Lucca Comics and Games 2023: il nostro incontro con Joe Manganiello

Durante Lucca Comics & Games 2023, abbiamo avuto il piacere di incontrare Joe Manganiello, attore, regista e produttore (e super-nerd).

Autore: Lorenzo Ferrero ,
Gioco
5' 9''

Durante Lucca Comics and Games 2023, abbiamo avuto il piacere di incontrare Joe Manganiello, attore, regista e produttore (e super-nerd), che ha risposto alle nostre domande sui giochi di ruolo e tutto ciò che riguarda l'universo della Cultura Pop. L'attore è principalmente noto per aver recitato nelle serie TV True Blood e nei film Spiderman, nel ruolo di Eugene "Flash" Thompson, e Magic Mike, dove interpreta "Big Dick Richie", o "Birillone" nella versione italiana.

Quello di Manganiello è un ritorno nella kermesse Lucchese e lo fa in occasione dei trent'anni della manifestazione stessa, in qualità di Ambassador per raccontare come è cambiato il mondo del gioco fino alle sue dimensioni più spettacolari.

L'incontro è stato moderato da Christian “Zoltar” Bellomo, divulgatore del gioco di ruolo e playtester ufficiale per Wizards of the Coast sin dal 2017, che ha avuto modo di giostrare le domande fatte dalla sala stampa all'attore e di veicolare l'intero incontro tramite la sua esperienza.

Joe Manganiello a Lucca Comics & Games 2023

L'incontro è iniziato con una domanda molto semplice: cosa è per te Dungeons and Dragons? Che ruolo ha avuto il gioco di ruolo nella tua vita? L'attore ha così risposto:

Ho iniziato a fare il master quando ero molto giovane, avevo circa 9 anni. All'epoca le storie che creavo erano legate a qualunque libro leggevo in quel momento: a 8 anni, per esempio, lessi “Lo Hobbit”, o a 9 anni lessi Stephen King e quindi all'interno delle mie avventure c'erano elementi di queste due opere o autori. Da lì ho iniziato a capire molto presto come funziona lo sviluppo dei personaggi e la costruzione delle vicende attorno ad essi e sono cose di cui vedi i frutti a posteriori.

Oggi sono uno scrittore, un produttore, ho appena creato una serie TV e le abilità che ho sviluppato all'età di 9 anni facendo il Dungeon Master sono le stesse abilità che si utilizzano quando si sviluppa una serie TV: impari a scrivere e a narrare utilizzando voci diverse, dando voci diverse ai vari personaggi, perchè è esattamente quello che fai quando sviluppi personaggi come master; ho imparato a relazionarmi con gli attori, perchè anche se quando ero bambino le persone con cui giocavo non erano attori professionisti, quelle abilità mi servivano per cercare di capire come trascinarli all'interno della mia storia, così come trascinare gli attori all'interno della narrazione e fare in modo che anche loro tengano alla storia stessa.

Manganiello ha poi continuato l'intervento così:

Spesso ti emozioni quando le cose vanno male, durante le partite e, in un certo, vuoi che le cose vadano male perché il risultato sarà una sorta di bell'errore di errore creativo che porterà qualcos'altro che altrimenti non avresti mai neppure immaginato. Quindi, come come dungeon master, a volte la cosa più bella, il momento migliore per me è quando mi siedo, mi appoggio allo schienale e osservo i giocatori, quello che mettermi insieme, le cose che decidono e ascoltandoli con attenzione. Perché realizzo che a volte quello che loro stanno creando è migliore della mia idea originale.

A volte sono, quando sei regista, quando sei scrittore o produttore, se ascolti, osservi quello che accade davanti a te, quello che gli attori mettono insieme, cogli quello che potresti poi sviluppare e utilizzare in modo diverso da come lo hai originariamente pensato.

Così ho imparato a non essere così rigido nelle mie posizioni e ad aspettarmi il cambiamento.

L'attore ha fatto poi un paragone con quanto successo sul set di True Blood con il personaggio interpretato da Nelsan Ellis:

Pensate alla serie True Blood: se avete letto i libri, saprete che il personaggio di Lafayette muore alla fine del primo libro, ma Nelsan Ellis era talmente bravo che è il suo personaggio è stato fatto sopravvivere. Quando si tratta di D&D tu puoi cambiare la storia, cogliere gli spunti che ti arrivano perché l'idea migliore deve vincere.

Un tempo, partecipare ai giochi di ruolo era considerato insolito, strano e non veniva spesso visto in maniera favorevole. Così racconta la sua esperienza Joe Manganiello:

Ero ossessionato dal Dungeons & Dragons da ragazzino. Cercavo di essere molto bravo a scuola per avere più tempo possibile il pomeriggio da dedicargli. Appena potevo, scrivevo le storie. Ero bravo anche negli sport, ma poi tornavo sempre a scrivere.

Ho sempre voluto raccontare storie ed è stato anche quello che ho fatto quando si è trattato di trovarmi un vero lavoro. Sono un grande appassionato anche di storia e di psicologia, la mia famiglia ha un passato europeo, quindi vengo da storie di battaglie e grandi scontri tra bene e male. Nelle mie storie ci sono sempre eserciti cattivi contro cui combattere. Mi interessa lo scontro tra il piccolo e il grande, e soprattutto cerco di capire perché le persone si comportano così. Voglio portare i miei giocatori in viaggi epici e memorabili.

L'attore ha poi proseguito parlando di come alcuni dei più importanti registi di Hollywood sono dei grandi Dungeon Master:

Nel documentario ho parlato con tantissimi registi e attori che giocano, David Benioff, uno degli showrunner de Il Trono di Spade è un giocatore di ruolo, Craig Mazin autore di The Last of Us, i Duffer Brothers autori e registi di Stranger Things sono master di D&D. Quando sei ragazzino non sai che ci potrai guadagnare qualcosa, non c'era TikTok all'epoca, tutti pensavamo di fare qualcosa di sbagliato ma non potevamo fermarci.

Manganiello ha anche parlato di come i videogiochi debbano molto a D&D e di come questi si siano ispirati al celebre gioco di ruolo nel corso degli anni:

L'intera industria dei videogiochi esiste grazie D&D: da King's Quest a The Legend of Zelda, che è praticamente un Dungeons & Dragons adattato dai giapponesi, ma anche Wolfenstein, Doom, Red Dead Redemption. Io sono principalmente un giocatore "analogico", amo la carta e la penna e mi piace scrivere e fare la mia scheda del personaggio, però ben venga che un videogioco su D&D abbia successo.

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