Godzilla: il Re dei Mostri, eroe o nemico?

Godzilla: il Re dei Mostri, protettore del Giappone o pericolo per l'umanità? Storia del rettile atomico divenuto cult mondiale

Autore: Manuel Enrico ,

Non esiste forza capace di arrestarlo, pura potenza senza freni che incombe sull’umanità come un severo giudice. Il suo passo scuote il terreno, il suo fiato scioglie metallo e carne con la stessa potenza di un giudizio divino, il suo nome è al contempo foriero di distruzione e ferale senso di giustizia. Non mancano le definizioni quando si parla di Godzilla, il Re dei Mostri che da decenni domina l’immaginario cinematografica mondiale con la sua titanica presenza. Dall’originale nipponico alla sua avventura hollywoodiana, Gojira ha ammaliato il mondo intero.

Mostro, salvatore, creatura divina o incarnazione delle colpe umane, non importa sotto quale luce venga posto Godzilla. Il suo ruolo, all’interno della cultura pop, è sempre radicato nella contemporaneità che lo contraddistingue, nelle sue innumerevoli riproposizioni, che pur pagando pegno alla visione non sempre genuina che viene proposta (specialmente quando attraversa il Pacifico…), non mancano mai di ricordare come dietro la nascita di Godzilla ci sia molto più della semplice voglia di vedere un mostro gigante seminare distruzione.

Godzilla: storia del rettile atomico che ha conquistato il mondo

Godzilla, figlio dell’era atomica

Godzilla è nato in Giappone, questo è universalmente noto, ma non si può dimenticare come la sua concezione sia figlia di un atto americano, una ferita mai pienamente sanata nel Sol Levante: il bombardamento atomico. La dimostrazione della potenza militare americana che ha dato vita all’era atomica non ha solamente posto fine alla velleità belliche giapponesi, ma lasciato una cicatrice sulla popolazione nipponica che va ben oltre il conflitto.

Non paghi di avere annichilito due città, infatti, gli americani imposero un rigido controllo sulla ricaduta sociale degli ordigni di Nagasaki e Hiroshima, impedendo qualsiasi ragionamento successivo o indagine giornalistica in tal senso, imponendo un silenzio collettivo convinti fosse l’unico modo per imporre una forzosa accettazione finalizzata alla creazione di una nuova società.

Obiettivo ovviamente malamente mancato, considerato come in Giappone questa cicatrice era troppo evidente per venire dimenticata, tanto che non mancarono descrizioni e reportage sui sopravvissuti, ribattezzati hibakusha, divenuti dei pariah in quanto considerati maledetti, oggetto di una paura irrazionale che venne nuovamente alimentata con la ripresa degli esperimenti nucleari americani nell’atollo di Bikini. E nuovamente, il Giappone fu coinvolto di riflesso quando un peschereccio rimase coinvolto dalla ricaduta di un’esplosione, evento che ebbe un comprensibile risalto presso la popolazione, ancora fortemente traumatizzata.

In questi anni, a bene vedere, le due società, americana e giapponese, era legate da un rapporto subalterno, in cui il conquistatore yankee imponeva un cambio sociale allo sconfitto. La nuova era atomica in terra americana era divenuta un concetto di forza, la scienza atomica e le radiazioni non erano ancora elementi noti all’interno della popolazione, ma erano comunque considerate una nuova frontiera scientifica.

Una visione condivisa anche dal mondo dell’entertainment, che preservava una visione da weird science, con esperimenti incredibili che avevano comunque un impatto meno devastante. Se nei primi anni del periodo post bellico anche Hollywood interpretava le radiazioni come foriere di grande sventure, a partire dagli anni 60 queste divennero quasi incidenti di percorso utili per creare personaggi divenuti simboli della pop culture, come i supereroi di Marvel Comics (da Spider-Man agli X-Men).

Scelta facile, considerato che non si era vissuta sulla propria pelle la devastazione atomica. Per il Giappone, questo trauma aveva condotto a sviluppare una visione differente, più disperata e violenta. E questo non poteva che riflettersi anche nel cinema.

