Chi sono He-man and the Masters of the Universe?

Dalle mitiche action figure ai minicomics fino ai film e alle serie Netflix: scopriamo insieme la storia di He-Man and the Masters of the Universe.

Autore: Domenico Bottalico ,

Masters of the Universe, noto anche come He-Man and The Masters of the Universe e abbreviato in MOTU, rappresenta senza dubbio uno dei franchise più amati degli anni 80. La serie animata e la linea di action figures omonime hanno popolato le giornate di milioni di ragazzi e ragazze di tutto incarnando, attraverso l'ambientazione heroic fantasy, un certo spirito avventuroso ricco d'azione e ironia a cui sono rimasti fedeli per i decenni successivi.

Rispetto alle serie animate dell'epoca, He-Man and The Masters of the Universe godeva infatti di una componente action decisamente più accentuata e di personaggi carismatici anche femminili (un aspetto rarissimo per l'epoca) mentre le robuste action figures, dal design estremamente azzeccato che univano elementi di fantasy e fantascienza, consentivano vere e proprie battaglie.

Al di là di tutte le considerazioni, è innegabile che a contribuire al fascino di He-Man and The Masters of the Universe sia stata la reinterpretazione di un tema classico: quello della doppia identità. Ogni ragazzo e ragazza cresciuto/a in Italia, tra la seconda metà degli anni 80 e i primissimi anni 90, ha alzato al cielo qualcosa che imitasse una spada gridando "Per il potere di Grayskull!" sognando così di trasformarsi dal goffo ed impacciato Adam al potente e valoroso He-Man. Un gesto semplice ma inequivocabile, divenuto iconico quanto l'asciugamano o il lenzuolo legato intorno al collo per trasformarsi in Superman.

He-Man and the Masters of the Universe: tutto il potere degli anni 80

Le origini dei Masters of the Universe

Star Wars rivoluzionò, alla fine degli anni 70, non solo il cinema ma anche il mercato dei giocattoli. Con una brillante intuizione, la Kenner si era assicurata la produzione della mastodontica linea di action figures da 3.5 pollici ispirata alle pellicole di George Lucas, eliminando la concorrenza che, titubante, aveva evitato di investire nella fantascienza eroica di Luke Skywalker e compagni. Mentre la Hasbro reagiva prontamente (rilanciando la sua classica linea G.I. Joe con nuove action figures da 3.5 pollici ricche di accessori), a rimanere nettamente indietro era stata la Mattel che, vedendo crollare le vendite di Big Jim, la sua linea principale di action figures maschili, tentò di seguire le orme dei suoi concorrenti producendo linee ispirate a Clash of Titans, Flash Gordon e Battlestar Galactica (anch'esse da 3.5 pollici).

I riscontri però furono assai modesti e Mattel decise di sviluppare autonomamente una propria linea di action figures, senza cioè prendere ispirazione da alcuna pellicola o serie televisiva ma basandosi su una ricerca condotta direttamente sul campo: cosa desideravano veramente i pre-adolescenti di fine anni 70 e inizio anni 80? La risposta si rivelò enigmatica: il potere, il controllo, in poche parole, la libertà da un adulto che dicesse loro cosa fare.

Dopo aver avviato una trattativa per la produzione di action figures ispirate a Conan Il Barbaro, il film con Arnold Schwarzenegger previsto per il 1982, Mattel si ritirò dalla competizione (venendo poi anche citata in giudizio per "plagio" tra Conan e He-Man) quando fu confermato che il film sarebbe stato vietato ai minori. Successivamente, un gruppo composto da designer ed esperti di marketing, partendo da questo concetto fondamentale, iniziò a sviluppare diversi concept e temi, tra i quali uno dei più apprezzati risultò essere l'heroic fantasy.

In parallelo a questa vera e propria indagine di mercato, il designer Roger Sweet, ispirato proprio dal Conan di Robert E. Howard e dalla sua stessa passione per il body-building, sviluppò tre prototipi di action figures radicalmente diverse da quelle presenti sul mercato all'epoca. Modificando alcuni Big Jim con la creta, Sweet creò figures da 5.5 pollici con muscoli scolpiti, espressioni agguerrite (Sweet non tollerava lo sguardo vacuo di quelle di Star Wars) e in pose da combattimento.

Si tratta di Bullet Head, un'action figure che traeva ispirazione da Boba Fett, completo di elmetto; Tank Head, un'action figure con un elmetto a forma di carro armato e un fucile; e infine un barbaro con ascia e mantello di pelliccia chiamato He-Man, il cui nome si ispirava ai corsi di body-building per corrispondenza del culturista italo-americano Charles Atlas (pseudonimo di Angelo Siciliano).

La paternità di He-Man e dei Dominatori dell'Universo, tuttavia, non è così semplice. L'intuizione di Sweet fu rimaneggiata anche dal talentuoso Mark Taylor, che oggi definiremmo un concept artist con uno stile molto vicino a quello di Frank Frazetta. Taylor, appassionato del Prince Valiant di Hal Foster e dello stesso Frazetta, unì all'intuizione di Sweet l'estetica di un personaggio che aveva creato da adolescente chiamato Torak.

Sempre Taylor realizzò il design di tutti e 8 i personaggi delle prime due ondate di action figures. Ad He-Man venne associata una nemesi, Skeletor, il cui nome originale era D-Man, ovvero Demon Man. Taylor si ispirò per il suo design a un episodio realmente accadutogli durante una visita alla casa dell'orrore del parco divertimenti Pike Amusement Park. Taylor, infatti, era convinto di aver visto un vero cadavere all'interno dell'attrazione, rimanendo molto impressionato. Solo dopo molti anni si scoprì che effettivamente si trattava di un vero cadavere, appartenente a un tale fuorilegge di nome Elmer McCurdy, il cui corpo mummificato aveva attraversato tutti gli Stati Uniti in vari carnival e parchi divertimento.

Completavano le wave: Man-At-Arms, Beast Man (il cui design fu modificato in corsa per non apparire troppo simile a quello di Chewbacca), Teela, Mer-Man, Stratos e Zodac. Alle action figures venne poi associato il mastodontico playset di Castello di Grayskull. Si trattava di un vero e proprio castello diviso in due sezioni, che una volta richiuse diventava trasportabile per consentire il gioco ovunque; tuttavia, la prima versione del castello non fu realizzata in scala, impedendo alle action figures di passare dalla porta principale. Inoltre, il prototipo fu scartato anche per un design considerato troppo longilineo e realistico.

L'ispirazione per il playset del Castello di Grayskull proveniva dal playset del celebre film di guerra I Cannoni di Navarone. Un'altra particolarità di questo mastodontico playset per l'epoca era il fatto che fosse completamente dipinto a mano con bombolette spray in fabbrica, rendendo ogni singolo castello leggermente diverso dagli altri.

A queste prime wave appartenevano anche due veicoli: il Battle Ram e il Wind Raider. Successivamente, si aggiunse anche la peculiare cavalcatura di He-Man, la tigre corazzata chiamata Battle-Cat.

Mentre i veicoli furono progettati da Ted Meyer, il responsabile dei prototipi per tutte le action figures fu Tony Guerrero, a cui si deve anche la realizzazione di Battle-Cat. Per il lancio della linea, era necessario introdurre un terzo veicolo, ma il budget era praticamente esaurito. Paul Cleveland, uno dei responsabili del marketing e dello sviluppo, cercò nel catalogo di Big Jim e trovò la tigre di un set safari. Il problema era che il felino era in scala per le action figures di Big Jim (da circa 10 pollici). Guerrero inizialmente ridipinse la tigre di verde e poi, sottolineando come, in proporzione, la tigre avesse le dimensioni di un cavallo per le action figures da 5.5 pollici, stimolò l'immaginazione di Cleveland, che propose di metterle una sella. Il resto, come si suol dire, è storia.

Infine, il caratteristico artwork dei packaging per tutte le action figures fu affidato a un altro talentuoso artista di ispirazione frazettiana: Rudy Obrero. Obrero creò alcuni dipinti ad olio evocativi, che vennero successivamente adattati per i diversi packaging.

