Il Multiverso dell'MCU: infinite dimensioni... in finite combinazioni?

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Autore: Manuel Enrico ,

Con Spider-Man: No Way Home la progressiva introduzione del Multiverso all’interno della vita cinematografica dei supereroi Marvel sembrava aver preso una definitiva affermazione. Non che fosse ancora in dubbio, considerato che sin dalle prime battute della Fase Quattro, la ‘fase cosmica’ del MCU, si era chiarito come il multiverso del Marvel Cinematic Universe sarebbe stato l’elemento cardine della nuova era post-Endgame

Dalle serie disponibili su Disney+ come WandaVision e Loki, alla seconda avventura dello Stregone Supremo, Doctor Strange nel Multiverso della Follia, il multiverso del Marvel Cinematic Universe veniva costantemente presentato come il cadine del franchise, ma ora, dopo anni di attese, possiamo ancora fidarci di queste promesse?

Cos'è il multiverso?

Come ci hanno dimostrato gli ultimi quattordici anni di avventure nel Marvel Cinematic Universe, nulla accade per caso. Ogni aspetto, ogni dettaglio viene accuratamente gestito da un team di sceneggiatori che crea connessioni apparentemente invisibili, ma che contribuiscono a creare una costruzione step by step di un complesso universo narrativo. Arrivare alla creazione del Multiverso del Marvel Cinematic Universe, quindi, non poteva essere una decisione estemporanea, ma diventa il compimento di una lunga pianificazione che ci riporta agli albori del Marvel Cinematic Universe.

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Per non complicare ulteriormente il discorso, evitiamo di addentrarci all’interno del Multiverso fumettistico della Casa delle Idee, che rende la nascente versione del Marvel Cinematic Universe una passeggiata. È necessario però rispondere prima a una domanda: cosa si intende per multiverso?

Non infiliamoci in un discorso scientifico, limitiamoci alla visione che ci viene offerta dal Marvel Cinematic Universe, partendo dal presupposto che il Multiverso del franchise è un insieme pressoché infinito di mondi paralleli e differenti piani dell’esistenza. E qui, è necessario fare una prima distinzione.

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Quando parliamo di altre dimensioni, si intende un piano esistenziale differente. Come potrebbe testimoniare il Dottor Strange, questo significa che possiamo muoverci in questi differenti piani come entità astratte, possibilità che ci permette di percepire anche il nostro piano di provenienza.

Se invece parliamo di mondi paralleli, il concetto di viaggio è più materiale. Per dare un’idea precisa, è come trovarsi in un mondo simile al nostro, ma in cui sono presenti delle sostanziali differenze, come spiega il ‘vecchio’ Peter Parker al giovane Miles Morales in Spider-Man: Un nuovo universo. Una spiegazione a base di patatine fritte, atipica ma incredibilmente calzante.

Fatta questa distinzione tecnica, come è strutturato il Multiverso del Marvel Cinematic Universe? Nonostante il primo, blando accenno al multiverso venga fatto in Thor: The Dark World, è solo con l’entrata in scena dello Stregone Supremo che abbiamo una presentazione indicativa del multiverso, compreso i rischi che ne scaturiscono.

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Durante il suo primo incontro con l’Antico a Kamar-Taj, Strange viene introdotto ai misteri del Multiverso:

Crede che esista solo questo universo fatto di materia? Cos’è reale? Quali misteri giacciono oltre la portata dei suoi sensi? Questo universo è solo uno di un numero infinito. Mondi senza fine, alcuni benevoli e donatori di vita. Altri, pieni di malvagità e di miseria, luoghi oscuri dove poteri più antichi più antichi del tempo rimangono avidamente in attesa

L’Antico, col il suo fare criptico, descrive con una certa chiarezza il Multiverso. Nonostante si tenda a vedere nella morte di Colui che Rimane in Loki come l’elemento scatenante del multiverso marveliano, la comparsa di queste ‘infinite dimensioni, in infinite combinazioni’ è già presente in altri momenti del Marvel Cinematic Universe, a partire proprio da Dottor Strange.

Infinite dimensioni

Spetta proprio allo Stregone Supremo mostrarci le prime dimensioni alternative che rientrano nel complesso Multiverso del Marvel Cinematic Universe, esplorando con un fulmineo viaggio psichedelico alcune di queste altre dimensioni

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Piano Astrale

A cominciare dal Piano Astrale, un ‘luogo dove l’anima esiste separata dal corpo’. Particolarmente caro ai Maestri delle Arti Mistiche, in esso i conoscitori di queste discipline riescono a viaggiare in forma eterea, mantenendo comunque un contatto con il mondo reale.