Monstrum o mostro?

I mostri al cinema, ovviamente, erano già presenti, soprattutto una figura che sarebbe divenuta centrale nel mito di Godilla, King Kong, che aveva già influenzato la cinematografia nipponica in modo indiretto con due film  Wasei Kingu Kongu (1933)The King Kong That Appeared in Edo (Edo ni Arawareta Kingu Kongu, 1938), dove il colossale primate era più una scintilla ispiratrice che non un vero e proprio protagonista.

L’interpretazione americana di questo canone vedeva sempre il monstrum, spesso inteso come essere fuori dal comune, venire infine sconfitto dalla superiorità umana, con poche aperture a elementi di critica emotiva. La cifra di questi film, al netto delle tematiche, era la presenza di una meccanica realizzativa che, per quanto artigianale rispetto alle tecnologie moderne, riusciva comunque a trasmettere al pubblico del periodo tutta la potenza e la forza di queste creature titaniche.

In Giappone, tuttavia, la narrativa cinematografica era ancora in ripresa, e comunque fortemente condizionata dai veti e dalle direzioni date dalla presenza americana. Eppure, alcune case di produzione, come la Toho, erano interessate a realizzare film che descrivessero momenti salienti della storia contemporanea, tanto che si era deciso di analizzare la condizione nipponica realizzando un film che mostrasse la dominazione del Sol Levante dell’Indonesia. Comprensibilmente, il governo indonesiano non concesse location per realizzare questo progetto.

Fu questo rifiuto a essere centrale nella creazione di Godzilla. Privi di una produzione, alla Toho iniziarono a guardare verso altre possibilità, finendo proprio sulla produzione americana di film a base di mostri titanici. Un settore in cui il maestro indiscusso era Ray Harryhausen e che negli anni ’50 era talmente famoso nei cinema americani che quando nel 1953 uscì Il Risveglio del Dinosauro (The Beast from 20,000 Fathoms), ispirato a un racconto di Ray Bradbury, la creatura realizzata da Harryahausen, il Rhedosauro, divenne un cult.

Forse spinto da questa popolarità, la Toho decise, tramite l’intuizione del suo dirigente Tomoyuki Tanaka, di realizzare un film con protagonista un gigantesco mostro. Dopo aver immaginato una gigantesca piovra, idea respinta dai vertici dell’azienda, la scelta ricadde su un mix di diversi dinosauri apparsi sua una copertina di Life, considerati più facili sul piano tecnico. Rifacendosi proprio al Rheodsauro di Harryhausen, alla Toho diedero vita al loro mostro, Godzilla. O Gojira, in giapponese, nome creato appositamente fondendo i due termini Gorilla e kujira, balena.

E nel 1954 uscì il film che diede vita al mito di Godzilla.

Godzilla (1954): la nascita del mito

Dopo le idee iniziali non proprio felici di Tanaka, in Toho venne data l’approvazione quando la casa di produzione poté nuovamente avvalersi della perizia del maestro degli effetti speciali, Eiji Tsuburaya. Solo così si poté realizzare il primo film sul Re dei Mostri.

Quando il cargo giapponese Eiko-maru viene distrutto vicino all'Isola di Odo, un'altra nave, la Bingo-maru, viene inviata per indagare, solo per incontrare la stessa sorte con pochi superstiti. Anche una barca da pesca di Odo viene distrutta con un solo superstite. Le catture di pesca diminuiscono misteriosamente a zero e vengono attribuite a una figura marina antica conosciuta come Godzilla da un anziano del luogo. All’arrivo dei giornalisti sull’isola, i locali rivelano che una forza sconosciuta sta rovinando la pesca, ma al sopraggiungere di una tempesta una figura gigantesca arriva sull’isola, venendo visto da pochi testimoni, prima di seminare morte e distruzione.