Per la presentazione della linea ai vertici Mattel mancava qualcosa. Con la Kenner, principale concorrente grazie a Star Wars, non ci sarebbe potuti presentare solo con il nome He-Man. Il primo nome assegnato alla linea fu Lords of Power. Tuttavia, Glenn Hastings, presidente delle operazioni nazionali di Mattel, riteneva il nome troppo "religioso" e propose di cambiarlo in Masters of the Universe (che sarebbe diventato in italiano I Dominatori dell'Universo). Questa proposta non trovò il favore del gruppo creativo dietro l'ideazione della linea, ma alla fine divenne il nome ufficiale.

I personaggi principali e la complessa mitologia dei MOTU

Il fulcro della mitologia di He-Man and The Masters of the Universe è il conflitto tra He-Man e Skeletor. Al centro di questa contesa si trovano l'accesso ai segreti del Castello di Greyskull e il dominio su Eternia. Nonostante la sua apparente semplicità, la mitologia dei MOTU è molto stratificata a causa delle diverse revisioni attuate nei minicomics passando per i fumetti e ovviamente per le serie animate. Ci sono stati anche rimaneggiamenti volti a rendere coerenti diverse versioni di personaggi e avvenimenti.

Preternia

Iniziamo dall'inizio, ovvero dal pianeta Eternia. Nell'universo narrativo dei MOTU esistono cinque dimensioni principali. Al centro si trova la Dimensione Eterna, dove risiede proprio Eternia, seguono la Dimensione Senzatempo, al cui interno si trova il pianeta Trolla. La terza è la Dimensione di Despondos, la più oscura e inospitale, dove risiede Etheria. Le ultime due sono la Dimensione Senzanome e la Dimensione Infinita.

Su Trolla, i sei arcimaghi catturarono lo Star Seed, una porzione dell'energia che creò l'universo, e la rinchiusero nel nucleo di Eternia con l'immortale gigante Procrustus come guardiano. Tuttavia, ritenendo che ciò non fosse sufficiente, forgiarono una spada, la Power Sword o Spada di He, che avrebbe conferito incredibili poteri al campione di Eternia. Non tutti gli arcimaghi, però, avevano intenzioni benevole, e infatti uno di loro, Gorpo, cercò di impossessarsi della spada, finendo per essere bandito nella Dimensione Senzanome e passando alla storia come Unnamed One.

Pur imprigionato, l'Unnamed One riuscì a estendere il suo dominio su Eternia grazie a una razza di uomini serpente creata combinando il DNA di diverse razze autoctone, guidata da Re Hiss. Nel tentativo di ristabilire l'equilibrio fra bene e male, gli arcimaghi istituirono il Corpo dei Cosmic Enforcers (di cui molti anni dopo avrebbe fatto parte Zodac) e inviarono uno di loro, Light Hope, su Etheria affinché costruisse un faro di speranza, ovvero il Crystal Castle. Light Hope ebbe anche una visione: la nascita di due gemelli che avrebbero salvato l'universo.

Intanto, dal pianeta Horde, Horde Prime e Hordak avevano iniziato l'invasione di Eternia grazie al loro tecno-virus, introducendo la tecnologia sul pianeta accanto alla magia. A soccombere al virus fu anche il campione scelto dagli arcimaghi, Gray Ro, che venne soccorso dal saggio Eldor. Non solo Eldor lo curò, ma lo addestrò alle arti magiche, permettendogli così di brandire la Spada di He. Gray Ro assunse il titolo di He-Ro, guidando la resistenza contro l'Evil Horde e gli Snakemen al fianco di Re Grayskull.

A questo punto, il continente principale di Eternia venne diviso in tre zone di influenza, contrassegnate da tre diversi bastioni: la Grayskull Tower, la Central Tower (che permetteva grazie ai portali al suo interno di viaggiare fra le dimensioni) e la Viper Tower. La pace, seppur precaria, fu siglata con la promessa da parte del Concilio degli Anziani, i maghi alleati di Grayskull, di non avere eredi.

A rompere la tregua fu però Nikolas Powers, che ebbe una figlia, scatenando l'ira di Re Hiss, il quale risvegliò il dio Serpos. Solo con lo sforzo congiunto di tutti gli Anziani, Serpos venne fermato e pietrificato, diventando la Montagna del Serpente. Macchiatosi di tradimento, Nikolas venne marchiato come Faceless One e costretto a divenire il custode nel regno di Zalesia di due potenti artefatti oscuri: la Ram Stone e l'Havoc Staff.

He-Ro, mosso a compassione, si lasciò convincere da Nikolas a inviare sua figlia nel futuro per evitare ritorsioni. La bambina, Evelyn, fu teletrasportata nel futuro tramite la Central Tower, venendo allevata nella città sotterranea di Tundaria, sede di una potente congrega di streghe dichiarata fuorilegge da Re Miro (padre di Re Randor, futuro padre di Adam). La bambina, una volta cresciuta, avrebbe preso il nome di Evil-Lyn, schierandosi al fianco di Skeletor.

Approfittando del rinnovato clima di tensione, Hordak sferrò un nuovo attacco cercando di spaccare letteralmente in due il pianeta per impossessarsi dello Star Seed. Solo la forza del gigante Procrustus riuscì a tenere insieme il pianeta, che fu comunque diviso in due emisferi, uno oscuro e l'altro luminoso. Nella battaglia, He-Ro fu colpito mortalmente e affidò la Power Sword a Re Grayskull, mentre Eldor fece collassare le tre torri. Grayskull iniziò quindi la costruzione di un maniero che contenesse le spoglie dell'eroe e la spada, il quale fu ultimato poco prima dell'ultimo assalto di Hordak e della sua orda. Questo attacco fu respinto da Grayskull, a costo della sua stessa vita.

Hordak e i suoi furono banditi nella Dimensione di Despondos, mentre Grayskull infuse il suo spirito nella spada, suggerendo di dividerla in due parti. Sarebbe toccato a sua moglie, Veena, diventare custode del castello e mentore della sacerdotessa Sharella, a cui fu dato il compito di addestrare e guidare i futuri campioni di Eternia.

La Dea e Oo-Larr, Keldor e la Nascita di Skeletor

Divenuta ben presto venerata come una divinità benevola, Sharella assunse il ruolo di Dea per le genti libere di Eternia. Sotto la sua guida servirono come campioni, dopo Re Grayskull, Vikor (il nome del primo concept di He-Man) e successivamente Wun-Dar (il nome di una figura promozionale realizzata in pochissimi esemplari nel 1981). Quando He-Ra, nata dall'unione del figlio di He-Ro e della figlia di Re Grayskull, respinse un nuovo assalto di Re Hiss, fu necessario individuare un'altra figura che proteggesse Castle Grayskull. La scelta cadde sulla fattucchiera Kuduk Ungol, che prese il titolo di Sorceress. Il suo aspetto è legato alla sua devozione verso il dio falco Zoar.

Intanto Re Miro, sovrano delle genti libere di Eternia, ebbe due figli. Il primogenito fu Keldor, nato da una donna della tribù dei Gar dalla tipica pelle blu, e il secondo fu Randor, nato dalla sua regina. Durante il suo regno, Re Miro dovette affrontare una ribellione dei guerrieri dell'emisfero oscuro guidati dal Conte Marzo, che culminò con il suo esilio nella dimensione di Despondos e l'elezione di un nuovo sovrano, un evento macchiato dalla tragedia.

Il popolo, infatti, non voleva Keldor come re a causa del colore della sua pelle blu. In circostanze poco chiare, il primogenito fu accusato di aver ucciso la regina madre, nonché madre di Randor, e venne esiliato. Giurando vendetta contro le genti libere, vagò per tutto il continente fino a giungere al Tempio di Hordak. Lì, sotto la guida attenta dello spirito dello stesso Hordak, apprese tutti i segreti delle arti oscure, divenendone suo discepolo e servitore.

La prima missione di Keldor fu recuperare l'Havoc Staff dal tempio del Faceless One, che, dopo una visione premonitrice, gli concesse il possesso del potente artefatto. La visione riguardava il figlio di Keldor e di sua figlia, Evelyn. I due ebbero effettivamente un figlio, che fu spedito nel futuro, così come fatto millenni prima con sua figlia.

