Le migliori storie di Spider-Man disegnate da John Romita Sr

Le migliori storie di Spider-Man disegnate da John Romita Sr, un viaggio nel mito del Ragno marveliano visto dal suo interprete più amato

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Autore: Manuel Enrico ,

Quale occasione migliore dello Spider-Man Day 2023 per leggere e ammirare le migliori storie di Spider-Man disegnate da John Romita Sr.?

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Ha ritratto per la prima volta Kingpin. Ci ha mostrato Peter Parker sotto una nuova luce, accompagnandolo attraverso alcuni dei suoi momenti più drammatici. È impossibile parlare del Ragno senza ricordare John Romita Sr, nume tutelare di Marvel Comics che ci ha lasciati in queste ore.

Pur essendo legato al mito del Tessiragnatele, Romita sr. ha prestato la propria arte ad altri personaggi della Casa delle Idee, da Daredevil agli X-Men, contribuendo alla creazione di alcune figure epiche, come Wolverine e Punisher, ma è all’interno della sua militanza su Amazing Spider-Man che ha fatto affezionare i Veri Credenti.

Ed è proprio guardando nella sua ricca produzione dedicata all’Arrampicamuri che possiamo trovare i migliori fumetti disegnati da John Romita sr.

Le migliori storie di Spider-Man disegnate da John Romita sr 

La carriera di John Romita Sr

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Il profondo amore per Peter Parker di Romita sr. non deve però farci dimenticare quanto il disegnatore americano sia stato prolifico. In fin dei conti, il suo primo lavoro risale al 1947, quando un medico del Manhattan General Hospital ingaggiò il giovane John, particolarmente dotato nel disegno, per realizzare del materiale per una pubblicazione medica.

 Il primo lavoro di Romita Jr, completato in pochi mesi, e che sarebbe divenuto il suo viatico per entrare nel mondo del fumetto supereroico, approdando nel 1949 alla Timely Comics, la futura Marvel Comics.

Quando Timely divenne Atlas Comics, Romita sr continuò a lavorare per l’editore, nonostante fosse sotto leva. Scaltramente, il disegnatore aveva mostrato all’ufficio di reclutamento le sue doti artistiche, venendo incaricato di realizzare poster e illustrazioni per le campagne di reclutamento, lavoro che gli consentiva una certa libertà.

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Volume celebrativo di John Romita Sr e John Romita Jr

E soprattutto di poter rimanere nel settore del fumetto, mentre le ombre scure della fine della Golden Age si facevano sempre più incombenti.

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Dopo avere disegnato il Captain America del periodo Atlas Comics, a metà anni 50 John Romita Sr cambia squadra e passa sotto la bandiera della DC Comics, occupandosi di storie di stampo romantico. 

Quando la Distinta concorrenza decise di chiudere questo suo filone narrativo, Romita Sr. si ritrovò senza impiego, ma aveva un vecchio amico che colse l’occasione per chiamarlo a bordo della sua nuova avventura: Stan Lee.

Se da un lato Romita si era trovato un impiego più sicuro all’interno del ramo pubblicitario, dall’altro non intendeva rinunciare alla sua passione per il fumetto supereroico, pur accontentandosi di essere un inchiostratore.

Una passione che spinse Lee a offrirgli un compenso pari a quello percepito nel ramo pubblicitario, consentendogli di lavorare da casa.

Come ricordava Romita sr., fu però Lee a convincerlo a non abbandonare il ruolo di disegnatore:

Stavo inchiostrando un numero di Avengers per Stan, e gli dicevo che volevo solo più occuparmi degli inchiostri. Mi sentivo esaurito come disegnatore, dopo otto anni di storie romantiche, non volevo più disegnare. Non potevo nemmeno più lavorare da casa, perché non ero più in grado di organizzarmi nel lavoro. Stan accettò, ma alla prima occasione mi sottopose un Daredevil che aveva scritto, i cui disegni erano stati iniziati da qualcuno, ma di cui Lee non era soddisfatto.

Mi mostrò una splash page di Ayer per un Daredevil e mi chiese ‘Tu qui che faresti?’ e glielo mostrai tratteggiando qualcosa su foglio. E lui mi chiese di disegnare come pensassi dovesse essere Daredevil, al che disegnai un Daredevil svolazzante. E Stan lo adorò

Da questa prova, Lee decise di mettere Romita Jr al lavoro sul Diavolo Custode a partire da Daredevil #12 (1966), facendolo disegnare inizialmente sui layout di Kirby, in modo da comprendere lo stile Marvel. Ma il destino di Romita Jr non era nei bassifondi di Hell’s Kitchen, puntava verso le vette dei grattacieli di Manhattan.

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Quando, seguendo un copione frequente in casa Marvel, Lee iniziò a scontrarsi con il suo compagno di lavoro su Spider-Man, Steve Ditko, la Casa delle Idee improvvisamente si ritrovò senza un disegnatore per il Ragno.

Senza troppe cerimonie, Ditko completò Amazing Spider-Man #38 (1966) per poi abbandonare la Marvel, spingendo Lee ad affidare l’Arrampicamuri a Romita Sr.

