Kamala Kahn: la Ms. Marvel del nuovo millennio

Da appassionata di supereroi a nuova eroina marveliana: Kamala Khan, la nuova Ms. Marvle, dai fumetti al Marvel Cinematic Universe

Autore: Rossana Barbagallo ,

Adolescenza e superpoteri. Sin dall’inizio della storia di Marvel Comics, questo binomio è stato al centro della visione della Casa delle Idee, grazie a simboli del pantheon marveliano come Spider-Man o x-Men. Con il passare degli anni, questi eterni adolescenti sono divenuti uomini e donne alle prese con sfide più mature, lasciando il testimone di transfer emotivo per i teen ager a nuove generazioni di teen heroes. A partire dai New Mutants, questo ruolo è stato ampliato a nuovi personaggi, specialmente negli ultimi anni come dimostrato da eroi del calibro di Miles Morales o Kamala Khan. 

Se l’Ultimate Spider-Man sta godendo di un grande successo grazie alla sua recente declinazione cinematografica legata allo Spider-Verse, per la giovane eroina di Jersey City la sua vita si è spostata dal contesto fumettistico a quello seriale, grazie alla serie del Marvel Cinematic Universe che ha portato Kamala Khan all’interno del franchise. 

Prima di conquistare l’MCU, Kamala Khan ha avuto una vita fumettistica intensa che la ha resa uno dei volti del nuovo corso marveliano. 

Kamala Khan, la Ms Marvel del nuovo millennio: dai fumetti al Marvel Cinematic Universe

Non il solito eroe: il futuro nell'inclusività

Kamala rientra all’interno di un percorso del mondo dei comics che si è aperto a una maggior inclusività, seguendo l’esempio tracciato da altri media, offrendo una maggior rappresentanza a minoranze che non hanno goduto in passato di sufficiente rappresentanza. 

In casa Marvel, questo principio si è manifestato principalmente all’interno della X-Family mutante, dove sono apparsi come Danielle Moonstar, nativa americana simbolo dei New Mutants, Dust, giovane mutante afgana ideata da Grant Morrison nel 2002 che può trasformarsi in una tempesta di sabbia, o Monet St. Croix, l’aristocratica algerina che ha debuttato in Generation X nel 1994 come Penance.

Tutti questi personaggi erano legati a ruoli ritagliati all’interno di una coralità, mai titolari di una propria testata. 

A rivoluzionare questo aspetto, furono gli editor Marvel Sana Amanat e Stephen Wacker, nel 2013, a ideare un nuovo supereroe: Kamala Khan, alias Ms. Marvel, concepita proprio sulla base delle esperienze di Amanat come musulmana in America:

Stavo parlando [con Stephen Wacker] di alcuni aneddoti folli riguardanti la mia infanzia, trascorsa come una musulmana americana. Li ha trovati molto divertenti. La serie nasce quindi dal desiderio di esplorare la diaspora musulmana-americana da una prospettiva autentica.

Non passa molto tempo che i due propongono il progetto all’autrice G.Willow Wilson, la quale salta a bordo di questo treno carico di innovazione con entusiamo per scriverne la storia; ad affiancarla, gli artisti Adrian Alphona e Jamie McKelvie

Quest’ultimo, in particolare, si occupa del character design basandosi sul costume originale della precedente Ms. Marvel, Carol Danvers, ma fornendo a Kamala una rappresentazione che riflette le sue origini e la sua identità dietro i suggerimenti di Amanat. 

Vengono quindi ripresi i colori indossati dalla Danvers, ma il costume di Kamala richiama le linee del salwar kamiz, così da comunicare la cultura cui appartiene Ms. Marvel senza celarla, anche solo parzialmente, sotto un eventuale hijab.

Kamala Khan, eroina del nuovo millennio

Kamala è un’adolescente pakistana americana di Jersey City, New Jersey, che oltre a dover fronteggiare i supercattivi che minacciano la popolazione, deve confrontarsi quotidianamente con il contesto in cui vive e con gli obblighi religiosi derivanti dalla sua fede, da coniugare con il suo desiderio di inclusione. 

