House of the Dragon Stagione 2, Episodio 6: l'inizio del regno di supremazia di Aemond

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Autore: Francesca Musolino ,

La seconda stagione di House of the Dragon è giunta al suo sesto episodio regalando al pubblico altri interessanti risvolti e piccoli colpi di scena, tra cui alcuni inediti epiloghi non presenti nel romanzo Fuoco e Sangue di George R. R. Martin da cui è tratta la serie TV.

Disponibile come sempre in esclusiva su Sky e in streaming su NOW in contemporanea con la messa in onda statunitense di HBO, la serie TV House of the Dragon si appresta a concludere la sua seconda stagione tra soli due episodi.

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Considerando il punto in cui è attualmente giunta la trama di House of the Dragon 2, dove la guerra al Trono tra i Verdi e i Neri di Casa Targaryen ha fatto le prime vittime, è probabile che gli ultimi due episodi proseguiranno sulla stessa scia dei precedenti, concludendo la stagione con altri sanguinosi scontri tra le due fazioni.

Nel frattempo facciamo un riepilogo di quanto avvenuto nel sesto episodio di House of the Dragon 2 che a suo modo ha gettato altra succosa carne al fuoco, introducendo inaspettati sviluppi e nuovi dettagli sul background di alcuni personaggi.

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Aemond, il Principe che si crede un Re

La scorsa settimana nel quinto episodio di House of the Dragon 2 con Aegon incosciente e gravemente ferito, suo fratello minore Aemond viene scelto come Reggente in sua vece. Un ruolo in cui il giovane Principe si è calato molto più del dovuto da quanto si può intuire nel nuovo episodio di questa settimana. Non è certo un segreto che Aemond ambisse da tempo al Trono e ha attaccato volontariamente suo fratello cogliendo al volo una ghiotta occasione per far fuori dai giochi Aegon. Malconcio o meno Aegon resta ancora il Re per il momento ed Aemond soltanto un sostituto provvisorio, in attesa che l'attuale sovrano si rimetta del tutto.

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O almeno così dovrebbe essere, mentre Aemond si comporta da nuovo monarca a tutti gli effetti come se Aegon fosse morto e lui fosse asceso al Trono in linea diretta di successore. Non soltanto Aemond estromette dal Concilio sua madre Alicent perché ha servito i due precedenti Re e quindi non è più utile appartenendo simbolicamente a dei vecchi reami. Ma sceglie anche di ridare a suo nonno Otto il ruolo di Primo Cavaliere, sebbene al momento tale incarico sia ricoperto da Criston Cole per volere dell'effettivo sovrano Aegon. Due decisioni che di certo non rientrano nei poteri di un Reggente o quanto meno non senza consultarsi prima con il suo Re.

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Ma Aemond ha pensato proprio a tutto, minacciando velatamente il Gran Maestro Orwyle per fare in modo che Aegon rimanga infermo a letto più a lungo del previsto, mentre lui nel frattempo si costruisce il suo nuovo reame. E se mai Aegon dovesse riprendersi prima o poi, sarà sicuramente troppo tardi dopo che il dado è ormai tratto. Nonostante Aemond sia ancora un adolescente, è cresciuto in fretta e sa bene il fatto suo. Il giovane Principe non è più da tempo quel bambino a cui fratello e cugini avevano offerto un maiale da cavalcare al posto di un drago, deridendolo di gusto. Aemond si è preso la sua rivincita non soltanto su Aegon ma sul mondo intero, riuscendo ad arrivare al di sopra di tutti nella posizione di potere più ambita e più alta in carica.

Gli anni trascorsi a subire sono serviti ad Aemond per studiare l'ambiente attorno e tutti coloro che ne facevano parte, individuando pregi, difetti e soprattutto le debolezze di ognuno per colpirli dove fa più male. Alicent si tormenta da sempre per capire se è stata una buona madre e il gesto di Aemond di estrometterla dal Consiglio è la sua risposta. Allo stesso modo di come togliere il Trono ad Aegon dimostra a quest'ultimo che suo fratello è migliore di lui. Aemond non si fa nemmeno incantare delle parole lascive di Larys così come hanno sempre fatto proprio Alicent e Aegon, mentre su un altro fronte è pronto a sostituire Criston con Otto dopo aver prima usato per il suo tornaconto l'attuale Primo Cavaliere. Probabilmente Aemond potrebbe anche essere un sovrano più oculato di Aegon, ma l'unica cosa certa finora è che non permetterà a nessuno di schiodarlo dal posto che si è conquistato.

