Civil War: gli eroi Marvel in lotta tra loro

Civil War: lo scontro interno alla comunità supereroica che ha cambiato radicalmente il Marvel Universe. E tu da che parte stai?

Autore: Manuel Enrico ,

La segretezza dell'identità è uno dei tratti distintivi più rilevanti dei supereroi dei fumetti. Fin dai primi giorni dell'Età dell'Oro dei fumetti, prendendo spunto dalla dualità del capostipite dei moderni supereroi, Doc Savage, la doppia vita dei supereroi in costume è stata una caratteristica chiave, un rifugio personale in cui rimanere umani in un mondo di epiche battaglie e avventure straordinarie.

Ma cosa succederebbe se, da un giorno all'altro, si fosse costretti a rivelare al mondo la propria vera identità? È una domanda che nessun eroe vorrebbe mai affrontare, ma nel Marvel Universe, nel 2006, è diventata la premessa di uno degli eventi più rivoluzionari dell'universo Marvel: Civil War.

Civil War: gli eroi Marvel divisi tra responsabilità e potere

Civil War, il culmine della rivoluzione Bendis

La concezione di un maxi-evento come Civil War, che coinvolge ogni eroe e villain nell'universo Marvel, era essenzialmente una necessità editoriale. L'arrivo di Brian Michael Bendis alcuni anni prima aveva portato una rivoluzione nella narrazione all'interno della casa editrice, con un ritorno delle grandi saghe o maxi-eventi che coinvolgevano in modo integrato tutte le principali figure dell'universo Marvel.

In particolare, l'attenzione si era concentrata sulle due formazioni più amate, Vendicatori e X-Men, che, grazie alla loro interconnessione, avevano svolto un ruolo di primo piano nei primi due grandi archi narrativi dell'era Bendis, Vendicatori Divisi e House of M. Tuttavia, dopo due eventi di tale portata, le aspettative erano alte, ma una delle due formazioni su cui Bendis aveva basato la sua rifondazione, gli X-Men, era fuori gioco, costretta a lottare per la sopravvivenza dopo gli eventi di House of M. Ciò ha limitato la partecipazione dei mutanti in modo significativo.

Marvel Comics
Civil War
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Rimanevano solo i Vendicatori, che nella loro serie New Avengers, sotto la guida di Bendis, stavano già affrontando il tema delle identità segrete. Senza una base legale, gli eroi non potevano essere considerati responsabili davanti alla legge a meno che non rivelassero le proprie identità. Questo spunto narrativo intrigante ha toccato uno dei punti cruciali dell'essenza dei supereroi ed è diventato il fulcro di una trama a cui Bendis e Mark Millar hanno iniziato a lavorare. Inizialmente, hanno posto i supereroi in contrasto con lo S.H.I.E.L.D., l'agenzia spionistica principale dell'universo Marvel. Tuttavia, questa idea è stata successivamente scartata, come spiegato da Millar:

Bendis aveva inizialmente pensato di mettere lo S.H.I.E.L.D. contro il Marvel Universe, e l’idea ci sembrava promettente. Poi, quando ci siamo incontrati con Jeph Loeb ci siamo accorti che lo S.H.I.E.L.D. era sin troppo sfruttato in quel periodo, sarebbe stato preferibile mettere gli eroi gli uni contro gli altri

Una scelta coraggiosa, anche se non priva di difficoltà.  Civil War già nel titolo riflette l'essenza narrativa che la caratterizza, ma trovare una giustificazione valida per dare un senso a questa guerra interna non è stato un compito facile. Tuttavia, come precedentemente menzionato, i semi del dissenso erano già stati seminati in New Avengers, ed era sufficiente innescare il meccanismo. La decisione è stata quindi di concentrarsi su un evento catastrofico: Stamford.

Durante una missione dei New Warriors, una giovane formazione di avventati supereroi, il tentativo di catturare il criminale Nitro, evaso da Ryker's durante il primo numero di New Avengers, si conclude con una devastante esplosione che distrugge una scuola. Questo tragico evento, magistralmente ritratto da Steve McNiven in una tavola in cui Capitan America e Iron Man osservano sgomenti le conseguenze di questa strage, rappresenta una ferita profonda che non può rimarginarsi senza causare ulteriori drammi.

