Deadpool & Wolverine, recensione: un'esplosione dissacrante tra risate e nostalgia

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Autore: Nicholas Massa ,

L’attesa per Deadpool & Wolverine è finalmente giunta al termine, portando sul grande schermo un lungometraggio che si è fatto praticamente evento fin dai primissimi annunci ufficiali e indiscrezioni. La valenza pop di questo lungometraggio è stata notevolmente ampliata nel corso del tempo, cavalcando una campagna di marketing che prima ha solleticato e in seguito stregato i fan storici di entrambi i personaggi presenti nel titolo, lavorandone le possibilità narrative in una serie di filmati e immagini che hanno colpito nel segno. Torna, quindi, l’hype nei confronti di un progetto Marvel che sembra promettere qualcosa su cui gli appassionati non hanno più sperato da tempo, spingendoli a riporre nuovamente la loro fiducia in un lavoro dalla natura totalmente inaspettata.

Disponibile nei cinema italiani dal 24 luglio 2024, Deadpool & Wolverine si è mostrato nel modo più caciarone e provocatorio possibile al grande pubblico, mettendo sul tavolo due protagonisti senza dubbio d’impatto, in un contrasto che ha saputo far battere il cuore anche soltanto in fase promozionale. Impregnandosi della ribellione provocatoria tipica dello stesso Deadpool, il lungometraggio diretto da Shawn Levy si è impegnato pure a ripescare nell’immaginario supereroistico del cinema un volto che in molti non avrebbero mai più sperato di ritrovare sul grande schermo in queste vesti: quello di Hugh Jackman. Dopo il doloroso addio in Logan, un ritorno dalle ceneri di un personaggio che, almeno per molti, aveva dato tutto quello che poteva dare, lontano dai nuovi progetti eppure ancora fortemente connesso ai cuori della primordiale Marvel cinematografica.

Deadpool & Wolverine fra passato, presente e futuro

Non è semplicissimo raccontare la trama di Deadpool & Wolverine senza incorrere in spoiler o in rivelazioni e sorprese che potrebbero inficiare sulla vostra visione al cinema. La storia del film diretto da Shawn Levy si ambienta nei sei anni successivi agli eventi al centro di Deadpool 2. In questo frangente il nostro Wade Wilson si troverà a fare i conti con la TVA (Time Variance Authority), restando implicato in un gioco sotterraneo connesso con un ramo specifico di questa agenzia. Nel faccia a faccia con un pericolo inimmaginabile, il nostro prenderà la decisione di chiedere l’aiuto del leggendario Wolverine, così da sistemare ogni cosa nel modo più folle possibile e senza alcun filtro o limite di sorta.

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Un mercenario sanguinario e sboccato con fantasie da eroe, e un personaggio che ha praticamente contribuito a plasmare la storia stessa della Marvel, sul grande schermo e sulla carta stampata. Due protagonisti agli antipodi, ma rielaborati in una scrittura fresca e dalle infinite possibilità, imprevedibile e difficile da decifrare in toto. Nel tratteggiare il proprio racconto, Deadpool & Wolverine gioca proprio su questo contrasto, ampliandone a dismisura la portata con uno spirito sempre e comunque sopra le righe.

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Dissacrare e rispettare

Come avviene anche con i caratteri dei suoi due protagonisti principali, anche Deadpool & Wolverine distingue la sua voce in due strade specifiche e, contro ogni previsione in questo senso, perfettamente coerenti con l’andamento del racconto. Da una parte troviamo l’anima dissacrante e fuori di testa tipica dello stesso Deadpool, qui all’ennesima potenza, e dall’altra un particolare interesse, forse anche rispettoso a modo suo, per la “Marvel cinematografica che fu”.

La scrittura del film oscilla continuamente fra queste due dimensioni, mettendo in discussione quello che abbiamo visto in precedenza, in un processo distruttivo e auto-distruttivo spassoso che coinvolge fra le sue spire tutto quello che i fan Marvel conoscono e hanno sentito fino ad oggi.

