Il Marvel Cinematic Universe non si limita soltanto a film e serie TV, come dimostra chiaramente la seconda stagione della serie animata Marvel What if...?, regalo natalizio dei Marvel Studios che ci terrà compagnia durante la fine anno su Disney+. Guidati da Uatu l'Osservatore, abbiamo modo di andare alla scoperta di vite alternative dei beniamini del Marvel Cinematic Universe, seguendo un percorso già affrontato nei fumetti della Casa delle Idee. Questo momento si rivela un'occasione ideale per l'introduzione di una serie animata come Marvel What if...?, specialmente considerando come il concetto di multiverso abbiaufficialmente introdotto il concetto di universo parallelo nel contesto cinematografico dei personaggi della Casa delle Idee, divenendo un aspetto centrale nella recente visione del Marvel Cinematic Universe
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Come ben sanno i lettori di comics Marvel, gli universi paralleli sono un concept narrativo appagante e complesso, che si configura in modo differente a seconda della tipologia di racconto che si vuole sviluppare. Se da un lato abbiamo un’interazione più stretta tra alcune declinazione del multiverso marveliano, come visto in saghe come Secret Wars o per lo Spider-Verse, in altri casi abbiamo assistito a delle realtà alternative più autonome, fini a sé stesse, come per Terra X.
L’idea dei What if?, per quanto possa non convincere i puristi della continuity, è uno spunto narrativo avvincente, non solo per il lettore che può esplorare nuove dinamiche, ma soprattutto per gli sceneggiatori, che possono concedersi il lusso di riscrivere momenti salienti della storia dei più amati protagonisti del mondo dei comics.
Anche realtà editoriali come la Marvel, che sin dalla sua (ri)nascita durante la Silver Age ha imbastito sulla coesione narrativa la sua forza, ha dovuto riconoscere che questo principio narrativo fosse una vera spina nel fianco. Passano gli anni, si accumulano le storie, i dettagli si intrecciano e si finisce per pentirsi di certe scelte o desiderare di averne compiute altre. Come fare in questi casi? Come si possono rendere reali questi fantasiosi ‘E se….?’? In casa Marvel la risposta fu la nascita dei What if...?, storie ipotetiche che scaturiscano da eventi canonici.
E se..?
La scintilla vitale di questa serie di pubblicazioni, a onor del vero, era frutto di una tendenza del veterano Stan Lee, che era solito pungolare i suoi autori proponendo idee tramite l’incipit ‘E se…?’, spronandoli a giocare con le caratteristiche dei personaggi esplorando al contempo nuove direzioni. Era inevitabile che una simile provocazione attecchisse nella redazione della Casa delle Idee, scatenando la fantasia di uno dei nomi storici della casa editrice, che sul finire degli anni ’70 aveva sostituito Lee come editor in chief, traghettando la Marvel verso una dimensione più moderna: Roy Thomas.
Thomas aveva, seppur in maniera ridotta, la medesima capacità di Lee di cogliere quali potessero essere le nuove frontiere da esplorare nei comics Marvel. Era lui a spingere per nuovi fumetti di sci-fi, fallendo dapprima con i suoi Guardiani della Galassia e puntando sul cavallo vincente con i fumetti tratti da Star Wars, e nel 1977 ebbe un’altra felice intuizione: cambiare le regole del gioco. O meglio, riscrivere la storia Marvel.
L’intenzione di Thomas era quella di creare degli archi narrativi non in continuity con il Marvel Universe, che potessero però stimolare la curiosità dei lettori. Non si poteva imbastire un discorso totalmente nuovo, era comunque necessario cogliere dei tratti tipici delle storie Marvel canoniche per mantenere un minimo di familiarità con il contesto noto dei supereroi. Era però innegabile che poter vedere Hulk mantenere la sua intelligenza o Spider-Man unirsi ai Fantastici Quattro fossero momenti ricchi di potenzialità, e Thomas, con intelligenza, riuscì a convincere il buon Lee che questa serie di pubblicazioni fossero una buona idea. Una convinzione che trova conferma nel rileggere oggi, grazie a What if? Classic, le prime idee scaturite da questa proposta di Thomas.
Le regole dei What if...?
Quando viene presentato il canovaccio dei What if?, in casa Marvel non è ancora stato costruito quel complesso meccanismo che regola il multiverso della Casa delle Idee. Nel primo What if? dedicato a Spider-Man e alla famiglia Richards (E se l’Uomo Ragno si fosse unito ai Fantastici Quattro?), che apre anche l’omonimo volume di Panini, vengono stabilite le regole di queste storie, che non son in continuity, ma non sono nemmeno così lontane dal contesto ufficiale degli eroi marveliani. A ben vedere, il what if...? marveliano è un’apertura verso nuovi mondi in cui le cose sono andate diversamente, come ci racconta Uatu, alieno della razza degli Osservatori, esseri depositari di grandi conoscenze che seguono gli avvenimenti del cosmo senza mai interferire.
È questo alieno, che nei decenni successivi assumerà sempre più rilevanza all’interno del Marvel Universe, a fare da voce narrante per i What if...? Una presenza che è sia elemento di rottura con il contesto tradizionale del mondo marveliano che punto di contatto, visto che è lui, idealmente, a cogliere il turning point narrativo da cui scaturisce questo racconto alternativo. I primi esperimenti di Uatu, non a caso, riguardano i personaggi più amati del periodo, scelta che mira a soddisfare la curiosità e le ovvie domande che si pongono i lettori.
La particolarità di questi racconti alternativi è il riscrivere la storia degli eroi mantenendoli fedeli alla loro anima. Dimostrazione lampante è il What if? che vede Spidey divenire uno dei Fantastici Quattro, occasione che porta a una rivoluzione negli assetti della supersquadra, che viene vissuto tramite il racconto di alcuni dei momenti centrali nei primi anni della vita editoriale della famiglia Richards, riscritti in modo da comprendere la presenza di Parker. Una sensazione di possibilità che viene rafforzata dall’accuratezza con cui queste situazioni, seppur con rapidità, vengono presentate preservando l’autenticità dei personaggi: cambiano le situazioni, ma non le indoli dei protagonisti. Principio che si riafferma nel seguire i racconti di Uatu che ci mostrano un altro destino per Vendicatori e Capitan America, attraverso le idee di personalità del mondo Marvel del calibro del citato Thomas, di Jim Shooter, Gil Kane e Herb Trimple.
Come leggere What if...?
Con What if...? Classic, Panini offre anche ai lettori più giovani la possibilità di conoscere una delle opere più curiose del variegato mondo marveliano. Raccolti in un’edizione curata, infatti, sono presenti i primissimi What if?, i passi iniziali di una visione narrativa differente in casa Marvel che si faceva carico di rispondere agli interrogativi più arditi dei Veri Credenti. Panini con questa collana ha deciso di offrire ai lettori nostalgici di ritrovare alcune di queste storie alternative, presentando al contempo a una nuova generazioni di appassionati delle variazioni sul tema che consente loro di godere di alcune delle migliori storie alternative sul tema del fumetto supereroico marveliano.
A queste storiche pubblicazioni, si sono aggiunte anche in tempi recenti nuovi archi narrativi, di diversa lunghezza, che rifacendosi alle regole create a suo tempo da Roy Thomas giocano con differenti svolgimenti di eventi per presentare gli eroi marveliani in una luce differente. Complice la comparsa di nuovi personaggi particolarmente amati dai fan e lo sviluppo di una crossmedialità del mondo marveliano che ispira e intriga con nuove idee, che proprio all'interno dei What if...? possono trovare una degna rappresentazione.
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