Kiseiju - La Zona Grigia, recensione: chi vincerà la sanguinosa lotta tra parassiti?

Autore: Federica Polino ,

Dopo aver lavorato ad adattamenti manga del calibro di One Piece e Yu Yu Hakusho, Netflix accontenta i propri spettatori deliziandoli con uno spin-off squisitamente horror: Kiseiju – La Zona Grigia, o Parasyte - The Grey.

La serie TV coreana in sei episodi da circa cinquanta minuti ciascuno, è stata creata dal regista di Train To Busan, Yeon Sang-ho (che ricordiamo anche per Jung-e, Psychokinesis e la serie horror The Cursed ed Hellbound), ed interpretata da Jeon So-nee, Koo Kyo-hwan, Lee Jung-hyun, Kim In-kwon.

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Un trionfo di body horror, sangue, teste mozzate e splatter, combattimenti tra malefici umani e disgustosi alieni, il tutto inserito in un’ambientazione che ricorda a tratti il già noto Stranger Things, ma capace di non snaturare l’opera del mangaka Hitoshi Iwaaki: l’essenza di Kiseiju – l’ospite indesiderato è palpabile, malgrado il live action si tinga di toni più dark, in una lotta di potere e sopravvivenza, con risvolti sociali ed ecologici evidenti sin dall’inizio.

Saranno gli egoistici umani a sopravvivere, o i nuovi parassiti ad averla vinta?

Trovate l’anime Kiseiju – l’ospite indesiderato su Crunchyroll con il titolo Parasyte -themaxim-, mentre il manga seinen scritto e disegnato da Hitoshi Iwaaki è edito da GOEN in Italia.

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Kiseiju vol 1

Kiseiju (Parasyte), primo volume del manga di Satoshi Iwaaki

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Chi è il vero parassita?

Un giorno sulla terra qualcuno pensò:

riducendo l’umanità ad un centesimo delle sue dimensioni, il veleno che produce si ridurrebbe in proporzione?

Se l’umanità venisse dimezzata, quante foreste in più sopravvivrebbero?

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La nostra storia ha inizio con una sequela di immagini disastrose che vanno a comporre il puzzle di abomini compiuti dal genere umano: incendi, disboscamenti, sovrappopolazione, smog, fiumi e mari neri come pece, specie animali ridotte all'osso e umani privi di moralità.

Durante un festival IDM, uno strano e disgustoso parassita con sembianze vermine striscia all’interno del corpo di un idol, prendendo possesso del suo cervello e operando una strage: basta un attimo per dare inizio ad un’epidemia.

Mesi dopo, la 29enne Su-in (Jeon So-nee) sta lavorando come cassiera in un minimarket di Seul. Dopo aver avuto uno spiacevole screzio con un cliente oltremodo maleducato, si lascia l’accaduto alle spalle e fa per recarsi a casa, ma un’auto sospetta la segue nel tragitto, neanche troppo furtivamente.

Qualche minuto dopo, il mezzo della giovane viene tamponato, lei cade rovinosamente sull’asfalto ed il guidatore rivela la sua vera identità: è proprio il cliente che, sotto lo sguardo terrorizzato di Su-in, le si avvicina e la accoltella più volte. 

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Malgrado la ragazza riesca a nascondersi nell’erba alta, è ferita gravemente e si accascia al suolo, convinta ormai che:

Qualcosa di terribile mi sta accadendo di nuovo. È tempo di essere di nuovo infelice.

Risvegliatasi in ospedale con solo cicatrici, quasi del tutto illesa, il suo sconcerto aumenta quando il capo della polizia, Chul-min, le comunica che l’aggressore è stato trovato morto. Il poliziotto è una sua vecchia conoscenza, un uomo gentile e disinteressatamente affezionato alla ragazza, che anni prima è intervenuto per trarla in salvo dagli abusi paterni.

Mentre la giovane tenta di comprendere cosa le sia accaduto, dall'altra parte della città si annidano forze misteriose pronte a tutto pur di sopravvivere. Così, ci viene presentato il delinquente Seol Kang-woo che, di ritorno da un colpo, scopre che sua sorella maggiore è misteriosamente guarita dal cancro, mentre la minore è sparita nel nulla, senza lasciar traccia. 

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Ad allarmare l'uomo è un volantino che riporta la seguente dicitura:

Nuova Chiesa Evangelica di Saejin: rinascere nella preghiera.

Kiseiju - la zona grigia Netflix
Kiseiju - la zona grigia
Kiseiju - la zona grigia

I destini dei due protagonisti s'intrecciano quando Kang-woo, insospettito dal comportamento della sorella maggiore, la segue sino alla Chiesa di Saejin, assistendo ad uno strano quanto terrificante fenomeno: un gruppo di umani accerchia una giovane di nome Su-in, dopodiché i volti dei proseliti si dischiudono a mo’ di fiore di loto, lasciando il posto a disgustosi esseri dotati di tentacoli, denti ed occhi.

