Tutti gli easter egg di Ahsoka

Autore: Manuel Enrico ,

Dopo il suo esordio in live action in La Jedi, episodio della seconda stagione di The Mandalorian, Ahsoka Tano è stata al centro delle speranza del fandom di Star Wars, che ha gioito all’annuncio che la Furbetta conosciuta in Clone Wars si era merita una serie propria. Finalmente, a partire dal 23 agosto, su Disney Plus arriva Ahsoka, serie dedicata alla togruta che ci mostra come sono proseguiti gli eventi dopo il citato episodio di The Mandalorian. E come vi abbiamo svelato nella nostra anteprima di Ahsoka, le premesse sono davvero entusiamanti. 

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In La Jedi avevamo visto come Ahsoka si fosse messa sulle tracce del grand’ammiraglio Thrawn, convinta che il suo ritorno fosse imminente dopo che, grazie al sacrifico di Ezra Bridger nel finale di Rebels, questa minaccia era stata debellata. L’ossessione per scoprire i piani del chiss, che potrebbero anche consentire di salvare il disperso Ezra, sono al centro di Ahsoka, che, come facilmente intuibile, avrà un forte legame con gli eventi di Rebels. Non possiamo comunque trascurare come nella terza stagione di The Mandalorian abbiamo scoperto che l’arrivo di Thrawn sia oramai imminente, il che ha rappresentato un lancio perfetto per la nuova serie di Star Wars.

Quando esce Ahsoka


Ahsoka è disponibile alla visione dal 23 agosto 2023

Dove si può vedere Ahsoka

Ahsoka è visibile in streaming in esclusiva su Disney Plus

Quanti episodi ha Ahsoka

Ahsoka è composta da otto episodi, con l'ultimo episodio in uscita il 4 ottobre

Tutti gli easter egg di Ahsoka, la nuova serie di Star Wars

Come da tradizione, anche per Ahsoka ci divertiremo ad andare a caccia di riferimenti e citazioni del mito di Star Wars. Possiamo attenderci che la maggior parte di queste siano legate alle serie animate della saga, Clone Wars e Rebels, che sono state le ambientazioni in cui Ahsoka si è mostrata maggiormente.

Pur invitandovi a scoprire con noi questi easter egg, il consiglio è di leggere quanto segue dopo la visione degli episodi, in programma ogni mercoledì su Disney Plus.

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Episodio 1: Maestro e Apprendista

Sin dalle prime battute si punta a rinsaldare il rapporto con i fan di vecchia data, grazie alla presenza di un tumbler iniziale di riepilogo che ricorda la tradizionale introduzione scorrevole dei film della Saga. In questo viene citata anche Morgan Elsbeth, l’antagonista di Ahsoka nel citato episodio di The Mandalorian, La Jedi.

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Già nelle prime scene scopriamo come il personaggio interpretato nuovamente da Diana Lee Inosanto sia centrale nei piani per il ritorno di Thrawn, A liberarla dal trasporto della Repubblica che la sta conducendo a Coruscant, intervengono due figure armate di spade laser che si presentano come Jedi, Baylan Skoll (il compianto Ray Stevenson, giustamente omaggiato nell’episodio) e Shin Hati (Ivanna Sankhno), che scopriamo presto essere due figure legate all’Ordine Jedi, ma apparentemente divenuti dei mercenari al soldo del miglior offerente.

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L’entrata in scena di Ahsoka (Rosario Dawson) avviene durante una delle sue ricerche relativa a una mappa che le consenta di trovare Thrawn. In questa occasione si scontra con dei droidi assassini, noti come HK (Hunter Killer), robot che nel mito di Star Wars sono comparsi inizialmente nei fumetti Legends della Vecchia Repubblica e nel videogioco Knights of the Old Republic.

Raggiunta dalla notizia della fuga di Elsbeth, Ahsoka raggiunge il trasporto assalto, che è stato intercettato dalla Home One, nave da battaglia Mon Calamari, ammiraglia della ex-Flotta Ribella, vista nella Trilogia Classica, ruolo che sembra rivesta anche nella nuova Repubblica.

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A bordo, Ahsoka trova Hera Syndulla (Mary Elizabeth Winstead), promossa al rango di Generale. Hera faceva parte degli eroi di Rebels, serie animata dove la Twilek, figlia del generale Syndulla, operava come agente della nascente ribellione a bordo della sua Ghost. Tra Ahsoka e Hera è evidente una certa confidenza, anche se il generale non manca di contattarla con il suo vecchio nome in codice, Fulcrum, che era utilizzato ai tempi della Ribellione vista in Rebels. Durante questo incontro, Hera è coinvolta in una riunione con i vertici della Repubblica, tra cui figura anche Mon Mothma, nuovamente interpretata da Genevieve O'Reilly come in Andor

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Per farsi aiutare a sbloccare la mappa ritrovata, Ahsoka deve accettare di chiedere aiuto alla sua vecchia Padawan: Sabine Wren (Natasha Liu Bordizzo). Comparsa in Rebels, Sabine è una mandaloriana parte dell’equipaggio della Ghost, dove sviluppava un affetto fraterno con Ezra Bridger. Coinvolta dalle vicende mandaloriane, Sabine era stata a un passo da divenire la nuova Mand’alor, ma avevo ceduto il possesso della Darskaber, simbolo del leader mandaloriano, a Bo-Katan Kryze.

