The Witcher 3, perché la serie TV si discosta dai romanzi? Il produttore risponde alle critiche

Autore: Francesca Musolino ,

Da pochi giorni è disponibile su Netflix la seconda parte di The Witcher 3, la serie TV di genere fantasy con protagonista Henry Cavill tratta dai romanzi di Andrzej Sapkowski. Gli ultimi tre episodi della stagione visibili in streaming sulla piattaforma dal 27 luglio 2023, concludono anche il percorso di Cavill nei panni del personaggio Geralt di Rivia.

L'uscita di scena dell'attore dalla serie TV di Netflix ha fatto molto discutere i fan della saga, ma non è l'unico argomento legato a The Witcher che ultimamente ha suscitato clamore. Sembra che lo spettacolo televisivo non ha completamente rispettato la storia originale dei romanzi generando quindi un certo malcontento soprattutto tra i fedeli lettori.

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A tale proposito il produttore esecutivo dello show di Netflix Tomek Baginski, in una intervista con il quotidiano polacco Wyborcza ha spiegato il motivo dietro alla scelta di dissociarsi in parte dai testi di Andrzej Sapkowski:

Determinate modifiche oltre ad avere un senso sono necessarie quando si tratta di un titolo televisivo. Una serie raccoglie un elevato numero di spettatori provenienti da differenti parti del mondo, in buona parte americani, ognuno con diverse esperienze. Ci dispiace molto doverlo fare, ma altrimenti è impensabile credere che senza alcune doverose modifiche, la serie arrivi a più persone possibili. É un qualcosa di cui bisogna prendere atto.

Le parole di Tomek Baginski sembrano suggerire che i cambiamenti tra un'opera cartacea e un'opera televisiva sono inevitabili in quanto i due contenuti non necessariamente includono lo stesso tipo di pubblico. Nel caso della serie TV The Witcher non tutti gli spettatori hanno letto i romanzi da cui è tratto tale spettacolo. Di conseguenza secondo Baginski, serve quel qualcosa in più che spinga le persone ad appassionarsi a un contenuto per loro totalmente inedito.

Un altro motivo per cui la serie TV The Witcher si discosta dagli omonimi romanzi sembra anche essere legato all'addio di Henry Cavill come interprete di Geralt di Rivia. Come potete leggere nella nostra recensione di The Witcher 3, nonostante Cavill ha continuato a fare del suo meglio fino alla fine, la sua uscita di scena così come la stessa conclusione della stagione è sembrata fin troppo sbrigativa.

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Da quanto ha dichiarato il regista della serie TV The Witcher Bola Ogun, traspare che questa "fretta di concludere" è la logica conseguenza di un percorso già stabilito in precedenza, di cui era solo necessario mettere un punto. La showrunner dello spettacolo Lauren S. Hissrich ha inoltre spiegato che la produzione ha declinato due diversi suggerimenti proposti da Netflix.

La N rossa in prima battuta ha consigliato di terminare la serie TV The Witcher con la terza stagione insieme a Henry Cavill. Scelta non ritenuta fattibile perché in questo caso sarebbero state omesse tutte quelle parti di storia che ci sono ancora da raccontare. La seconda proposta di Netflix è stata quella di incentrare la serie TV su un altro personaggio dopo l'uscita di Cavill. Ma anche questa idea è stata bocciata perché significava stravolgere completamente la trama dei romanzi originali.

Sembra dunque che alla fine si è optato per proseguire a tutti i costi la serie di The Witcher senza scendere a compromessi, ma non per questo riuscendo comunque ad accontentare tutti.

Immagine di copertina di questo articolo tratta dalla serie TV The Witcher. Crediti: Sean Daniel Company, Platige Image, Stillking Films, Cinesite, One of Us

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