Henry Cavill, Tom Hardy, Idris Elba e Jacob Elordi sono i candidati più quotati nel momento per succedere a Daniel Craig nel panni dell'agente doppio zero James Bond. Ora che Daniel Craig ha finalmente appeso la licenza d'uccidere al chiodo, dopo la travagliatissima lavorazione e distribuzione ritardata di No Time To Die (che al box office ha comunque fruttato 613 milioni di dollari), è tempo di pensare al futuro. C'è bisogno di un nuovo 007 e i candidati si sprecano.
È facile ipotizzare come d'ora in poi molte cose cambieranno: Barbara Broccoli è sempre al comando del franchise come produttrice esecutiva, ma i diritti della saga di 007 (così come del resto del ricchissimo catalogo MGM) sono passati ad Amazon. Quel che è certo è che la scelta non sarà affrettata, anzi: in un'intervista esclusiva a Variety, Broccoli ha detto che ci vorrà ancora molto tempo per scegliere il successore di Daniel Craig, perché la decisione è molto delicata:
È una grossa responsabilità. Non è solo lo scritturare un attore, è un globale ripensamento a dove sta andando il franchise.
Di certo dietro le quinte si sta lavorando da tempo alla sostituzione di Craig, che già dopo Spectre si era detto più che intenzionato a lasciare il franchise. Una lunghissima opera di convincimento e un assegno da record aveva fruttato a MGM la possibilità di averlo a bordo per un altro film.
Quando è stato reso pubblico nel 2019 che No Time to Die sarebbe stato il suo ultimo Bond si è scatenata la corsa al toto nomi, che ci ha tenuto compagnia per tutta la pandemia. I candidati si sono sprecati: uomini bianchi e inglesi, ma anche attori di colore e persino attrici. Tutti o quasi si sono detti lusingati e disponibili. Alcuni si sono anche offerti. Secondo le testate statunitensi però sarebbero 4 gli attori presi seriamente in considerazione da Broccoli, più qualche eventuale outsider poco noto che è riuscito a mantenersi fuori dalle chiacchiere di corridoio (esattamente come vede Craig, di cui nessuno aveva previsto "l'investitura"). Si sa che spesso chi entra Papa in conclave esce cardinale, quindi una candidatura "pubblica" potrebbe nuocere alla posizione dei principali favoriti. Scopriamo intanto chi sono i candidati a sostituire Draig nel ruolo di Bond, dove li abbiamo visti e quali sono i loro punti di forza e debolezza.
Henry Cavill
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38 anni, caucasico, passaporto inglese, Henry Cavill è probabilmente il più famoso del quartetto, grazie al successo della saga di The Witcher e al suo ruolo di Superman. Alto, statuario, non privo di una certa eleganza, considerato di una bellezza tanto straordinaria da poter interpretare un "super" come Clark Kent, Cavill sarebbe una scelta classica, per un Bond accomodante, rassicurante, all'insegna della tradizione. Tanto che aveva già fatto un provino per il ruolo ai tempi di Casino Royale.
Certo Cavill è forse fin troppo statuario e prestante per il ruolo, ma nella sua carriera ha già fatto una "prova generale" per essere James Bond, risultando abbastanza convincente. Il film da recuperare in questo senso è il sottovalutato Operazione U.N.C.L.E. in cui Cavill interpretata un'elegantissima spia statunitense al fianco di Armie Hammer.
I suoi punti di debolezza sono principalmente due: la scelta del suo nome è molto, forse troppo classica, in un momento in cui parte del pubblico vorrebbe un Bond di rottura. Inoltre ha l'età giusta, certo, ma è davvero molto famoso, laddove in tempi recenti Broccoli si è mossa verso attori ancora non fortemente legati a ruoli iconici. Cavill è e sarà sempre Superman e forse questo gli costerà il ruolo.
