La serie TV The Last of Us prosegue la messa in onda della seconda stagione, sempre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, attualmente giunta al suo terzo episodio. Dopo gli eventi drammatici che hanno coinvolto i protagonisti Ellie e Joel nella precedente puntata, questa volta i riflettori sono puntati sul tacito dolore, il senso di unione e il tentativo dei cittadini di Jackson di ricostruire la propria comunità.
Tuttavia, tra le piccole cose e nei momenti all'apparenza più semplici, nel mondo di The Last of Us si possono nascondere dettagli ricchi di significato. Curiosità, tributi e richiami a elementi iconici arricchiscono ulteriormente la narrazione, offrendo spunti che premiano un'attenta osservazione. Se volete scoprire tutti questi particolari celati nel nuovo episodio, non vi resta che proseguire con la lettura di questo articolo.
Attenzione: se non avete ancora iniziato a vedere la seconda stagione e temete gli spoiler, procedete con cautela, perché questo articolo svela eventi cruciali della trama.
- 1. La sigla di apertura
- 2. The Path
- 3. L'orologio di Joel
- 4. Gli abiti di Joel
- 5. La stanza di Ellie
- 6. Le scarpe di Ellie
- 7. I chicchi di caffè
- 8. Il primo omicidio di Ellie
- 9. Curtis e Viper
- 10. Gli ultimi di noi
1. La sigla di apertura
La sigla di apertura di The Last of Us ha subito una piccola ma significativa modifica, dopo la morte di Joel avvenuta nel secondo episodio di questa nuova stagione. Le sequenze che accompagnano la opening theme della serie TV rappresentano in modo simbolico l'infezione del fungo Cordyceps e le sue ramificazioni che si espandono diffondendo ovunque il contagio. Alla fine due filamenti si trasformano nelle sagome di Ellie e Joel, i due protagonisti principali della storia e anche i sopravvissuti alla malattia. Sebbene Joel (Pedro Pascal) continuerà in modo sporadico ad apparire nella serie TV, attraverso flashback e allucinazioni, il personaggio è di fatto morto. Di conseguenza, a partire dal terzo episodio di The Last of Us 2, la sua sagoma non è più presente nella sigla al fianco di quella di Ellie.
2. The Path
Anche il terzo episodio di The Last of Us 2, come i precedenti, prende il titolo da una canzone presente nel videogame omonimo per sottolinearne un significato particolare. The Path (tradotto Il Percorso) è uno dei brani della colonna sonora composta da Gustavo Santaolalla, utilizzato per accompagnare momenti intensi e significativi della storia. Nella serie TV, queste emozioni vengono ulteriormente amplificate attraverso il viaggio di Ellie, che rappresenta sia una dimensione concreta sia metaforica. Nella trama, la partenza di Ellie alla ricerca dell'assassina di Joel non è solo un atto tangibile, ma anche un profondo processo di trasformazione personale. È il suo modo di confrontarsi con il dolore, il lutto e la necessità di trovare un senso agli eventi che l'hanno travolta. Questo viaggio riflette la duplice natura del percorso affrontato da Ellie, mostrando come spesso i cammini esterni rispecchino quelli interiori.
3. L'orologio di Joel
In The Last of Us, l'orologio di Joel è un oggetto simbolico, rappresentando l'ultimo regalo di sua figlia Sarah prima della sua tragica morte. Nel primo episodio della serie TV, Sarah fa riparare l'orologio guasto come regalo di compleanno per il padre. Lo stesso giorno, durante il caos dell'epidemia, Sarah perde la vita e l'orologio si rompe di nuovo, simboleggiando il "fermo" della vita di Joel dopo la devastante perdita della figlia. In seguito, Joel continua a portarlo, seppur non funzionante, come un simbolo del legame con la figlia. In seguito alla morte di Joel, Tommy, di fronte alla salma del fratello, guarda l'orologio al polso e gli sussurra di dire a Sarah che le vuole bene, segnalando una simbolica riunione nell'aldilà tra padre e figlia.
Nel terzo episodio di The Last of Us 2, l'orologio assume un nuovo significato legato a Ellie. Dopo la sepoltura, gli effetti personali di Joel vengono lasciati nella sua casa, dove Ellie li trova al suo ritorno. Tra questi, vi sono l'orologio, i jeans e la pistola. Ellie prende in mano l'orologio, una metafora sulla possibilità di fermarsi come rappresentato dall'orologio rotto, ma sceglie invece di reagire, posandolo e prendendo con sé la pistola. Più tardi, confida a Dina la sua intenzione di uccidere Abby proprio con la pistola di Joel, indicando il desiderio di rendergli giustizia con la sua stessa arma. Questa decisione incarna la determinazione di Ellie a vendicarsi, seguendo un cammino segnato dalla stessa violenza (raffigurata dalla pistola) che Joel aveva abbracciato per affrontare la perdita di Sarah.