Con Amazing Spider-Man #39, nell’agosto del 1966 inizia l’era di Romita sr. come illustratore di Spider-Man, ruolo che inizialmente aveva preoccupato il disegnatore:

Speravo non me lo chiedeste. La gente ride quando lo dico, ma non volevo fare Spider-Man, io volevo rimanere su Daredevil. Accettai solo perché Stan me lo chiese e pensavo di doverlo aiutare, da buon soldato. Non mi sono sentito a mio agio su Spider-Man per anni, mi sentivo in obbligo di imitare Ditko perché pensavo che sarebbe tornato nel giro di due o tre numeri. Dopo sei mesi, compresi che non era una cosa momentanea, smisi finalmente di imitare Ditko

Fu in quel momento che nacque lo Spider-Man di John Romita Sr, divenuto uno dei simboli di Marvel Comics.

Amazing Spider-Man #42 – il debutto di Mary Jane

Nei numeri precedenti, veniva spesso menzionata e mostrata parzialmente una nuova figura femminile che sarebbe presto entrata a fare parte del mondo del Ragno.

Un meccanismo sottilmente utilizzato anche nel futuro di Spidey (ricordate McFarlane e la sua progressiva introduzione di Venom?), che prese pienamente forma con Amazing Spider-Man #42, quando Peter Parker conosce Mary Jane, che si presenta con la sua leggendaria e iconica frase

Ammettilo, Tigre, hai appena fatto centro

Un momento iconico della storia dei comics, con Romita che si focalizza sulla bellezza esplosiva di MJ, accentuata dalla sua battuta ad effetto, che il lettore vive esattamente come il basito Peter: sguardo ammaliato e senza parole.

Nuovamente, Romita sr. ricorre alla sua esperienza nelle pubblicazioni romance per imbastire una tavola in cui queste suggestioni trovano piena espressione.

È questo uno dei suoi contributi essenziali al mito del Ragno, l’aver introdotto uno stile che consenta di dare a Peter Parker una dimensione più sociale e concreta, in un periodo in cui gli intrecci romantici della vita di Peter si intersecano pesantemente con la sua vita da supereroe, tutt’altro che rosea.

Amazing Spider-Man #50 – La fine di Spider-Man

Con La fine di Spider-Man (Spider-Man No More), Romita sr. entra di diritto nell’olimpo del comic supereroico. Un’immagine talmente iconica da essere ripresa da autori successivi, compreso il figlio John Jr, e di venire riproposta anche nella dimensione cinematografica del Ragno.

Al culmine di una complessa crisi come Peter Parker, costretto ad affrontare la sempre più cagionevole salute di Zia May e un calo negli studi, nel suo ruolo di Spider-Man il giovane eroe incassa ulteriori delusioni, con un Jameson sempre più deciso ad abbatterlo, al punto di offrire una taglia per la sua cattura.

Un momento essenziale nel mito del Ragno, che Romita Sr interpreta mostrando un Peter arrendevole in copertina con il Ragno sullo sfondo, ma che nell’albo regala una tavola di incredibile intensità, dove il costume di Spider-Man abbandonato in un cassonetto rimane in primo piano mentre un affranto Peter lascia il vicolo in cerca di una nuova serenità come uomo e non come supereroe.

Amazing Spider-Man #67 – l mondi lisergici di Mysterio

Se ripensiamo al fantastico, il nome di Romita sr viene immediatamente ricollegato al fumetto fantasy per eccellenza di casa Marvel, Conan il Barbaro, dopo aver raccolto il testimone da Barry Windsor-Smith.

La sua bravura con il fantastico trova tuttavia una precedente interpretazione con il numero 67 di Amazing Spider-Man, in cui il Ragno fronteggia il re delle illusioni, Mysterio. Occasione che consente a Romita di mettere Parker alle prese con mondi illusori in cui l’estro artistico di Romita trova un’espressività stupenda.

Se la copertina dove un titanico Mysterio sembra giocare perfidamente con Spidey affascina il lettore, è con la sua opera nell’albo che Romita Sr letteralmente esplode, usando l’ambientazione di un casa degli orrori e i suoi specchi come perfetto teatro di scontro tra il Ragno e le arti illusorie d Mysterio.

Amazing Spider-Man #500 – Di padre in figlio

Per un numero importante come il 500, era necessaria una grande storia. Straczynski, all’epoca scrittore del Ragno, è affiancato da un altro Romita, John Jr. Assieme i due stanno realizzando un grande story arc, ma per questa celebrazione decidono di imbastire un racconto che omaggi pienamente lo spirito del Ragno.

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Un volume celebrativo per Spider-Man

Per questo, portano Peter a scoprire un futuro oscuro, in cui affronta alcune delle sue nemesi peggiori, creando un affresco che ritrae al meglio lo spirito autentico dell’Arrampicamuri. E in una simile congiuntura, non potevo certo mancare il supporto di un simbolo del mito di Spider-Man come John Romita sr.

Tramite un incantesimo di Strange, a Peter viene concesso di potere parlare un’ultima volta con zio Ben, un breve ma struggente incontro che ribadisce le radici emotive del Ragno. A realizzare questo momento è proprio John Romita sr., che omaggia il suo Spider-Man donandogli un abbraccio a lungo sognato con l’amato zio Ben.

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