House of the Dragon 2, recensione: una lunga preparazione alla guerra che culmina in un emozionante e angosciante finale

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Autore: Francesca Musolino ,

La serie TV di successo House of the Dragon, spin-off/prequel de Il Trono di Spade e disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW in contemporanea con l'uscita statunitense di HBO, ha terminato la sua corsa anche con la seconda stagione. House of the Dragon 2 dopo la premiere del 17 giugno 2024 si è infine conclusa il 5 agosto con l'ottavo e ultimo episodio. Ma niente paura perché la serie TV proseguirà ancora per altre due stagioni di cui la terza attualmente in fase di scrittura e con un inizio delle riprese fissato per il 2025.

La prima stagione di House of the Dragon trasmessa nel 2022 ha introdotto agli spettatori l'inizio della Danza dei Draghi. Una guerra civile per il Trono di Spade che nasce all'interno della famiglia Targaryen raccontata nel romanzo Fuoco e Sangue di George R. R. Martin e da cui è tratta la stessa serie TV.

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Dopo aver mostrato nei primi dieci episodi della serie TV le motivazioni che hanno spinto i membri di Casa Targaryen a entrare in conflitto, la seconda stagione di House of the Dragon porta gli spettatori nel vivo della battaglia tra i Verdi e i Neri. Ovvero le due fazioni che si sono create nel corso degli eventi narrati, per stabilire il legittimo successore dopo la morte del precedente Re Viserys I Targaryen.

Ora che la seconda stagione di House of the Dragon è terminata del tutto, dopo aver lasciato in precedenza le nostre impressioni iniziali possiamo tirare le somme dando un giudizio globale completo. Se non siete in pari con la serie TV o non avete ancora iniziato a guardare House of the Dragon 2, potete trovare le prime due stagioni complete in streaming su NOW.

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House of the Dragon: dove eravamo rimasti

Nel finale di stagione di House of the Dragon 1 avviene un drammatico evento che rimescola tutte le carte in tavola, sulla già precaria situazione esistente tra i Verdi e i Neri: la morte di Lucerys Velaryon. Il secondogenito della Principessa Rhaenyra si reca a Capo Tempesta per chiedere l'alleanza di Casa Baratheon.

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Ma sulla strada di ritorno verso casa, Lucerys viene accidentalmente ucciso a causa di Aemond Targaryen, figlio di Re Viserys e della Regina Alicent. Entrambi i Principi mentre sono in sella ai loro rispettivi draghi Arrax e Vhagar, per via del maltempo in corso perdono il controllo dei due rettili alati. Seguendo la tragica sorte del suo cavaliere, Arrax è il primo dei draghi presenti in House of the Dragon a perdere la vita.

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La Principessa Rhaenyra poco prima di apprendere della morte di Lucerys perde anche la bambina che portava in grembo, la terza figlia nata dal suo secondo matrimonio con suo zio Daemon. La prematura scomparsa della piccola, è una tragica conseguenza dovuta ad altre brutte notizie che nell'immediato fanno sentire male Rhaenyra: la morte di suo padre Viserys e la successiva incoronazione illegittima del suo fratellastro Aegon, che si appropria del Trono assegnatole dal padre quando era ancora vivo.

Dopo che Aegon è diventato il nuovo Re dei Sette Regni, i Verdi inviano a Rhaenyra un'offerta di pace come sorta di risarcimento per averle sottratto il Trono. Sebbene inizialmente la Principessa prende del tempo per valutare l'offerta, con la successiva morte di Lucerys qualsiasi parvenza di tregua finisce per decadere in automatico.

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House of the Dragon 2: le differenze con la prima stagione

La seconda stagione di House of the Dragon inizia esattamente dove si era conclusa la prima, come aveva anticipato in precedenza lo showrunner della serie TV, Ryan Condal. A differenza di quanto avviene nei primi dieci episodi dello spettacolo targato HBO, nella seconda stagione della serie TV non sono presenti i salti temporali che hanno caratterizzato la prima stagione di House of the Dragon. La trama prosegue invece in modo lineare, per raccontare in dettaglio ogni singolo aspetto relativo alla cosiddetta Danza dei Draghi.