Rhaenyra, la Principessa pronta a diventare Regina

Nella storia di House of the Dragon se c'è qualcuno che non ha mai ambito con bramosia al Trono, per paradosso è proprio la sua legittima erede. Rhaenyra è stata orgogliosa di venir scelta da suo padre come futura Regina ma quando tale scelta è stata compiuta da Viserys, le cose erano molto diverse. La situazione inizia a cambiare subito dopo, quando il Re dopo aver scelto il suo successore, sceglie anche una nuova moglie. Da quando Alicent entra nella famiglia di Rhaenyra a tutti gli effetti, la vita si complica per la Principessa e andrà sempre peggio con il passare degli anni, perché i contrasti tra le due ex amiche non avranno mai fine. Questa situazione ha finito per mettere in crisi Rhaenyra, la quale credeva di poter continuare il reame di pace avviato dal padre Viserys e prima ancora da suo nonno Jaehaerys.

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Qualcosa si è invece spezzato nel regno e Rhaenyra non è mai stata veramente pronta a rimettere insieme i pezzi, fino a quando non è davvero giunto il momento di salire su quel Trono. Un posto che però le viene rubato ancora prima che Rhaenyra possa occuparlo, con un gesto vigliacco per via del quale la Principessa piomba ancora di più nel suo sconforto. In qualche modo Rhaenyra si ritrova nella stessa situazione di Aegon, messo su quel Trono di peso ma mai considerato come un vero Re. Entrambi i loro Consigli non hanno fiducia nei due sovrani e cercano anche di scavalcarli suggerendo azioni da compiere al posto loro. E mentre Aegon viene surclassato da suo nonno e da sua madre, Rhaenyra riceve lo stesso trattamento da suo marito e suo figlio, tutti personaggi sempre pronti ad agire di propria iniziativa a prescindere da cosa pensa o dice il sovrano.

Tra Aegon e Rhaenyra tuttavia al momento c'è un'importante differenza che rimette tutto in discussione. Mentre Aegon si ritrova inchiodato a un letto, Rhaenyra può ancora agire personalmente e pretendere il rispetto che le è dovuto. Ed è proprio ciò che la sovrana inizia a fare. Dapprima schiaffeggiando Lord Celtigar per la sua (e non solo) costante insolenza e in seguito volando in sella alla sua Syrax per affrontare il - presunto - ladro dei Verdi che ha rivendicato Mare Infuocato. Se da un lato è sensato proteggere da rischi e pericoli il proprio sovrano, da un altro il sovrano stesso deve poter esercitare il ruolo che ricopre. Qualcosa che tutti coloro che appoggiano Rhaenyra le impediscono di fare, creando un ambiguo clima di malafede nonostante le loro probabili buone intenzioni.

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Una situazione di cui Rhaenyra è stanca, così come era stanco Aegon quando decide di scendere in campo con Sole di Fuoco. Anche un sovrano può morire, è chiaro. Ma si può definire davvero Re o Regina chi non rischia per primo la propria vita per il suo popolo? Rhaenyra rivede in suo figlio Jacaerys il suo fuoco adolescenziale ormai assopito da troppo tempo, dopo essere cresciuta, maturata e diventata madre. É ora che la "vecchia" Rhaenyra torni a prendere il sopravvento per unire insieme il lato più ribelle e coraggioso, alla sua attuale saggezza e accortezza. Perché se non è per prima Rhaenyra a credere in sé stessa, non lo faranno nemmeno gli altri. Quando Viserys ha scelto suo figlia sapeva di lasciare il regno in buone mani. Altrimenti il sovrano che credeva ciecamente nella profezia del Canto del Ghiaccio e del Fuoco di Aegon I sul pericolo per l'umanità, non avrebbe mai affidato alla sorte il destino dell'intero reame. Finalmente Rhaenyra lo ha capito ed è giunto il momento che lo capiscano anche tutti gli altri.