Dopo una richiesta di aiuto dagli isoli, il governo invia il paleontologo Yamane per indagare. Giunto sul luogo, Yamane rinviene un trilobite e gigantesche impronte che emettono forti radiazioni. Mentre lo scienziato svolge le sue indagini, l’isola viene nuovamente colpita dalla misteriosa creatura, che si rivela essere simile a un antico dinosauro. Nel suo rapporto al Governo, Yamane teorizza che sia una creatura discendente dai dinosauri, evolutasi e rimasta dormiente sino a quando non è stata ridestata dagli esperimenti atomici.

Scoperto che la gigantesca creatura si sta dirigendo verso Tokyo, il governo cerca in tutti i modi di arrestare, vanamente, il mostro, sino a quando non viene utilizzata un ordigno chiamata Oxygen Destroyer, capace di eliminare l’ossigeno nell’aria causando asfissia nel mostro. Apparentemente questo dispositivo sembra abbattere Godzilla, ma la minaccia finale del finale è chiara: questi sono i pericoli dell’era atomica.

La trama del primo Godzilla, evidentemente, risente non poco della ferita atomica del Giappone. La scena di apertura sembra ispirata all’incidente del peschereccio citato precedentemente, mentre l’impiego di armi atomiche e gli stessi poteri del gigantesco mostro sono echi evidenti delle esplosioni dell’estate del 1945. Non solo, ma la stessa creazione di Godzilla risente di questa ispirazione dato che la sua pelle venne modellata in modo da riproporre le cicatrici lasciate dalle atomiche sulla pelle dei sopravvissuti.

Un’affinità con gli hibakusha che non è solamente visiva, ma anche concettuale. Gojira è un essere primordiale, una forza della natura risvegliata da un mondo che sembra essere avviato a un’era di distruzione atomica. Sotto questo aspetto, Godzilla diventa la sublimazione delle paure e delle angosce che il Giappone stava affrontando, l’incubo di un’era atomica che per i nipponici era già una concreta realtà, incisa spietatamente sulla loro pelle. Eppure, nei dialoghi del film, nel modo in cui Godzilla scatena la sua furia, si percepisce anche una sorta di mea culpa, di consapevolezza che Nagasaki e Hiroshima siano state le conseguenze di una scelta scellerata di entrare in guerra.

Più che la creazione di un mito contemporaneo, il primo Godzilla era una titanica elaborazione di sofferenza di una società, un tentativo di esorcizzare un male indicibile tramite la rappresentazione di questa violenza cieca traslandola in una creatura esterna all’umanità. Pura natura, risvegliata e torturata dalla scriteriata scienza atomica, capace di diventare monito per le generazioni future.  D’altronde, è la follia atomica che ha dato a Godzilla i suoi poteri più distruttivi, gli stessi che incutono il terrore nei cittadini, inquadrati con particolare trasporto nelle scene più drammatiche.

Godzilla, da metafora a simbolo culturale

Il primo film di Godzilla entusiasma il pubblico nipponico, che non tarda a interpretare la sua rabbia e la scia di devastazione che lo segue come una manifestazione divina di punizione, eco della ferita mai guarita lasciata dai bombardamenti atomici. Godzilla diventa sinonimo di vendetta, una voce di furente odio della natura contro la scelleratezza umana.

Ma questa visione adulta, per quanto motore del successo del film, non è la reazione più forte al Re dei Mostri, visto che la fortuna del personaggio è l’incredibile passione con cui il pubblico più giovane accoglie Gojira. Da film dai toni forti e metaforici, Godzilla diventa, agli occhi dei bambini e dei ragazzi, un eroe, anzi il più potente degli eroi, figlio della natura. In questo, si nasconde il vero successo del rettile, che grazie a questo affetto avvia una florida carriera cinematografica, diventando il simbolo dei Kaiju Eiga, i film dei mostri.

Diventa mito non solo il personaggio, ma anche la realizzazione dei film che lo vedono protagonista, con attori che sono costretti a indossare il suo costume, sopportando fatica e temperature incredibili pur di dare vita al mito di Gojira. Divenuti parte integrante del mito, questi interpreti hanno lasciato il segno nella storia di Godzialla grazie alle proprie movenze, con piccole ma evidenti differenze che hanno caratterizzato l’evoluzione di Godzilla.