Intanto Keldor aveva radunato un'armata per assediare il fratello, ma il suo piano fallì miseramente. Vittima di un suo stesso incantesimo, il viso di Keldor iniziò a liquefarsi e solo grazie all'intercessione di Evil-Lyn, Hordak salvò il suo discepolo facendolo unire con Demo-Man (il nome del primo concept di Skeletor), un potente demone della dimensione di Despondos. Nacque così Skeletor.

Hordak in cambio chiese a Skeletor di liberarlo dalla sua prigione immateriale, ma il nuovo signore oscuro di Eternia aveva altri piani. Per fortuna, Sorceress eresse una Barriera Mistica che separò i due emisferi del pianeta, garantendo un periodo di relativa pace.

Le origini di Skeletor, che quindi è di fatto lo zio di Adam, sono diverse nei primi minicomics in cui viene descritto come un demone proveniente dal pianeta/dimensione Infinita che cerca di impossessarsi della Power Sword per accedere ai segreti di Castle Grayskull e aprire un portale verso il suo pianeta/dimensione natale e conquistare Eternia. In questi minicomics, inoltre, proprio la Power Sword cambia spesso proprietario, passando da He-Man a Skeletor in più di un'occasione.

L'arrivo di Adam e He-Man

In questo periodo di pace, una distorsione spazio-temporale porta su Eternia la nave dell'esploratrice terrestre Marlena Glenn. Dopo essersi ristabilita dalle ferite subite nello schianto, Marlena si innamorò di Re Randor, dando alla luce due gemelli: Adam e Adora.

Intanto Skeletor continuava a tramare nell'ombra. Approfittando di un attimo di debolezza della nuova Sorceress (Teela Na), rimasta incinta di un misterioso guerriero, il signore del male di Eternia aveva provato a clonarla, strappandole la bambina con l'intenzione di far crescere una Sorceress votata all'oscurità. Il piano fallì, ma Sorceress decise di affidare la neonata al fido Duncan, alias Man-At-Arms.

La bambina si chiamava Teela, e più volte, anche se mai confermato, si allude al fatto che Duncan sia anche il padre biologico di Teela e quindi Sorceress sia sua madre. Questo espediente cerca di compensare le prime apparizioni della Dea nei minicomics (uguale a Teela) e la corazza a forma di serpente della figure. Inoltre, nel primissimo minicomics, la Dea appare con la pelle verde, ma solo ed esclusivamente lì, dove, fra l'altro, la si vede scegliere un nuovo He-Man ovvero il selvaggio Oo-Larr.

Il nuovo He-Man riesce a riunire la Power Sword affrontando Skeletor in diverse battaglie che culminano con la nuova divisione della spada. Nella dimensione di Despondos, intanto, Hordak dove aver ripreso le forze ed esteso il suo dominio sul pianeta Etheria ordina che i due gemelli di Re Randor vengano rapiti. Adam viene salvato, mentre Adora è perduta. Solo dopo molti anni, nel film The Secret of the Sword, verrà svelato il suo fato, dando il via allo spin-off animato She-Ra: Princess of Power.

Dal rapimento passano 16 anni e la Barriera Mistica ormai ha perso tutta la sua forza. Le scorribande di Skeletor sono sempre più audaci e Sorceress non può far altro che nominare un nuovo campione, attirando a Castle Grayskull il giovane e impacciato erede al trono, Adam che, riluttante, accetta il compito di riunire le due metà della spada e affrontare Skeletor e successivamente il redivivo Re Hiss e Hordak. Al suo fianco ci saranno Teela, Man-At-Arms, la timida tigre Cringer che si trasforma in Battle-Cat grazie al potere della spada e Orko, un apprendista mago proveniente da Trolla.

È bene ricordare come nella serie animata classica non si faccia mai riferimento alle due metà della spada. La Power Sword viene consegnata ad Adam direttamente da Sorceress, l'idea della spada divisa invece è ripresa nella serie reboot del 2002 che recupera il canone dei minicomics originali.

Le action figures

La serie originale (1981-1987)

Il lancio della linea originale di action figures di He-Man and The Masters of the Universe avvenne nel 1981 e fino al 1987 vennero prodotte 70 action figures (24 personaggi in tutto), 12 veicoli, 6 playset e 10 accessori. L'Italia fu uno degli ultimi paesi in cui venne dismessa la commercializzazione delle figures che furono proposte fino alla fine del 1988, al netto ovviamente delle scorte nei magazzini dei distributori italiani. Le figures venivano prodotte a Taiwan e in Malesia, con fabbriche anche negli Stati Uniti, Messico, Spagna, India, Argentina, Brasile, Venezuela e Giappone. Questo portò a una proliferazione di bootleg e "plasticoni" così come i collezionisti di giocattoli vintage definisco le "imitazioni".

Al lancio della linea nel 1981/1982, le proiezioni di vendita della Mattel erano pari a circa 13 milioni di dollari. Alla fine dell'anno fiscale, il guadagno fu di 38 milioni: un successo senza precedenti. Ma i guadagni si moltiplicarono esponenzialmente: 80 milioni nel 1983, 111 milioni nel 1984, 250 milioni nel 1985, 400 milioni nel 1986. Se i guadagni furono stratosferici, la flessione fu vertiginosa: nel 1987 la linea guadagnò appena 7 milioni di dollari, gettando nel panico la Mattel.

La leggenda vuole che il brusco calo, oltre a motivazioni prettamente fisiologiche, fosse dovuto anche all'esaurimento degli He-Man e Skeletor originali, rimpiazzati da versioni riviste e aggiornate, molto richiesti per iniziare le collezioni ma diventati introvabili in un certo momento.

Le ultime action figures prodotte per quella che è passata alla storia come la "serie originale" sono 5 figures dal film live action: i personaggi originali Blade, Saurod e Gwildor (con il minicomics intitolato The Cosmic Key). Solo per il mercato europeo invece arriveranno i Laser Power He-Man e Skeletor che dovevano ricordare nel design vagamente le loro controparti cinematografiche.

Con il flop del film, Mattel provò a giocare un'ultima carta con la linea The Powers of Grayskull: dopo aver introdotto gli Snake Men, nuovi antagonisti provenienti dal passato di Eternia, l'obbiettivo era quello di creare una sorta di linea parallela di eroi ancestrali che avrebbero esplorato la così detta Preternia. Il progetto venne immediatamente cassato e vennero realizzate solo 3 figures (Turbodactyl, Bionatops, Tyrantisaurus Rex) a cui si aggiunsero due dei MOTU più rari di sempre, realizzati in Argentina e commercializzati solo in Italia, ovvero i giganti Tytus e Megator (misuravano 13 pollici), ancora oggi molto ambiti fra i collezionisti.

She-ra e le fashion action dolls

Con la nascita dello spin-off She-Ra Princess of Power, Mattel varò ovviamente una linea di action figures parallele a quella classica. Fra il 1985 e il 1987 vennero prodotte in totale 22 figures (12 soggetti in tutto), due playsets e 16 accessori (abbigliamento). La particolarità della linea di She-ra è che venne commercializzata come linea di action fashion dolls, che tradotto significava una maggior cura per abiti e accessori e soprattutto la presenza dei lunghi capelli pettinabili (cosa che le figures femminili della linea classica non avevano).

Per le figure di She-Ra fu usato come prototipo ovviamente quello di Teela e Evil-Lyn, le uniche figure femminili della serie classica. Una piccola curiosità riguarda l'assortimento: nella linea, infatti, trovano posto solo le villain Catra e Entrapta, mentre Hordak e i membri della sua Evil Horde (gli antagonisti principali della serie animata) vennero presentati nella linea classica. A differenza di quanto accaduto con la linea classica, non fu realizzata una figura di Adora, ovvero l'alter ego di She-ra.

Con il reboot Netflix della serie animata, è stata varata anche una linea ispirata al nuovo character design, così come visto a partire dal 2019.

The New Adventures of He-Man (1989)

Con la nuova serie animata The New Adventures of He-Man del 1989, vennero rilanciate anche le action figures, ma il drastico cambio di ambientazione non giovò alle vendite delle figure anzi, accadde l'esatto opposto. La Mattel, cercando di avvicinarsi ad altre linee in voga in quel momento, rese le figure più longilinee, snodabili e dotate di meccanismi per azioni di vario tipo.