Durante i funerali delle piccole vittime, una madre aggredisce Tony Stark, considerandolo il simbolo di un sistema che non rende i supereroi responsabili delle proprie azioni. Questa situazione porta alla creazione dell'Atto di Registrazione, una legge che obbliga i supereroi a dichiarare la propria identità segreta, altrimenti verranno considerati criminali e perseguitati dai propri compagni.

Questa frattura all'interno della comunità dei superumani porta alla creazione di due fazioni distinte, che costituiscono il cuore di Civil War: da un lato coloro che intendono registrarsi e dall'altro coloro che desiderano preservare a ogni costo la loro identità segreta. Come recitava lo slogan della saga, Tu da che parte stai?

Tu da che parte stai?

Era necessario individuare due figure di spicco per guidare ciascuna delle due fazioni, e la scelta è caduta immediatamente su Capitan America e Iron Man. Tuttavia, come racconta l'editor Tom Brevoort, inizialmente i due schieramenti erano differenti:

All’inizio avevamo pensato di avere Cap a favore dell’atto di registrazione, sfruttando il suo senso del dovere per fargli dare la caccia ai suoi amici. Tony, al contrario si sarebbe schierati con la fazione anti-registrazione. Ma poi capimmo che le due posizioni non si sarebbero conciliate con lo spirito dei due personaggi

In effetti, Capitan America non è nuovo a schierarsi contro qualcosa che, sebbene legalmente valido, non ritiene moralmente corretto. La sua precedente rinuncia allo Scudo, come nel caso della saga Impero Segreto, dimostra quanto tenga al suo "Sogno" di eroe. D'altro canto, Tony Stark, ossessionato dal controllo e animato da un senso di presunta superiorità che lo porta a credere che possa decidere ciò che è meglio per gli altri, riteneva che l'idea dell'atto di registrazione fosse valida. Questa contrapposizione ideologica tra i due personaggi ha fornito a Millar e Bendis il terreno fertile per sviluppare un conflitto interno alla comunità supereroica Marveliana.

Nella trama emergono anche vecchi dissapori tra i personaggi e si assiste a famiglie che si dividono, come nel caso dei Fantastici Quattro. L'intera narrazione mette in evidenza una critica sociale nei confronti di una mentalità americana che sembra promuovere il liberismo nell'uso delle armi e una mancanza di responsabilità da parte di coloro che dovrebbero proteggere i cittadini.

È interessante notare come i due massimi esperti legali del mondo Marvel, She-Hulk e Daredevil, siano schierati su fronti opposti. Daredevil, come ci si poteva aspettare, è contrario all'atto di registrazione, mentre She-Hulk, essendo sempre stata priva di una doppia identità, si schiera a favore della legge. Questo accentua ulteriormente la complessità della questione e le varie prospettive da cui il conflitto viene affrontato all'interno della storia.

In Civil War, emergono i lati più oscuri di alcuni dei personaggi chiave dell'Universo Marvel. Reed Richards e Tony Stark, ad esempio, non esitano a esiliare i dissidenti nella Zona Negativa, una prigione appositamente creata per loro. I personaggi si scambiano discorsi e slogan a favore di una delle due fazioni, ognuno convinto della correttezza del proprio punto di vista. Tuttavia, la situazione sfugge presto di mano, e i cosiddetti "buoni" arrivano persino a reclutare storici villain come Bullseye, Taskmaster o Lady Deathstrike nelle loro file. Nel frattempo, i ribelli capeggiati da Capitan America si ritrovano a dover adottare tattiche da guerriglia.

La vera complessità della situazione è che entrambe le fazioni perdono la propria oggettività. Gli schierati con Tony Stark e Reed Richards accettano perfino il Punitore nelle loro missioni sotto copertura, ma rimangono scioccati quando Frank Castle, il Punitore, mostra il suo spietato approccio alla giustizia, scatenando un conflitto fisico con Capitan America. Questo scontro porta Rogers a una maggiore comprensione delle ragioni dei ribelli e contribuisce a delineare la drammaticità e le sfumature del conflitto in corso.

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Nello scontro finale, Capitan America, pur essendo vicino alla vittoria, giunge a una profonda comprensione della situazione. La battaglia tra le due fazioni, con le sue devastanti conseguenze a New York, rende evidente la validità dell'atto di registrazione, e Capitan America, pur tra le lacrime, decide di deporre lo Scudo e consegnarsi alle autorità.

Questa scelta drammatica segna un punto di svolta nella storia, poiché il simbolo stesso dell'eroismo americano riconosce la necessità di un compromesso per il bene comune.