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Ahsoka deve quindi tornare su Lothal, pianeta dove vive Sabine e centrale nella serie animata di Rebels. Mondo natio di Ezra Bridger, questo pianeta è stato centrale nella sconfitta di Thrwan durante la Battaglia di Lothal, evento che viene celebrato anche in questo episodio, dove si ricordano gli eroi della Ghost, ritratti in un affresco che richiama direttamente a quanto visto nella serie animata.

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Sabine vive nella vecchia casa di Ezra, vista in Rebels, e in questo suo rifugio compaiono una vasta collezione di elmi imperiali, il celebre loth-gatto e graffiti alle pareti, tratto peculiare della mandaloriana che ha sempre mostrato una certa predilezione per questa forma d’arte. Di sfuggita, viene anche inquadrato spesso il suo elmo da battaglia.

In cerca della mappa per liberare Thrawn, Elsbeth scopre che Ahsoka ha già trovato quanto desiderato. Durante la sua ricerca, confessa a Baylan e Shin che alcuni dei suoi poteri sono dovuti al suo essere una della Sorelle della Notte di Dathomir. Queste streghe sono comparse in Clone Wars, dove mostravano di avere poteri tali da contrastare persino Darth Sidious, oltre a ridare vita a Darth Maul.

Anche Elsbeth e i suoi servitori sono sulle tracce di Sabine, e in una scena vediamo Shin utilizzare dei probe droid per scandagliare Lothal alla ricerca della ragazza, mentre lei attende pazientemente a bordo di una nave in luogo periferico. La scena ricorda quando in La Minaccia Fantasma Darth Maul utilizzava droidi simili per cercare la regina Amidala su Tatooine.

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Shin e Sabine hanno uno scontro con spade laser, che la mandaloriana affronta utilizzando l’arma lasciatale da Ezra. In questo episodio abbiamo modo di scoprire come Ahsoka sia stata inizialmente maestra di Sabine, salvo poi interrompere il suo addestramento, creando un distacco tra le due donne. Aspetto che viene utilizzato per lanciare riferimenti al passato di padawan di Ahsoka, quando era allieva di Anakin Skywalker prima del suo abbandono dell’Ordine Jedi, e che il droide Huyang (doppiato in originale da David Tennant) non esita a utilizzare con particolare sagacia per pungolare Ahsoka.

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Episodio 2: Lavoro e Fatica

Il secondo episodio di Ahsoka mostra come il nuovo ordine repubblicano non sia sinonimo di automatica sconfitta dell’Impero. Sacche di resistenza imperiale sono sparse per la galassia, come ci ha mostrato anche The Mandalorian, ma se prima questo sembrava essere un problema dell’Orlo Esterno, ora scopriamo che anche i mondi interni nascondono nostalgici imperiali.

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Dopo aver curato Sabine, ferita in precedenza durante la battaglia con Shin, Ahsoka e Hera scoprono uno dei droidi assassini inviati a recuperare la mappa stellare abbia fatto precedentemente tappa su Corellia. Mondo che il fandom conosce soprattutto per essere il pianeta natio di Han Solo, ma che nella società di Star Wars è noto per essere particolarmente apprezzato per i suoi giganteschi cantieri navali. Attualmente è utilizzato per smantellare navi imperiali e costruire la nuova flotta della repubblica, occasione che consente di mostrare scheletri di Star Destroyer in fase di smantellamento.

La maggior presenza di Hera in questa occasione consente di vedere anche Chopper, il divertente droide di bordo della Ghost, nave che sappiamo essere ancora in circolazione in quanto compariva durante la battaglia finale di Exaghol in L’Ascesa di Skywalker.

Mentre Ahsoka e Hera sono su Corellia, scoprono che i cantieri sono gestiti da traditori imperiali, che stanno vendendo un iperguida a un misterioso compratore. Nel tentativo di fermare il furto, Ahsoka affronta un altro Force-user, che brandisce una spada laser rossa sul modello di quelle utilizzati dagli Inquisitori. 

L'ìperguida rubata viene utilizzata da Elsbeth per creare un anello di iperguida capace di aprire un condotto per aprire un passaggio a Thrawn. La forma di questo dispositivo ricorda, in scala più grande, di quelli utilizzati dai caccia monoposto dei Jedi, come abbiamo visto nella Trilogia Prequel. Tuttavia, considerato il suo scopo, viene da domandarsi se l'ispirazione non sia da ricercarsi nuovamente nel Legends, nel romanzo di Timothy Zhan The Outbound Flight, dove, ai tempi della Trilogia Prequel, veniva costruita un'astronave di forma simile per l'esplorazione dello spazio profondo. 

