinioni contrastanti sulla trilogia, è innegabile che il suo impatto è stato profondo e duraturo, alterando radicalmente usi, costumi e perfino l'industria cinematografica stessa.

L'ascesa del cinema di ispirazione fumettistica

Uno dei risultati più evidenti dell'impatto di The Matrix è stato l'aumento della produzione di film basati su fumetti. Questo film ha dimostrato che le storie di supereroi e avventure di fantascienza potevano trasformarsi in successi al botteghino. Con il suo stile visivo innovativo e la trama coinvolgente, The Matrix ha aperto la strada a una nuova era di film di genere. Non a caso pochi anni dopo l'impatto di X-Men e Spider-Man.

L'estetica dell'abbigliamento in pelle nera

L'abbigliamento in pelle nera indossato dai personaggi principali del film, compreso il celebre mantello di Neo, è diventato un'icona dell'estetica fantascientifica. Questo stile ha influenzato la moda e la cultura dell'abbigliamento per anni a venire, dominando le passerelle e le strade delle città di tutto il mondo. L'immagine di Neo con gli occhiali da sole e il mantello è diventata un'icona di stile e ribellione.

L'evoluzione del "Bullet Time"

Il "bullet time", la tecnica cinematografica utilizzata per mostrare gli effetti della lentezza durante le scene di combattimento, è diventato uno degli elementi più riconoscibili e amati del film. Questa tecnica è stata ampiamente adottata nell'industria dei videogiochi, dando vita a momenti epici in giochi di azione e sparatutto in terza persona. La sua influenza è ancora evidente nelle produzioni videoludiche moderne.

Il pionierismo del DVD

Un aspetto spesso trascurato ma cruciale dell'eredità di The Matrix è il suo contributo al successo del formato DVD. Nel 1999, quando il primo film è stato rilasciato, il DVD era ancora agli albori. Tuttavia, The Matrix è stato uno dei primi film a sfruttare appieno le potenzialità del nuovo supporto video, offrendo contenuti speciali, commenti audio dei registi e una qualità video superiore. Questa mossa ha contribuito a spingere l'adozione del DVD da parte del pubblico e ha stabilito un nuovo standard per l'home video.

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Il padrino del brand transmediale

The Matrix è stato uno dei precursori nel mondo dei brand transmediali. Ha ispirato una serie di opere connesse, tra cui Animatrix. Questo approccio ha ispirato altre produzioni, comprese alcune delle serie e dei franchise di maggior successo degli ultimi anni.

L'intreccio tra intellettualità e azione

Il film ha dimostrato che l'azione mozzafiato e l'intellettualità possono coesistere. La trama complessa e i temi filosofici trattati nei dialoghi hanno aperto la strada a film come Inception e Mad Max: Fury Road, dimostrando che il cinema di genere può essere profondo e significativo.

Red Pills

L'immaginario di The Matrix ha avuto un impatto significativo, ma non tutto è stato positivo. La dicotomia delle pillole, rappresentata dalle due pillole colorate nel film, ha rapidamente trovato un posto nell'immaginario pubblico, diventando l'effigie delle fazioni più estremiste della "manosfera". Questo movimento, originariamente nato per affrontare le questioni dei diritti maschili, ha spesso assunto toni misogini e antifemministi.

I cosiddetti "Red Pills" sostengono l'idea che il mondo sia "sopito" a causa del femminismo e della correttezza politica, sostenendo che le lotte per l'uguaglianza abbiano portato a una discriminazione degli uomini. Secondo loro, le donne detengono il vero potere e lo usano in modo occulto. Identificandosi con i consumatori della "pillola rossa" nel film, coloro che hanno scoperto la verità dietro le menzogne di Matrix, i "red piller" cercano di diffondere la propria opinione divergente. Nel corso degli anni, questo movimento ha radicalizzato i propri toni, allontanandosi dal più moderato credo politico della manosfera e avvicinandosi sempre più alla "destra alternativa" di stampo sovranista.

In un paradosso sorprendente, il bigottismo ha abbracciato il simbolismo di due donne transgender presenti nel film, che invece promuovevano un messaggio di rispetto universale. Questo cortocircuito tra messaggi positivi e derivazioni estremiste ha reso l'immaginario di The Matrix un terreno controverso e complesso, dove le interpretazioni possono variare drasticamente.

M come Musical

Nel 2023 è andato sul palco dei teatri di Chicago il musical NEO! A Matrix Musical. Presentato come una parodia comica e musicale del film.

Inoltre, anche il regista Danny Boyle debutterà a ottobre 2023 con lo spettacolo teatrale dal titolo Free Your Mind ufficialmente ispirato a Matrix. Prodotto da Warner Bros. Theater Ventures, debutterà il 18 ottobre 2023 e verrà ripetuto fino al 5 novembre 2023 al Factory International, un nuovo spazio artistico di Manchester, dove farà da spettacolo inaugurale. Ve ne abbiamo parlato qui.

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