Wonder Woman, le origini della prima eroina DC Comics

Wonder Woman (il cui nome umano è Diana Prince) è una delle più importanti supereroine della DC Comics, Scopriamone le sue origini.

Autore: Giovanni Arestia ,

Wonder Woman, il cui alter ego è Diana Prince, si erge come una delle più significative supereroine nel vasto panorama della DC Comics. Rivestendo il ruolo di prima eroina femminile all'interno della casa editrice, Wonder Woman occupa un posto d'onore tra le tre icone fondamentali dell'universo DC, affiancata da Batman e Superman. Il suo ingresso nell'immaginario collettivo avvenne nel mese di ottobre del 1941, quando fece la sua prima comparsa nelle pagine di All Star Comics #8, per poi avere la sua prima avventura completa presentata in Sensation Comics #1 nel 1942.

L'instancabile creatore di questa supereroina è stato lo psicologo e scrittore statunitense William Moulton Marston, noto anche con lo pseudonimo di Charles Moulton, il quale collaborò con l'artista Harry G. Peter. Un aspetto notevole della genesi di Wonder Woman è l'ispirazione tratta dalla vita di Marston stesso, con sua moglie Elizabeth e la loro partner poliamorosa Olive Byrne che hanno contribuito a plasmare l'aspetto del personaggio.

Esaminiamo, dunque, le radici e gli aneddoti affascinanti che costellano il percorso di questa icona fumettistica, non solo come membro fondatore della celebre Justice League ma anche come figura pionieristica che ha contribuito a ridefinire il ruolo delle donne nei fumetti e nella cultura popolare.

La nascita di Diana Prince

La storia delle origini di Wonder Woman racconta che fu scolpita dall'argilla da sua madre, la regina Ippolita, e le fu data un'anima e una vita per vivere come un'Amazzone, insieme ai poteri sovrumani come doni degli dei greci. Negli ultimi anni, la DC ha cambiato il suo background comunicando che Diana Prince è in realtà la figlia di Zeus e Ippolita, cresciuta insieme dalla madre e dalle zie Antiope e Menalippe.

Il personaggio è cambiato nella rappresentazione nel corso dei decenni, inclusa la breve perdita dei suoi poteri alla fine degli anni '60. Negli anni '80, l'artista George Perez le diede un aspetto atletico e sottolineò la sua eredità amazzonica. L'eroina possiede un arsenale di oggetti magici, tra cui il Lazo della Verità, un paio di braccialetti indistruttibili, una tiara che funge da proiettile e, nelle storie più vecchie, una gamma di dispositivi basati sulla tecnologia amazzonica.

Il personaggio di Wonder Woman è stato creato durante la seconda guerra mondiale tanto che nelle storie originali veniva inizialmente raffigurata mentre combatteva le forze militari dell'Asse e un assortimento di supercriminali variopinti. Nel tempo le sue storie hanno posto un interesse maggiore a personaggi, divinità e mostri della mitologia greca. Nei decenni successivi al suo debutto, Wonder Woman ha collezionato un ampio gruppo di nemici intenzionati a eliminare le Amazzoni, inclusi cattivi classici come Ares, Cheetah, Doctor Poison, Circe, Doctor Psycho e Giganta, insieme ad avversari più recenti come Veronica Cale e il suo primogenito.

Le origini di Wonder Woman dalla Golden Age ai nostri giorni

Per quanto concerne la storia della pubblicazione di Wonder Woman, gli studiosi moderni suddividono il racconto dei fumetti di supereroi americani in epoche, con il primo periodo noto come Golden Age. Tutto ebbe inizio con un'intervista del 25 ottobre 1940, durante la quale William Moulton Marston, psicologo di fama già celebre per l'invenzione del poligrafo, discusse con la rivista Family Circle la carenza di eroine femminili nei fumetti come mezzo comunicativo efficace.

Questa intervista catturò l'attenzione di Max Gaines, editore di fumetti, il quale assunse Marston come consulente educativo per il National Periodicals e l'All-American Publications, società che successivamente si unirono per formare la DC Comics. Marston, con il contributo di sua moglie, la collega psicologa Elizabeth, creò la sua innovativa supereroina.

Marston, già noto per l'invenzione del poligrafo, ebbe l'idea di un nuovo tipo di supereroe che avrebbe trionfato non con la forza fisica, ma con l'amore. Presentò l'idea a Gaines, il quale approvò immediatamente lo sviluppo di Wonder Woman, immaginando che potesse diventare un modello di donna non convenzionale e progressista per l'epoca in cui fu concepita. Un dettaglio intrigante è la fonte di ispirazione per i braccialetti indossati da Wonder Woman, che derivano dai braccialetti di Olive Byrne, partecipe di una relazione poliamorosa con la coppia Marston.