Intanto, Morgan Elsbeth riesce a leggere la mappa stellare trafugata utilizzando un particolare sito, che rivela nella sua interezza le coordinate richieste. In questa scena possiamo notare, tra i diversi disegni, anche una forma stilizzata dei purgill, le creature spaziali capaci di viaggiare a velocità curvatura che hanno avuto un ruolo essenziale nell’esiliare Thrawn nel finale di Rebels.

In conclusione di episodio, Ahsoka accetta di farsi accompagnare nel suo viaggio da Sabine, che si è ripresa dalle sue ferite. La ragazza si appresta a partire indossando la sua armatura mandaloriana vista in Rebels.

Episodio 3: Tempo di volare

L'addestramento di Sabine Wren alle arti Jedi sarà uno dei punti salienti di Ahsoka. Come abbiamo visto in precedenza, la mandaloriana era stata già padawan di Ahsoka, ma la nuova missione della Togruta sembra aver consentito a Sabine una seconda occasione. 

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Nonostante Huyang, l'antico droide d'addestramento, consideri Sabine una candidata tutt'altro che ideale. Eppure Ahsoka intende addestrarla, ricorrendo anche allo stesso metodo utilizzato da Ben Kenobi in Una nuova speranza: facendola lottare a occhi coperti. Questa pratica Jedi è chiamata Zatoichi, una citazione alla figura dello spadaccino cieco creato da Kan Shimozawa, ennesimo rimando alla forte ispirazioni della tradizione nipponica presenti in Star Wars. Tradizione omaggiata anche nella scelta delle spade di addestramento, che ricordano i bokken, la spade di legno giapponesi.

Tra Huyang e Ahsoka sembra esserci un certo disaccordo su come addestrare Sabine. Il droide preferisce rifarsi alla sua programmazione, vicina alla visione tradizionale dei Jedi, mentre Ahsoka, complice la sua vita, ha un approccio più libero e insolito. Aspetto che Huyang non manca di evidenziare, ricordando come faccia parte di una serie di Jedi irriverenti e lontani dagli schemi. D'altronde, Ahsoka è stata padawan di Anakin Skywalker, addestrato da Obi-Wan Kenobi, a sua volta allievo di Qui-Gon Jinn, che era stato padawan di Dooku. 

La condizione di errante di Ahsoka le ha consentito di maturare una visione personale della Forza, che le consente di avvisare Ahsoka come rabbia e frustrazione possano dare forza nel momento, ma si rivelano un veleno per l'anima. 

Sempre in questa discussione, Huyang sostiene che Sabine potrebbe essere una dei pochi mandaloriani divenuti Jedi. Sino ad ora si sapeva solamente di Tarre Vizsla, creatore della famigerata Darksaber, ma apparentemente non l'Ordine ha accolto altri figli di Mandalore nelle proprie fila. 

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Mentre Ahsoka addestra Sabine, Hera Syndulla cerca, vanamente, di convincere la Repubblica a supportare la sua ricerca di Thrawn. Nonostante la sua dedizione, i senatori guidati dal Cancelliere Mon Mothma rifiutano di darle l'aiuto richiesto. 

Fortunatamente a darle sollievo c'è il piccolo Jacen, il figlio avuto con il Jedi Kanan Jarrus. Comparso in precedenza nel finale di Rebels, Jacen vorrebbe essere un Jedi, ma rimane da scoprire se la Forza che scorreva potente nel padre sia presente anche in lui. 

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Anche senza l'aiuto della Repubblica, Ahsoka e Sabine non rinunciano al loro obiettivo, arrivando a Seatos, pianeta dove hanno tracciato le navi di Morgan Elsbeth. Qui sono accolte da una squadra di caccia guidati da Shin, che ricordano nelle forme il caccia usato dal Generale Grievous visto in La Vendetta dei Sith. 

Nell'affrontare questo assalto, Sabine utilizza la torretta di poppa dell'astronave, consentendo di ricreare una delle più amate sequenze di Una nuova speranza, la fuga dalla Morte Nera. Dai movimenti di macchina alle inquadrature, è evidente l'ispirazione per questa sequenza. 

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Che si conclude con una rocambolesca fuga, che conduce le due donne a venir salvate da un gruppo di purrgil. Noti come balene spaziali, queste creature sono in grado di viaggiare nell'iperspazio, e sembrano essere al centro dei piani di Morgan, che intende usare il suo anello di iperguida per andare in cerca di Thrawn. 