La scelta di spostare Kamala dalle tradizionali atmosfere della Grande Mela, solito background urbano degli eroi marveliani, consente di separare almeno inizialmente la giovane Khan dal resto della comunità supereroica marveliana, consentendole al contempo di ritrova un tratto essenziale dei primi anni della Silver Age marveliani: problemi adolescenziali. 

Il linguaggio è cambiato rispetto ai primi passi di Peter Parker, e la sensibilità dei teen ager di oggi è animata da differenti suggestioni, il che ha consentito ai creatori di Kamala Khan di renderla la perfetta interprete di una nuova generazione, non per forza di radice anglosassone ma vicina ai second generation, i figli degli immigrati che hanno la possibilità di crescere negli States, cercando al contempo di preservare le proprie radici culturali. 

Nel caso di Kamala, questo si traduce nel racconto di una giovane adolescente che deve lottare per mantenere un equilibrio tra le aspettative della sua famiglia, le sue ambizioni personali e ciò che la società impone (il fratello è un tipo molto conservatore, il padre vuole che Kamala si impegni unicamente nello studio per poter diventare un medico e la madre è così paranoica che teme che la figlia possa incorrere in una gravidanza solo toccando un ragazzo). 

Per quanto la fede islamica e le tradizioni culturali connesse siano parte integrante della vita di Kamala, questo non deve portare a identificare l’Islam come unico tratto specifico del personaggio:

Per quanto l’Islam faccia parte dell’identità di Kamala, questo fumetto non predica sulla religione o sulla fede islamica in particolare. Parla di cosa succede quando si lotta contro le etichette che ci vengono imposte e come questo formi il proprio senso del sé. È una lotta che abbiamo affrontato tutti in una forma o nell’altra, e non è particolare solo per Kamala in quanto musulmana. La sua religione è solo un aspetto dei molti modi in cui definisce sé stessa.

L’empatia tra Kamala e i lettori adolescenti si fonda anche su un tratto comune, ossia la passione per i supereroi. Kamala Khan ha una vera venerazione per i supereroi e, in particolare, per Carol Danvers, ovvero Captain Marvel (ed ex Ms. Marvel). Danvers è l’idolo di Kamala, ai suoi occhi è la supereroina perfetta (forte, bella e senza il peso di doversi sentire “diversa” a causa della sua cultura): una figura ideale cui aspirare e da prendere come esempio. La giovane pakistana americana non può che cogliere l’occasione al volo, una volta acquisiti i suoi poteri. 

Il posto da Ms. Marvel è rimasto vacante da quando Danvers ha acquisito il ruolo di Captain Marvel: adesso è possibile diventare quella Ms. Marvel (benché le due siano molto diverse tra loro), proteggere gli innocenti e gli indifesi e sfruttare i propri superpoteri per dare una lezione ai villains che infestano il mondo. Eppure, come ha ottenuto Kamala le sue doti da supereroina? E in che modo le ha utilizzate nel corso del tempo?

L'eredità di Carol Danvers

Tutto ha inizio per Kamala Khan quando Freccia Nera, leader degli Inumani, diffonde le Nebbie Terrigene nell’atmosfera terrestre per combattere i mutanti: il mutageno riversato sul pianeta dal re silente ha il potere di risvegliare i geni inumani presenti in alcuni individui, così come accade alla giovane pakistana americana di Jersey City, appassionata di fumetti e videogiochi, che fino a quel momento aveva solo dovuto impegnarsi nel tenere le fila della propria vita da adolescente, tra scuola, famiglia e prime cotte.

Le Nebbie Terrigene destano così i poteri di Kamala (che di fatto, è quindi un’Inumana), la quale adesso può allungare o ingrandire i propri arti a piacimento (in più di un’occasione la vediamo sfoggiare dei pugnoni per colpire i cattivi); accrescere la propria massa o, al contrario, rimpicciolirsi e avvalersi la sua taglia super small per le missioni “stealth”; guarire molto rapidamente, sfruttando un fattore rigenerante molto simile a quello di Wolverine, che le consente di risanarsi una volta riacquisita la sua forma originaria; o, ancora, cambiare totalmente aspetto, mutando persino il suo abbigliamento al bisogno.