Il debutto di Wonder Woman avvenne in All Star Comics #8, con una sceneggiatura originale di Marston. La storia presentava un'eroina autentica, onesta e coraggiosa, riflettendo l'esperienza di Marston con i poligrafi e la sua convinzione che le donne fossero più sincere degli uomini in certe situazioni e potessero lavorare in modo più efficiente. Marston concepì Wonder Woman come un'allegra delizia dell'amore ideale, un prototipo di donna capace di guidare la società in cui si trovava.

Wonder Woman nella Golden Age

Nel suo debutto in All Star Comics #8, Diana era un membro di una tribù di donne chiamate Amazzoni, originaria di Paradise Island o Isola Paradiso, un'isola nascosta situata nel mezzo di un vasto oceano. L'aereo del capitano Steve Trevor si schianta sull'isola e viene trovato vivo, ma privo di sensi da Diana e dall'amica Mala. Diana lo fa guarire e si innamora di lui, ma tra tutte le Amazzoni viene indetto un concorso dalla madre di Diana, la Regina delle Amazzoni Ippolita, per determinare chi sia la più degna di tutte le donne.

Ippolita addebita alla vincitrice la responsabilità di riconsegnare il capitano Steve Trevor al mondo degli uomini e di combattere per la giustizia, ma proibisce a Diana di partecipare al concorso. Quest'ultima decide di parteciparvi ugualmente indossando una maschera per nascondere la sua identità. Vince la competizione e si rivela, sorprendendo Ippolita, che alla fine accetta e cede al desiderio di Diana di andare al mondo degli uomini. Le viene quindi assegnata un'uniforme speciale realizzata da sua madre per il suo nuovo ruolo di Wonder Woman e riporta in sicurezza Steve Trevor nel suo paese d'origine.

Marston, dopotutto, era un fervente femministapoliamorista e convinto sostenitore della superiorità delle donne. Purtroppo però credeva anche che la schiavitù e la sottomissione fossero delle "pratiche rispettabili e nobili" tanto che Wonder Woman spesso finiva in catene prima di liberarsi. Questo non solo rappresentava l'affinità di Marston per la schiavitù, ma era un modo anche per criticare la sottomissione delle donne, che rifiutava categoricamente al contrario di quella degli uomini.

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Nel corso della Golden Age, quindi, Wonder Woman veniva mostrata come una campionessa delle Amazzoni che si aggiudicava il diritto di riportare Steve Trevor nel mondo degli uomini per combattere il crimine e il male dei nazisti. Durante questo periodo, Wonder Woman si è unita alla Justice Society of America come segretaria della squadra.

Le origini del personaggio, in questo periodo, cambiarono e iniziarono a mostrare il personaggio di Wonder Woman che, arrivando in America per la prima volta, incontrava un'infermiera dell'esercito che sembrava identica a lei. Indagando sul suo stato, scopre che l'infermiera voleva partire per il Sud America con il suo fidanzato, ma non era stata in grado di farlo a causa della mancanza di denaro. Dato che Wonder Woman aveva bisogno di un lavoro e di un'identità valida per prendersi cura di Steve, le dà i soldi che aveva guadagnato in precedenza per aiutarla ad andare dal suo fidanzato in cambio delle sue credenziali.

L'infermiera rivela il suo nome come Diana Prince, e così, l'identità segreta di Wonder Woman viene ufficialmente creata, e ha inizio il suo lavoro come infermiera nell'esercito. Wonder Woman ha poi preso parte a una serie di avventure, per lo più fianco a fianco di Trevor. I suoi nemici più comuni durante questo periodo erano le forze naziste guidate da una baronessa tedesca di nome Paula von Gunther, occasionalmente divinità malvagie e semidei come Marte e il Duca dell'inganno, e poi cattivi come Hypnota, Doctor Psycho e Cheetah.

La grave crisi degli anni cinquanta

Wonder Woman emerge vittoriosa anche durante la crisi che colpisce l'industria dei fumetti negli anni cinquanta, provocata dalla crociata del dottor Wertham e il suo libro Seduction of the Innocent del 1954, che accusava i fumetti di corrompere l'integrità morale dei giovani. In particolare, il personaggio di Wonder Woman, con il suo abbigliamento audace e il suo comportamento disinibito, veniva giudicato come un cattivo esempio per le ragazze, e le rappresentazioni sull'Isola Paradiso erano considerate al limite dell'omosessualità.

Le rigide regole imposte dalla Comics Code Authority, unite al fatto che già dal 1947 il creatore Marston era deceduto, lasciando la gestione della serie a scrittori più tradizionali, portarono a una involuzione qualitativa e all'abbandono delle radici femministe profonde del personaggio. In questi anni, vennero introdotte creazioni come Wonder Girl e situazioni fuori contesto o eccessivamente romantiche, che si discostarono dallo spirito originario di Wonder Woman.