E non potrebbe essere diversamente, considerato che dal 1954 Godzilla è stato un protagonista indiscusso del cinema a base di mostri. Un percorso che non è solamente filmico, ma anche culturale, considerato che la sua rilevanza per la mentalità nipponica è stata tale che i suoi film sono suddivisi in ere, scandite dalla successione al trono imperiale.

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Durante questa lunga carriera, Godzilla ha vissuto diverse avventure, alcune non proprio spettacolari, ha visto il proprio ruolo venire adattato alle esigenze del periodo, passando da difensore a strumento metaforico per critiche a società e potere. Una presenza tuttavia costante e mai doma, che ha portato Godzilla a divenire ambasciatore del mondo giapponese all’estero, manifestazione di una cultura che non ha mancato di colpire profondamente anche l’altro del Pacifico, suggestionando la cinematografia americana.

E qui, volendo, possono iniziare le note dolenti.

Godzilla e Hollywood

Ai due lati del Pacifico vivono due titani che hanno reso i film a base di mostri dei cult: Godzilla e King Kong. Il primate è anagraficamente il più vecchio dei due, tanto da aver ispirato due film giapponesi precedenti al primo Godzilla, ma non è mai riuscito a imporsi sull’immaginario popolare quanto il gigantesco rettile. Anch’esso metafora di una lotta tra uomo e natura, tra monstrum nell’accezione di meraviglia e cieca volontà predatoria dell’uomo, King Kong non è riuscito a penetrare l’immaginario collettivo con la stessa forza di Gojira.

Probabilmente, perché Godzilla ha una radice emotiva più marcata, ha un maggior legame allegorico con una ferita concreta dell’umanità. Dove Kong predilige una visione avventurosa, specie nel film del 1976, Godzilla vanta una costruzione metaforica nella sua genesi che non viene vanificata nemmeno dalle successive reinterpretazioni del personaggio.

A patire dell’interesse americano è Godzilla, che nel 1998 è protagonista di un film omonimo diretto da Roland Emmerich. Una lavorazione frettolosa, una visione lontana dallo spirito autentico della creatura della Toho portarono a un film in cui il Re dei Mostri sembra più una versione steroidea dei dinosauri di Jurassic Park, portando a una delle peggiori reinterpretazioni del personaggio.

Ma al netto di ispirazioni e concept narrativi, di passi falsi e di americanate da consegnare all’oblio, Godzilla e King Kong sono un’incarnazione di forza bruta della natura, destinate a scontrarsi per guadagnarsi il titolo di re dei mostri. Un primo scontro tra i due avviene nel 1969 in Il trionfo di King Kong (Kingu Kongu tai Gojira), in cui i due mostri si scontrano, dando vita a una lotta senza esclusione di colpi che sembra concludersi con la vittoria del primate. Nonostante il titolo italiano King Kong contro Godzilla, non sono i due mostri i protagonisti del film, che in originale si intitola infatti Gamera tai daiakuja Giron, citando i due veri mostri protagonisti.

Bisogna attendere tempi più recenti per rivedere in azione le due gigantesche creature, simboli del nuovo Monster Universe avviatosi con Skull Island. Pur avendo inizialmente due strade differenti, Godzilla e Kong sono infine arrivati a scontrarsi in Godzilla vs Kong del 2021, film in cui l’universo narrativo che fa capo alla Monarch, la misteriosa agenzia che si occupa di seguire avvistamenti e attività delle immense creature note come MOTU.

Il tentativo di creare una mitologia dietro la necessità di una scazzottata tra le due creature è un intento lodevole, che passa attraverso un percorso preparatorio in cui entrambi hanno modo di rivelare la propria natura e una personalità evidente. In mezzo, come sempre, l’umanità, divisa tra chi vuole proteggere queste creature e chi invece vuole cacciarli per eliminare la minaccia che rappresentano, anziché trovare una possibile convivenza.