Il risultato non venne ben accolto dai fan, sia per il design che per la fragilità delle figure stesse, famose per non essere adatte alle lunghe battaglie tipiche dei MOTU e per la mancanza di robustezza delle versioni precedenti. Da notare che con la figure di He-Man non c'era il classico minicomics, ma un'audiocassetta con due avventure originali, che è possibile riascoltare su YouTube sia sul lato A che sul lato B.

Commemorative Series, Minis, Giants, The Super7 Series

Il primo revival delle figures di He-Man and The Masters of the Universe è del 2000 con la Commemorative Series. Si tratta di una riedizione in edizione limitata identica all'originale delle prime 10 figures commercializzate negli anni 80, la cui unica differenza è il packaging commemorativo. La linea classica (5.5 pollici con 5/6 punti di articolazione) è protagonista anche della The Super7 Series, una riedizione estremamente fedele, anche nel packaging, della serie classica. Le serie Minis e Giants ripropongono invece i personaggi in versione deformed da 2 pollici e gigante da 12 pollici.

Classics, Club Grayskull e Origins

La serie Classics ripropone i personaggi in una scala da 7 pollici, con svariati punti di articolazione e diversi accessori come teste e mani intercambiabili oltre alle armi. La linea include anche personaggi che non avevano mai avuto una figure, attingendo da tutte le serie animate classiche e dal film live action. Il packaging è una versione riveduta di quello classico.

Dopo Classics, è stata introdotta la serie Club Grayskull, incentrata sulla rappresentazione più fedele possibile dei personaggi rispetto al design originale delle serie animate.

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He-Man di Masters of the Universe Club Grayskull si ispira ai cartoni animati originali degli anni '80 ma con una moderna posabilità. È in scala di 5,5 pollici e ha 16 articolazioni mobili.

La serie Origins, invece, è la più recente incarnazione che cerca di catturare lo spirito delle figure originali da 5.5 pollici ma con un design più moderno e nuovi punti di articolazione per una maggiore posabilità.

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Fiero e corazzato per il combattimento, He-Man è tornato a proteggere Eternia! Il personaggio viene fornito con un mini fumetto di MOTU in un packaging dallo stile classico: imperdibile per gli appassionati di MOTU!

Modern Series o 200x Series

Con il reboot della serie animata del 2002, vengono anche rilanciate anche le action figures ribattezzate Modern Series o 200x Series. Il design di queste figure venne completamente rimaneggiato dal gruppo di designer noto come The Four Horsemen. La linea prese ispirazione dalla serie classica con figures massicce e dalla limitata posabilità ma il design era ovviamente quello più aggressivo della serie animata ispirata da una certa estetica anime.

Masterverse

Con il lancio di Masters of the Universe: Revelation su Netflix, Mattel ha iniziato a proporre una nuova serie di action figures denominata Masterverse. Queste nuove figure sono caratterizzate da un elevato numero di punti di articolazione, offrendo così una posabilità estremamente flessibile. La serie Masterverse è stata sviluppata per accompagnare la nuova iterazione dell'universo dei Masters of the Universe, portando un approccio moderno e dettagliato alle figure dei personaggi più amati.

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Masterverse è una nuova entusiasmante linea di action figure Masters of the Universe e al suo primo lancio celebra l'uscita dell'avvincente e rinnovata serie animata di Netflix Masters of the Universe: Revelation! Questo assortimento Masterverse include He-Man, Skeletor, Evil-Lyn, Beast Man e molti altri eroi e cattivi, tutti con design estremamente dettagliato. I personaggi dispongono di almeno 30 punti di articolazione per realizzare pose estreme e sono dotati di accessori.

I minicomics e i fumetti dei Masters of the Universe

L'idea di allegare un minicomics, un fumetto tascabile, insieme a ciascuna action figure al momento del lancio della linea fu una mossa strategica. Come si poteva vendere una linea di giocattoli non supportata né da un film o da una serie TV né tantomeno da una serie animata? 

Fu Mark Ellis, vicepresident of sales di Mattel, ad avere in corsa l'idea che in ogni figure fosse allegato un fumetto che avrebbe fornito il contesto delle avventure di He-Man. È proprio in quelli che passeranno alla storia come minicomics (per il loro formato circa 4.25x5.5 cm).

I minicomics originali

I primi quattro minicomics, intitolati He-Man and the Power Sword, The King of Castle Grayskull, Battle in the Clouds e The Vengeance of Skeletor, sono fondamentali per la storia dei Masters of the Universe. I fumetti furono realizzati dallo sceneggiatore Donald F. Glut (leggendario sceneggiatore e scrittore esperto in adattamenti) e Alfredo Alcala (grande disegnatore e inchiostratore in forze alla DC per la quali realizzò anche Swamp Thing, House of Mystery e House of Secrets). Lo stile di questi minicomics è fortemente pittorico: si tratta di vere e proprie illustrazioni a cui vengono sottoposte lunghe didascalie dal gusto volutamente pre-Golden Age. 

L'ispirazione dietro questi 4 piccoli gioielli è ancora una volta Robert E. Howard, il creatore di Conan. Eternia è un continente/pianeta devastato da un guerra che ha spazzato via una avanzatissima civiltà di cui sono sopravvissuti solo scampoli di una incredibile tecnologia. He-Man lascia la sua tribù intenzionato a scacciare misteriose forze del male dal mistico Castello di Grayskull. Dopo aver incontrato l'altrettanto misteriosa Sorceress, He-Man ottiene poteri e armi per combattere queste forze del male fra cui la leggendaria Power Sword.

Si tratta in realtà di una spada facente parte di una coppia che, riunita, fungerebbe da chiave per accedere ai segreti del castello e sulle cui tracce c'è il perfido Skeletor giunto su Eternia grazie ad una imprecisata distorsione temporale.

In queste prime avventure ci sono diversi dettagli che verranno successivamente modificati soprattutto nella serie animata. Quello più lampante è la totale assenza della doppia identità di He-Man, il look di Sorceress più vicino a quello della figure di Teela (l'armatura che ricorda un serpente) e soprattutto vengono sagacemente inseriti alcuni aspetti chiave della linea di figures come la Power Sword divisa (chi possedeva Skeletor e He-Man poteva effettivamente unire le loro spade) che si trasformava in chiave per il castello.

I minicomics DC

A partire dalla seconda ondata di personaggi (1982-83), la produzione dei minicomics passa a DC, con testi a cura di Gary Cohn e disegni di Mark Texeira. La continuity dei primi 4 minicomics viene sempre mantenuta, introducendo nuovi personaggi e alcune aggiunte significative, come Zoar (il dio-falco in cui si trasforma Sorceress). In particolare, viene introdotta l'interessante nozione che Teela sia la figlia segreta della maga, nonché figlia adottiva di Man-At-Arms (come descritto nel microfumetto intitolato The Tale of Teela).

La prima significativa e completa espansione della mitologia dei Masters of the Universe si verifica su DC Comics Presents #47 (data di copertina luglio 1982). In questo albo, Superman giunge su Eternia per sostenere He-Man nella sua lotta contro Skeletor. Questo numero apre le porte a una miniserie di tre numeri pubblicata nel 1983 (con testi di Paul Kupperberg e disegni di Curt Swan e George Tuska), nella quale vengono apportate importanti aggiunte alla mitologia e al roster dei personaggi, come la Famiglia Reale di Eternia, composta da Re Rodor e la Regina Marlena, di cui vengono anche rivelate le origini. Marlena è un'astronauta originaria della Terra, precipitata su Eternia e su cui ha deciso di rimanere.

È proprio in questa miniserie che si introduce il concetto di Adam come alter ego di He-Man, con un abito blu ispirato esteticamente ai lavori di Hal Foster. Anche Cringer diventa l'alter ego di Battle Cat, mentre alcuni personaggi subiscono modifiche: Zodac diventa una sorta di poliziotto cosmico, Stratos assume il ruolo di leader del suo pianeta Avion, e Sorceress, ancora in armatura a forma di serpente, risiede nella misteriosa Caverna del Potere, come già visto nei primissimi minicomics.

Questa miniserie arriverà anche in Italia, nel 1984, pubblicata su Superman 102 dalla Cenisio.