4. Gli abiti di Joel
Nell'episodio 2x03 di The Last of Us, quando Ellie rientra a casa dopo essere stata dimessa dall'ospedale, oltre a trovare gli effetti personali di Joel esplora l'intera abitazione. Nei precedenti episodi era stato mostrato che Ellie si era trasferita in garage per avere uno spazio tutto suo, lasciando libera la sua stanza precedente, motivo per cui probabilmente non metteva piede in casa da tempo. Durante questa visita, Ellie avverte il silenzio e la desolazione che permeano l'ambiente in assenza di Joel. Percorrendo le stanze, si ferma davanti agli abiti di Joel e, toccandoli, scoppia a piangere.
Nel videogioco The Last of Us, questa scena fa parte delle interazioni opzionali, ovvero dei momenti non obbligatori per completare il gioco, ma che arricchiscono l'esperienza narrativa. Dettagli come questo permettono soprattutto di approfondire la storia e, in particolare, il legame emotivo tra Ellie e Joel.
5. La stanza di Ellie
La stanza di Ellie è un elemento ricorrente nella serie TV di The Last of Us, fedelmente adattato dalla sua controparte videoludica. Nella seconda stagione, lo spazio personale del personaggio viene arricchito da dettagli che mettono in luce le sue passioni, i suoi hobby e le sue emozioni. Come evidenziato nei nostri precedenti articoli sugli easter egg di The Last of Us 2, sia nell'attuale stanza-garage di Ellie sia nella sua vecchia camera alla FEDRA, emergono elementi che riflettono i suoi interessi, soprattutto per dinosauri, spazio, musica e fumetti.
Nel terzo episodio di The Last of Us 2, mentre si allena alla boxe con Jesse, si notano ulteriori particolarità, come un poster del film Matrix e uno della band Radiohead. Sulla parete accanto alla porta d'ingresso, spicca invece lo stemma dei W.L.F., disegnato da Dina: un simbolo che, a differenza del resto, non rappresenta un piacere per Ellie, ma il suo odio e la sua sete di vendetta per la morte di Joel. Questo "intruso" conferisce un'evoluzione allo spazio di Ellie, riflettendo il cambiamento interiore del personaggio.
6. Le scarpe di Ellie
Le Converse di Ellie, divenute un elemento tipico del suo stile nel videogioco di The Last of US, rappresentano un piccolo easter egg nella seconda stagione della serie TV. I fan della saga videoludica hanno spesso ironizzato sulla scelta di queste scarpe per Ellie, ritenendole poco adatte a contesti estremi, come la neve o i lunghi percorsi post-apocalittici. La serie sembra aver giocato su questo dettaglio, inserendolo in momenti chiave. Nel primo episodio della seconda stagione, Dina nota che Ellie ha scambiato i suoi stivali per delle Converse in cambio di una fodera per il fucile, un esempio del sistema di baratto presente a Jackson. Nel terzo episodio di The Last of Us 2, mentre Ellie si prepara a partire per Seattle con Dina, quest'ultima insiste affinché Ellie abbandoni le Converse, considerate inadeguate al difficile viaggio, e torni a indossare stivali più pratici. Un particolare che, oltre a strizzare l'occhio ai fan, sottolinea ancora una volta la crescita e la determinazione di Ellie, mentre si prepara ad affrontare un cammino tanto fisico quanto emotivo.
7. I chicchi di caffè
Nel terzo episodio di The Last of Us 2, prima di partire per Seattle, Ellie visita per la prima volta la tomba di Joel e vi lascia dei chicchi di caffè. Questo dettaglio richiama a momenti del loro passato, sul disaccordo di Ellie per il caffè bevuto da Joel. Durante il loro viaggio insieme lei riteneva disgustoso perfino l'odore, ma questa abitudine di Joel simboleggiava uno degli aspetti unici della loro dinamica.
Il gesto compiuto da Ellie vicino alla lapide di Joel, potrebbe però anche rivelare un momento chiave presente nel videogame di The Last of Us, che nella serie potrebbe comparire sotto forma di flashback o visioni. Sempre nell'episodio 2x03, mentre Ellie si prepara a essere dimessa dall'ospedale, parla con Gail e le conferma che l'ultima volta in cui ha parlato a Joel prima della sua morte, è stata la discussione avuta alla festa di Capodanno. Ellie spiega che quella sera, tornando a casa, aveva visto Joel seduto sul portico e avrebbe voluto chiarirsi con lui, ma alla fine aveva deciso di andarsene.