I film di Godzilla

Dal 1954 fino ai giorni nostri, Godzilla è stato il protagonista di 32 film prodotti in Giappone e negli Stati Uniti, serie televisive, fumetti, anime e cartoni animati. La produzione cinematografica dedicata al famosissimo Godzilla è così ampia e duratura che è stata suddivisa in periodi o "Ere", prendendo il nome dalla dinastia imperiale regnante nel Giappone in quel momento, una pratica comune in Giappone dove l'Imperatore rimane un punto di riferimento per la popolazione, nonostante non abbia alcun potere effettivo, essendo la sua carica puramente simbolica.

 Ecco quindi che abbiamo l'Era Shōwa, l'era della "pace illuminata", che inizia con il primo film di Godzilla nel 1954 e termina con la morte dell'Imperatore Hirohito. Segue l'Era Heisei, l'era della "Pace Raggiunta", che inizia con l'ascesa al trono del Principe Akihito e si conclude nel 2019 quando l'Imperatore abdica in favore del figlio Naruhito, inaugurando così l'era Reiwa. Ma tornando al Re dei Kaiju, la suddivisione della produzione dei film dedicati a Godzilla prosegue con l'Era Millennium e quella dei Reboot.

Era Showa

Tra il 1954 e il 1975, Godzilla, inizialmente concepito come una minaccia per il Giappone, attraversò una trasformazione graduale che lo portò a diventare un eroe. Questa trasformazione avvenne principalmente a causa dell'incredibile popolarità che il personaggio acquisì tra i bambini. Questi giovani spettatori divennero il principale target dei film successivi, nei quali Godzilla si scontrava con altri kaiju in battaglie epiche, utilizzando mosse da wrestling, codate e il suo caratteristico raggio atomico.

Per consolidare questa crescente base di fan tra i bambini, fu introdotto il personaggio di Minira, un cucciolo kaiju nato da un uovo trovato su un'isola e adottato da Godzilla come suo figlio. Erroneamente, per molti anni si è creduto che Godzilla fosse di sesso femminile, ma gli autori hanno chiarito più volte che si tratta, in realtà, di un esemplare maschio con una marcata devozione per la sua specie. Minira apparve in diversi capitoli della saga e persino ebbe due film dedicati a lui, pensati appositamente per un pubblico di bambini molto giovani.

In questi anni vengono creati numerosi di quelli che saranno Kaiju classici e iconici della Toho: Mothra, King Ghidora, Mecha-Gojira, Rodan, Anguiras. Nati come avversari, molti di questi diventeranno alleati di Godzilla contro nemici sempre più potenti. Nel periodo Shōwa il Re dei Kaiju si scontra anche con un altro mostro già esistente: il gorilla cinematografico con la passione per le bionde più famoso del mondo, King Kong.

A quel tempo la fama dello scimmione era abbastanza sbiadita e un abbondante pagamento alla R.K.O. da parte della Toho permise l'epico scontro. Kong era la natura, Godzilla la potenza atomica, ma tutti sapevano che dietro ai pugni dei mostri giganti la vera sfida era fra Stati Uniti e il Giappone. Il film si conclude con Kong che nuota verso la sua isola, e Godzilla rimasto sul fondo del mare, ma durante i titoli di coda è possibile sentire il ruggito del nostro kaiju ancora vivo. Per anni girò la voce che esistessero due finali uno per l'America in cui King Kong era il vincitore e uno per il Giappone in cui a vincere invece era Godzilla; niente di vero. L'unica differenza era il ruggito finale nei titoli di coda

  • 1954 - Godzilla [Gojira]
  • 1955 - Il re dei mostri [Gojira no gyakushū]
  • 1962 - Il trionfo di King Kong [Kingu Kongu tai Gojira]
  • 1964 - Watang! Nel favoloso impero dei Mostri [Mosura tai Gojira]
  • 1964 - Ghidorah! Il mostro a tre teste [San daikaijū chikyū saidai no kessen]
  • 1965 - L'invasione degli Astromostri [Kaijū Daisenso]
  • 1966 - Il ritorno di Godzilla [Gojira, Ebira, Mosura: Nankai no daiketto]
  • 1967 - Il figlio di Godzilla [Kaijū-tō no kessen - Gojira no musuko]
  • 1968 - Gli eredi di King Kong [Kaijū sōshingeki]
  • 1969 - Gojira Minilla Gabara [All kaijū daishingeki]
  • 1971 - Godzilla - Furia di Mostri [ Gojira tai Hedora ]
  • 1972 - Godzilla contro i Giganti [Chikyū no kogeki meirei - Gojira tai Gaigan]
  • 1973 - Ai confini della realtà [Gojira tai Megaro]
  • 1974 - Godzilla contro i Robot [Gojira tai Mekagojira]
  • 1975 - Distruggete Kong! La Terra è in pericolo! [ Mekagojira no gyakushu ]