Episodio 4: Jedi Caduto

Difficile immaginare un titolo più calzante per il quarto episodio di Ahsoka. Il concetto di 'caduto' all'interno della storia di Jedi è uno degli aspetti più affascinanti e complessi dell'Ordine, che, tra Canon e Legends, ha visto grandi nomi farsi intepreti di questa dualità della Forza, da Revan a Anakin Skywalker.

All'interno dell'ultima serie live action di Star Wars, questo ruolo sembra esser cucito a pennello su Baylan (interpretato dal compianto Ray Stevenson), ma gli eventi del quarto episodio potrebbero avere introdotto un altro Jedi caduto. Una caduta che non è da considerarsi obbligatoriamente legata alla seduzione del Lato Oscuro. 

Nella quarta puntata, Ahsoka e Sabine cercano di impedire il piano di Morgan Elsbeth, volto al salvataggio di Thrawn. Nel ricordare alla sua padawan quale sia la posta in gioco in questa missione, Ahsoka non manca di identificare Thrawn come il potenziale 'erede dell'Impero'.  Era proprio in un romanzo omonimo che lo identificava come tale che Thrawn esordiva nell'allora universo espanso (oggi Legends), dalla fantasia di Timothy Zahn, autore che ne ha riadattato origini e ruolo nel Canon di Star Wars

Nel loro scontro con Baylan e Shin, Ahsoka e Sabine affrontano dei momenti essenziali per definire i loro rapporti. Sabine in particolare ha finalmente modo di scendere in battaglia in modo evidente, confrontandosi direttamente con Shin, ovviamene in stile mandaloriano. Occasione perfetta per risentire il rumore dei blaster sul beskar, come ci aveva abituati The Mandalorian. 

E' sul piano emotivo che Sabine sembra patire maggiormente. L'ossessione di salvare Ezra sembra essere un punto debole per la mandaloriana, tanto che viene utilizzato da Baylana, apparentemente in grado di manipolare le emozioni, per convincerla nel momento di maggior pathos dell'episodio a non distruggere la mappa, come richiesto invece da Ahsoka. Considerato che Ahsoka sta seguendo un apprendistato come Jedi sotto la togruta, il concetto di Falle Jedi potrebbe applicarsi a lei, che ha ceduto alle proprie paure tradendo il proprio compito. 

Anche Anakin, a bene vedere, aveva ceduto alle lusinghe del Lato Oscuro per amore, intenzionato a salvare Padmé a ogni costo. Baylan sfrutta con intelligenza questa debolezza di Sabine, non mancando di forzare sulla morte dei genitori della mandaloriana, che scopriamo essere stati vittima della Purga di Mandalore vista nei flashback di The Mandalorian

Ahsoka, in questo episodio, sembra dover affrontare ben più di un impegnativo scontro. In primis, contro Marrok, che si rivela essere un Fratello della Notte di Dathomir, ossia un cadavere rianimato dalla magia delle Sorelle della Notte. Considerata la natura di Morgan, questa sembra essere una spiegazione legittima per la sua morte spettacolare. 

Nello scontro con Baylna, Ahsoka, ancor più che nel precedente duello con Marrok, sfoggia uno stile di combattimento che tradisce l'origine nipponica del suo stile di combattimento. Grazie anche alle riprese che si avvicinano molto alla tradizione dei film di cappa e spada orientale, abbiam modo di vedere pose che ricordano lo stile di combattimento con le katane, sensazione acuita anche dalla particolare conformazione dell'elsa della spada principale della togruta, che tradisce un'affinità alle spade giapponesi. 

Mentre Ahsoka e Sabine combattono, Hera e Jacen partono a bordo della Ghost, per correre in loro aiuto, appoggiati da una piccola squadra di caccia X-Wing. A guidare questa pattuglia è il capitano Carson Eva (Paul Sun-Hyung Lee), oramai presenza fissa delle serie di Star Wars ambientate in questo periodo della saga. 

Nell'assistere alla repentina partenza dell'anello di iperguida, Hera e Jacen sono travolti da un vortice iperspaziale che rischia di distruggerli. Sopravvissuti a questo pericolo, Jacen soprende la madre con una frase molto amata dai fan della saga:

Ho un brutto presentimento

In origini, I have a bad feeling about this, è una frase cult della saga, pronunciata da diversi personaggi nel corso di Star Wars. Da un lato un easter egg che si appella alla storia della saga, dall'altro anche un segnale che il piccolo potrebbe avere percepito pericoli imminenti grazie alla Forza, ereditata dal padre. 

A lasciare di stucco i fan è il finale dell'episodio, dove Ahsoka, caduta da una scogliera, si riprende all'interno del Mondo tra i Mondi. Dimensione in cui la Forza opera in maniera misteriosa, questo piano dell'esistenza annulla il tempo, aprendo portali che possono consentire anche alla anime perdute affini alla Forza di interagire con i vivi. 

