Star Wars: Guida alle Spade Laser

La spada laser combina elementi delle spade leggendarie occidentali con influenze orientali, scopriamo la genesi di questa arma Jedi

Autore: Matteo Garattoni ,

La presenza di spade in un film di fantascienza doveva far capire che la pellicola originale di Guerre Stellari, che sarebbe stata rilasciata nel 1977, sarebbe stata qualcosa di straordinario e sorprendente rispetto alle aspettative. Le lightsaber, note come la 'spade di luce' e tradotta in italiano come spade laser, erano un simbolo che univa armoniosamente elementi opposti: le influenze dei miti orientali, come le avventure dei samurai e dei personaggi dei film di Akira Kurosawa che ispiravano il giovane George Lucas, e le spade leggendarie delle storie arturiane occidentali, dove l'arma rappresentava il cavaliere e incarnava la sua fede e nobiltà.

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Inoltre, rappresentava la perfetta fusione tra passato e futuro: l'icona del passato, la spada, ritornava "rivestita" di luce, plasmata da tecnologie futuristiche e stili estetici avanzati, pur conservando il profondo significato mistico tramandato dal passato.

Le Origini

Le spade di luce furono create da George Lucas per conferire un'atmosfera di "futuro passato" alla sua pellicola. Inizialmente, Lucas aveva pensato di utilizzare queste armi per tutti i guerrieri stellari, dai soldati Imperiali ai contrabbandieri. Numerosi bozzetti di famosi artisti concettuali dell'epoca, incluso Ralph McQuarrie, mostrano quasi tutti i protagonisti con la tipica lama luminosa. Tuttavia, Lucas decise in seguito di rendere la spada laser un'arma più rara e legata al passato, riservandone l'uso ai guerrieri del lato oscuro o della luce appartenenti a un'epoca in declino durante gli eventi del film.

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Mentre Lucas si occupava della creazione concettuale delle spade laser, altri avevano il compito più arduo di realizzarle praticamente. Roger Christian, uno dei principali costruttori di oggetti di scena per il film originale del 1977, diede forma e stile alle spade laser utilizzando le famose aste Graflex, usate come supporto per i flash delle macchine fotografiche. Le Graflex servivano da base per l'impugnatura, mentre la "lama" veniva aggiunta utilizzando un'asta più lunga rivestita di nastro riflettente per simulare una lama luminosa. Questa fu la tecnica adottata per il film originale. Nei successivi episodi V e VI, i duellanti utilizzavano aste di metallo reali, ma l'effetto luminoso colorato veniva aggiunto in post-produzione direttamente sulla pellicola.

Nota curiosa, nelle versioni non ritoccate digitalmente degli episodi "classici", è possibile notare brevemente l'ombra di una spada sul terreno, nonostante la spada di luce non dovrebbe proiettare ombre! Un altro elemento fondamentale è il suono caratteristico del ronzio della lama energetica, creato dal maestro degli effetti sonori di Star Wars, Ben Burtt, modificando e mixando la vibrazione di un cavo metallico colpito energicamente con altri suoni secondari. Nell'epoca pionieristica degli effetti speciali, le spade laser si guadagnarono un posto nella storia insieme ai modellini e ai Matte Painting dell'Industrial Light and Magic.

In una Galassia lontana lontana

Nell'universo immaginario di Star Wars, la creazione delle spade laser rappresenta una delle prove più importanti per i Cavalieri Jedi e i Sith. Nel corso degli anni, il legame mistico tra i guerrieri e le loro armi si è gradualmente accentuato, diventando un elemento fondamentale dell'universo di Star Wars. Il cuore di una spada laser è costituito da un cristallo che amplifica e focalizza l'energia generata dall'impugnatura.

Nell'universo Legends, si narrano le varie forme di spade laser arcaiche utilizzate nei millenni passati, da quelle con la lama fatta di cristallo vero e proprio a quelle che necessitavano di "zaini di energia" con cavi di collegamento all'impugnatura. Nella serie animata The Clone Wars, vediamo un gruppo di giovani apprendisti Jedi alla ricerca dei cristalli su Ilum, pianeta ghiacciato ricco di questi materiali.