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Contemporaneamente a un lavoro del genere, però, Deadpool & Wolverine riesce ad alternare la propria comicità in questo senso, con una particolare nostalgia che soltanto i fan storici potranno gustare a pieno. Strafottenza e ricercatezza, leggerezza innanzitutto e voglia di rompere quegli schemi ancora fedeli a quanto avvenuto in passato. Sono le battute continue, le citazioni, i cameo e la costruzione di una narrazione fuori da ogni schema a tenere alta l’attenzione di un’avventura dai richiami interessanti fuori e dentro al grande schermo.

Sul piatto, oltre alle vicende che interessano in prima persona gli stessi protagonisti, c’è una chiara auto-consapevolezza commerciale della stessa Marvel/Disney, sempre sulla bocca di un Deadpool che non si risparmia in nulla. Partendo da un immaginario approfondito nella serie tv su Disney Plus Loki, Deadpool & Wolverine ne approfitta per sperimentare un minimo col suo racconto principale, trovando il modo di amplificarne la portata con alcune trovate connesse con qualcosa oltre lo stesso MCU. Il lavoro fatto in questo senso, curiosamente, gode di un’attenzione che parte dalla nostalgia fino a trovare, sempre comunque in modo leggero, una freschezza che fa sorridere ed emozionare in un certo senso.

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A fare da legante a tutto il resto ci sono ovviamente le interpretazioni di Ryan Reynolds e Hugh Jackman. Sono loro le vere star di questa storia per immagini fatta di supereroi leggendari e violentissimi, e di una scorrettezza che lascia il segno. I volti di Wolverine e Deadpool (di questo Deadpool almeno), impressi nell’immaginario cinematografico Marvel, appartengono a due epoche diverse, a due strade diverse che qui, per le ragioni che non vi anticipiamo, vanno a incrociarsi in un cammino folle e dai tratti minimamente introspettivi.

Da una parte il mercenario che tutti conosciamo, preso in un momento della sua vita in cui sta affrontando alcune scelte e demoni che lo frenano, e dall’altra un Logan praticamente irriconoscibile, diverso da quello che tutti si aspetterebbero di vedere sul grande schermo.

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All’ombra di una missione tanto folle quanto improvvisata, quindi, prende piede un viaggio di confronto con se stessi e con gli altri in cui, oltre al divertimento, troviamo anche qualche momento intriso di un’umanità con cui si può tentare di entrare in contatto. Ecco che l’esagerazione pazza e imperscrutabile deve fare i conti anche con la sensibilità specifica dei suoi personaggi, regalando scene d’azione mozzafiato e sanguinolente, battute taglienti e una totale demolizione della quarta parete, praticamente in frantumi.

Commento

cpop.it

85

Deadpool & Wolverine è un film che gioca continuamente coi suoi spettatori, li conosce bene, sa quello che vogliono e cerca in tutti i modi di provocarli. Nell'intento dissacrante di fondo, però, si cela un'anima innanzitutto comica e ovviamente auto-ironica da non sottovalutare affatto. Trovando le proprie ragioni narrative nella follia di una trama non comune nel suo porsi, il lungometraggio diretto da Shawn Levy prende proprio per la sua spigliatezza e per quel fortissimo legame che instaura col pubblico fin dai primissimi secondi sul grande schermo. A tutto ciò bisogna aggiungere una marea di azione (a volte anche troppa), e una scrittura che fa del suo meglio soprattutto in termini comici, smontando tutto quello che gli appassionati conoscono bene.

Pro

  • La scrittura dissacrante e continuamente ammiccante.
  • Alcune trovate specificamente connesse con gli eccessi presenti nel film.
  • Il ritmo scandito dal legame che lo stesso Deadpool instaura fin da subito col pubblico al cinema.
  • La colonna sonora e il suo ruolo.

Contro

  • Lo spessore dei protagonisti tende ad essere oscurato da un particolare fan service che a volte cozza con la stessa essenza del film.
  • Alcuni momenti troppo sbrigativi (si ipotizza volutamente).
  • Il non essere aggiornati sui prodotti della Marvel potrebbe inficiare sulla visione e comprensione di alcune parti del film.
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