Larys, Mysaria e ciò che non furono

Nel corso del sesto episodio di House of the Dragon si scopre di più sul passato di un paio di particolari personaggi, avvolti in parte nel mistero: Larys e Mysaria, i rispettivi Maestri dei Sussurri dei Verdi e dei Neri. Due figure che a dispetto delle apparenze hanno molto in comune, a partire dai loro trascorsi fino al ruolo attualmente ricoperto. Larys rivela ad Aegon di essere nato con una malformazione del piede a causa della quale è sempre stato trattato in modo diverso dagli altri, famiglia inclusa. Una situazione in cui si ritrova in un certo qual modo anche Aegon dopo i danni subiti in battaglia, tra cui una grave frattura scomposta al ginocchio con la quale difficilmente potrà tornare a camminare come prima.

Un problema analogo con cui Larys convive da tutta la vita ma che a lungo andare è diventato anche la sua forza. Proprio il fatto di essere considerato come un "povero storpio" ha reso Larys un inetto agli occhi degli altri, che hanno finito per sottovalutarlo come se tutto il suo essere fosse dipeso soltanto dal suo modo di camminare. Larys, così come ha fatto Aemond, ha messo in moto il cervello e ha sfruttato altre sue doti e abilità per riuscire comunque a emergere e sopravvivere. Pur agendo spesso nell'ombra, Larys è stato artefice di molti eventi e relative conseguenze accadute nel Regno. Dei quali forse non potrà prendersi meriti diretti ma in cuor suo sa di cosa "lo storpio" è stato capace di fare. Un modo di ragionare con cui Larys cerca di aprire gli occhi anche ad Aegon per fargli capire che pur essendo vincolato a un letto, può ancora fare la differenza utilizzando quanto gli resta di sano e intatto.

Su un altro fronte anche Mysaria ha vissuto in una famiglia non propriamente degna di tale nome, con un padre che abusava di lei e ha finito per gettarla via come un oggetto quando era diventata un problema. Mysaria è rinata dalle ceneri più volte scegliendo dapprima di sfruttare i piaceri carnali degli uomini a suo vantaggio e in seguito diventando la Larva Bianca, con una rete di spie al suo servizio pronte a raccogliere preziose informazioni, allo stesso modo di chi lavora per Larys. Mysaria come Rhaenyra è una donna sola che deve combattere in un mondo fatto di pregiudizi e luoghi comuni, dove chi fa parte del cosiddetto gentilsesso non viene ben vista in ruoli di potere al di sopra degli uomini. Proprio per questo motivo la solidarietà tra donne in casi simili diventa una potente arma pronta per utilizzare tutte le abilità femminili a disposizione. Soprattutto perché la maggior parte delle persone non se lo aspetta, trattandosi del sesso debole per antonomasia.

Larys e Mysaria sono riusciti a ottenere una posizione di prestigio rispetto a dove erano partiti e a dispetto di chi li svalutava, ma non hanno però raggiunto la vetta più alta di tutte. Entrambi rivedono in Aegon e Rhaenyra loro stessi e per questo motivo aiutarli a vincere sugli altri, diventa un modo implicito per ottenere le proprie rivincite sulla vita, proprio come ha fatto Aemond per conto suo. Come rivela Rhaena al piccolo Joffrey in un altro contesto, non tutti  sono destinati a compiere epiche imprese perché lo scopo di alcuni è quello di ricoprire incarichi più umili, ma non per questo meno dignitosi. Un concetto che Larys e Mysaria hanno capito da tempo ben consapevoli di non poter raggiungere quella vetta, a causa della bassa considerazione altrui nei loro confronti. Ma questo non significa che la cima non possa essere raggiunta da altri con il loro aiuto, permettendogli comunque di godere, seppur per metà, di quello stesso successo.

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Uno degli avvincenti libri di George R.R. Martin, lo storico autore che ha dato il via alla saga televisiva de Il Trono di Spade, da cui è stato tratto anche il prequel House of the Dragon ispirato proprio al libro Fuoco e sangue.

Immagini di copertina e di questo articolo tratte dalla serie TV House of the Dragon. Crediti: HBO, GRRM, Bastard Sword, 1:26 Pictures Inc.

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