Nel videogioco, invece, Ellie torna indietro e parla con Joel di qualcosa di importante, mentre lui beve del caffè. Pertanto risulta essere questa la loro ultima conversazione. Nell'episodio 2x03 della serie, la stessa Gail, in una successiva conversazione con Tommy, allude al fatto che Ellie tenda a mentire in generale, alimentando il dubbio sulla veridicità delle sue dichiarazioni. Di conseguenza, se la serie manterrà fede al videogioco, i chicchi di caffé lasciati sulla tomba di Joel potrebbero rappresentare anche la sua ultima conversazione con Ellie, che quest'ultima ha voluto custodire per sé raccontando, invece, una bugia a Gail.
8. Il primo omicidio di Ellie
Mentre Dina ed Ellie proseguono il loro cammino verso Seattle nel terzo episodio di The Last of Us 2, discutono di diverse cose per passare il tempo. Poiché il viaggio ha lo scopo di eliminare Abby, l'assassina di Joel, Dina chiede a Ellie quale sia stata la prima persona che ha ucciso. Ellie, però, evita di rispondere, definendola una "brutta storia", e sposta l'attenzione sul racconto della sua seconda vittima: il giovane membro dei Cacciatori, a cui Ellie spara per difendere Joel durante un agguato subito a Kansas City.
La prima vittima di Ellie, invece, è stata la sua migliore amica Riley, anche se questo evento non viene mostrato nella serie TV di The Last of Us. Le due ragazze, dopo essere uscite di nascosto dall'accademia della FEDRA per visitare un centro commerciale, vengono morse da un infetto. Rassegnate al loro destino, decidono di trascorrere insieme i loro ultimi momenti, ma Ellie scopre di essere immune all'infezione da Cordyceps. Riley, invece, si trasforma e attacca Ellie, costringendola a ucciderla. Questo evento segna profondamente Ellie, lasciandole cicatrici emotive che continua a portarsi dietro. Il confronto con Dina evidenzia il peso del passato di Ellie e come abbia scelto di riservare certi ricordi dolorosi solo per sé, lasciando trasparire il tormento interiore che alimenta la sua missione.
9. Curtis e Viper
La saga di film polizieschi fittizia Curtis e Viper è un elemento ricorrente nella storia di The Last of Us, rappresentando una delle grandi passioni di Joel. Questa passione, inizialmente condivisa con sua figlia Sarah, viene poi trasmessa a Ellie e Dina, creando un ulteriore legame tra i personaggi. Sia nel videogioco che nella serie TV, Curtis e Viper viene menzionato in più occasioni, come evidenziato nei nostri precedenti articoli sugli easter egg di The Last of Us 2. Nell'episodio 2x03 della serie TV, mentre Ellie e Dina si dirigono verso Seattle per cercare Abby, citano alcune battute dei film per alleggerire l’atmosfera della loro difficile missione. Questa volta, però, le citazioni assumono un significato più profondo: con Joel ormai scomparso, le due amiche tirano in ballo un elemento a lui caro, mantenendo vivo il suo ricordo attraverso qualcosa che amava.
10. Gli ultimi di noi
Nel terzo episodio di The Last of Us 2, il discorso di Ellie al Consiglio di Jackson rappresenta un momento cruciale, carico di significato. Con le sue parole, Ellie mette in evidenza il valore della giustizia e della solidarietà, facendo appello al senso di appartenenza alla comunità. L’uso del termine "noi", richiama direttamente il titolo della serie e del gioco The Last of Us, che significa "Gli ultimi di noi". Questo sottolinea la fragilità del loro mondo, in cui ogni perdita riduce quel "noi" a un numero sempre più esiguo di sopravvissuti.
La morte di Joel, insieme a quella dei cittadini caduti durante l'attacco degli infetti a Jackson, rende ancora più evidente la necessità di proteggersi a vicenda. Come spiega Ellie, ciò che li distingue dagli sconosciuti è la capacità di prendersi cura gli uni degli altri. Ora è toccato a Joel, ma domani potrebbe toccare a qualcun altro - di noi - e, in quel caso, l'indifferenza non farebbe altro che agevolare la scomparsa di altri membri della comunità. In tale contesto, non importa se Ellie abbia mentito solo per convincere gli altri o se sia stata sincera, perché le sue parole, a prescindere dal suo stato d'animo in quel momento, racchiudono comunque una grande verità.

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Immagini di copertina e di questo articolo tratte dalla serie TV The Last of Us. Crediti: Sony Pictures Television, PlayStation Productions, Naughty Dog, The Mighty Mint, Word Games
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