Dal 1968, gli autori Mike Sekowsky, Dennis O'Neil e Dick Giordano revitalizzarono la serie apportando cambiamenti radicali al personaggio, ritenuto anacronistico in quel periodo. Wonder Woman, privata dei suoi poteri, abbandonò il costume tradizionale per adottare l'identità di Diana Prince. L'introduzione del personaggio I Ching e queste modifiche portarono a un notevole successo, che perdurò fino al 1973, quando i poteri e il costume originale furono ripristinati, e le storie ripresero il filo della Golden Age, seppur riscritte e ridisegnate.

Wonder Woman nella Silver Age

Durante la Silver Age, sotto la guida dello sceneggiatore Robert Kanigher, le origini di Wonder Woman subirono un rinnovamento, insieme a quelle di altri personaggi iconici. La nuova narrazione delle origini approfondì le radici elleniche e mitologiche del personaggio: al momento della sua nascita, Diana ricevette la benedizione di tutte le divinità nella sua culla, destinandola a diventare "bella come Afrodite, saggia come Atena, forte come Ercole e veloce come Hermes".

Negli ultimi anni '60, sotto la guida di Mike Sekowsky, Wonder Woman decise di rinunciare ai suoi poteri per rimanere nel mondo degli uomini anziché seguir le sue amazzoni in un'altra dimensione. Adottando il nome di Diana Prince, la supereroina intraprese una vita normale aprendo persino una boutique di moda. Acquisì un mentore cinese di nome I Ching, che le insegnò le arti marziali e l'uso delle armi.

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Utilizzando le sue abilità di combattimento al posto dei suoi poteri, Diana si immerse in avventure che spaziavano tra spionaggio e mitologia. Questa fase della sua storia fu influenzata direttamente dal thriller di spionaggio britannico The Avengers e dal personaggio di Emma Peel interpretato da Diana Rigg.

A partire dal numero 202, Samuel R. Delany assunse il ruolo di sceneggiare. Inizialmente, Delany aveva pianificato una trama di sei numeri che culminava in una battaglia per una clinica dove veniva praticato l'aborto, ma venne rimosso a seguito delle critiche di Gloria Steinem. Quest'ultima rimase sconvolta dal fatto che Wonder Woman avesse perso i suoi poteri e non indossasse più il suo costume tradizionale.

Wonder Woman nella Bronze Age

All'inizio degli anni '70, con l'avvento della Bronze Age, Wonder Woman ritornò alle sue radici di supereroina, riunendosi alla Justice League of America e tornando all'era della Seconda Guerra Mondiale. Questa scelta fu principalmente influenzata dalla popolarità della serie televisiva ambientata in quel periodo storico. La trama si spostò poi negli anni '70 quando anche la serie televisiva adottò la stessa ambientazione. Con l'entrata in un nuovo decennio, la presidente della DC, Jenette Kahn, ordinò un rinnovamento dell'aspetto di Wonder Woman.

L'artista Milton Glaser, noto anche per il logo a forma di "proiettile" adottato dalla DC nel 1977, concepì un emblema stilizzato con le iniziali "WW" che evocava e sostituiva l'aquila sul corpetto del personaggio. Questo nuovo simbolo debuttò nel 1982 e fu successivamente incorporato nel logo del fumetto mensile da Todd Klein, letteratore dello studio. Questa versione perdurò per un anno e mezzo prima di essere sostituita da una rielaborazione più moderna del design originale di Glaser.

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Nel numero 204 di Wonder Woman Vol. 1, i poteri e il costume di Diana le furono restituiti, riportandola al ruolo di Wonder Woman. Nello stesso numero, il mentore I-Ching fu tragicamente ucciso da un cecchino pazzo. Subito dopo, Diana si confrontò con sua sorella Nubia, la Wonder Woman dell'Isola Galleggiante, e accettò la sfida a duello che si concluse con un pareggio. Nel finale della serie, Diana e Steve Trevor dichiararono il loro amore reciproco e annunciaronno il loro imminente matrimonio.

A causa della diminuzione delle vendite, la serie fu cancellata nel 1985, concludendosi con il numero 329 (febbraio 1986) scritto da Gerry Conway, che narrava il matrimonio di Steve Trevor con Diana. Il crossover Crisi sulle Terre Infinite del 1985 fu concepito per razionalizzare molti personaggi DC in una continuità più coesa, reinventandoli per una nuova era.