Tom Hardy
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44 anni, caucasico, passaporto inglese, Tom Hardy sarebbe un Bond di rottura nel segno della tradizione iniziata da Daniel Craig. Con il collega infatti condivide un certo fascino ruvido e una carriera ricca di ruoli in grandi blockbuster senza mai centrare una parte tanto iconica da creare un'associazione diretta nella mente del pubblico (a differenza di Cavill nei panni di Superman). Bello, virile ma non statuario quanto Cavill, sarebbe un Bond molto simile a Craig come punto di partenza: il suo fascino rude e forse un po' proletario, i suoi inizi action farebbero storcere il naso a molti, ma la trasformazione di Craig dovrebbe insegnarci a non dare nulla per scontato.
Le sue qualità di attore sono invece più che comprovate: grande fisicità nei ruoli action, enormi capacità attoriali nei ruoli più drammatici del cinema d'autore. Le capacità recitative di Hardy sono uno dei suoi punti di forza. Lo ha dimostrato in film come l'intenso Locke, di cui è unico interprete, ma anche in ruoli come quelli ricoperti in Mad Max: Fury Road e Legend. La sua intepretazione di Bane nella trilogia nolaniana di Batman potrebbe promettere anche un Bond più tormentato, in chiaro scuro.
A suo sfavore c'è indubbiamente l'età: Craig ha interpretato No Time to Die al limite, avendo superato i 50 anni. Hardy ne ha già 44, quindi il suo Bond avrebbe vita breve.
Idris Elba
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49 anni, nero, passaporto inglese, Idris Elba è il maggiore candidato per l'opzione "il primo Bond non caucasico della storia". La sua bellezza è al contempo virile e ricercata, è capace di grande prestanza ma anche di una certa eleganza. Il suo nome è forse l'unico in grado di superare lo scetticismo di quanti pensano che Bond debba per forza essere caucasico. Inoltre ha una lunga carriera ma anche lui non ha mai centrato un ruolo tanto iconico da creare una forte associazione con il suo volto.
Elba è un altro candidato di grande caratura attoriale, come Hardy in grado di sostenere con ugual carisma sia pop corn movie (vedi il suo celebre discorso motivazionale in Pacific Rim) sia ruoli altamente drammatici. Una delle sue prove migliori, quella che forse lascia intuire che tipo di James Bond potrebbe essere, è quella nella serie investigativa Luther.
Il fattore tempo qui è cruciale: Elba è certo affascinante, ma ha già 49 anni. Se però Broccoli volesse fare un film di rottura, un esperimento, massimo due pellicole per poi puntare su un attore più giovane...
Jacob Elordi
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24 anni, caucasico, passaporto australiano, Jacob Elordi è chiaramente l'outsider del gruppo. Il suo sarebbe un James Bond davvero di rottura: giovanissimo, poco noto al grande pubblico, per giunta senza passaporto inglese. I precedenti - il famigerato James Bond interpretato dall'australiano George Lazenby - non giocano a suo favore, ma tanta acqua è passata sotto i punti da quello sfortunato film del 1969. Bello senza strafare, ha l'allure del giovane uomo dal fascino pericoloso, che potrebbe consegnarci un Bond più malandrino del solito.
La scelta di un attore così giovane e noto principalmente per il ruolo di Nate nella serie HBO Euphoria e per quello interpretato nella trilogia dei film Netflix The Kissing Booth potrebbe essere la spia della volontà di svecchiare moltissimo personaggio e franchise, puntando molto sulle nuove generazioni...che però hanno saputo dimostrare di amare uno James Bond "stagionato" come quello di Daniel Craig.
I suoi punti di forza sono anche quelli di debolezza: con una carriera così risicata alle spalle, è impossibile capire se abbia il carisma necessario a sostenere il ruolo e il confronto con i suoi predecessori. Nella storia del franchise però spesso si è optato per attori poco noti e autentici azzardi, che hanno quasi sempre ripagato ampiamente i produttori del rischio preso.
Ecco l'elenco di altri nomi rumoreggiati negli scorsi mesi, ma la cui candidatura sembra aver perso forza:
- Tom Hiddleston
- Jamie Bell
- Tom Felton
- Regé-Jean Page
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