Il Piano Astrale esiste a stretto contatto con la dimensione fisica, tanto che gli spiriti possono muoversi agevolmente nel mondo fisico, anche se ciò che accade nel Piano Astrale influenza raramente il mondo reale, ma è possibile che proiezioni astrali possano venire percepite o si manifestino anche sul piano fisico.

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In questa dimensione il tempo scorre molto più lentamente, consentendo di compiere azioni di una certa durata sul piano fisico con particolare rapidità; i cultori delle arti mistiche più preparati sono in grado anche di compiere azioni simultanee sul Piano Astrale e su quello fisico. Questa dimensione è stata vista sia in Doctor Stange che in Spider-Man: No Way Home.

Piano Ancestrale

Simile al Piano Astrale è il Piano Ancestrale visto in Black Panther, il luogo in cui tutti coloro che hanno rivestito il ruolo di protettori del Wakanda possono ritrovarsi, solitamente alla morte del loro corpo fisico. Contrariamente al Piano Astrale, il Piano Ancestrale non riproduce il mondo reale, ma viene influenzato dall’animo e dalla percezione del visitatore, come dimostrano le due differenti versioni viste in Black Panther, onirica e quieta quella di T’Challa, cupa e graffiante quella di Killmonger.

Mondo dell'Anima 

A quest’ultimo piano sembra richiamare anche il Mondo dell’Anima, visitato da Thanos dopo il suo schiocco in Avengers: Infinity War. È il luogo cui accedono coloro che utilizzano la Gemma dell’Anima, uno spazio senza tempo in cui è possibile dialogare con anime di persone care, una possibilità che, all’interno di una scena tagliata di Avengers: Endgame, era stata offerta anche a Tony Stark, che avrebbe parlato con una versione adulta della figlia Morgan.

Dimensione Specchio

La Dimensione Specchio è un altro luogo utilizzato dai possessori delle arti mistiche, un luogo che replica al dettaglio il mondo reale, ma che può venire alterato senza che tali modifiche impattino sulla realtà.

Utile per viaggiare, allenarsi o contenere minacce, la Dimensione Specchio è utilizzata anche per fini meno nobili, come il nascondersi, funzione utilizzata dal Maestro delle Arti Mistiche ribelle, Kaecillius. La abbiamo vista per la prima volta in Doctor Strange, ma ricompare come arma dell’arsenale dello Stregone Supremo in Avengers: Infinity War e in Spider-Man: No Way Home.

Dimensione Oscura

Decisamente pericolosa è la Dimensione Oscura, dove impera il demone Dormammu. Visitata da Strange nel tentativo di fermare il piano di Kaecillius, è un luogo oltre il tempo, capace di fornire longevità innaturale anche agli umani, come fatto dall’Antico. Da questa dimensione proviene una potente sorgente di magia, la Forza Oscura.

Ta Lo 

Non del tutto chiara è, all’interno del Multiverso del Marvel Cinematic Universe, l’esistenza di Ta Lo, la magica terra vista in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Pur essendo una terra popolata da creature magiche e popolata da uomini capaci di imprese sovrumane, Ta Lo appare come una dimensione separata dalla Terra del Marvel Universe (nota come Terra-199999), ma non è del tutto chiarito se si tratta di una porzione magica della realtà degli eroi marveliani o di una vera e propria dimensione alternativa.

Regno Quantico

Il Regno Quantico al centro delle avventure di Ant-Man risponde in pieno a questa definizione. Comparso in The Ant-Man and the Wasp, il Regno Quantico è una realtà sub-molecolare cui si accede riducendo a livello infinitesimale la propria massa, una realtà che rischia di divenire una prigione, come ha scoperto involontariamente Janet van Dyne. Curiosamente, anche all’interno di questa realtà il tempo ha una diversa valenza, come dimostrato da Scott Lang che spiega ai Vendicatori come utilizzare il Regno Quantico per viaggiare nel tempo e disfare i nefasti effetti dello schiocco di Thanos.

Il Regno Quantico ha avuto un ruolo fondamentale in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, dove compare anche una figura essenziale all'interno delle dinamiche del multiverso del franchise: Kang il Conquistatore.