In questo contesto, Wonder Woman e Steve Trevor furono dichiarati provenienti dalla dimensione Terra-Due, e gli eventi significativi furono cancellati dalla storia, permettendo così a un nuovo personaggio, una nuova trama e una nuova linea temporale per l'eroina di prendere il centro della scena.

Wonder Woman nella Modern Age

Dopo l'epica serie Crisi sulle Terre Infinite del 1985, un team creativo composto da George Pérez, Len Wein e Greg Potter riscrisse la storia delle origini di Wonder Woman nella Modern Age. In questa nuova interpretazione, Wonder Woman assume il ruolo di emissaria e ambasciatrice di Themyscira nel mondo degli uomini, incaricata della missione di diffondere la pace nel mondo esterno.

Pérez ha arricchito la narrazione introducendo una vasta gamma di divinità e concetti della mitologia greca nelle storie e nelle origini di Wonder Woman. La sua visione del personaggio ha costituito il fondamento per le narrazioni contemporanee di Wonder Woman, in quanto ha espanso l'originale concezione di Diana nata dall'argilla, ottenendo un notevole successo sia a livello critico che commerciale.

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Nella nuova versione, gli dei hanno benedetto Wonder Woman con i loro poteri e abilità uniche: la bellezza di Afrodite, la forza di Demetra, la saggezza di Atena, la velocità e il volo di Hermes, gli occhi di Hunter, la comunicazione con le bestie di Artemide e la capacità di discernere la verità da Hestia. I modi d'azione di Diana si differenziavano sia da Superman che da Batman, poiché sceglieva di utilizzare la forza mortale solo quando lo riteneva necessario. Inoltre, la sua storia pregressa e il matrimonio con Steve Trevor furono riscritti e cancellati.

Steve Trevor fu ora presentato come un uomo molto più anziano di Diana, destinato a sposare Etta Candy. Successivamente, Pérez introdusse i personaggi di Julia e Vanessa Kapatelis, una studiosa greco-americana e sua figlia adolescente, che divennero rapidamente protagonisti della serie per molti anni, contribuendo a sviluppare nuovi e significativi intrecci narrativi.

La Guerra degli Dei

A partire da Wonder Woman vol. 2 #51, le Amazzoni, che avevano rivelato la loro presenza al mondo in Wonder Woman vol. 2 #50, vennero accusate di una serie di omicidi e per il furto di vari manufatti. Le Amazzoni vengono quindi prese in custodia, la regina Ippolita scappa e Steve Trevor è costretto dal generale Yedziniak ad attaccare Themyscira.

Questi eventi portano alla Guerra degli Dei. La colpevole degli omicidi, dei furti e della caccia alle Amazzoni si rivela essere la strega Circe, che intrappola Diana riportandola alla fase argillosa originaria. Più tardi, Wonder Woman viene riportata in vita e insieme a Donna Troy, combatte Circe e alla fine la sconfigge per poi ritornare in vita con mezzi sconosciuti.

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Dopo questo evento, accadde un fatto alquanto particolare: Ippolita e le altre Amazzoni furono intrappolate in una dimensione demoniaca e la prima iniziò ad avere visioni della morte della figlia. Temendo la morte di sua figlia, Ippolita annunciò che Diana non era degna di continuare il suo ruolo di Wonder Woman e organizzò un concorso per determinare chi sarebbe stata la nuova Wonder Woman, proteggendo così Diana dal suo presunto destino.

I partecipanti al round finale furono Diana e Artemis, e con l'aiuto di alcune manipolazioni mistiche di Ippolita, Artemis vinse il concorso. Così, Diana fu costretta a cedere il suo titolo e il suo costume ad Artemis, che divenne la nuova Wonder Woman con la prima che continuò a combattere il crimine con un costume alternativo. Artemis morì in seguito in battaglia con il Mago Bianco, quindi la visione di Ippolita di una Wonder Woman morente si avverò, anche se non di Diana. Quest'ultima poi divenne nuovamente Wonder Woman essendo la seconda del concorso.

La fase post Crisi sulle Terre Infinite

Uno degli eventi che hanno portato a Crisi sulle Terre Infinite è stato quando Wonder Woman ha ucciso il cattivo Maxwell Lord in Wonder Woman (vol. 2) #219. Maxwell Lord controllava la mente di Superman, che di conseguenza voleva uccidere Batman. Wonder Woman ha cercato di fermare Superman, ma Lord (che non era in grado di controllarla mentalmente) l'ha mostrata a Superman come se fosse il suo nemico Doomsday che cerca di uccidere Lois Lane.

Superman arriva ad attaccare Wonder Woman e ne segue una feroce battaglia. Acquistando tempo tagliando la gola di Superman con la sua tiara, Wonder Woman cattura Lord nel suo Lazo della Verità e gli chiede come fermare il suo controllo su Superman. Lord le comunica che l'unico modo per fermarlo era ucciderlo e così Wonder Woman spezza il collo di Lord e pone fine al suo controllo su Superman. A sua insaputa, l'intera scena era stata trasmessa in diretta su tutti i canali del mondo da Brother Eye.

