Era inevitabile che prima o poi il Marvel Cinematic Universe rivolgesse lo sguardo alla dimensione più dark della sua controparte cartacea, andando a scovare quei personaggi che, nel Marvel Universe fumettistico, si sono fatti voce di una narrativa ispirata ai grandi classici dell’horror.
Un primo assaggio di questa tendenza del franchise disneyano si è respirata in Moon Knight, che ha voluto giocare su un personaggio dai tratti affini alla narrativa orrorifica, ma il complesso compito di introdurre i fan del Marvel Cinematic Universe all’anima oscura del mondo marveliano spetterà a uno dei maggiori interpreti del’horror di Marvel Comics: Jack Russell, alias Lycantropus (Werewolf by Night).
Personaggio che non figura tra i volti più noti del pantheon marveliano, Jack Russell rappresenta, sotto diversi aspetti, un segno della crescita della Casa delle Idee, che specialmente negli anni ’70 ha saputo interpretare i mutamenti del gusto dei lettori dando vita a nuove pubblicazioni che rispondessero alle nuove richieste di un pubblico sempre più esigente.
Se da un lato figure come Spider-Man, Fantastici Quattro e X-Men rappresentavano il cuore del Marvel Universe, ovvero una rivisitazione contemporanea della tradizionale figura del supereroe, nuove suggestioni cinematografiche e tensioni sociali guidavano Marvel Comics alla creazione di personaggi che, fedeli a uno dei mantra di Stan Lee, potessero rappresentare ‘il mondo fuori dalla finestra’. E se il pubblico avesse chiesto storie da brivido, la Casa delle Idee sarebbe stata pronta a rispondere alla richiesta.
- Dalla censura all’orrore nei comics
- La licantropia è una maledizione di famiglia
- Werewolf by Night nel Marvel Cinematic Universe
Dalla censura all’orrore nei comics
Al momento della nascita della Marvel Comics, agli albori della Silver Age, i fumetti horror era ancora un tabù, eredità del periodo buio vissuto dal fumetto al termine della Golden Age, con la nascita del Comics Code Authority. L’imposizione di un rigido controllo sulla natura delle storie trattate e le tematiche in esse contenute, derivate dalla censura scaturita dopo la pubblicazione del famigerato saggio La Seduzione dell’Innocente di Frederic Wertham e la conseguente ondata moralizzatrice, fece sì che le pubblicazioni a tema horror rientrassero all’interno delle proibizioni per quegli editori che volevano poter arrivare in edicola con il bollino di approvazione del Comics Code Authority.
In precedenza, diversi autori avevano inserito all’interno delle proprie pubblicazioni storie che si ispirassero ad alcuni dei temi cari alla narrativa horror. La presenza di una ricca produzione cinematografica in merito, come il Monster Universe della Universal, aveva mostrato come il pubblico fosse interessato a storie di questo tenore, spingendo gli editori, durante gli anni della Golden Age, a presentare storie a fumetti che se ne facessero interpreti.
Tra questi, anche la Timely Comcis, antesignana della Marvel Comics, che all’interno della sua collana Marvel Tales aveva pubblicato nel luglio del 1953 Werewolf by Night, ma l’arrivo del Comics Code Authority pochi mesi dopo rese subito questo tipo di storie non consone per un editore ‘serio’.
Una condizione che permane sino ai primi anni ’70, quando una diversa sensibilità nel settore porta a ridimensionare lentamente l’ingerenza del Comics Code Authority. La Timely Comics, nel frattempo, è divenuta Marvel Comics, e sotto la guida di Stan Lee sta scrivendo pagine di storia del fumetto supereroico, forte della sua volontà di rendere i supereroi sempre più umani e avvicinandoli maggiormente alla nuova sensibilità dei lettori.
Una volontà che spinge la Casa delle Idee a saggiare continuamente i limiti imposti dal Comics Code Authority, tanto che nel 1971 Lee decise di dare via libera a questa rinnovata libertà mettendo Spider-Man in contrasto con un vampiro. Non potendo giocarsi subito la carta di Dracula, forse per non testare oltre modo le concessioni del CCA, Lee chiese a Roy Thomas di legare nuovamente questo vampiro alla weird science che aveva consentito alla casa editrice di creare gran parte dei suoi personaggi, da Spidey a Hulk. Da queste intenzioni nacque Morbius, il vampiro vivente, primo assaggio di horror nel Marvel Universe, ma che ancora cercava di non manifestare una espressa natura orrorifica.
A introdurre realmente l’horror classico nel Marvel Universe venne chiamato Gerry Conway, che negli anni seguenti sarebbe diventato uno dei grandi maestri dell’orrore marveliano. Sempre basandosi su un’intuizione di Roy Thomas, Conway, con il supporto di Mike Plogg, creò quindi la figura di Jack Russell, un uomo maledetto dalla licantropia. È il primo esempio di chiaro richiamo all’orrore cinematografico tradizionale, che trovò spazio nel Marvel Universe nel 1972 con una prima storia contenuta in Marvel Spotlight #2.