Kang il Conquistatore e il Multiverso 

Come ben sanno i lettori dei comics della Casa delle Idee, parlare di Kang il Conquistatore è un intreccio di nomi, versioni passate e future del personaggio, con tutto ciò che ne consegue a livello di cronologia. Motivo per cui affronteremo il ruolo di Kang prossimamente in un altro articolo, per ora è sufficiente dire che abbiamo incontrato una sua versione, nota come Colui che Rimane, in Loki. Incontro che avviene nella sua Cittadella, che sembra essere sospesa nel tempo, in una propria realtà asincrona.

Colui che Rimane è centrale nella definizione del Multiverso del Marvel Cinematic Universe perché è il primo personaggio a fare riferimento esplicito ad altri sé di universi paralleli, sue Varianti, che sono diventate fonte di una sanguinaria guerra che lo ha convinto della necessità di controllare simili eventi creando la Time Variant Authority (TVA), con lo scopo di proteggere la Sacra Linea Temporale. Tutti elementi centrali nella serie Loki, che nel suo episodio finale ci consegna un momento epocale: la rottura del Multiverso.

Nonostante diverse teorie abbiano visto in altri momenti l’infrangersi delle barriere che limitano il Multiverso del Marvel Cinematic Universe, dal dramma di Wanda visto in WandaVision all’incantesimo di Strange in Spider-Man: No Way Home, ma è la morte di Colui che Rimane per mano di Silvye che compromette irreparabilmente l’equilibrio del Multiverso. Questo evento, oltre a esser sicuramente al centro della prossima stagione di Loki, avrebbe dovuto essere una delle spinte principali della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe.

Occasione per ricondurre all'interno della continuity del Marvel Cinematic Universe anche gli universi alternativi visti in Marvel What if...?, serie animata in cui ha già fatto la sua apparizione una versione oscura del Dottor Strange, vista in carne e ossa proprio nell'avventura tra le dimensioni dello Stregone Supremo.

Aspettative che si sono infrante quando, per le note vicende legali di Jonathan Majors, la presenza di Kang è stata rapidamente rivista dai Marvel Studios, che hanno sacrificato il personaggio correndo ai ripari, identificando un nuovo villain: Victor von Doom, alias il Dottor Destino.  

Il futuro del Multiverso del Marvel Cinematic Universe

Il Multiverso del Marvel Cinematic Universe è uno strumento narrativo decisamente accattivante, che consente agli sceneggiatori di potersi destreggiare in modo sorprendente all’interno del ricco roster di personaggi Marvel, come ben dimostrato con Spider-Man: No Way Home e confermato dallo stesso Kevin Faige. Alte aspettative che hanno fatto sperare il fandom, ma che all'atto pratico sembra essere diventato un immenso imbarazzo, non più spinta narrativa ma una sorta di deus ex machina con cui dare validità anche alle più strampalate idee.

Quanto abbiamo sinora visto, al netto di eclatanti casi di fan service, lascia la sensazione che il multiverso sai sfuggito di mano ai Marvel Studios, incapaci di dare il giusto carattere a un elemento narrativo che rimane ancora un gigantesce punto interrogativo.

Soprattutto, se paragonato al convincete lavoro con lo Spider-verso avviato con Spider-Man: Un nuovo universo, che ha confermato la propria solidità con Spider-Man: Across the Spider-Verse. I due multiversi sembrano al momento ben separati (anche se quel 'Nel frattempo in un altro universo' non convince), ma come ci ha dimostrato l’ultimo capitolo delle avventure del nostro amichevole Spider-Man di quartiere mai dire mai, visto che al fianco del Peter Parker del Marvel Cinematic Universe abbiamo visto i precedenti Tessiragnatele cinematografici. 

Timori che hanno preso la forma di continua derisione in Deadpool & Wolverine, dove il Multiverso è stato oggetto di frecciatine e derisioni metanarrative, trasformando una celebrazione dell'Era Fox dei personaggi Marvel in una spassosa critica al multiverso stesso. 

Un intento comico che è arrivato poche ore prima che al San Diego Comic Con venisse annunciata l'ennesima trovata acchiappa consensi fondata sul Multiverso: a interpretare Victor von Doom sarà Robert Downey Jr. L'ex Iron Man del franchise è stato infatti scelto come volto sotto la maschera di Destino, una mossa che sembra dettata più dalla necessità di riportare in scena un volto amato, che non figlia di una ragionata scelta narrativa. 

Allo stato attuale, il Multiverso del Marvel Cinematic Universe è un territorio inesplorato, ricco di potenzialità, ma per ora meglio non dimenticare il monito di Stephen Strange:

Il multiverso è un concetto di cui conosciamo spaventosamente poco
 

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