Netflix: le serie anime da non perdere

Autore: Elisa Erriu ,

Gli anime prosperano. Oggi è difficile trovare qualcuno che non conosca Dragon Ball, Naruto o One Piece e non sappia che le serie animate giapponesi non si chiamano più "cartoni animati", ma appunto anime. 

Questo termine, di origine discussa, pare provenga dall'abbreviazione di animēshon, il modo in cui in Giappone traslitterano la parola inglese animation, ovvero "animazione".

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Che voi foste a conoscenza di tutto ciò o vi abbiamo sorpreso ancora una volta, fa parte della magia. Permetteteci di continuare, presentandovi le serie anime da non perdere su Netflix.

Perché gli anime stanno aumentando a tal punto che anche Netflix si impegna a offrire titoli prestigiosi nel suo catalogo. Tuttavia, questa caccia all'acquisizione delle serie più popolari, può causare confusione, tanto che spesso lo stesso anime viene suddiviso tra diversi canali a causa dei diritti.

Go Nagai
Amon di Devilman

È il caso di Le bizzarre avventure di Jojo, Demon Slayer e L'attacco dei Giganti, che competono per la loro presenza su più piattaforme. Anche se queste serie meriterebbero di essere menzionate in questo articolo, essendo anime tratti da famosi manga e disponibili anche su Netflix, preferiamo concentrarci solo sugli anime esclusivi di Netflix

Le serie anime di Netflix da non perdere

Cyberpunk: Edgerunners

Cyberpunk: Edgerunners è una serie che gioca coi sentimenti. Oppure un gioco in cui non possiamo decidere come muovere i personaggi. È trascorso quasi un anno dalla sua uscita su Netflix e ancora non è chiaro entro quale etichetta catalogarlo.

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La serie, prodotta dallo studio Trigger, si ispira al famoso videogioco Cyberpunk 2077 sviluppato dalla CD Projekt. La storia è ambienta a Night City e funge da prequel del videogioco, situandosi circa un anno prima degli eventi narrati in Cyberpunk 2077.

Nessuno viene risparmiato in questa città raschiata fino all'osso dall'avidità e dall'ingordigia di una folla strisciante sotto le luci al neon. Neppure la carne viene risparmiata e si avvicina sempre di più alla macchina. I sogni di un ragazzo di nome David non hanno alcun peso, forma, figurarsi un valore. Al massimo potrebbero avere un prezzo.

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L'anime ha ricevuto recensioni estremamente positive, anche se, nonostante il successo, la CD Projekt ha annunciato che non avrebbe rinnovato una seconda stagione per l'anime.

Per quanto gli animatori sarebbero disponibili a collaborare nuovamente con lo studio Trigger, Cyberpunk: Edgerunners è stata concepita come un'opera autoconclusiva. E sinceramente, va benissimo anche così. Già questa stagione basta per portarvi fin sulla luna.

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Edgerunners David Martinez Cosplay Costume

Costume di David Martinez, realizzato in cotone filtrante + pelle PU.

Devilman Crybaby

Devilman Crybaby, invece, è un anime che non ammette mezze misure: o lo si ama o lo si odia. Non è la storia a sorprendere il pubblico, dato che è un adattamento della celeberrima opera di Go Nagai dei primi anni ’70.

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A sconvolgere è proprio il nuovo volto di Devilman ritratto dal regista Masaaki Yuasa e lo sceneggiatore Ichiro Okouchi: nell'anime di Netflix l’orrore ha nuovi colori, i Sabba hanno nuove coreografie e i demoni sono stirati, come ombre sul crinale del crepuscolo. 

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Lo stile di Yuasa non può passare inosservato: plasma Akira Fudo con tutti i suoi mezzi, che sono tratti “infantili”, colori forti, accesi che accentuano le trasformazioni mostruose dei personaggi, il senso della sfrenatezza e dello sconcio.