Nel nuovo canone inaugurato con la supervisione del team narrativo di Lucasfilm e Disney, i cristalli diventano noti come Kyber e sono ricercati non solo dai Jedi, ma anche dall'Impero, che li utilizza per costruire il superlaser della Morte Nera, come narrato in Rogue One. La creazione delle spade laser rosse dei Sith e dei seguaci del lato oscuro, invece, avviene corrompendo e facendo "sanguinare" il cristallo di una spada laser originale, conferendo alla lama il caratteristico colore vermiglio.

La Trilogia Classica: quattro spade per quattro storie

Nella trilogia originale di Star Wars, composta dagli episodi IV, V e VI, compaiono quattro spade laser: quelle di Obi-Wan Kenobi e Darth Vader, quella di Anakin Skywalker ereditata da suo figlio Luke e la nuova spada laser costruita da quest'ultimo dopo aver perso la prima.

Le quattro spade presentano un design semplice e ispirato ai toni e ai temi del personaggio. Quella di Obi-Wan ha linee antiche e raffinate, mentre quella di Vader è caratterizzata da linee aspre e dal colore nero. La prima spada di Anakin/Luke è molto simile a quella di Vader, ma con l'argento e le linee leggermente più smussate. La spada costruita da Luke nel film Il Ritorno dello Jedi si allontana dal modello precedente per ispirarsi a quella di Kenobi, sottolineando la determinazione del giovane cavaliere Jedi a seguire le orme del suo primo maestro.

Inoltre, la trilogia classica stabilisce le basi dell'uso dei colori tradizionalmente associati ai due ordini: lame azzurre e verdi per i Jedi, lama rossa per il signore oscuro dei Sith. Nel corso del tempo, i colori dell'ordine Jedi si assesteranno per assegnare le lame azzurre ai padawan e ai cavalieri più giovani, mentre quelle verdi saranno riservate ai cavalieri più esperti e ai maestri. Tuttavia, in questa fase l'assegnazione non è del tutto chiara: Obi-Wan utilizza una lama azzurra, mentre la lama verde della seconda spada di Luke è dettata da motivi esclusivamente pratici.

La Trilogia Prequel: spade per tutti i gusti

Nella trilogia prequel di Star Wars, composta dagli episodi I, II e III, la musica cambia rispetto alla trilogia originale. I cavalieri Jedi sono molti e diversificati sia nel carattere che nello stile di combattimento, ognuno con la propria spada personale. Anche i Sith, pur essendo solo due, mostrano un notevole arsenale di lame, tra cui spicca quella a doppia lama di Darth Maul, recuperata da un fumetto dedicato ai Jedi dei tempi antichi.

Il maestro del Consiglio Jedi, Mace Windu, si distingue per la sua lama dall'insolito colore viola, richiesta fatta esplicitamente dall'attore che lo interpretava, Samuel L. Jackson. Il signore dei Sith succeduto a Maul, il Conte Dooku, impugna una lama rossa con un'impugnatura a elsa ricurva, riflettendo il suo stile di combattimento basato sulla precisione e sull'eleganza.

Le spade dei due rispettivi maestri dell'ordine, quella di Yoda e di Palpatine, sono entrambe di piccole dimensioni. La spada laser verde del piccolo maestro Jedi è semplice ed essenziale, come lui stesso. La spada laser rossa di Palpatine ha un'impugnatura ridotta per permettergli di portarla nascosta sulla propria persona senza tradire la sua natura segreta.

In generale, la trilogia prequel presenta una moltitudine di cavalieri Jedi con spade personalizzate e diversi stili di combattimento, mentre i Sith mostrano un notevole arsenale di lame.

La Trilogia Sequel: reliquie di un tempo passato

Nella terza trilogia di Star Wars (Risveglio della Forza, Gli Ultimi Jedi e l'Ascesa degli Skywalker), il panorama è desolatamente vuoto di spade laser e fruitori della Forza. Jedi e Sith sembrano essere scomparsi nel passato e diventare leggende lontane. Tuttavia, la spada laser di Anakin Skywalker, vero trait d'union tra le tre trilogie, torna a riscuotere la galassia e a riproporre la sua funzione simbolica, vibrando quasi di vita propria e scegliendo da che parte stare nella contesa contro Kylo Ren

Il figlio corrotto di Han e Leia brandisce l'arma più caratteristica di questa trilogia, la spada laser rossa a guardia crociata, simbolo dell'irruenza e della mancanza di controllo del suo costruttore.