I mostri accusano Su-in di non essere uno di loro, ma è proprio quando fanno per attaccarla che anche la ragazza mostra il suo vero io: il parassita dentro di lei si manifesta, salvandole momentaneamente la vita e spingendo i nemici alla fuga.

Mentre Kan-woo si prepara a darsela a gambe, il mostro buono lo intercetta e con fare non proprio amichevole gli intima di restare ed ascoltare: starà al giovane spiegare alla ragazza, una volta sveglia, cosa le è accaduto.

Così, vengono a galla i primi misteri della storia, il puzzle di incognite e dubbi man mano prende forma: mesi prima, Su-in è stata attaccata e quasi uccisa da un fanatico nei pressi dell’uovo che conteneva la forma primordiale del parassita. 

La specie di quest’ultimo non può sopravvivere senza un supporto esterno, inoltre ha la lugubre abitudine di nutrirsi di cervelli umani, pertanto l’alieno prova a prendere il possesso del cervello della malcapitata, ma invano: il suo corpo è in fin di vita e, se lei dovesse morire, anche per lui sarebbe la fine.

Impegnato a curare le ferite della ragazza, il parassita non è riuscito a prenderne completamente il controllo, sicché il mostro fuoriesce solo in poche occasioni: o mentre Su-in dorme, o per meno di 20 minuti al giorno.

Le due entità convivono simbioticamente dentro un solo corpo, si alternano senza mai comunicare direttamente (quindi, differentemente da Venom e Eddie), malgrado entrambe lottino per la sopravvivenza del proprio ospite e ospitante.

C’è davvero qualcuno dentro di me?

Sì.

Kiseiju - la zona grigia Netflix
Kiseiju - la zona grigia
Il parassita di Su-in

Nel frattempo, la polizia di Seul viene messa al corrente dei fatti reali che si nascondono dietro le misteriose sparizioni degli ultimi mesi. La Tark-Force Anti Parassiti, detta Grey Team e capitanata dall’agguerrita agente Choi Jun-kyung, si occupa già da qualche tempo di sterminare e catturare questi mostruosi esseri. 

Durante il briefing, Cheol-min inizia a nutrire dei dubbi sulla miracolosa guarigione di Su-in, dubbi che strisciano anche nella mente dell’agente Choi Jun-kyung quando quest’ultima, per un curioso scherzo del destino, entra in possesso del fascicolo sull’incidente della ragazza.

Su-in dovrà non solo guardarsi dai simili del parassita (che l'umana chiamerà Heidi), ma anche dagli stessi umani, mentre lei e il giovane quanto riluttante Kang-woo sono impegnati in una perenne fuga costellata di ostacoli, dolorosissimi addii, sangue, morte ed infidi traditori di entrambe le fazioni.

Ma qual è il vero motivo che ha spinto la specie di Heidi ad impossessarsi proprio degli umani?

Perché Heidi decidere di vivere in simbiosi proprio con Su-in?

Ma soprattutto, chi veste meglio i panni del parassita: l’umano o la specie aliena?

Denuncia sociale e morale grigia: una serie horror atipica

La trama di Kiseiju – la Zona Grigia è ben strutturata, lineare, oseremmo dire “a tratti prevedibile”, ma ciò non implica sia scontata: in quanto trasposizione spin-off di un’opera già ampiamente rimaneggiata, non ci saremmo mai aspettati qualcosa di troppo lontano dall’originale, e il risultato risulta oltremodo soddisfacente

Attraverso una fitta rete di denunce sociali ed ambientali, il motivo portante dell’intera storia è rappresentato dal movimento: la metamorfosi dei personaggi è inesorabile, i protagonisti della vicenda non sono mai statici, ma in continua evoluzione, il ché li rende fautori del proprio destino e non passivi spettatori.

Interessante come vengano sviscerate tematiche profonde e delicate legate ad una moltitudine di temi sociali, ma anche realtà nascoste dietro infide motivazioni politiche a noi ben note: 

Se un singolo individuo è debole, un gruppo di individui può essere estremamente forte.

Dietro il movente che ha spinto il leader dei parassiti a prendere possesso dei cervelli umani si nasconde un impulso meramente umano: controllare un’intera organizzazione di esseri viventi, al fine di approfittare della loro forza in quanto gruppo ed impossessarsi del Pianeta Blu.

A questo viene accostato un discorso ecologista oltremodo interessante: gli esseri umani vestono perfettamente i panni di parassiti che hanno avvelenato il pianeta Terra, condannandolo pian piano ad un’amara estinzione.