Un po’ come accade nel momento in cui viene avvolta dalle Nebbie Terrigene per la prima volta, ritrovandosi improvvisamente rinchiusa all’interno di un bozzolo da cui fuoriesce con le sembianze della sua supereroina preferita, Captain Marvel, in tutto e per tutto (incluso il costume “politicamente scorretto“).

Da questo momento, inizia per Kamala una nuova, avventurosa vita all’insegna della lotta al crimine, grazie ai suoi nuovi superpoteri che le consentono di acquisire il nome (ormai inutilizzato) di Ms. Marvel, così da poter proteggere la popolazione di Jersey City dai villains che la minacciano. Come il primo supercattivo che Kamala Khan fronteggia, l’Inventore: un bizzarro e geniale uomo-uccello nato quando il tentativo di clonazione di Thomas Edison va male per lo scienziato che lo stava portando avanti e i geni umani del celebre inventore si mescolano a quelli di un pappagallino. 

Ms. Marvel ha l’occasione così di mettere in pratica le proprie capacità di “embiggening” per mettere k.o. l’Inventore e le sue schiere di robot e alligatori geneticamente potenziati, tuttavia durante la sua missione di protezione della città Kamala non è sola.

Kamala Khan è spesso affiancata da alcuni personaggi chiave che la accompagnano attraverso le sue imprese supereroistiche e, nel corso delle diverse pubblicazioni di casa Marvel che si sono succedute negli anni, la giovane eroina si è trovata più volte a combattere il male fiancheggiando altri supereroi o dall’interno di veri e propri supergruppi.

Ms. Marvel può contare innanzitutto sul supporto dei propri amici fidati, Nakia, Zoe, Josh e del suo migliore amico di sempre, Bruno Carrelli: i due provano un forte interesse l’uno per l’altra, taciuto per molto tempo tanto da creare una forte aspettativa nei fan riguardo ad una loro eventuale storia d’amore.

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Bruno tuttavia rappresenta anche un’importante fonte di supporto per Kamala, essendo un genio della tecnologia e fornendole un costume realizzato con un materiale malleabile che può cambiare forma al mutare delle proporzioni di Kamala.

A vegliare su di lei e supportarla con i suoi poteri da teleporter vi è poi Lockjaw, l’enorme bulldog della famiglia reale degli Inumani che viene inviato sulla Terra proprio da  Medusa per tenere d’occhio la nuova arrivata Inumana, Kamala Khan. Questa, dal suo canto, non riesce a contenere il suo entusiasmo nel fare la conoscenza di Lockjaw (“Sei la cosa più carina e gigantesca che abbia mai visto!”) e subito tenta di convincere la propria famiglia a tenerlo.

E benché Ms. Marvel sia a sua volta una supereroina con poteri che non hanno nulla da invidiare ad altri celebri personaggi, il suo animo da giovane nerd fangirl non la abbandonerà mai, con numerosi altri episodi di grande entusiasmo nel fare la conoscenza dei supereroi che la giovane pakistana ammira da sempre.

Questo avviene, ad esempio, quando incontra Wolverine proprio durante le sue prime missioni a caccia dell’Inventore. Qui Kamala non si lascia intimidire dal faccione burbero del mutante (con cui scatta anche un selfie) e non nasconde la propria eccitazione nel conoscere il personaggio di una delle sue fan-fiction più apprezzate sul web (“Wolverine e Tempesta nello Spazio”).