Con il debutto della serie animata, anche i minicomics si avvicinarono esteticamente e nelle trame a quanto proposto da Filmation, introducendo solo piccole digressioni sul passato dei personaggi che non potevano trovare spazio negli episodi. Tra gli autori figura anche Christy Marx, celebre per la creazione di un altro cult degli anni 80, ovvero Jem e le Holograms. Fra gli illustratori, spiccano i contributi di Stan Sakai, creatore di Usagi Yojimbo, per il lettering e soprattutto di Bruce Timm, successivamente famoso per il character design di Batman: The Animated Series.

I minicomics pubblicati tra il 1986 e il 1988 infine cercarono di introdurre alcuni dei personaggi e dei concetti del film live-action e nuovi antagonisti, i temibili Snake Men guidati da Re Hiss. Tra le firme di rilievo vi è quella di Steven Grant, noto soprattutto per i suoi lavori alla Marvel (Avengers, The Incredible Hulk, The Punisher).

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He-Man and the Masters of the Universe Minicomic Collection [Lingua Inglese]

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The toy juggernaut Masters of the Universe and its subsequent action figure lines featured memorable pack-in minicomics that aided in playtime for children across the world. This oversized hardcover collection features sixty-eight U.S. releases, including all minicomics from the '80s Masters of the Universe line, the '80s Princess of Power line, and the '80s and '90s He-Man line, plus an introduction to the minicomics in the current Masters of the Universe Classics toy line. Relive the illustrated adventures that fueled your imagination! Over 1000 pages of minicomics collected for the first time featuring interviews with the original comics creators!

Le altre pubblicazioni e le pubblicazioni italiane

Tra il 1986 e il 1988, la Marvel, sotto l'imprinting Star Comics, produsse una serie a fumetti bimestrale indirizza ai giovani lettori. La serie è durò solamente 13 numeri e passò quasi inosservata ma cercò, tra le altre cose, di introdurre personaggi originali come il Tenente Andra. Diversa sorte venne riservata dai fan al He-Man and the Masters of the Universe Magazine, rivista creata dal fan club ufficiale che presentava fumetti, disegni, giochi e rubriche a tema. Di particolare rilievo sono i poster realizzati da Earl Norem, ancora oggi molto ricercati tra i fan.

Una curiosità affascinante legata a questo magazine riguarda la primavera del 1986, quando venne indetto un concorso che chiedeva ai fan di creare un nuovo personaggio. Il vincitore fu Nathan Bitner con il suo personaggio Fearless Photog. Questo personaggio non vide mai la luce almeno fino al 2012, quando Mattel lo inserì nella linea linea Masters of the Universe Classics.

Tra il 1985 e il 1989, venne anche pubblicata una striscia giornaliera per i quotidiani americani, scritta da Chris Weber, che ottenne successo anche in Brasile, India, Grecia ed ex-Jugoslavia. Nel 2017, la Dark Horse ha raccolto 1639 delle 1674 strisce totali in un volume cartonato intitolato Masters of the Universe: The Newspaper Comic Strips.

Tra il 1983 e il 1990, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo, emerse una ricca produzione di riviste e storie a fumetti dedicate all'universo dei Masters of the Universe. Uno dei più completi fu sicuramente l'inglese By The Power Of Grayskull… Masters Of The Universe Comic Magazine (72 numeri, pubblicati quindicinalmente tra il 1986 e il 1988) edito da Brian Clarke. Con racconti e storie a fumetti, questa pubblicazione espansive notevolmente la mitologia e il background di diversi personaggi.

Molto attiva fu la produzione in Germania. Prima con un magazine edito da Interpart/Condor (18 numeri tra il 1984 e il 1987) e successivamente dalla Ehapa (21 numeri tra il 1987 e il 1989). Il materiale prodotto in Inghilterra e Germania giunse poi anche in Italia grazie a Editrice Edigamma e Domus. Inizialmente ci fu un tentativo di creare una vera e propria testata a fumetti, seguita poi dai magazine Più e Masters of the Universe e il Team dell'Avventura (edito da Mondadori, che all'epoca regalava la musicassetta "He-Man e il Labirinto" con un'audio avventura che può essere ascoltata su YouTube). Quest'ultima rivista confluirà nel magazine Magic Boy, edito dalla stessa Mattel, il quale offriva diversi gadget a tema ad ogni uscita, soprattutto articoli di cartoleria.

La serie animata classica

L'idea dei minicomics si rivelò geniale ma limitata. Uno dei più importanti rivenditori, il colosso Toys'R'Us, fece notare come i fumetti fossero poco accessibili ai maschietti che non sapevano ancora leggere. Mark Ellis, vicepresidente delle vendite di Mattel, ebbe quindi un'altra intuizione vincente: promise due speciali animati televisivi, ognuno della durata di un'ora.

Fu evidente fin da subito che l'unico studio a cui Mattel poteva rivolgersi era la Filmation di Lou Scheimer, la quale nel 1981 aveva prodotto Blackstar, una serie di ambientazione heroic fantasy con premesse molto simili a He-Man and The Masters of the Universe. Scheimer accolse positivamente la richiesta di Mattel e di contro, dopo un netto rifiuto di ABC di mandare in onda i due speciali, propose di dirottare lo stesso budget per la creazione di una serie completa che andasse non nella fascia usuale per le serie animate, quella del sabato mattina, ma direttamente in syndication. Per farlo però bisognava creare abbastanza episodi per coprire 5 giorni della settimana per almeno 13 settimane. Furono realizzati in totale 130 episodi divisi in due stagioni andate in onda fra il settembre 1983 e il dicembre 1984.

Con la scelta di andare direttamente in syndication (fu la prima serie animata a farlo sfruttando anche l'abolizione della legge che vietava di creare serie animate per bambini che servissero per sponsorizzare prodotti originali), Mattel, di fatto, non incassava direttamente dalle trasmissioni, ma otteneva accesso a tutti gli spazi pubblicitari disponibili. Questo significava una diffusione più ampia sul territorio sia in termini geografici che temporali, permettendo una penetrazione più efficace dal punto di vista commerciale alimentando così le vendite delle action figures attraverso una presenza costante e pervasiva nei palinsesti televisivi. 

La leggenda narra che Scheimer fece questa proposta a Mattel anche perché aveva intuito che l'epicentro dell'industria dell'animazione stava per spostarsi in Oriente. Con He-Man and The Masters of the Universe, la Filmation effettivamente entrò nella fase conclusiva del suo ricchissimo ciclo vitale, realizzando successivamente lo spin-off She-Ra, The Original Ghostbusters, e Bravestarr.

Lo sviluppo di He-Man and The Masters of the Universe

Il primo passo per la realizzazione della serie animata fu la compilazione, nel dicembre del 1982, di quello che nel gergo dell'industria viene definito Bibbia. Si tratta di un documento in cui vengono delineati tutti i dettagli e le peculiarità delle ambientazioni e dei personaggi, insieme alle loro caratteristiche distintive. A realizzare questa Bibbia fu Michael Halperin, che sostanzialmente prese quanto già sviluppato nei vari minicomics e accennato nella miniserie a fumetti DC, rimaneggiandolo per la creazione di una serie animata coerente. Una operazione che partiva dalla geografia del pianeta Eternia fino al background dei singoli personaggi. Un estratto di questo documento è stato reso disponibile per la lettura.

Il secondo passo fu quello di rivedere l'estetica pittorica e frazettiana dei minicomics che accompagnavano le figures orientandosi verso qualcosa di più adatto ai bambini. Il compito di ridefinire il character design della serie fu affidato a un gruppo di esperti professionisti, tra cui Herbert A. Hazelton, Diane A. Kenner e Carol Lundberg.

Infine, per la realizzazione della serie, la Filmation utilizzò la tecnica del rotoscopio, una delle tecniche di cui lo studio era un maestro indiscusso. In questa tecnica, in modo molto semplificato, veniva registrato inizialmente un filmato in bianco e nero con attori in carne ed ossa, le cui movenze venivano successivamente tracciate per ottenere fotogrammi riutilizzabili "all'infinito". Un esempio chiaro di questa tecnica è rappresentato dalla corsa: He-Man entra correndo da un lato dello schermo ed esce dall'altro, con il solo cambiamento del fondale.