Aniplex
Akira trasformato in Amon

In questo nuovo anime convive il demone umano del primo anime del ’72, che dona la sua oscurità alla nuova serie, mentre viene portata alla luce tutta la malvagità parzialmente mostrata nell’OAV dell’87. Al suo posto, si genera un nuovo inferno, popolato però dalle stesse anime.

In Devilman Crybaby non c’è spazio per le mezze misure, ogni momento della storia, ogni sequenza, indaga in modo quasi febbrile sull’umanità e la sua controparte, demoniaca o angelica che sia, senza tralasciare la volgarità, il sangue, il sesso, i social, la pressione sociale che caratterizzano le nostre giornate.

In appena dieci episodi da neanche mezz’ora ciascuno, questo anime sa come ritagliarsi il suo posto nella lista, proprio come Akira si è ritagliato il suo posto da semplice “crybaby” a “Devilman”. Chissà se riconfermeranno ufficialmente una seconda stagione, come dicono le recenti indiscrezioni. Vogliamo scommettere? Allora vi piacerà il prossimo consiglio che vi diamo.

Kakegurui

Lasciamo demoni antropomorfi e ragazzi cuberpunkinetici per avventurarci in un ambiente più raffinato, delicato e distinto: una Accademia privata.

Nella prestigiosa  Hyakkaou nascono politici, imprenditori, leader, il meglio del meglio insomma nel Sol Levante. Cosa potrebbe mai andare storto in un posto tanto elitario?

Kakegurui significa letteralmente “giocatore compulsivo” e si riferisce alla protagonista di questa storia, Yumeko Jabami. Come lei, tutti gli studenti dell’istituto Hyakkao giocano letteralmente d’azzardo con le vite delle persone.

Dietro l'eleganza e il prestigio, si nasconde una metafora sul consumismo e le perversioni che dominano l'uomo moderno. Uno sguardo femminile soltanto all’apparenza “dolce e innocente” su questo spietato ecosistema basato sulla legge del più ricco. 

J-Pop
Yumeko di Kakegurui

L’opera tratta dal manga di Homura Kawamoto e disegnato da Tōru Naomura, non parla di creature sovrannaturali, ma mostra la vera natura di chi della faccia da poker ne ha fatto una ragione di vita.

Qui si scopre l’ossessione dei ragazzi che si affacciano a una vita segnata dalla ricerca del potere, “giocando” il tutto sul concetto del rischio e delle scommesse.

Noi scommettiamo che saprà conquistarvi, se non per l’originalissima storia che fa della psicologia (e delle psicopatie) il suo punto di forza, almeno per il suo stile: lo studio d’animazione MAPPA, lo stesso di Jujutsu Kaisen, Yuri!!! On Ice, Tokyo Ghoul e Chainsaw Man, anche stavolta è sinonimo di garanzia.

Beastars

Beastars è un anime che ha fatto molto parlare di sé sin dal suo arrivo su Netflix nel 2019. La storia si svolge in un liceo in cui animali antropomorfi convivono tra loro.

Un omicidio irrisolto all'interno della scuola ha il compito di accompagnarci alla scoperta del colpevole e del problema che affligge la società di Beastars: un grande, grosso problema di convivenza tra “specie”. 

Due anni prima la Disney portava a casa il premio Oscar Zootropolis per il miglior film d’animazione. Stavamo ancora tutti canticchiando la canzone del film, “Try everything”, convinti che fosse davvero bello trovare il proprio giusto nella giungla, non rinunciando a niente e provando tutto, proprio come la coniglietta Judy.

Ma la coniglietta protagonista in Beastars ci mostra un modo diverso per trovare il proprio posto all’interno di una società terrorizzata dai carnivori. Un modo decisamente "umano".

Planet Manga
Beastars, copertina di Beast complex

La storia, tratta dall’omonima opera scritta e disegnata da Paru Itagaki, percorre le vicende dei personaggi principali, il lupo Legoshi, la coniglietta Haru e il cervo Louis, all’interno di una trama molto lontana dai canoni idealizzati della Disney.