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Sebbene nella prima stagione della serie TV i salti temporali potevano anche creare una certa confusione nello spettatore, allo stesso tempo mantenevano un ritmo spedito nel raccontare gli eventi, con colpi di scena e continui cambiamenti. L'assenza totale di flashforward in House of the Dragon 2 proietta invece da subito il pubblico in una atmosfera diversa e molto più lenta, che non dà il tempo di disabituarsi al precedente tipo di narrazione. Probabilmente per questo motivo i nuovi episodi di House of the Dragon 2 danno l'impressione di essere "soltanto" una prolungata prefazione di ciò che verrà dopo.

Coloro che dopo il finale della prima stagione della serie TV, in House of the Dragon 2 si aspettavano di vedere Rhaenyra compiere una strage senza eguali, potrebbero rimanere in parte delusi. La Danza dei Draghi è una guerra che nel libro Fuoco e Sangue di George R. R. Martin avviene nel corso di molti anni perché non riguarda solo i figli di Re Viserys, ma anche nipoti e progenie a seguire. Di conseguenza è normale che a partire dalla seconda stagione di House of the Dragon gli eventi vengano raccontati poco per volta, in quanto per il momento coinvolgono essenzialmente la prima di questa generazione di Targaryen.

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I Verdi e i Neri dopo essersi in precedenza dichiarati guerra in modo implicito, non hanno ancora avuto modo di studiarsi a vicenda. Quindi la stagione 2 di House of the Dragon più che mostrare una lotta all'ultimo sangue di drago, offre una battaglia navale a tavolino in cui si iniziano a colpire una alla volta, a turno, le imbarcazioni più piccole per marchiare il territorio. La seconda stagione della serie TV parte dunque in sordina ma recupera piano piano strada facendo, regalando comunque interessanti risvolti. Anche in House of the Dragon 2 infatti non mancano colpi di scena e sorprese, oltre ad alcuni inaspettati cameo, altri draghi e nuovi personaggi. In tutto ciò anche gli stessi protagonisti si presentano molto cambiati in relazione agli ultimi avvenimenti che li hanno visti coinvolti all'interno della trama.

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House of the Dragon 2: il dramma di Rhaenyra

Al termine della prima stagione di House of the Dragon il pubblico viene inevitabilmente coinvolto dal dramma che la Principessa Rhaenyra sta vivendo sulla propria pelle. In un colpo solo la mancata Regina dei Sette Regni si ritrova a perdere due figli e il padre, oltre a vedersi negato il suo diritto al Trono. Delle dolorose situazioni di per sé già difficili da elaborare se avvenute singolarmente, mentre tutte insieme finiscono indubbiamente per diventare un enorme macigno da sopportare. Soprattutto perché non si tratta soltanto delle perdite come tali, ma anche di tutto ciò che ne ruota attorno.

Rhaenyra viene a sapere solo in un secondo tempo della scomparsa di Viserys, senza quindi potergli dare nemmeno un ultimo saluto. Il Trono usurpato da Aegon non solo le impedisce di diventare di diritto Regina, ma anche di realizzare quello che era il desiderio di Viserys. La stessa morte di Lucerys per Rhaenyra è un lutto vissuto sostanzialmente da sola. La Principessa si sente inevitabilmente in colpa per aver permesso a suo figlio di fare quel viaggio da cui non ha più fatto ritorno. Mentre Daemon, l'attuale marito di Rhaenyra, non è mai stato troppo incline ai sentimentalismi. E probabilmente per questo motivo non riesce a supportare Rhaenyra nel mondo più adeguato, anche a seguito della morte della loro ultima nata.