He-Man and The Masters of the Universe: una serie di rottura

Così come i giocattoli anche la serie animata di He-Man and The Masters of the Universe fu un successo straordinario: nel 1984 era in programmazione su oltre 120 canali negli Stati Uniti e in oltre 30 paesi nel mondo. Questo successo è ancora più impressionante se si considerano le limitate risorse tecniche ed economiche con cui furono realizzati i 130 episodi e per il valore innovativo che la serie rappresentò ancor prima del suo debutto.

Fu la prima serie animata a avere come protagonista un personaggio maschile muscoloso e, soprattutto, a presentare vere sequenze d'azione, pur estremamente coreografate. Questo attirò l'attenzione e suscitò polemiche, soprattutto da parte di Peggy Charren e della sua Action for Children's Television, un'associazione nata per proteggere i giovani telespettatori. Charren spingeva per un pesante editing della serie, ma perse la battaglia ottenendo solo l'inserimento delle brevissime "morali" alla fine degli episodi. Si trattava di brevi scenette con consigli pratici sulla vita di tutti i giorni, spesso completamente sconnessi dalle trame degli episodi.

La serie fu anche pionieristica nel nominare come produttrice una donna, la leggendaria Gwen Wetzler, che attivamente promosse il ruolo delle donne all'interno della produzione della serie. Attorno a He-Man and The Masters of the Universe si riunì anche un gruppo di sceneggiatori che sarebbero poi diventati pilastri dell'animazione per i decenni successivi. Tra i nomi che contribuirono alle sceneggiature vi erano J. Michael Straczynski (Babylon 5), Paul Dini e Brynne Stephens (Batman: The Animated Series), Larry DiTillio (Transformers: Beast Wars), David Wise (Teenage Mutant Ninja Turtles, The Real Ghostbusters) e D. C. Fontana (Star Trek).

La serie apportò significative modifiche alla mitologia presentata nei minicomics, la quale di per sé non era particolarmente lineare, introducendo nuovi personaggi e nuove connessioni inedite. Naturalmente, il tono inizialmente ispirato a Robert E. Howard venne riassorbito, prendendo come riferimento il Flash Gordon di Alex Raymond e una certa vena di fantascienza degli anni 70, che spaziava da Jack Kirby a Druillet e Moebius.

In questo contesto, la serie animata assunse toni più avventurosi e meno immanenti. Sparirono i riferimenti a guerre cosmiche devastanti, e tutto venne riassorbito nella più classica lotta fra bene e male, incarnati da He-Man e Skeletor.

L'antagonista principale, Skeletor, subì una trasformazione significativa passando da una figura mistica e luciferina a una tragicomica. Pur rimanendo sempre temibile, si trovò circondato da alleati spesso tonti ed incompetenti. Il merito di questa trasformazione va al doppiatore Alan Oppenheimer, che con la sua voce iconica e la sua risata memorabile rese credibile lo Skeletor animato. Questo personaggio divenne poi un modello per molti villain animati successivi.

A completare il cast vocale, in realtà, non c'erano molti attori. Linda Gary doppiava tutti i personaggi femminili, mentre Lou Scheimer e sua figlia Erika si occupavano praticamente del resto del cast.

John Erwin era invece la voce di Adam/He-Man. Prendendo ispirazione dal Superman doppiato da Bud Collyer, Erwin offrì un'interpretazione iconica della trasformazione del protagonista, passando da un registro adolescenziale a uno caldo e potente. La sua performance è notevole anche perché Erwin non è mai apparso in pubblico: estremamente timido e riservato, non ha mai risposto agli inviti delle varie convention e fan-fest.

Come finisce He-Man and The Masters of the Universe?

He-Man and The Masters of the Universe non termina nel 1985, anzi, non ha un vero e proprio finale. Con lo spin-off She-Ra: Princess of Power già pronto per il lancio e gli antagonisti della nuova serie già introdotti nella linea di action figures, alcuni personaggi, tra cui He-Man e Skeletor, continueranno ad apparire regolarmente nella serie addirittura fino al terz'ultimo episodio dello spin-off.

Quello che risulta particolarmente interessante è che la serie animata classica non ha una conclusione definitiva, lasciando aperte le trame e permettendo ai personaggi di continuare le loro avventure in altri contesti narrativi.

L'ultimo episodio, il 130 intitolato The Cold Zone, è effettivamente un episodio normale che segue la struttura degli episodi autoconclusivi della serie, con pochissima trama orizzontale. Tuttavia, per molti fan, il vero finale della serie è considerato il 110 episodio intitolato The Problem with Power, in cui Skeletor riesce a far credere ad He-Man di aver ucciso un innocente, portandolo a rinunciare alla Power Sword.

Adam ovviamente scopre l'inganno e, dopo aver recuperato la spada, si trasforma nuovamente in He-Man. Dopo aver sconfitto Skeletor e salvato Teela, che era caduta sua prigioniera, i due si avviano verso il tramonto. La scena finale e l'intensità della sceneggiatura, molto diversa dalle altre, rendono questo episodio come il "finale" perfetto per la serie, anche se, come già detto, la battaglia tra He-Man e Skeletor proseguirà in She-Ra: Princess of Power.

È importante far notare anche che l'episodio 110 è l'unico in cui viene mostrata la trasformazione da He-Man ad Adam, contribuendo a renderlo ancora più significativo per i fan.

He-Man e i dominatori dell'universo (1983)

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He-Man e i dominatori dell'universo (He-Man and the Masters of the Universe) è una serie televisiva di animazione statunitense prodotta nel 1983 dalla Filmation...

She-Ra, lo spin-off/sequel e il reboot Netflix

Il successo della linea di action figures di He-Man and the Masters of the Universe si misurò anche attraverso un dato di vendita sorprendente. La linea infatti superò anche la punta di diamante assoluta di Mattel: Barbie. Le indagini di mercato successivo svelarono un fatto ancora più curioso, soprattutto per l'epoca, a richiedere le action figures erano anche le bambine, e oltre il 20% dell'audience della serie animata era femminile.

Mattel allora intervenne prontamente sviluppando una linea di action figures parallela e una nuova serie animata spin-off intitolata She-Ra: Princess of Power. Creata sempra da Filmation, con una realizzazione tecnica forse leggermente superiore rispetto alla serie originale, She-Ra: Princess of Power aveva come protagonista Adora, la sorella gemella di Adam. Adora era stata rapita dal perfido Hordak e portata sul pianeta Etheria, gemello di Eternia. Dopo essere stata soggiogata dalla tecno-magia di Hordak, aveva guidato le sue truppe alla conquista del pianeta, risvegliandosi solo dopo l'incontro con He-Man.

È Sorceress a rivelare la sua vera identità di Adora, facendole dono della Sword of Protection con cui può trasformarsi in She-Ra guidando la resistenza contro Hordak e i suoi alleati.

Vennero prodotti 93 episodi suddivisi in due stagioni, e la scelta di Hordak come antagonista fu motivata dalla necessità di evitare la presenza di un'antagonista femminile diretta per Adora/She-Ra, al fine di evitare una potenziale diminuzione delle vendite delle action figures. Inoltre, Hordak era stato già introdotto nella serie originale e le sue action figures erano già in commercio.

Il character design di She-Ra: Princess of Power è di Charles Zembillas, un nome diventato leggendario nell'animazione di fine anni 80 e che avrebbe raggiunto la fama fra i videogiocatori curando i concept design di titoli come Crash Bandicoot, Jak and Daxter: The Precursor Legacy e Spyro the Dragon, tra gli altri.

Tra i doppiatori, Melendy Britt doppiò sia Adora/She-Ra che la villain Catra, mentre George DiCenzo diede voce a uno dei pochi personaggi maschili originali della serie, il fascinoso Bow, ma soprattutto all'antagonista Hordak.

She-Ra, la principessa del potere (1985)

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She-Ra, la sorella gemella di He-Man, sta guidando un gruppo di combattenti per la libertà conosciuti come la Grande Ribellione nella speranza di liberare il lo...

Nel 2008 Netflix realizza il reboot della serie ad opera di ND Stevenson. La nuova serie, intitolata She-Ra and the Princesses of Power (in italiano She-Ra e le principesse guerriere), durerà 5 stagioni per un totale di 52 episodi. È ispirata a serie come Steven Universe e Avatar introducendo temi LGBTQ+ ma anche il pregiudizio, l'isolazionismo, la colonizzazione e il genocidio. Esteticamente la serie prende ispirazione anche dall'animazione nipponica.