A sorpresa, Ahsoka riceve la visita dello spirito del suo vecchio maestro, Anakin, che rivediamo con le fattezza di Hayden Christensen come lo ricordavamo ai tempi di Episodio III: La Vendetta dei Sith. Incontro che speriamo venga valorizzato nel prossimo episodio, considerato che in Jedi Caduto si conclude sui titoli di coda, accompagnati dall'inconfondibile tema di Darth Vader. 

Episodio 5: Guerriero Ombra

Dopo gli eventi di Jedi Caduto, il quinto episodio di Ahsoka, la serie di Disney Plus dedicata alla Jedi togruta ha preso uno slancio senza pari. Complice l'arrivo di Anakin Skywalker, seppure nella forma di fantasma della Forza, all'interno del Mondo tra i Mondi. 

All'interno di questa dimensione, la Furbetta ha modo di incontrare nuovamente il suo maestro, che le offre di completare il suo addestramento. Una pratica che costringe la Jedi a rivivere momenti del suo passato, come la campagna di Ryloth, il mondo natale Twilek, visto nelle prime stagioni di Clone Wars. Occasione che mostra per la prima volta la guerra finale della Repubblica in live action dai tempi della Trilogia Prequel, consentendoci di vedere in azione ancora una volta uno dei cloni più amati dai fan, il Capitano Rex

Sempre tramite i flashback, vediamo Ahsoka mentre affronta l'Assedio di Mandalore, visto nella settima stagione di Clone Wars, con tanto di apparizione di Supercommando mandaloriano. 

Questo addestramento finale con Anakin termina con uno scontro tra i due, nonostante Ahsoka dica che non intende combatterlo. Affermazione a cui Anakin risponde che ha già sentito questa frase, riferendosi alla decisione presa da Luke Skywalker nel momento del confronto con Darth Vader in Il Ritorno dello Jedi. 

Questo passaggio, unito alla comparsa degli occhi rossi con cui Anakin si traformava in Darth Vader in La Vendetta dei Sith, sembra indicare che l'Anakin che vediamo nel Mondo tra i Mondi sia completamente conscio del proprio percorso all'interno della Forza. Una sottigliezza che possiamo percepire anche nella presenza del respiro di Darth Vader che sentiamo in alcuni momenti, oltre all'apparizione del Signore Oscuro dei Sith. 

L'addestramento di Ahsoka potrebbe essersi concluso, come lascia intendere il fatto che la togruta, salvata dall'oceano, si presenta ai suoi amici indossando un parka bianco. Questo potrebbe esser considerato come un atto deliberato di Ahsoka, che dopo essersi nuovamente confrontata con il suo antico maestro, pare aver abbracciato totalmente la luce della Forza. Cromaticamente, questa scelta rappresenta un distacco dai tipici paramenti dei Jedi, indicando come sia pronta a percorrere un percorso personale nella Forza. E qui, si potrebbe vedere il passaggio dal grigio al bianco come una citazione alla transizione di Gandalf ne Il Signore degli Anelli. 

Il quinto episodio di Ahsoka contiene una chiara dinamica citazionistica verso la Trilogia Originale di Star Wars. A dominare in tal senso è in particolare il riferimento a scene de L'Impero colpisce ancora, come il momento in cui Ahsoka e Hera si salutano nello stesso modo in cui si accomiatavano Luke e Lando. Stessa sensazione familiare è quando si vede la nave di Ahsoka di entrare all'interno della bocca di un purgill, che ricorda il momento in cui il Millennium Falcon era finito casualmente dentro la bocca di una creatura spaziale, all'interno di un campo di asteroidi. 

Fuori dal Mondo trai Mondi, Hera e Carson continuano le ricerche di Ahsoka e Sabine. Il capitano non manca di rilevare come la Repubblica voglia richiamare Hera, nonostante la protezione della senatrice Organa. Ovviamente, si parla di Leia Organa, la Principessa per eccellenza di Star Wars, apparentemente ora inserita all'interno della politica galattica. 

Una politica che sembra essere pericolosamente vicina a rovinare la Repubblica stessa. Nel vedere come Mon Mothma sia profondamente diversa dalla figura vista in Andor, capace di architettare la caduta dell'Impero, viene da chiedersi de la situazione della Repubblica vista in Il Risveglio della Forza non sia conseguenza di questi faraginosi passaggi della politica di Coruscant. 

Fortunatamente, possiamo riporre speranza nel giovane Jacen. Il figlio di Hera e Kanan, infatti, in questo episodio sembra nuovamente mostrare un'affinità con la Forza, percependo il suono delle spade laser del duello tra Anakin e Ahsoka nel Mondo tra i Mondi.

Jacen potrebbe rivelarsi in futuro un personaggio centrale nell'esplorare la Forza, proprio come accaduto nel Legends a un altro figlio d'arte, Jacen Solo, protagonista di una rovinosa caduta nel Lato Oscuro. 