Potremmo dire che questa giovane Ms. Marvel, per quanto dotata di superpoteri, sia in tutto e per tutto una di noi, poiché dimostrerà il suo trasporto anche quando entrerà a far parte ufficialmente degli Avengers nell’arco narrativo compreso in All New, All Different, del 2015. È però a seguito di queste collaborazioni che la giovane inizierà a distaccarsi proprio da quei personaggi che hanno sempre rappresentato per lei dei capisaldi, in un percorso di crescita che la porterà a voler determinare da sola cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Non dimentichiamo che Kamala ha alle spalle un’eredità lasciata dalla diaspora islamica in Occidente, causata da una guerra che ha costretto la sua famiglia ad abbandonare la propria terra per emigrare negli Stati Uniti: le lotte interne ai supereroi che hanno luogo in Civil War II sono per lei un riflesso di quegli orribili contrasti fratricidi che hanno inevitabilmente segnato la sua vita.

La nuova “indipendenza” dai suoi idoli porta così Ms. Marvel, a partire dal 2016, ad entrare a far parte di un gruppo che si propone di operare in autonomia rispetto agli Avengers: i Champions, adolescenti disincantati dalle azioni dei loro colleghi più anziani e che vogliono rendere giustizia al nome “supereroe” in cui la gente comune non ripone più fiducia, dopo i fatti di Civil War II. A fiancheggiare Kamala Khan nel gruppo vi sono Spider Man (Miles Morales), Nova (Sam Alexander), il nuovo Hulk (Amadeus Cho), Viv Vision (figlia di Visione) e la versione adolescente del mutante Ciclope.

Dopo aver fatto parte delle storie di Inumani vs. X-Men nel 2017, accanto a personaggi come Quake, Karnak, Moon Girl e Devil Dinosaur, Ms. Marvel ha modo di trovarsi fianco a fianco con il suo idolo di tutta una vita: Captain Marvel. 

Nello stesso anno viene pubblicata infatti Generations, una serie di fumetti one-shot in cui alcuni dei più giovani supereroi Marvel incontrano i loro predecessori in determinati archi temporali della loro vita, confrontandosi con essi.

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Tra questi, vi sono quindi anche Kamala Khan e Carol Danvers, che instaurano una sorta di rapporto mentore-allieva, sebbene da questa esperienza la giovane Ms. Marvel uscirà arricchita di una rinnovata consapevolezza. 

A tal proposito Wilson ha dichiarato:

Si tratta di crescere e una parte importante della crescita è scoprire che i tuoi idoli hanno i piedi d’argilla – e perdonarli per i loro difetti man mano che acquisisci una tua comprensione più adulta.

Dal 2019 Ms. Marvel, una tra i più giovani supereroi della Casa delle Idee, è protagonista di una nuova serie a fumetti a lei dedicata, La Magnifica Ms. Marvel, scritta da Saladin Ahmed e Minkyu Jung per raccontare le imprese di Kamala Khan di fronte, stavolta, ad un’invasione aliena proprio in Jersey City. La produzione di una serie TV dedicata interamente a lei, annunciata già un paio di anni fa, si concretizzerà quest’anno con Ms. Marvel, prodotto originale Disney+ che andrà in onda a partire dall’8 giugno: la giovane pakistana americana sarà perciò protagonista di un suo omonimo show, che metterà in scena la sua vita da supereroe adolescente alle prese con una famiglia religiosa e dei supercattivi che minacciano il mondo.

Un astro nascente che ha acquisito sempre maggiore spazio nel panorama fumettistico, tanto che ha ricoperto anche un ruolo da protagonista nel supergruppo degli Avengers, all’interno del videogioco Marvel’s Avengers, accanto a Thor, Vedova Nera, Capitan America, Hulk e Iron Man.

Kamala Khan, l'eroina del presente marveliano

Se a qualcuno l’ondata di inclusione che ha coinvolto anche i fumetti poteva far storcere il naso, vista forse come una mossa di marketing che fa del political correct il suo baluardo, non vi sono dubbi che essa abbia portato tuttavia con sé dei personaggi degni di nota che si sono guadagnati la loro fetta di successo, come avvenuto per Ms. Marvel. Basti pensare che persino l’autrice G.Willow Wilson aveva delle riserve sulla buona riuscita del progetto:

Una serie come questa era, secondo la matematica dell’industria dei supereroi dell’epoca, destinata a fallire. Era la tripletta della morte: i nuovi personaggi non vendono. I personaggi femminili non vendono. I personaggi minoritari non vendono.