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Gli spettatori non erano a conoscenza dell'intera situazione e hanno visto solo Wonder Woman uccidere un socio della Justice League. Queste azioni la misero in contrasto con Batman e Superman, poiché vedevano Wonder Woman come un assassino a sangue freddo, nonostante avesse salvato loro la vita.

Alla fine di Crisi sulle Terre InfiniteWonder Woman si ritira temporaneamente dalla sua identità di eroina. Utilizza, quindi, ancora una volta lo pseudonimo di Diana Prince ed entra a far parte del Dipartimento degli Affari Metaumani.

Donna Troy diventa la nuova Wonder Woman e viene catturata dai nemici di Diana costringendo quest'ultima a tornare in missione per salvarla, combattendo Circe e Hercules. Dopo averli sconfitti ritorna ad essere Wonder Woman, ma Circe ha il tempo di farle un incantesimo che la trasforma in un essere umano normale e impotente quando è nel ruolo di Diana Prince e le pone i poteri solo quando entra nel ruolo di Wonder Woman.

Il Circolo e il numero 600 della serie

Infine, in questo periodo, fu concepita un'altra avvincente storia dal titolo originale di The Circle, incentrata sulla rivelazione di un fallito tentativo di omicidio su Diana durante la sua infanzia, perpetrato da quattro Amazzoni. Queste quattro figure, Myrto, Charis, Philomela e Alkyone, collettivamente note appunto come Il Circolo, costituivano la guardia personale di Ippolita, mostrando una lealtà e devozione senza pari nei suoi confronti. Tuttavia, quando la regina Ippolita decise di allevare una figlia, il Circolo reagì con sdegno, considerando la nascitura come una minaccia per l'integrità della loro razza.

Così, dopo che Diana fu scolpita nell'argilla e prese vita, il Circolo complottò per assassinare la bambina. Nonostante il loro tentativo, Diana sfuggì alla morte, e le quattro Amazzoni furono imprigionate. Anni dopo, con l'aiuto del Capitano Nazi, riuscirono a fuggire e tentarono di portare a compimento la loro missione di uccidere Diana, precedentemente fallita. Tuttavia, la resilienza della supereroina prevalse, e riuscì a sconfiggerle senza particolari difficoltà.

Il numero 600 della serie canonica introdusse Wonder Woman in una linea temporale alternativa creata dagli dei, in cui Themyscira era stata distrutta e le Amazzoni erano sparse per il mondo. In questa realtà alternativa, Diana, un'orfana cresciuta a New York, stava imparando a gestire i suoi poteri. Il mondo intero aveva dimenticato l'esistenza di Wonder Woman, e la trama principale seguiva Diana mentre cercava di ripristinare la realtà, nonostante le sfide legate alla sua stessa memoria. Le principali antagoniste erano un trio di Dee della Morte chiamato The Morrigan, e la storia si concluse con Diana che sconfisse le dee malvagie, riportando tutto alla normalità.

L'uscita del numero 600 avvenne nell'agosto 2010, con J. Michael Straczynski che assunse i compiti di scrittura della serie, introducendo Wonder Woman in questa intrigante linea temporale alternativa creata dagli dei, in cui l'Isola Paradiso era stata distrutta e le Amazzoni si erano disperse per il mondo. Straczynski, affiancato dal disegnatore Jim Lee per il nuovo costume di Wonder Woman, guidò la trama fino al numero 605, mentre lo scrittore Phil Hester continuò la storia fino al numero 614.

Wonder Woman in The New 52

Con l'avvento di The New 52 nel 2011, la DC Comics ha intrapreso un radicale rilancio della sua intera linea editoriale, mirando a catturare l'attenzione di una nuova generazione di lettori. In questo contesto è stato lanciato il volume 4 di Wonder Woman, con Brian Azzarello e Cliff Chiang al timone della sceneggiatura e della direzione artistica, rinnovando significativamente la storia del personaggio.

In questa nuova continuità, Wonder Woman sfoggia un costume che richiama il suo originale disegnato da Marston, utilizza una spada e uno scudo, e presenta un'origine completamente rivisitata.

Non più concepita come una figura di argilla portata in vita dalla magia degli dei, ma piuttosto come una semidea e figlia naturale di Ippolita e Zeus, la nuova interpretazione del personaggio da parte di Azzarello e Chiang ha ricevuto plausi dalla critica, sebbene possa non aver conquistato del tutto i fan di lunga data.