Era Heisei

Distruggete Kong! La Terra è in pericolo!, l'ultimo capitolo dell'era Shōwa. all'uscita originaria ottenne un modesto successo, rimanendo ancor oggi il film di Godzilla con il minor incasso, nonostante in anni seguenti sia stato considerato come uno dei film migliori del personaggio.

Nove anni dopo Il ritorno di Godzilla è un sequel diretto del primo film del 1954, rappresentando un ritorno alle atmosfere più cupe. In questa nuova incarnazione, Godzilla non è più un eroe, ma ritorna a essere un distruttore implacabile. Con l'inizio di questa nuova era, si verifica un cambiamento nell'aspetto del gigante: guadagna un quarto dito al piede e sviluppa un paio di orecchie, ma perde le zanne sporgenti. Con il passare del tempo, la sua espressione diventa sempre più simile a quella di un felino, e le file di denti diventano due.

I nemici affrontati non sono più creature buffe e spensierate, ma rappresentano vere minacce, come l'inquinamento o la minaccia atomica, con mostri capaci di evolversi e diventare sfide sempre più difficili da sconfiggere. La Toho ha deciso di dare una nuova vita al nostro eroe, optando per un cambiamento nella continuità precedente.

O almeno, quelle erano le intenzioni dei produttori. Dopo i modesti guadagni al botteghino nonostante l'ottimo Godzilla contro Biollante, decisero di tornare a uno stile più leggero, mirato a un pubblico più giovane. Riportarono in scena nuove versioni degli scontri classici con mostri come Mothra, King Ghidorah e MechaGodzilla. È proprio in Godzilla contro King Ghidorah che vennero finalmente ufficializzate le origini di Godzilla, rivelando che si trattava di un Godzillasauro.

I film dell'Era Heisei si caratterizzarono per la loro solida continuità:

  • 1984 - Il ritorno di Godzilla [Gojira]
  • 1989 - Godzilla contro Biollante [Gojira tai Biorante]
  • 1991 - Godzilla contro King Ghidorah [Gojira tai Kingu Gidora]
  • 1992 - Godzilla contro Mothra [Gojira tai Mosura]
  • 1993 - Gojira VS Mekagojira
  • 1994 - Gojira tai Supēsugojira
  • 1995 - Gojira tai Desutoroia

Era Millenium 

Con il nuovo millennio, la Toho che decide di adottare una strategia diversa. Invece di proseguire con infinite saghe, si opta per un reboot della storia, ripartendo dal primo film di Godzilla del 1954. Inizia così l'era Millennium, contraddistinta dal fatto che ciascun film prodotto rappresenterà un seguito diretto di Godzilla, indipendente da tutto quanto creato in precedenza. Il primo film di questa era è Godzilla 2000 - Millennium, che dà il nome a questa nuova linea temporale.

Un'altra innovazione importante è l'uso della CGI insieme agli immancabili costumi da Kaiju indossati dagli attori. L'aspetto di Godzilla diventa più imponente e minaccioso, mentre la luminescenza blu dell'energia atomica emessa dal mostro viene sostituita da un bagliore rosso, quasi a rappresentare la sua incontenibile rabbia. Nel frattempo, le dimensioni di Godzilla crescono, passando dai suoi iniziali 50 metri di altezza a 100 metri, un aumento che continuerà a crescere, come vedremo in seguito.