E tuttavia Ms. Marvel ha dato una bella lezione a chi credeva che una giovane musulmana non potesse coesistere con gli altri protagonisti occidentali del panorama fumettistico, portando a casa il favore della critica e numerosi premi: Hugo Award e Joe Shuster Award nel 2015; il premio dell’Angoulême International Comics Festival, Dragon Award e Dwayne McDuffie Award for Diversity in Comics nel 2016; American Book Award nel 2019. Insomma, l’ “eroina di riserva” si è rivelata essere una vera e propria protagonista, benché se fosse qui, in carne ed ossa, probabilmente non ci crederebbe neanche lei!

Kamala Khan è un’adolescente che scrive fan-fiction online e gioca ai videogiochi, battuta sempre pronta e citazione alla mano, mentre legge fumetti e venera i supereroi, tanto che ha delle reazioni esagerate alla loro vista dal vivo: proprio come le avrebbe chiunque di noi di fronte ad un Wolverine o a un Capitan America di turno. Scatta dei selfie con loro e li posta immediatamente sul web, ha un peluche a forma di bradipo alato, sogna una storia d’amore con il suo migliore amico (mentre lui fa lo stesso con lei).

È un’anima genuina e autentica proprio perché, oltre a combattere i villains, in fondo ha una normale vita quotidiana in cui tutti siamo passati da adolescenti, di qualsiasi fede: le aspettative dei genitori, la scuola, le amicizie. Sentiamo Kamala affine a noi perché probabilmente lo è; ma il suo successo come personaggio Marvel deriva anche dalla sua forza in quanto supereroina, perché ha scelto di mettere i suoi poteri al servizio degli altri. Lei stessa afferma:

C’è questo Ayah del Corano che mio padre cita sempre quando vede qualcosa di brutto in TV. Un incendio o un’alluvione o un bombardamento. 'Chiunque uccida una persona, è come se avesse ucciso tutta l’umanità – e chiunque salva una persona, è come se avesse salvato tutta l’umanità'

Kamala Khan nel Marvel Cinematic Universe

Durante la complicata Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe, Kamala Khan è divenuta una delle nuove leve del pantheon cinematografico marveliano. Alla ricerca di un nuovo contesto supereroico dopo la dipartita di colonne portanti come Iron Man e Captain America, l’MCU si è ritrovato privo di figure di riferimento, di volti che potessero spingere gli spettatori a creare nuovamente un legame tra passione e narrativa supereroica. 

Pur vedendo nel passaggio di Scudo tra Steve Rogers e Sam Wilson un segno di continuità e di volontà di creare una più radicata contestualizzazione sociale che rispecchi il mondo contemporaneo. Dopo un esperimento più serio e grounded fatto con The Falcon and the Winter Soldier, l’occasione presentatasi a Kamala Khan è quella di interpretare sfumature culturali diverse mitigandole con una narrativa che si avvicini alla sensibilità di una teen ager di oggi. 

Pur animata da questa volontà innovatrice e dalla convincente interpretazione di Iman Vellani nei panni di Kamala Khan, Ms. Marvel non è stata una serie del tutto convincente, con un finale che ha consentito di introdurre elementi narrativi profondamente differenti rispetto all’originale cartaceo. 

Contrariamente ai comics, Kamala viene presentata come una mutante, non come un’Inumana. Una scelta narrativa che è stata recepita anche in seno a Marvel Comics, che ha recentemente annunciato prima la morte di Kamala, all’interno di una Spider-testata, per poi annunciare il ritorno, ma trasformandola in una mutante, con una storia scritta con la partecipazione della stessa Vellani. 

Il futuro di Kamala nel Marvel Cinematic è segnato con la partecipazione nel corale The Marvels, dove Ms. Marvel si troverà a vivere un’avventura cosmica al fianco della sua eroina Carol Danvers (Brie Larson) e di Monica Rambeau. E chissà che dopo questa impresa galattica, Kamala Khan non diventi realmente uno dei nuovi volti del Marvel Cinematic Universe. 

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