Tra le curiosità sull’origine di Jack Russell, si è spesso dibattuto su come sia stato possibile battezzare il licantropo marveliano utilizzando come nome quello di una razza di piccola taglia. Thomas ha sempre sostenuto che questo sia stato puramente fortuito, considerato che non ha mai fatto questa curiosa associazione durante la creazione del personaggio. Per quanto la si possa considerare un’incredibile coincidenza, in Marvel presto decisero di tentare di aggiustare questo dettaglio, raccontando la storia della maledizione della famiglia di Jack Russell.
La licantropia è una maledizione di famiglia
Come da tradizione, la licantropia anche nel Marvel Universe è una maledizione, ma contrariamente alla leggenda che la vuole trasmissibile tramite il morso di un licantropo, nel caso di Jack Russell questa è una scomoda eredità.
Il vero nome di Jack Russell è Jacob Russoff, ultimo rampollo di una famiglia di origine transilvana. Il primo caso di licantropia nella famiglia Russoff risale a fine ‘700, quando Grigori Russoff, dopo essersi opposto al volere di Dracula e aver cercato vendetta dopo che il vampiro uccise la moglie, venne contagiato dalla maledizione in seguito al morso di una licantropa.
La maledizione non parve passare inizialmente ai suoi discendenti, sino a quando nel 1930 un suo discendente, Gregor, entrò in possesso del Darkhold, il famigerato libro di magia nera del Marvel Universe, che causò la manifestazione della sua maledizione latente, riattivandola e rendendola trasmissibile ai suoi eredi, arrivando quindi a Jacob.
Tramite una complessa vicenda familiare, Jacob arriva in America, dove viene accolto dallo zio, che ha cambiato il cognome in un più americano Russell. Cambiato il proprio nome in Jack Russell, il giovane spera di crearsi una vita nonostante la sua maledizione, ma quando alcune forze oscure scoprono il suo retaggio, non esitano a vedere in Jack un’arma da utilizzare.
Pur ispirandosi a uno dei caposaldi della narrativa horror, Werewolf by Night non è la storia di un mostro, quanto quella di un uomo maledetto che cerca un modo per non cedere alla parte bestiale che è in lui. Riprendendo in questo la tradizionale dicotomia tra uomo a animale, la serie cerca di valorizzare la volontà di Jack di preservare la propria umanità, specie quando forze avverse vorrebbero invece sfruttare il suo potere. Come nel caso del Comitato, un cartello criminale che non esita ad assumere il mercenario Moon Knight (Werewolf by Night #32, 1975).
Come insegna la leggenda dei lupi mannari, durante il periodo in cui Jack cede alla maledizione diventando un licantropo inizialmente non riesce a preservare la propria personalità, trasformandosi in una creatura animalesca, ferina e bestiale.
In questa forma, è dotato di forza prodigiosa, con un fattore rigenerante incredibile, ma è anche vulnerabile alla magia e ai tradizionali metodi per abbattere un lupo mannaro, ossia l’argento, che sia come spada o proiettili. Con il passare del tempo, come accaduto per l’altro grande ‘doppio’ del Marvel Universe, Bruce Banner, anche Jack Russell è riuscito a trovare un modo per far convivere le sue due personali, rendendo la trasformazione un punto di forza e non una semplice maledizione.
La presenza di Werewolf by Night all’interno del Marvel Universe si è configurata maggiormente come membro di formazioni in cui l’elemento orrorifico avesse una precisa connotazione. Dalla Legione dei Mostri (Jack Russell, Ghost Rider, Morbius, Man-Thing) ai Figli della Mezzanotte, il ruolo di Jack Russell è stato quasi sempre quello di gregario, con sporadiche apparizioni all’interno di serie individuali, specialmente nel
Werewolf by Night nel Marvel Cinematic Universe
L’arrivo di Jack Russell nel Marvel Cinematic Universe è una piacevole novità per il franchise, non solamente perché potrebbe esser il primo vero prodotto ispirato alla narrativa orrorifica marveliana (con buona pace delle mancate promesse di Doctor Strange nel Multiverso della Follia), ma potrebbe presentarsi come uno dei più riusciti esperimenti di nuovi slanci narrativi della Fase Quattro, che sembra aver fatto di questa potenzialità la propria natura.
La Marvel Presentation realizzata da Michael Giacchino, passato da compositore di colonne sonore a convincente regista, sembra rifarsi a una tradizione del cinematografico horror dal sapore classico, che trae ispirazioni dai cult del genere, come il Monster Universe Universal. Questa matrice visiva, valorizzata da un non banale bianco e nero, è stata un'apprezzata novità per un franchise in difficoltà, pur presentando anche una più canonica versone a colori..
Non dimentichiamo, infatti, che è spettato proprio a Werewolf by Night fare da apripista per una serie di personaggi che si propongono come l’incarnazione della nuova visione horror del franchise. Per quanto questo ruolo sarebbe potuto spettare a Moon Knight, nato editorialmente proprio all’interno di Werewolf by Night, è stato Jack Russell il nostro viatico per questa dimensione del franchise, come abbiamo intuito dalla presenza di Man-Thing ed Elsa Bloodstone, in attesa di vedere come questa apertura troverà maggior concretezza con Blade, l’annunciato quanto travagliato film dedicato al cacciatore di vampiri della Casa delle Idee.
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