In occasione di Lucca Comics & Games 2024, abbiamo avuto l'opportunità di intervistare Stefano Tamiazzo, artista a tutto tondo e autore di Niente Succede per Caso e altri racconti, manga italiano pubblicato sulla rivista Afternoon di Kodansha negli anni 90: Tamiazzo, difatti, è stato uno dei primissimi (e pochissimi) autori italiani ad aver avuto l'opportunità di pubblicare una sua opera in Giappone.
Stefano Tamiazzo sarà ospite Toshokan al Lucca Comics & Games, protagonista di numerosi firmacopie, di cui puoi scoprire qui i dettagli.
Immergiamoci, quindi, nell'universo di carta dell'autore, andando a scandagliare i lidi della sua carriera e scoprendo di più su una figura profonda, quasi quanto la sua stessa opera.
Chi è Stefano Tamiazzo?
Stefano Tamiazzo, classe 1968, debutta nel fumetto vincendo nel 1994 il premio Pier Lambicchi con la storia Sogno di una notte di mezza… fuga!!!, successivamente pubblicata sulla rivista statunitense Animerica. Collabora poi con la casa editrice giapponese Kodansha, che pubblica il suo racconto Niente succede per caso sulla rivista Afternoon.
L'autore, difatti, è uno dei rari fumettisti italiani ad aver lavorato e pubblicato in Giappone, collaborando con il gigante editoriale Kodansha. Della sua esperienza nipponica ricorda con particolare impressione la meticolosa attenzione ai dettagli nello storyboard, dalle inquadrature alla forma delle vignette e dei balloon, fino alla gestione del testo e delle onomatopee. Inoltre, ha sperimentato i ritmi di lavoro estremamente intensi, tipici del mondo dei manga.
Oltretutto, Tamiazzo è considerato un autore e artista completo nel mondo del fumetto: dal 2008 ricopre il ruolo di direttore artistico presso la sede di Padova della Scuola Internazionale di Comics, dove tiene anche un corso sui graphic novel all'università. È inoltre socio della fumetteria storica Fumetti&Soda.
Come scherza lui stesso: I fumetti li scrivo, li disegno, li retino, li coloro, li insegno e li vendo. Mi manca solo di mangiarli!
Niente succede per caso è un manga scritto e disegnato dall'artista italiano Stefano Tamiazzo, pubblicato da Toshokan. L’opera si distingue per la sua profondità tematica ed un intreccio narrativo coinvolgente, che combina atmosfere ed una narrazione tipiche del manga giapponese con sensibilità e prospettive tutte europee.
Ci sono autori giapponesi, o più in generale orientali, che hanno influenzato il tuo tratto?
Tezuka, come faccio a non citarlo? Kazuo Koike, Sampei Shirato. Tra quelli delle nuove generazioni Inio Asano è tra quelli che mi ha colpito di più.
I protagonisti di Niente succede per caso condividono una caratteristica distintiva: una rotonda pancia. Per Tamiazzo, si tratta di una scelta estetica che contrasta con i canoni stereotipati di bellezza, preferendo figure più arrotondate. Questo elemento grottesco riflette anche l'influenza di uno dei suoi autori di riferimento, Hayao Miyazaki, da cui Tamiazzo ha tratto ispirazione sia nello stile grafico che nel modo di raccontare storie.
All’inizio la mia visione del disegno fu pesantemente influenzata dagli anime che vedevo nelle TV private, primo tra tutti Lupin III con la giacca verde. Da poco esistevano i video registratori, registravo le puntate, facevo fermo immagine e poi ridisegnavo rapidamente la scena di dimensioni molto ridotte 4-5 cm.
Senza saperlo facevo reference e concept art, era quarant’anni fa circa. Poi arrivò la linea chiara francese con Jacques Tardi, e soprattutto Vittorio Giardino. Poi sai, ci sono tutti quegli autori che ti ispirano ma che non puoi copiare: Toppi, Breccia, Battaglia, Pratt.
Una non è disgiungibile dall’altra. Niente succede per caso é una storia con uno sfondo scenografico fantascientifico Steam punk, ma in realtà tratta di un argomento che indigna e mi indigna. Non so dire perché un certo tipo di tematiche smuovono dentro di me la voglia di raccontare, ma di sicuro questo è il motore centrale del mio lavoro.
In un devastato mondo del futuro, dove le classi agiate vivono su un’isola volante e i poveracci su una superficie ormai compromessa, l’ex maggiore Hara si nasconde tra la popolazione e ripara resti di robot, ma i soldati gli danno la caccia… Questa la trama ufficiale di Niente Succede per Caso.
Io lo vivevo così una volta e continuo a viverlo ancora adesso dopo trent’anni di professionismo in questo campo. Semplicemente non stacchi. Non ci riesci. Vedi un film e pensi che possa esserti utile, leggi un libro e pensi che puoi rubare una frase, esci con gli amici e senti qualche dialogo che stranamente si adatta a quello che avevi scritto qualche giorno prima. Questa modalità è l’unica costante del mio lavoro… Poi c’è qualcosa che non riesco a controllare: per ogni progetto ho la necessità di cambiare alcune caratteristiche del disegno o della colorazione e questo ha un forte impatto sulle dinamiche narrative.
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