She-Ra e le principesse guerriere (2018)

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I film animati

Per collegare la serie animata originale e lo spin-off, come descritto poco sopra, Mattel e Filmation realizzarono un film di circa 90 minuti intitolato The Secret of the Sword. Uscito nei cinema americani il 22 marzo del 1985 e con un costo di produzione di 2 milioni di dollari, il film incassò circa 6.5 milioni di dollari. Tuttavia, il film ebbe una seconda vita: diviso in 5 episodi da 24 minuti l'uno, con l'aggiunta di alcune scene precedentemente tagliate nella versione cinematografica, è di fatto l'inizio della prima stagione di She-Ra: Princess of Power.

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Dopo aver vissuto incubi traumatici di un tempo ormai passato, la Maga convoca il principe Adam e Cringer al Castello di Grayskull per consegnare ad Adam una pr...

Il secondo film è invece He-Man and She-Ra - A Christmas Special e, seguendo la tradizione dell'animazione degli anni 70/80 e come suggerisce il titolo, è uno speciale originale a tema natalizio della durata di circa 40 minuti. Orko finisce sulla Terra durante il periodo natalizio e apprende da due piccoli abitanti del nostro pianeta tutto sulla festa più magica dell'anno. Naturalmente, i due finiscono per fare visita ad Eternia, finendo anche nelle mire di Skeletor e Hordak, che temono che lo spirito del Natale possa intralciare la loro missione. A difendere i due bambini assicurandone il ritorno a casa saranno ovviamente He-Man e She-Ra.

He-Man e She-Ra - Speciale Natale (1985)

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Le feste arrivano nei magici mondi di Eternia ed Etheria! Orko è sbarcato per errore sulla Terra durante le vacanze di Natale, e ha fatto amicizia con due bambi...

Masters of the Universe, il film live action

Quando, intorno al 1987, le vendite delle action figures iniziarono drammaticamente a calare, Mattel provò a risollevare le sorti della linea rivolgendosi al cinema e mettendo in sviluppo un film live-action ispirato alla serie animata. A produrre il film insieme alla stessa Mattel arrivò il Cannon Group, Inc., con i cugini Yoram Globus e Menahem Golan in veste di produttori esecutivi. Lo sviluppo della pellicola fu a dir poco difficoltoso e flagellato da problemi finanziari di ogni sorta.

Per la regia fu scelto Gary Goddard (che per Mattel aveva co-creato un altro franchise cult degli anni 80 ovvero Captain Power) il quale però desiderava realizzare un film dall'estetica raffinata e ispirato alla fantascienza di Jack Kirby e dei grandi maestri francesi degli anni 70 e che quindi si rifacesse solo marginalmente alle figures o alla serie animata. Per questo la sceneggiatura di David Odell fu più volte rimaneggiata, spingendo per un film dai contenuti molto edulcorati e kid-friendly, mentre gran parte del budget venne speso in fase di concept design. A questo lavorarono l'illustratore William Stout (Indiana Jones e i Predatori dell'Arca Perduta, il video musicale Thriller di Michael Jackson) e il leggendario Moebius, responsabile del look di He-Man, oltre alla costruzione di enormi ed intricati set e prop molto raffinati, e del makeup di Skeletor.

Per intepretare He-Man fu scelto Dolph Lundgren (sulla scia del successo di Rocky IV), mentre per Skeletor la scelta ricadde su Frank Langella. Il film, che arrivò in Italia solo nel 1990 con una distribuzione limitatissima, fu un flop totale di critica e pubblico.

Lontanissimo dalle atmosfere della serie animata, il film fu presentato come "lo Star Wars degli anni 80", ma si rivelò pedestre sia nella sceneggiatura che nel portare sul grande schermo i personaggi amati da milioni di piccoli fan. Se per motivi di budget era impossibile portare all'epoca sul grande schermo personaggi come Orko o Battle-Cat, la mancanza di alcuni momenti chiave (come la trasformazione di Adam in He-Man) e l'ambientazione terrestre del film scoraggiarono gli spettatori.

In tutto questo, le riprese del film vennero interrotte a poche settimane dalla conclusione ufficiale per mancanza di budget. Goddard, che intraprese poi una importante carriera a Broadway lasciando il cinema, riuscì a girare il finale del film, a sue spese, prima che i set venissero definitivamente smantellati. Alla fine, il film, costato 22 milioni di dollari, ne incassò solo 17 proprio mentre Cannon Group, Inc. entrava in una profonda crisi finanziaria.

I dominatori dell'universo (1987)

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The New Adventures of He-Man

Dopo il flop del film live-action e il tracollo delle figures, nel 1990 Mattel prova un approccio ancora più radicale rivoluzionando l'intera linea insieme al lancio di una nuova serie animata intitolata The New Adventures of He-Man. Come già avvenuto per le figures, questa nuova serie animata rappresenta un rilancio di ampio respiro.

Viene scartata l'ambientazione heroic fantasy originale che aveva caratterizzato gli anni 80 e, con l'approssimarsi della fine del decennio, viene scelta la fantascienza pura come nuova ambientazione. Sulla scia di un'altra linea di figures, che non vide però mai la luce, chiamata He-Man and the Masters of Space, He-Man viene trasportato nel futuro per diventare il campione del pianeta Primus, minacciato da Flogg e dai suoi mutanti del pianeta Denebria. Insieme ad He-Man, nel futuro, è giunto anche Skeletor che, ferito gravemente, ha aggiunto delle parti cibernetiche al suo corpo per sopravvivere e non ha perso tempo ad allearsi con Flogg per sconfiggere He-Man, il quale nel frattempo ha formato i Guardiani Galattici.

Così come le figures di questa nuova linea non ebbero successo, come descritto qualche paragrafo più sopra, anche la serie aniamta non ebbe un riscontro particolarmente significativo. Venne prodotta una sola stagione da 65 episodi con una trama orizzontale molto ben definita (una novità assoluta) che trovò ampi consensi soprattutto in Europa e in particolare in Francia e Italia. 

The New Adventures of He-Man non venne realizzata da Filmation ma da Jetlag Productions. Lo stile dell'animazione e l'estetica, insieme a regia e sceneggiature che abbandonarono il tono ironico e scanzonato della serie originale, sono fortemente influenzati dall'animazione nipponica, che in quegli anni stava lentamente ma inesorabilmente prendendo il sopravvento. Alla serie, infatti, contribuirono professionisti del settore come Kazuo Terada, Masanori Miura (regia); Hiroshi Wagatsuma, Hiroshi Yokoyama (character design) e Shinji Aramaki (mecha design).

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He-Man and the Masters of the Universe, la serie reboot del 2002

Dopo alcuni di silenzion, Mattel prova a rivitalizzare il franchise dei Masters of the Universe nel 1996 quando Lou Scheimer propose alla DIC Entertainment una serie sequel con protagonista He-Ro, l'alter-ego di Dare, ovvero il figlio di Adam/He-Man. La proposta venne rifiutata ma Mattel, forte di una nuova linea di figures molto aggressive in termini estetici in rampa di lancio, diede via libera ai lavori per una nuova serie animata che, concepita inizialmente come un sequel dell'originale, si trasformò in uno vero e proprio reboot.

He-Man and the Masters of the Universe debuttò nel 2002 e venne realizzata dalla Mike Young Productions (con animazioni subappaltate anche alla coreana Dong Woo Animation), durò 2 stagioni per un totale di 39 episodi. Nonostante una buona accoglienza, simile ad altri franchise rilanciati in quegli anni, come ad esempio Teenage Mutant Ninja Turtles, la serie non fu sufficientemente supportata dalle vendite delle action figures. In Italia, la serie, trasmessa su Italia 1, ottenne un discreto riscontro insieme alle figures associate.

Uno dei punti di forza della serie, oltre alla narrazione più attenta alle trame orizzontali e alla caratterizzazione dei personaggi, è l'approfondimento della mitologia dei MOTU. Riprendendo un vecchio spunto infatti nella Stagione 2, Re Hiss e i suoi Snake Men diventano i veri antagonisti al posto di Skeletor, tanto che la stagione viene sottotitolata Masters of the Universe vs The Snakemen. Oltre a reinterpretazioni più o meno radicali dei personaggi, vengono rivisitate anche le origini di Skeletor, della Power Sword, del Castello di Grayskull e di Sorceress.