DC Rinascita tra The Lies e Year One

Nel 2016, la DC Comics ha deciso di rilanciare nuovamente l'intera linea editoriale con l'iniziativa DC Rinascita, dando vita al quinto volume di Wonder Woman, pubblicato bimestralmente e affidato allo scrittore Greg Rucka. Questo nuovo volume è parte integrante del DC Universe, il nome che prese la continuità narrativa con Rebirth. Inizialmente, la serie adottava un'approccio non lineare, presentando due storie separate e distintive.

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Wonder Woman - The Lies 1

Wonder Woman - The Lies 1

Eroica. Iconica. Inarrestabile. Armata con il suo Laccio della Verità e investita del potere degli stessi dei, la Principessa Diana di Themyscira, conosciuta nel mondo come Wonder Woman, è una delle più grandi supereroine della storia. Ma chi è lei... veramente? Nemmeno Wonder Woman stessa lo sa con certezza. Per risolvere l'enigma della sua origine, deve intraprendere la sua più grande ricerca di tutte: trovare un modo per tornare alla sua casa scomparsa.

Questa innovativa pratica ha preso il via con la trama The Lies per i numeri dispari e Year One per quelli pari. Le nuove trame, presentate in questi numeri, efficacemente riprendono gli eventi della precedente serie New 52. La trama di The Lies svela che gli avvenimenti in cui Diana veniva nominata Regina delle Amazzoni e Dio della Guerra erano in realtà un'illusione orchestrata da un misterioso antagonista; inoltre, Diana non era mai tornata a Themyscira da quando se n'era andata, né aveva la capacità di farlo.

La storia di Year One è stata concepita come una riscrittura totale delle origini di Diana, rivelando come la supereroina abbia ottenuto i suoi poteri dagli Dei dell'Olimpo, riportando così il personaggio alle sue radici classiche.

Wonder Woman adesso ha un look rivisto che include un mantello rosso e un'armatura leggera. Inoltre oltre al lazo e ai braccialetti, fa regolarmente uso di spada e scudo. Secondo l'artista Liam Sharp, la nuova armatura è concepita come un pezzo utilitaristico che le consente di muoversi con maggiore agilità. A partire dal numero 26, la serie è tornata a una trama regolare in ogni numero.

Nel 2018, la DC Comics ha annunciato che la creatrice di Ms. Marvel, G. Willow Wilson, avrebbe preso le redini della serie di Wonder Woman, iniziando il suo lavoro nel novembre dello stesso anno con il primo arco narrativo intitolato The Just War.

Gli eventi dopo il DC Doomsday Clock

Steve Orlando ha preso il timone da Wilson nel 2020, con Mariko Tamaki che lo ha sostituito più avanti nello stesso anno. Nel 2020, l'ordine numerico degli episodi dei fumetti di Wonder Woman è stato ristrutturato a causa dell'evento Doomsday Clock della DC, che ha collegato la serie attuale all'originale Golden Age, creando una continuità ininterrotta.

Questo ha portato al numero successivo, il 750, nonostante il numero precedente fosse solo l'83. Per celebrare l'occasione, l'episodio è stato più lungo del solito e ha raccolto una varietà di brevi storie che celebrano il personaggio di Wonder Woman, con ritorni di scrittori precedenti come Phil Jimenez, Gail Simone e Greg Rucka.

All'inizio del 2021 è stato annunciato che Becky Cloonan e Michael Conrad avrebbero preso le redini di Wonder Woman a partire dal numero 770, nell'ambito di Infinite Frontier, con Travis Moore come artista iniziale. La loro gestione si sarebbe estesa fino al numero 800 nel giugno 2023, quando è stato poi annunciato che la serie avrebbe ricevuto un nuovo numero 1 nell'ambito del rilancio Dawn of DC.

Tom King ha assunto il ruolo di scrittore, con Daniel Sampere come artista, e il primo numero è stato pubblicato il 6 settembre 2023. Inoltre, un breve racconto nel numero 800 ha preparato il terreno per la serie introducendo la figlia di Diana, Lizzie/Trinity.

La storia editoriale italiana

Per quanto riguarda la pubblicazione editoriale italiana, l'introduzione di Wonder Woman avvenne con le storie dell'era post-Crisis, quando in Italia giunsero i volumi di Justice League che presentavano il personaggio. Tra le prime avventure, spiccano quelle della Justice League International di Keith Giffen, J. M. DeMatteis e Kevin Maguire, pubblicate dalla Play Press per circa venti numeri nei primi anni novanta.

Successivamente, grazie al successo iniziale, la Play Press propose parte dell'arco narrativo di John Byrne nel mensile Wonder Woman, affiancato da alcune avventure di Catwoman. La stessa casa editrice successivamente pubblicò volumi destinati alle fumetterie, prima realizzati da Phil Jimenez e successivamente sceneggiati da Greg Rucka.