I film dell'era Millennium, non ancora distribuiti in Italia ma facilmente reperibili su Amazon, includono:

  • 1999 - Gojira ni-sen mireniamu
  • 2000 - Gojira tai Megagirasu: Jī shōmetsu sakusen
  • 2001 - Gojira, Mosura, Kingu Gidora: Daikaijū sōkōgeki
  • 2002 - Gojira tai Mekagojira
  • 2003 - Gojira tai Mosura tai Mekagojira: Tōkyō Esu Ō Esu
  • 2004 - Gojira FINAL WARS Gojira - fainaru u~ōzu
     

Era Reiwa

Nel 2014, il nuovo Re die Mostri hollywoodiano arriva in sala con Godzilla, segnando l'inizio del nuovo brand monsterverse.

Nel frattempo, in Giappone, la Toho annuncia la produzione di un nuovo film di Godzilla esclusivamente per il mercato giapponese, un'opzione resa possibile grazie agli accordi stipulati con la Warner Bros. Per la regia di questo nuovo capitolo, la scelta cade su due autentici luminari dell'animazione giapponese, Hideaki Anno e Shinji Higuchi, celebri per la loro amata serie Neon Genesis Evangelion. Questa volta, il progetto non si configura come un sequel, come in passato, ma come un autentico reboot.

Da questa premessa, nasce Shin Godzilla. Il film riscuote un notevole successo critico e vince diversi premi, ma non riesce a conquistare appieno il pubblico occidentale. Nel frattempo, in Giappone, diventa il film di Godzilla con il maggior incasso di sempre e si afferma come il film d'azione più visto nelle sale giapponesi del 2016.

Il 2015 vede Gojra conquistare Netflix, con una serie di tre film che combinano l'animazione tradizionale con la CGI. Questa serie narra di un mondo in cui gli esseri umani hanno perso la battaglia contro Godzilla e sono costretti a cercare rifugio nello spazio. Dopo vent'anni, quando ritornano sulla Terra, si rendono conto che ne sono passati in realtà 20.000, e scoprono con sorpresa che il Kaiju è ancora vivo. Come anticipato in un passaggio precedente, la statura di Godzilla continua a crescere fino a raggiungere l'incredibile altezza di 300 metri.

  • 2016 - Shin Godzilla
  • 2017 - Godzilla: Il pianeta dei mostri
  • 2018 - Godzilla: Minaccia sulla città
  • 2018 - Godzilla: Mangiapianeti 

MonsterVerse

Nel 2014 Godzilla diventa un multimedia franchise grazie a Legendary Pictures e Warner Bros. Discovery. Per unire il nuovo universo cinematografico e televisivo in cui interagiscono Godzilla, Kong e la maggior parte degli storici kaiju Toho viene utilizza l'agenzia segreta Monarch preposta a studiare, e tenere nascosta, la presenza di queste creature gigantesche sulla Terra.

Recuperando lo spirito e le ispirazioni delle pellicole originali, il MonsterVerse si rifà agli action movie degli anni 70 e 80 e alle atmosfere di grandi classici come Alien, Lo Squalo, Jurassic Park e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. Il design del Godzilla del MonsterVerse è ispirato a quelli classici della Toho delle Ere Showa e Heisei con elementi di cani, aquile e orsi implementati in una struttura fisica che si rifà ad orsi e draghi di kodomo per i movimenti e i combattimenti. È alto circa 110 metri e per creare il suo ruggito il sound designer Ethan Van Der Ryn ha impiegato 6 mesi.

Tutte le pellicole del MonsterVerse sono collegate fra loro, per questo è possibile anche rivedere i film e le serie TV e animate seguendo l'ordine cronologico degli avvenimenti. 

Eccolo:

  • Kong: Skull Island (ambientato nel 1973)
  • Skull Island (ambientata negli anni 90)
  • Godzilla (ambientato nel 2014)
  • Monarch: Legacy of Monsters (ambientata in parte negli anni 50 e in parte nel 2015)
  • Godzilla: King of Monsters (ambientato nel 2019)
  • Godzilla vs. Kong (ambientato nel 2021)
  • Godzilla x Kong: The New Empire (ambientato nel 2024)

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