Episodio 6: Lontano, lontano

Dopo gli eventi del quinto episodio, l'attesa per il sesto capitolo di Ahsoka era accompagnata dal timore che dopo l'apparizione di Anakin, l'avventura della Jedi togruta perdesse di smalto. Pericolo evitato, come ha dimostrato Lontano, lontano (Far, far awasy), che già dal suo titolo richiama uno dei tratti tipici della saga. 

Nel sentire Huyang (che in lingua originale è doppiato da David Tennant) iniziare uno dei racconti con cui deliziava i padawan nel tempio Jedi con la formual 'Tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana' è impossibile non ripensare al tradizionale messaggio che ci accoglie nei film della saga. 

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Il poster di Star Wars: Jedi Temple Challenge
Il logo-poster del game show Star Wars: Jedi Temple Challenge

Il concetto di galassia lontana è particolarmente importante in questo momento della saga. Andando alla ricerca di Ezra e di Thrawn, i personaggi proiettano gli spettatori in un'ambientazione diversa dal tradizionale spazio in cui si muovono solitamente i protagonisti di Star Wars. All'interno del Canon, questo aspetto è già stato affrontato in diverse opere derivate (come il ciclo di romanzi sul passato di Thrawn e dell'Alta Repubblica o la saga videoludica con protagonista Cal Kestis), ma è in Ahsoka che viene affrontato da questo punto di vista la questione delle rotte iperspaziali. 

Giunti sul pianeta di Peridea, abbiamo modo di scoprire che questo è in realtà il pianeta natale delle Sorelle della Notte, le streghe di Dathomir. La presenza di tre di queste conoscitrici di 'magia oscura' consente anche di fare un ragionamento che lega Star Wars alla mitologia classica. Le tre streghe hanno dei nomi (Aktropaw, Klothow e Lakesis) che ricordano quelli delle mitologiche Parche (Atropo, Clot e Làchesi), che nella tradizione greca erano coloro che tessevano i fili della vita, decidendo la vita degli uomini. 

Considerata questa poco casuale assonanza e il noto potere delle Sorelle della Notte di rianimare i corpi dei morti, viene da chiedersi se non sia stato il loro potere a creare un'armata di soldati che appare accompagnando un personaggio a lungo attesa: Thrawn.  Interpretato da Lars Mikkelsen, Tharwn appare a bordo del Chimaera, il suo Super Star Desroyer con cui era sparito nell'iperspazio nel finale di Rebels. 

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Il poster di The Falcon and the Winter Soldier
Il logo-poster della nuova serie The Falcon and the Winter Soldier

L'altro grande ritorno è quello di Ezra, a lungo atteso specialmente da Sabine, che ha accettato spiacevoli compromessi pur di raggiungere i suoi scopi. La presenza dell'allievo di Kanan Jarrus rientra all'interno di una riscrittura del mito dei Jedi, che in questo episodio è legata al modo con cui Bajan critica la caduta dell'Ordine, non mancando di ricordare come, dopo l'esecuzione dell'Ordine 66, nacque un nuovo modo di addestrare i nuovi Jedi, lontano dalle regole del tempio, seguendo un addestramento che li identifica come Jedi Bokken.

Stilisticamente parlando, possiamo notare che in occasione del viaggio iperspaziale con i purgyls, viene mostrato un nuovo effetto dell'iperspazio. Se invece facciamo attenzione alle scene in cui Sabine è detenuta in una cella, è difficile non percepire un senso di deja vù con la simile esperienza vissuta dalla principessa Leia in Una nuova speranza. 

Episodio 7: Sogni e Follia

Al termine del precedente episodio, Sabine si era ricongiunta con Ezra, Ahsoka era in viaggio verso l'altra galassia al salvataggio della sua padawan e Morgan Lisbeth era finalmente riuscita a raggiunger il grand'ammiragli Thrawn, preparandosi a riportarlo nella Nuova Repubblica per ricostruire l'Impero. 

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Ahsoka episodio 7
Ahsoka episodio 7

Mancava all'appello solamente Hera Syndulla, finito nelle mira delle alte sfere della Nuova Repubblica per il suo supporto non autorizzato a Ahsoka. La ritroviamo a Coruscant, la capitale della Nuova Repubblica, mentre viene messa sotto inchiesta dalle alte gerarchie, guidate da Mon Mothma. 

Non è la prima volta che vediamo Coruscant nelle serie di Star Wars, dopo che la capitale della Nuova Repubblica era apparsa nella terza stagione di The Mandalorian. L'occasione del processo a Hera consente, tra l'altro, di collocare temporalmente Ahsoka, considerato come il capitano Carson Teva, nel sostenere la teoria di un articolato piano di schegge imperiali volte a contrastare la Nuova Repubblica, cita la battaglia tra i mandaloriani guidati da Bo-Katan e Moff Gideon vista nell'ultima stagione di The Mandalorian

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Ahsoka episodio 7
Ahsoka episodio 7

A salvare Hera da una quasi certa corte marziale è il provvidenziale intervento di C3-PO, il droide protocollare al servizio della Senatrice Organa. E' lui a portare un salvifico conferimento di incarico per Hera, firmato da Leia in quanto responsabile della sicurezza della Nuova Repubblica. Oltre a rivedere con piacere il dorato droide creato da un giovane Anakin Skywalker in La Minaccia Fantasma, questa scena ci consente di scoprire che Leia ha un ruolo centrale nella difesa della Nuova Repubblica, dando sostegno a quanto le abbiamo visto fare nella Trilogia Sequel. 