Nel 2006, le avventure di Wonder Woman furono pubblicate dalla Planeta DeAgostini, inizialmente in albi dedicati ad altri personaggi o gruppi di supereroi come JLA, per poi, dal 2008, approdare a volumi unici dedicati al personaggio, come ad esempio Wonder Woman: Un anno dopo.

Nel 2012, i diritti di pubblicazione passarono alla RW Edizioni, che dedicò al personaggio il mensile per le edicole Wonder Woman/Freccia Verde e pubblicò vari volumi singoli destinati alle fumetterie. A partire dal 2020, i diritti sono passati alla Panini DC Comics, che ha ripreso la pubblicazione delle storie originali di Wonder Woman.

Wonder Woman nella cultura popolare

Icona femminista

Wonder Woman viene visto come un simbolo del femminismo internazionale, anche se non in maniera universale. Tutto è partito quando l'icona femminista Gloria Steinem, fondatrice della rivista Ms., fu responsabile del ripristino delle abilità originali di Wonder Woman. Offesa dal fatto che la più famosa supereroina femminile fosse stata privata dei poteri diventando una damigella in pericolo ossessionata dal fidanzato, Steinem pose Wonder Woman (in costume) sulla copertina del primo numero di Ms. nel 1972 che conteneva anche un saggio apprezzativo sul personaggio.

Il significato originale di Wonder Woman aveva l'intenzione di influenzare molte donne di tutte le età, mostrando le forze fisiche e mentali, i valori e gli attributi etici che non solo gli uomini acquisiscono. All'epoca, infatti, Steinem scrisse:

Wonder Woman simboleggia molti dei valori della cultura delle donne che le femministe stanno cercando di introdurre nel mainstream: forza e autosufficienza per le donne; sorellanza e supporto reciproco tra le donne; pacifismo e rispetto per la vita umana; una diminuzione sia dell'aggressività 'maschile' che della convinzione che la violenza sia l'unico modo per risolvere i conflitti.

Il 21 ottobre 2016, nel 75º anniversario della prima apparizione del personaggio, le Nazioni Unite hanno nominato Wonder Woman Ambasciatrice Onoraria dell'ONU per l'Empowerment delle Donne e delle Ragazze in una cerimonia a cui hanno partecipato le attrici di Wonder Woman Gal Gadot e Lynda Carter, la presidente di DC Entertainment Diane Nelson, la regista del film Patty Jenkins e la Sottosegretaria Generale dell'ONU Cristina Gallach.

L'evento aveva lo scopo di sensibilizzare sull'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 5 dell'ONU, che mira a raggiungere la parità di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze entro il 2030. Tuttavia la decisione venne accolta con proteste da parte del personale dell'ONU il quale ha anche firmato una petizione e inviata all'allora Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon. Secondo la petizione il personaggio "non è culturalmente inclusivo o sensibile" e serviva ad oggettivare le donne. Inoltre secondo loro era "allarmante che le Nazioni Unite avrebbero considerato l'uso di un personaggio con un'immagine apertamente sessualizzata". Di conseguenza, il personaggio è stato privato del titolo, e il progetto è terminato il 16 dicembre dello stesso anno. 

Icona LGBTQIA+

Le prime opere di William Marston erano famose per contenere un subdolo sottotesto di "legami e allusioni saffiche". Tra i celebri slogan di Wonder Woman, infatti, c'è "Suffering Sappho", un riferimento diretto all'omosessualità. Dopo la morte di Marston nel 1947, la DC Comics minimizzò la sua sessualità e l'origine femminista e il personaggio divenne più una classica supereroina. Le relazioni lesbiche e le immagini sessuali scomparvero dal fumetto, insieme ai suoi poteri sovrumani. Poi durante i decenni del Comics Code Authority, la subversività di Wonder Woman fu gradualmente eliminata.

Sotto la redazione di Karen Berger nel 1987, insieme a George Perez alla guida del fumetto, l'apprezzamento dello stesso sesso da parte di Wonder Woman e delle Amazzoni non fu solo accennato, ma fu stabilito rapidamente nella nuova serie del titolo. L'eroina è stata sempre definita queer o bisessuale, ma fu solo nel settembre 2016, con la Rinascita DC che lo scrittore Greg Rucka annunciò la sua bisessualità ufficialmente.

L'anno prima Wonder Woman era diventata la prima supereroina a celebrare un matrimonio tra persone dello stesso sesso in una serie a fumetti grazie all'illustratore australiano Jason Badower. Quest'ultimo si ispirò alla sentenza della Corte Suprema statunitense che nel 2015 ha legittimato il matrimonio tra persone dello stesso sesso in tutti e 50 gli stati degli Stati Uniti d'America.