C'è spazio, anche se fugacemente, per una variante della spada a due lame, quella brandita da Rey in modalità oscura durante una visione. Simile a quella di Darth Maul, ma attivata con uno scatto che trasforma la lama singola in doppia, poteva rivelarsi una variante interessante ma si limita ad alludere a un futuro alternativo che dura i pochi secondi di una visione effimera.

Sul fronte del lato chiaro della Forza, due aggiunte dense di valore simbolico: la spada laser di Leia Organa, tenuta nascosta e segreta come i poteri e l'addestramento di colei che la impugnava, e quella che illumina la scena finale di tutta la saga, la spada laser di Rey Skywalker, dalla luce dorata, simbolo di un approccio più naturale e meno ortodosso alla Forza degli ordini del passato.

Tra i capitoli cinematografici: The Clone Wars e Rebels

Nella serie animata Star Wars: The Clone Wars, dedicata alle Guerre dei Cloni, molte storie ruotano attorno ai Cavalieri Jedi e alle loro spade laser. Le due più rappresentative sono quelle di Ashoka Tano, l'apprendista di Anakin Skywalker, che affianca all'uso di una spada laser tradizionale quella di una spada laser Shoto, più leggera e con la lama corta, mutuata dalla cultura della spada giapponese. Dopo aver perso le sue spade Jedi, Ashoka si arma di due spade dalla lama bianca, simbolo di purità e lucidità d'intenti.

La Darksaber, o spada oscura, è un'altra spada degna di nota. Si tratta di una spada dalla lama nera, difficile da brandire e controllare, che rappresenta un simbolo di potere essenziale per chi vuole assicurarsi il controllo del pianeta Mandalore. È un'arma che passa di mano in mano in molte occasioni, come dimostrato anche nella serie TV Disney Plus The Mandalorian.

In Star Wars Rebels, la serie d'animazione che narra le avventure di una prima cellula di Ribelli, ci sono alcune delle varianti più esotiche dell'arma. Il giovane protagonista Ezra Bridger assembla un prototipo "ibrido" che funge sia da blaster che da spada laser, rappresentando la sua natura ancora in bilico tra la carriera di ladruncolo nei bassifondi e quella di apprendista Jedi. Quando sceglie in modo più consapevole la sua strada, adotta una spada laser vera e propria. 

Degna di nota è anche la lama del suo mentore, Kanan Jarrus, che viene custodita dal proprietario in due pezzi separati rapidamente assemblabili per non essere riconosciuto come portatore di quell'arma in un'epoca in cui lo sterminio dei Jedi è pressoché compiuto.

Sul fronte del lato oscuro, gli Inquisitori utilizzano spade laser dall'insolita impugnatura circolare che permette di far turbinare la lama a grande velocità. Il Grande Inquisitore ne fa un uso elegante e letale, mentre gli Inquisitori che lo seguono sfruttano le lame rotanti per spostarsi in volo a mo' di elicottero, una trovata che ha fatto alzare qualche sopracciglio anche ai fan più bendisposti!

Dietro le quinte

L'arte dei duelli con le spade laser nella saga di Star Wars non è stata improvvisata, ma è stata sviluppata da attori, coordinatori e stuntmen attraverso un processo di apprendimento e perfezionamento delle tecniche nel corso dei vari film. Il primo duello tra Darth Vader e Obi-Wan sulla Morte Nera ha visto la distruzione di numerose spade laser a causa della delicatezza delle lame. Guinness e Prowse dovevano teoricamente fermare i loro colpi a pochi millimetri di distanza per evitare di danneggiare le lame, ma questo si è rivelato più difficile del previsto. Peter Diamond, il coordinatore degli stuntmen, ha raccontato che ne hanno distrutte molte durante le riprese.