Risolte le questione politiche, l'episodio torna dall'altra parte della galassia, mettendo in primo piano Ahsoka. La presenza di Anakin nel quinto episodio non è stata un unicum, visto che in questa puntata Ahsoka ci mostra una delle registrazione che il suo maestro aveva realizzato per addestrarla ai tempi delle Guerre dei Cloni, gli stessi che sono stati mostrati in Star Wars: Rebels. Vediamo Anakin indossare la sua divisa da battaglia, ma soprattutto lo sentiamo nominare figure centrali dei Separatisti, dal generale Grievous al Conte Dooku, non dimenticando un personaggio spesso dimenticato, Asajj Ventress. 

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Ahsoka episodio 7
Ahsoka episodio 7

L'arrivo di Ahsoka è atteso da Thrawn, che richiede informazioni sulla Jedi a Morgan Lisbeth, che attinge agli archivi dell'Inquisitorium, l'organizzazione creato dall'Imperatore nei primi anni dell'Impero per dare la caccia ai Jedi sopravvissuti all'Ordine 66. Da queste informazioni, Thrawn scopre che Ahsoka è stata la padawan di Anakin Skywalker, nome noto all'ufficiale Chiss. Il riferimento è alla saga letteraria di Timothy Zahn che ha riscitto le origini di Thrawn, raccontando i suoi trascorsi con Anakin Skywalker prima e con Darth Vader dopo, mostrando come Thrawn fosse uno dei pochi ad aver capito che fossero in realtà la stessa persona. 

Nel suo aggiornare Ezra agli eventi occorsi durante la sua assenza, Sabine sostiene che l'Impero sia stato sconfitto durante la Battaglia di Endor, lo scontro visto in Il ritorno dello Jedi. Parlando dei loro vecchi amici, Sabine svela che Hera è diventata generale, mentre Zeb, il loro amico Lasat, ora è un addestratore militare. Ruolo in cui lo abbiamo visto in The Mandalorian 3, dove collabora con il capitano Teva. 

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Ahsoka episodio 7
Ahsoka episodio 7

Sogni e Follia ci consente di apprezzare nuovamente al genialità tattica di Thrawn, capace di vedere anche in un'apparente sconfitta una vittoria. E' così che l'ufficiale vede infatti la vittoria di Ahsoka e compagni, considerando importanti le informazioni ottenute dallo scontro, utili per imbastire un piano più completo e finalizzato alla vittoria definitiva. 

Allo stesso modo, Ezra sembra decisamente più potente nella Forza rispetto all'ultima volta che lo abbiamo visto. Non solo rifiuta la sua spada laser quando gli viene offerta da Sabine, ma mostra una padronanza della Forza che gli consente di fermare la spada laser di Shin o di piegare i poteri a uno stile di combattimento corpo a corpo che potrebbe rifarsi al Teräs Käsi, arte marziale utilizzata in Star Wars citata spesso nel Legends, al punto da esser utilizzata addirittura per un picchiaduro per PlayStation 1, Masters of Teräs Käsi

Episodio 8: Il Jedi, la strega e il signore della guerra

Ultimo appuntamento con Ahsoka, per un finale che corona quella che si appresta a esser definita come una delle migliori serie dell'universo di Star Wars (se non addirittura la migliore...). Giunti alla resa dei conti con Thrawn, Ahsoka, Sabine e Ezra cercano in tutti i modi di impedire all'ufficiale chiss di tornare nello spazio della Repubblica, tentando una missione disperata. 

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Ahsoka ep 8
Ahsoka ep 8

Thrawn, noto per le sue abilità tattiche, non manca di rimproverare Morgan Elsbeth quando sottovaluta la pericolosità dei Jedi che stanno per affrontare, ricordando come in passato questo errore gli sia stato fatale. Il riferimento è al finale di Rebels, dove non avere compreso la determinazione di Ezra ha portato Thrawn al suo esilio. 

Nel caso di Ahsoka, Thrawn è doppiamente cauto dopo aver scoperto che è stata la padawan di Anakin Skywalker. Solitamente propenso ad offrire una possibilità di dialogo con i proprio avversari, in questo Thrawn non intende avviare negoziazioni, un'espressione che ci porta a ricordare i 'combattivi negoziati' su cui scherzavano Anakin e Padmè nell'arena di Geonosis in L'Attacco dei Cloni, tenendo fede alla tendenza del Jedi ad affrontare le situazioni con una certa veemenza. 