Hanno ragione. Non stiamo più combattendo per la gente, Falcon. Guardaci. Stiamo solo combattendo. Tutto tranne la Causa. E non arrestano Capitan America…arrestano Steve Rogers. È una cosa molto diversa

Indipendentemente dalla validità o meno dell'Atto di Registrazione, per Capitan America, tutto si riduce al ruolo dei supereroi come difensori della gente comune. È per questo motivo che, proprio per proteggerli, deve porre fine alle ostilità. Questo principio viene magnificamente condensato in una vignetta di straordinaria potenza disegnata da McNiven. Nella scena, vediamo le mani di Capitan America protese verso due agenti, mentre si arrende pacificamente. Questa scena rappresenta la fine di Civil War, o almeno del suo fulcro narrativo, poiché le sue conseguenze saranno fondamentali per gli anni a venire.

L'eredità di Civil War

Gli eventi di Civil War hanno avuto un impatto duraturo negli anni successivi. In primo luogo, il contrasto ideologico tra Iron Man e Capitan America ha creato un precedente che ha rivoluzionato gli assetti della comunità supereroica, mantenendo il tema della registrazione e dell'identità segreta dei supereroi sempre rilevante, come dimostrato anche nella recente serie di Zdarsky su Daredevil. Tuttavia, il vero epilogo di Civil War può essere individuato in due storie: Confessione (di Bendis, con disegni di Alex Maleev) e La morte del Sogno (di Ed Brubaker, con disegni di Steve Epting).

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Civil War
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Queste storie continuano il confronto tra Capitan America e Iron Man su un piano meno bellicoso e più ideologico, mettendo in luce le radici etiche ed emotive delle rispettive scelte. La sconfitta di Steve Rogers e del suo schieramento non implica una vittoria moralmente giusta da parte di Stark. Iron Man, infatti, diventa di nuovo una figura di governo, assumendo la direzione dello S.H.I.E.L.D. e dando il via all'Iniziativa, un'iniziativa che avrà pesanti ripercussioni sul futuro del Marvel Universe.

Con Civil War, Brubaker e Millar hanno voluto esplorare i risvolti etici e morali, o immorali, della comunità supereroica Marvel, mettendo in luce come varcare certi confini possa tradire la missione o la "Causa," come la definirebbe Capitan America. L'eredità di Civil War è una visione ideologica del ruolo del supereroe vista attraverso i due pilastri della formazione più simbolica della Marvel, basata su un senso di responsabilità patito più che accettato (Iron Man) e sulla volontà di servire secondo principi etici non soggiogati alle logiche di stato (Capitan America).

Dal fumetto al Marvel Cinematic Universe

Il dualismo tra Iron Man e Capitan America diventa la base anche della trasposizione cinematografica di questa lotta fratricida, come vediamo in Captain America: Civil War. Sebbene nell'MCU venga modificato l'elemento scatenante, pur mantenendone una certa somiglianza nella meccanica, il film aiuta a introdurre altri personaggi, come Black Panther, preservando al contempo lo spirito autentico delle due posizioni contrastanti di Iron Man e Capitan America.

Anche se devia nella narrazione, inevitabilmente, Captain America: Civil War riesce a riproporre gli elementi salienti della storia di Bendis e Millar, con chiari omaggi visivi al talento di McNiven, specialmente nello scontro finale tra Tony Stark e Steve Rogers.

Ancora oggi, a quindici anni dalla sua uscita, Civil War rimane una delle saghe Marvel moderne più importanti per l'evoluzione del Marvel Universe, e le sue idee continuano ad influenzare eventi recenti. Il volume di Panini Comics incluso nella collana Must Have offre una buona opportunità per leggere la storia principale di Civil War.

Tuttavia, si consiglia di recuperare la recente edizione di Panini Comics all'interno della collana Marvel Giant-Size, dove sono raccolte alcune delle storie più iconiche della Casa delle Idee. Questa edizione presenta tavole spettacolari in un formato generoso (20.5x31), che permette ai lettori di apprezzare appieno l'impatto visivo della storia. Il volume è contenuto in un solido cofanetto di cartoncino con l'immagine iconica di Civil War, ed è realizzato con grande cura editoriale, dai materiali alla grafica. Anche se il prezzo di €38 potrebbe sembrare elevato, considerando la qualità del lavoro di Panini e l'importanza di questo evento Marvel, Marvel Giant-Size: Civil War è un volume imperdibile per qualsiasi collezionista di fumetti Marvel.
 

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