Nella famiglia della Principessa sono successe troppe tragedie in fretta una dietro l'altra. Quindi ogni evento ha finito per venire sopraffatto da quello successivo non essendoci umanamente spazio per affrontare tutto insieme. Eppure nella seconda stagione di House of the Dragon si assiste a una Rhaenyra dalle diverse sfaccettature che nello spettatore riesce a suscitare allo stesso tempo ammirazione ed empatia. Se da un lato c'è il dolore per le perdite subite, da un altro è presente il desiderio di giustizia. Tuttavia la Principessa non vuole spargere altro sangue inutile o dare l'avvio a una spietata guerra, ma la sua è piuttosto una battaglia personale per rimediare a quelli che ritiene essere i propri errori.

Rhaenyra sta soffrendo molto. Ma proprio come aveva fatto suo padre quando era malato, sopporta in modo composto e dignitoso il suo disagio mentre cerca di essere ancora una guida per il suo regno. La Principessa Targaryen ha perso tanto, eppure ha messo il suo dolore da parte per proteggere gli altri. Prima di tutto i suoi figli e secondariamente tutti coloro che credono in lei e la ritengono ancora la legittima sovrana dei Sette Regni. Per paradosso però proprio il grande senso di protezione vissuto al momento da Rhaenyra, si rivela essere una lama a doppio taglio. Non soltanto perché la Principessa rischia di compiere scelte principalmente dettate dal suo istinto materno, piuttosto che in veste di sovrana. Ma anche perché tra coloro che finora le hanno dimostrato fiducia, c'è chi inizia a nutrire dubbi sul suo ruolo ritenendola troppo vulnerabile.

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Fuoco e sangue. House of the Dragon

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Uno degli avvincenti libri di George R.R. Martin, lo storico autore che ha dato il via alla saga televisiva de Il Trono di Spade, da cui è stato tratto anche il prequel House of the Dragon ispirato proprio al libro Fuoco e sangue.

House of the Dragon 2: è davvero Aegon il nuovo Re dei Sette Regni?

Come traspare nella prima stagione di House of the Dragon, la salita al Trono del Principe Aegon II Targaryen è stata una scelta voluta da tante persone tranne che dal diretto interessato. Il primogenito di Viserys e Alicent si è sempre sentito la seconda scelta del padre, per questo non ha mai veramente mirato alla successione vivendo un certo senso di inferiorità verso la sorellastra Rhaenyra. Ma in seguito quando Aegon dopo la sua incoronazione viene acclamato dal popolo, inizia ad acquisire più fiducia in sé stesso. Così come si convince che quella fosse la volontà di Viserys, a causa del fraintendimento da parte di Alicent sulle ultime parole pronunciate dal marito sul letto di morte.

In House of the Dragon 2 viene mostrata una versione diversa di Aegon, soprattutto nell'ambito familiare. Il Principe è un marito e padre più presente sia con la sorella/moglie Helaena e sia con i loro figli, a dispetto di quanto avveniva nella prima stagione della serie TV. Anche come sovrano Aegon cerca di fare le sue veci in qualità di nuovo Re dei Sette Regni, presenziando alle riunioni del suo Concilio e suggerendo direttive sulle azioni da prendere. Eppure nonostante la buona volontà di calarsi in un ruolo impegnativo di grande rilievo, Aegon non convince. Proprio perché essere Re non è di certo un semplice incarico, il primogenito maschio di Viserys non ha la giusta maturità per governare un intero regno.

Aegon è un giovane troppo impulsivo e irresponsabile, che agisce credendo di essere sempre in buona fede senza preoccuparsi delle conseguenze. Il nuovo Re Targaryen confonde i diritti con i doveri pensando che tutto gli sia concesso o peggio ancora giustificato solo per via della carica ricoperta. Alicent ha cresciuto suo figlio inculcandogli il concetto di legittimo erede al Trono, imponendogli quelle che erano le sue volontà e, prima ancora, quelle di suo padre Otto. Ma la verità è che Aegon non sa cosa significhi realmente essere un Re, proprio perché su quel Trono è stato messo di peso. E quel peso, in senso figurato, inizia a farsi sentire.