In Beastars trova spazio la critica contro le diversità, il razzismo, il bullismo e le tecniche di sopravvivenza per giovani animali sociali, dentro un substrato di ambientazione moderna. Critica, però, che in questo anime non vengono accennate, vengono anzi snudate come zanne e sfoderate come artigli.

Ecco perché Beastars ve lo consigliamo, perché pur essendo lontano dagli standard di “bellezza” a cui siete magari abituati, pur essendo goffo, dai denti appuntiti e selvaggio, con qualche momento altalenante nell’animazione, riesce a ritagliarsi un posto d’onore tra i migliori anime Netflix, proprio grazie alle sue tematiche più umane di quanto un branco di umani non possa rivelare.

Aggretsuko

Retsuko è una tenera panda rosso che lavora nel reparto contabilità di un’azienda giapponese. Carina, vero? Adorabile. Nata sotto il segno dello Scorpione, 25 anni, single, questa piccola figlia della Sanrio (l’azienda che commercializza anche Hello Kitty) rappresenta uno spaccato incredibilmente fedele sulla vita dei giovani lavoratori in Giappone.

Dietro il suo tenero sorriso, si celano le pressioni subite dal suo superiore, l’incapacità di saper cogliere talvolta i sentimenti dei propri colleghi e la frenesia di una vita incentrata più sul benessere collettivo che quello personale.

Sanrio
Aggretsuko nelle sue doppie personalità

Ecco perché quel tono di “aggressività” al titolo: ciò che caratterizza la dolce Retsuko, è la sua capacità di esternare le sue frustrazioni soltanto quando impugna il microfono e diventa una sfrenata cantante death metal.

Aggretsuko si è conclusa con cinque stagioni e tra momenti alti e bassi, segue una storia ricca di espressività, il che è sorprendente per un personaggio che non ha pupille, iridi o sclera.

Delusioni a lavoro e in ambito sentimentale concludono questa storia che soltanto all’apparenza sembra “kawaii” ("carino" in giapponese), dimostrandosi più una favola moderna.

Record of Ragnarok

A questo punto, potevamo consigliarvi tra i migliori anime Netflix anche Violet Evergarden, Blue Period, Kotaro abita da solo o quella perla tristemente persa nell'oceano delle proposte che è Romantic Killer, tutte serie anime che in realtà vi suggeriamo lo stesso.

Ma dovevamo fare una scelta e la nostra ultima menzione va a Record of Ragnarok, un piccolo gioiellino che ha riscontrato poco successo in Italia, contrariamente quanto successo all'estero.

Star Comics
Ercole affronta Jack lo Squartatore

Forse noi, figli del Rinascimento e dei David di Michelangelo, notiamo di più alcune finezze stilistiche che purtroppo penalizzano questa serie, come un’animazione non degna dello stile della sua opera originale, scritta da Takumi Fukui, Shinya Umemura e disegnato da Chika Aji.

Ma se andiamo oltre a qualche disegno impreciso e a una regia immatura, scopriremo una storia originale e persino divulgativa.  Gli dei si sono riuniti durante il concilio del Valhalla e hanno deciso che gli esseri umani meritano l'estinzione.

Soltanto le Valchirie difendono la nostra sopravvivenza e propongono un torneo, il Ragnarok, per dimostrare il nostro valore: così i migliori tra le divinità si scontreranno contro i migliori in tutta la storia dell'umanità.

Un vero e proprio Budokai, il Torneo simbolo del Re degli Shonen, Dragon Ball,. Ma stavolta con protagonisti miti di tutto il mondo. A suon di colpi di scena e di martelli pulsanti, Record of Ragnarok non ve lo consigliamo per rivalutare questo anime, i suoi difetti sono abbastanza evidenti.

Ve lo consigliamo perché al di là dell’animazione, gli scontri, le musiche e i dialoghi sanno regalare momenti tutt’altro che mediocri, soprattutto quando si parla di ciò che si reputa giusto salvare, presentando tra i campioni del genere umano nomi noti, nomi sconosciuti ai più e persino nomi che non avremmo mai ipotizzato.

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