Vien da sé chiedersi quale delle due specie sia da biasimare, se la nostra o quella di parassiti estranei che, in stato larvale ed inizialmente guidati unicamente dall’istinto di sopravvivenza, assumono fattezze a noi affini, imitando il nostro modus operandi.

Kiseiju - la zona grigia Netflix
Kiseiju - la zona grigia
La chiesa evangelica di Saejin

Grigia la task-force, Grigia la zona, come Grigia è la morale dei personaggi dell’opera: risulta impossibile per lo spettatore dichiarare chi sia nel torto.

Un’altra denuncia che si palesa sin dall’inizio è quella che ruota attorno all’ipocrisia del genere umano. L’esempio più lampante è da ricercare nel traumatico passato della piccola Su-in: figlia di genitori divorziati e abusata dal padre, la bambina decide di denunciare le violenze subite per salvarsi la vita, ma la società sembra pressoché schierarsi dalla parte del carnefice.

Dipinta come un mostro poiché ha osato denunciare il sangue del suo sangue, Su-in sceglie di sopravvivere, e questo la società malata ed ipocrita non lo tollera.

A pensarci bene, c’è un sottile quanto labile confine tra ciò che è giusto per gli esseri umani, e ciò che è invece definibile realmente umano: umano sarebbe stato accogliere a braccia aperte una bambina che, dopo anni di soprusi, ha raccolto tutto il coraggio che aveva per denunciare un mostro.

Al contrario, però, la gente del suo quartiere ha optato per l’opzione ipocrita: per un umano è inconcepibile denunciare il proprio padre, colui che t’ha messa al mondo, quasi come se condividere il medesimo sangue costringesse i due individui a firmare un patto indissolubile.

Io ti ho generato, io posso distruggerti, e tu non puoi ribellarti.

Yeon Sang-ho scandagliato le brutture dell’umanità, ci mostra come sentimenti quali odio, necessità di vendetta, amore possano mutare profondamente le nostre azioni, talvolta spingendoci a procedere seguendo l’istinto piuttosto che la logica

Un mix infallibile di generi: dall'horror al thriller

Kiseiju – la zona grigia nasce come spin-off del manga di Iwaaki, Kiseiju – l’ospite indesiderato. Malgrado esistano non poche similitudini tra i due prodotti, quali la condizione di outsiders dei protagonisti (Shinichi e Su-in), la simbiosi e convivenza serena con i propri parassiti e la nascita di emozioni da parte di entrambi i mostri, il prodotto targato Netflix non si configura come una serie puramente horror, bensì come un thriller poliziesco atto ad indagare la natura volubile dell’umanità

Sebbene gli effetti speciali non siano dei migliori, le metamorfosi dei parassiti e le scene di sangue, nonché i combattimenti tra alieni e umani sono più che soddisfacenti, merito anche di una regia dinamica ed una recitazione sorprendente: nessun over-acting tipico dei k-drama, Yeon Sang-ho ha puntato tutto sull'equilibrio.

Inoltre, oltre alla trama intrigante e adrenalinica, ad ammaliare lo spettatore è il ritmo narrativo incalzante, mai monotono o noioso, che tra switch tra scene esplicative, battaglie ben coreografate e back-stories dei personaggi approfondite nei primi 5-10 minuti di ogni episodio vi permetterà di godere della serie TV senza accorgervi del tempo trascorso.

Inoltre, ci teniamo a segnalare una chicca per chi non predilige guardare serie TV in lingua originale: il doppiaggio italiano è fenomenale.

A chi lo consigliamo? 

Se ti è piaciuto Non siamo più vivi o Stranger Things, se sei amante delle serie TV, manga e anime horror psicologici, se ti interessa anche il tema della metamorfosi, come Venom, allora questo è il prodotto che fa per te.

Immagine in evidenza da Netflix

Commento

cpop.it

80

La trama è ben strutturata, lineare, ma non scontata e il risultato risulta oltremodo soddisfacente.  Attraverso un trionfo di body horror, sangue, teste mozzate e splatter, combattimenti tra malefici umani e disgustosi alieni, il live action si tinge di toni più dark rispetto al manga cui s'ispira, in una lotta di potere e sopravvivenza, con risvolti sociali ed ecologici evidenti sin dall’inizio.

Pro

  • Protagonista interessante: malgrado non sia loquace, riesce a trasmettere le proprie emozioni
  • Ottima regia: belle le scene di combattimento e le inquadrature in movimento
  • Ritmo narrativo incalzante, mai noioso
  • Trama interessante e ragionata
  • Denunce socio-politiche evidenti
  • Recitazione sbalorditiva

Contro

  • Computer Grafica non proprio al massimo
  • Alcuni personaggi secondari potevano essere sviluppati meglio
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