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Ahsoka ep 8
Ahsoka ep 8

E Thrawn ha un trascorso piuttosto solido non solo con Anakin, ma anche con Darth Vader, come rimarca nel suo ultimo messaggio ad Ahsoka. Il grand'ammiraglio è uno dei pochissimi personaggi a sapere che Vader e Anakin siano la stessa persona, oltre ad avere collaborato con entrambi, come raccontato da Timothy Zahn nella sua serie di romanzi. 

Questo ultimo episodio consente anche di chiudere l'arco narrativo di Morgan Elsbeth. Dopo aver esordito in live action combattendo con Ahsoka in The Mandalorian, tra le due avviene ora un ultimo duello, dopo che Elsbeth ha ricevuto i doni delle Ombre dalle Grandi Madri della Sorrellanza, che le hanno anche fornito un'arma leggendaria: la spada di Talzin. Arma che era stata evocata dalla Madre Talzin in Clone Wars, nel suo duello contro Mace Windu. 

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Ahsoka ep 8
Ahsoka ep 8

Il buon Ezra, invece, la sua arma la deve costruire da zero, utilizzando le risorse a bordo della nave di Ahsoka e il supporto di Huyang. Toccante il momento in cui il droide svela di aver aiutato il maestro di Ezra, Kanan Jarrus, a costruire la sua spada laser (chiamandolo Caleb, ossia con il suo vero nome), omaggiando poi Ezra di un'elsa gemella a quella della spada di Kanan. Un oggetto conservato gelosamente da Huyang, convinto che, data la particolarità dell'elsa scelta da Caleb, sarebbe servito prima o poi un ricambio. 

Nel montare la spada di Ezra. Huyang svela anche come Sabine sia divenuta padawan di Ahsoka, rivelandogli della Purga di Mandalore, che abbiamo visto come flashback in The Mandalorian. In relazione alle due Jedi, rischia di passare in sordina una citazione a L'Impero colpisce ancora, quando Sabine, alla richiesta di Ahsoka si stia allenando, prima risponde che ci prova, per poi subito correggersi dicendo che lo fa con maggior determinazione. Difficile non ripensare al celebre 'Fare o non fare. Non c'è provare' con cui Yoda ammoniva il suo ultimo padawan. 

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Ahsoka ep 8
Ahsoka ep 8

E sempre a L'impero colpisce ancora si torna quando Sabine, alle prese con un Deathtrooper, utilizza la Forza per richiamare la spada laser che le è caduta, durante il combattimento. Per posa dei personaggi e per il pathos della situazione, la scena ricorda l'inizio del secondo capitolo della trilogia classica, quando Luke, tramite questo potere della Forza, sfugge alla morte nella caverna del wampa. Sabine riesce a uccidere il Deathtrooper, che abbiamo avuto la conferma essere stati creati dalla magia delle streghe di Dathomir, anche se questo nome, nel Legends, era stato utilizzato in un romanzo in cui questi soldati zombie erano creati tramite un virus. 

Durante questo combattimento, Ezra riesce a intrufolarsi a bordo della Chymera, la nave di Thrawn, tornando nella Repubblica. Per sfuggire alle truppe imperiale, il Jedi si traveste da Night Trooper, rubando una navetta per ricongiungersi alla flotta guidata da Hera. Stesso stratagemma utilizzato dal ragazzo durante la sua lotta all'Impero in Rebels!

Anche Baylan ha un momento centrale in questo episodio. Dopo essersi allontanato dalla sua allieva, Baylan si mette in cerca di un qualcosa che lo avvicini al suo scopo, e scopriamo in questo ultimo episodio che la sua destinazione erano le statue dei Mortis. Dei comparsi in Clone Wars, questi esseri componevano una trinità (Padre, Figlio e Figlia), il cui equilibrio era stato interrotto da Anakin e Ahsoka. Considerato che ora vediamo solo due statue integre e i resti di quella della Figlia, possiamo speculare che l'importanza di Ahsoka possa essere centrale nel riportare equilibrio in questa trinità.

LucasFilm
Ahsoka ep 8
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D'altronde, Ahsoka, assieme a Sabine, è rimasta su Peridea, ma questa condizione sembra tutt'altro che un incidente, quando vediamo comparire Morai, lo spirito volatile che accompagna la togruta nei momenti più intensi della sua vita sin dai tempi di Clone Wars. Ma non è il solito spirito che sembra proteggere Ahsoka, considerato che le ultime scene di questo episodio ci mostrano Anakin come spirito della Forza, ruolo che non aveva più rivestito dalle scene finali de Il Ritorno dello Jedi. Una presenza che potrebbe esser segno di come Peridea possa rivelarsi centrale nel futuro di Ahsoka. 

 

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