Bob Anderson, esperto di combattimenti all'arma bianca e punto di riferimento a Hollywood, ha avuto un ruolo importante nella realizzazione dei duelli con spade laser nella saga di Star Wars. Ha indossato il costume di Vader e ha eseguito le mosse di combattimento nelle scene de L'Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi.

Nella trilogia prequel, Nick Gillard ha preso il testimone per i duelli con le spade laser, gestendo un numero maggiore di Jedi, duelli e stili di combattimento, definendo tecniche e peculiarità per ogni personaggio. Su suggerimento di Lucas, il primo scontro tra Qui-Gon Jinn e Darth Maul su Tatooine è stato volutamente breve e minimale, per non sminuire l'effetto del duello principale che coinvolgerà anche Obi-Wan Kenobi nel culmine dell'Episodio I. Riguardo Obi-Wan, le scene di combattimento nei prequel hanno avuto qualche difficoltà aggiuntiva, poiché l'attore Ewan McGregor tendeva a simulare il rumore delle spade laser con la bocca durante le riprese!

McGregor ha affrontato una delle scene di duello più complesse in Episodio III, combattendo contro il Generale Grievous. La natura digitale del personaggio e le difficoltà nel montaggio di uno scontro ravvicinato hanno reso quasi impossibile l'uso di controfigure o riferimenti reali, costringendo l'attore a eseguire gran parte delle mosse da solo, per poi aggiungere il generale cyborg successivamente.

L'ultimo duello dei prequel, quello tra Obi-Wan e Anakin su Mustafar, è stato ideato come un duello "speculare" per simboleggiare i combattenti che lottano contro una parte di se stessi. Il coordinatore Gillard e gli attori hanno sottolineato l'uguaglianza tra maestro ed ex-allievo nelle mosse di combattimento. Alcune delle scene laviche che circondano il duello sono state girate presso il vulcano Etna in Italia.

Nell'epoca dei sequel, il duello tra Kylo Ren e Rey nella foresta della Base Starkiller segna il primo utilizzo di spade laser effettivamente luminose sul set, migliorando il realismo dello scontro. Nel film successivo, il duello tra i due e le guardie pretoriane di Snoke mette in evidenza l'effetto "tagliente" delle spade laser sull'ambiente circostante, con l'uso di LED per tracciare i movimenti delle lame e aggiungere gli effetti di oggetti "bruciati". Infine, nell'ultimo capitolo della saga, JJ Abrams privilegia il misticismo al realismo, introducendo scontri "a distanza" e il passaggio di oggetti tra i duellanti.

Nel Mondo Reale

È inevitabile che oggetti così affascinanti abbiano trovato la loro strada anche tra noi. Le spade laser di Star Wars, nonostante la loro natura mistica e l'origine in una galassia lontana, sono arrivate sulla Terra in tutte le forme e dimensioni:

La maggior parte delle spade laser menzionate in questo articolo sono disponibili come riproduzioni eleganti, complete di supporto da esposizione e lama luminosa. Le Hasbro Black Series Force FX Elite (disponibili presso i vari rivenditori) e le Legacy, (disponibili su Shop Disney) sono due linee particolarmente ricche di prodotti.

Per chi desidera approfondire le origini, i dettagli e le storie delle varie spade laser, è stato recentemente pubblicato il libro Star Wars - The Lightsaber Collection: Lightsabers from the Skywalker Saga, the Clone Wars, Star Wars Rebels and More, scritto da Daniel Wallace e illustrato con immagini dettagliate di tutte le impugnature.

Inoltre, segnaliamo due interessanti realtà italiane: SkyForge Sabers è un'azienda che produce spade laser di alta qualità personalizzabili in ogni aspetto. Se desiderate creare una spada laser basata sul vostro stile e preferenze personali, questi sono i maestri Jedi che state cercando! 

Se invece sognate di imparare a maneggiare una spada laser come un Jedi o un Sith, esistono numerose "scuole di spada laser" dove è possibile apprendere l'arte del duello e delle esibizioni con questa arma iconica. Le modalità di insegnamento variano dalle performance puramente coreografiche alle discipline sportive più rigorose.

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