Wonder Woman negli altri media

Fin dalla sua prima apparizione nei fumetti nell'ottobre 1941, Wonder Woman è stata protagonista di numerose trasposizioni tra cui film, serie televisive e videogiochi. Non solo, è stata uno dei pochi personaggi personaggi a comparire continuamente, dagli anni 60, come musa ispiratrice di una corrente artistica, in questo caso la Pop Art. Compare, infatti, in molte opere di artisti del calibro di Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Mel Ramos, Dulce Pinzon e Houben R.T.

Il successo principale, comunque, arriva dalle apparizioni televisive. Inizialmente venne realizzato un film per la televisione nel 1974 dal titolo di Wonder Woman, ma poi l'exploit arrivò con la serie TV live action omonima con protagonista Lynda Carter. L'eroina ha anche preso parte alla lunga serie animata Super Friends prodotta da Hanna-Barbera, dove compariva insieme ad altri membri della Justice League. Particolarmente rilevanti sono anche le serie animate Justice League e il suo seguito Justice League Unlimited.

Nel 2011 è stato girato un episodio pilota con protagonista Adrianne Palicki, ma lo show non è mai stato trasmesso. Dopodiché il ruolo è diventato più marginale comparendo nella serie DC Super Hero Girls in cui compare come una studentessa adolescente alla Metropolis High School amica di molti altri personaggi DC e nella serie HBO intitolata Peacemaker con protagonista l'omonimo supereroe. Qui Wonder Woman fa un'apparizione alla fine della prima stagione, apparendo insieme a Flash, Aquaman e Superman, quest'ultimo solo come silhouette.

Wonder Woman, poi, è stata protagonista di numerosi film d'animazione prodotti direttamente per il mercato home video che fanno parte dell'universo cinematografico animato DC (come Justice League: The Flashpoint Paradox, Justice League: Throne of Atlantis e Justice League Dark: Apokolips War) e non come Injustice, Justice League: Gods and Monsters e Justice League: The New Frontier, insieme ad alcune uscite cinematografiche in CGI come The Lego Movie e The Lego Batman Movie.

Nei film live-action dell'universo esteso DC, Gal Gadot nei panni di Wonder Woman ha debuttato in Batman v Superman: Dawn of Justice. Ha avuto due film solisti ovvero Wonder Woman e il sequel Wonder Woman 1984 (doveva esserci un terzo capitolo, ma è stata ufficialmente cancellata la produzione) ed è apparsa in Justice League (compresa la sua versione estesa di Zack Snyder), in Shazam! Fury of the Gods e The Flash.

Molti forse non lo sanno, ma nel 2017 è uscito un film dal titolo La genesi di Wonder Woman che racconta la storia della relazione poliamorosa tra William Moulton Marston, sua moglie e collega psicologa Elizabeth Holloway Marston e la loro amante Olive Byrne. La pellicola racconta la storia dell'invenzione del rilevatore di bugie e come la loro vita abbia ispirato la creazione del fumetto di Wonder Woman.

Infine il personaggio di Wonder Woman è apparso in tantissimi videogiochi, non tutti coordinati dalla DC. La maggior parte dei giochi in cui compare sono di combattimento e includono Diana come personaggio giocabile, mentre in altri è un personaggio non giocante definito anche NPC. Al momento, comunque, pare sia in sviluppo un videogioco open-world in modalità giocatore singolo sviluppato da Monolith, nel quale la protagonista sarà proprio Wonder Woman. Il gioco è stato annunciato ai Game Awards del 2021 e ancora non si conosce una data di uscita ufficiale. 

Curiosità sul personaggio 

Sapete quanti anni ha Diana? In realtà non è molto semplice definirlo perché la sua età varia notevolmente nei fumetti. Inizialmente, è stata dichiarata un'età di 23 anni in Wonder Woman (Volume 4) #11, ma successivamente è emerso che è nata nell'antichità classica in Justice League: The Darkseid War Special #1. Più di recente, in Wonder Woman #787, Diana è stata ritratta mentre legge Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie durante la sua infanzia. Questo libro, pubblicato nel 1865, suggerisce un'età di circa 200 anni.

Wonder Woman ha anche un grande amore verso gli animali. Possiede un canguro domestico chiamato Jumpa e ha fatto amicizia con un Megalodonte chiamato Hookswift da bambina, che considerava come una sorella maggiore. Infine, notizia sconvolgente per molti, ma Diana non è figlia unica. Ha un gemello di nome Jason, figlio a lungo perduto della Regina Ippolita e di Zeus. Lei, tuttavia, è la più grande perché nata poco prima di suo fratello.

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