Con le nuove figures e la nuova serie animata tornarono anche i mitici minicomics. Furono inoltre realizzate diverse miniserie a fumetti e one-shot dalla MVCreations e distribuite da Image Comics e Crossgen. Una particolarità di queste serie a fumetti è che furono illustrate dall'artista italiano Emiliano Santalucia.

He-Man and the Masters of the Universe (2002)

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Il pianeta Eternia ha visto la fine di tirannia e malvagità. La comunità vive in pace, nella sicurezza che le peggiori minacce sono esiliate dietro la muraglia...

Masters of the Universe: Revelation & Revolution

Nel 2021 Netflix realizza il sogno di tutti gli appassionati con Masters of the Universe Revelation. Si tratta infatti della serie sequel della serie animata originale del 1983 che si prefigge l'obbiettivo di risolvere tutte le trame lasciate aperte proprio dalla serie classica. La serie, in 10 episodi, è stata realizzata da Powerhouse Animation Studios ed è stata prodotta e co-creata dal mitico Kevin Smith, uno dei più rinomati fan del franchise.

Masters of the Universe Revelation vede Skeletor sferrare l'assalto finale al Castello di Greyskull tuttavia la battaglia con He-Man ha un risultato inaspettato. La fonte di tutta la magia di Eternia viene danneggiata e il pianeta letteralmente spaccato. Toccherà a Teela recuperare la Power Sword, svelare i segreti di Greyskull e propiziare il ritorno di He-Man affinché tutto l'universo non venga distrutto.

Il 25 gennaio 2024 debutterà, sempre su Netflix, la serie sequel di Revelation: Masters of the Universe Revolution. Dopo l'incredibile finale della prima serie infatti fa il suo ingresso in scena Hordak (doppiato da David Keith). 

Ecco la sinossi ufficiale diffusa dalla piattaforma streaming:

La tecnologia si scontra con la magia quando He-Man e gli eroici guerrieri affrontano le forze di Skeletor e non solo in Masters of the Universe: Revolution, il nuovo epico capitolo della battaglia per il castello di Grayskull! Il nuovo Skeletor meccanizzato e armato del potere di Motherboard attacca il cuore di Eternia mentre il principe Adam riflette su una nuova responsabilità e ciò che significa per il suo alter ego He-Man! Adam è obbligato a scegliere tra lo scettro e la spada, tra la vita da re o da eroe! Intanto la nuova maga Teela cerca il segreto della Magia del Serpente tra le nebbie di Darksmoke per ricostruire un regno magico e aiutare He-Man a difendersi dalla più grande minaccia che Eternia abbia mai affrontato: il ritorno del dispotico Hordak, lo spietato leader dell'impero degli Horde!

Questo è invece il trailer ufficiale:

Chris Wood è la voce del Principe Adam/He-Man, Mark Hamill (Joker/Luke Skywalker) è Skeletor, mentre Keith David doppia il malvagio Hordak. Nel cast anche John De Lancie che interpreterà Granamyr, Diedrich Bader (King Randor, Trap Jaw), Melissa Benoist (Teela), Liam Cunningham (Dundan/Man-At-Arms), Lena Headey (Evil-Lyn/Majestra), Griffin Newman (Orko), Meg Foster (Motherboard), Tiffany Smith (Andra) e Tony Todd (Scare-Glow). Aggiunta importante al cast è quella di William Shatner (l'iconico capitano Kirk di Star Trek) in un ruolo ancora misterioso.

Contestualmente a queste nuove serie animate tornano sia le action figures con nella linea MasterVerse che i fumetti. Dapprima con una serie prodotta da DC slegata dagli avvenimenti delle serie animate e poi, con il passaggio dei diritti a Dark Horse, con tie-in e miniserie più strettamente connesse all'universo animato. Tutte le serie a fumetti di He-Man and the Masters of the Universe sono pubblicate in Italia da Panini Comics.

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Il potere supremo di Grayskull è racchiuso in un'imponente collezione: i fumetti DC, ispirati alla celebre serie cult degli anni Novanta, sono finalmente disponibili in una raccolta completa. Il leggendario He-Man, la coraggiosa She-Ra e gli spaventosi Skeletor e Hordak fanno il loro trionfante ritorno per incantare sia i fan di lunga data che i nuovi seguaci.

He-Man and the Masters of the Universe, la serie reboot del 2021

Non solo i fan storici del franchise, Netflix pensa anche agli spettatori più piccoli e potenziali nuovi fan del franchise e realizza, sempre nel 2021, He-Man and the Masters of the Universe. Si tratta di una serie reboot completamente realizzata in CGI che rilegge in maniera radicale tutta la mitologia dei MOTU. La serie è composta 3 Stagioni per un totale di 26 episodi.

He-Man and the Masters of the Universe è stata realizzata dalla canadese House of Cool con animazioni di CGCG Inc. (Taiwan). Lo stile è super-deformed e la serie abbraccia la componente più sci-fi del franchise.

Eccovi la sinossi ufficiale:

Un amnesico principe Adam viene separato da suo padre, Re Randor, dopo il tradimento del suo malvagio zio Keldor. Dopo aver fatto parte della Tribù della Tigre con la sua migliore amica Krass'tine, il giovane principe Adam trova la Spada del Potere che lo trasforma in He-Man. Presto scoprirà che il potere di Grayskull può essere condiviso con i suoi amici: Cringer (che si trasforma in Battle-Cat), Krass'tine (Ram-Ma'am) e i loro nuovi alleati Teela (Sorceress) e Duncan (Man-At-Arms) e insieme cercheranno di combattere le forze malvagie di Keldor, e della sua nuova identità Skeletor, e i suoi servi Evil-Lyn (la strega delle tenebre e della magia nera), Beast Man (l'uomo-bestia) e Trap Jaw (il mostro realizza-trappole).

Questo il trailer ufficiale della prima stagione:

La serie ha avuto un discreto riscontro di pubblico e Mattel ha capitalizzato sul lancio con una linea di action figures dedicate:

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I MOTU sono tornati per una nuova generazione di fan Questa action figure da 14 cm si ispira alla serie animata He-Man and The Masters of the Universe: è snodatissima ed è dotata di una funzione d'attacco a molla per riprodurre l'azione adrenalinica della serie animata!

Masters of the Universe nella Cultura POP

He-Man and the Masters of the Universe è stata una delle linee di giocattoli maggiormente sfruttate in senso trasversale. Il franchise fu infatti utilizzato per qualsiasi tipo di merchandise possibile e immaginabile, dall'intimo alle suppellettili da cucina, fino a una vasta gamma di articoli di cancelleria.

Fu una delle primissime serie animate ad essere raccolta, in VHS e Betamax, per il mercato home video e divenne, fra le altre cose, un audio drama (prodotto nel Regno Unito) e una serie di musicassette realizzate in Germania (oltre 40 episodi). Ci fu anche uno spettacolo teatrale intitolato Power Tour, partito in tour nel 1987, che culminò con 19 repliche al Radio City Music Hall di New York e con la creazione del personaggio originale Songstress.

Oltre agli innumerevoli giochi da tavolo a tema, FASA lanciò nel 1985 il The Masters of the Universe Role Playing Game accompagnato da miniature in metallo create da Grenadier Models. La serie fu adattata presto anche in videogioco, già nel 1983 con Masters of the Universe: The Power of He-man per Atari 2600 e Mattel Intellivision. Seguirono diversi titoli (shooter orizzontali, platform, RPG e avventure grafiche), soprattutto per Amstrad CPC, BBC Micro, Commodore 64 e ZX Spectrum, sviluppati fra gli altri da Adventure Soft/U.S. Gold e Gremlin Graphics. Per i primi titoli realmente validi, però, dobbiamo fare un salto al 2002 con l'hack-and-slash isometrico per GBA He-man: Power Of Grayskull.

Il gioco ebbe anche un seguito per PS2, l'action adventure, He-Man: Defender Of Grayskull. Entrambi i titoli sono ispirati alla serie TV reboot del 2002.

Immagine di copertina Amazon

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