Nella seconda stagione di House of the Dragon a conti fatti si dimostra essere Rhaenyra, seppur senza Trono, un sovrano migliore rispetto ad Aegon. Una Regina che nonostante il suo attuale dolore, continua a essere una figura di riferimento per il suo popolo mettendo gli altri al primo posto. A volte anche perdendo del tempo prezioso, ma soltanto al fine di valutare al meglio pro e contro di ogni decisione. Perché oltre al peso della sua corona, Rhaenyra si porta dietro anche quello della morte di Lucerys. Aegon invece sta appena iniziando a diventare adulto e la sua impulsività si rivela essere la sua peggior nemica. Sebbene anche il Re Targaryen provi ad agire per il bene del suo Regno, non riesce ad avere una via di mezzo e a controllare le proprie emozioni. Per questo motivo, anche se in modo involontario, Aegon a differenza di Rhaenyra finisce per mettere al primo posto sé stesso condannando con le sue azioni anche tutti gli altri.

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House of the Dragon 2: le lotte interiori prima della guerra

La seconda stagione di House of the Dragon prima della vera e propria guerra tra i Verdi e i Neri, punta sotto i riflettori un altro aspetto che accomuna tutti i protagonisti. Indipendentemente dalle loro casate, cariche o gradi di parentela, ognuno dei personaggi si ritrova a combattere la propria battaglia interiore. Una prerogativa che non include soltanto Rhaenyra e Aegon come spiegato in precedenza, ma riguarda anche chi gli ruota attorno. Tutto quello che è accaduto negli ultimi anni in House of the Dragon, ha segnato in modo indelebile i membri di Casa Targaryen e il resto delle loro famiglie. Ogni morte, ogni decisione, ogni conflitto, ogni unione e ogni figlio hanno avuto delle conseguenze su tutti, a prescindere dalla reazione di ognuno. E più passa il tempo, più i fantasmi tornano a galla.

In House of the Dragon 2 personaggi come Daemon e Alicent appaiono diversi da come si sono visti finora nel corso della storia. Il Principe Targaryen ha sempre dimostrato di essere cinico e indifferente, se non addirittura compiaciuto in alcuni casi, durante eventi drammatici e altri problemi presenti in famiglia o nel regno. Soprattutto da quando suo fratello Viserys predilige come erede la figlia Rhaenyra, una decisione che ha condizionato in modo negativo la vita di Daemon facendolo sentire indegno come successore. Con la successiva morte di Viserys e l'attuale stato emotivo di Rhaenyra, Daemon si sente in qualche modo responsabile verso il Regno. Ma mentre da un lato cerca di prendere in mano la situazione, da un altro viene frenato dai demoni del passato perché il suo inconscio gli suggerisce che Viserys aveva ragione a ritenerlo inadeguato.

Anche Alicent si trova in una situazione simile, in quanto da ragazzina è stata costretta a vivere una vita che non era la sua soltanto per soddisfare le tradizioni reali. Da quando la Regina è riuscita a far incoronare suo figlio Aegon, si è messa addosso una corazza difficile da scalfire proprio in virtù di quanto ha dovuto sopportare nel tempo. Sposando Viserys, Alicent ha dovuto rinunciare alla sua giovinezza e alla spensieratezza, trovandosi improvvisamente a capo di un reame. Nonostante ce l'abbia messa tutta per comportarsi come una vera sovrana, Alicent continua a vedere in Aegon i suoi fallimenti come madre. E di conseguenza anche come Regina, con un figlio incapace di governare e messo sul Trono proprio da lei.

La situazione dei più adulti si ripercuote su tutti quanti come un effetto domino, anche tra i più giovani come Aemond, Jacaerys, Baela, Rhaena. Tutti Principi e Principesse intrappolati in un ruolo che non gli appartiene, condizionati dalle tradizioni delle casate proprio come i loro genitori. Perché alla fine il peso della corona non è soltanto quello del metallo che portano sulla testa il Re o la Regina. Ma è qualcosa di molto più profondo e ben radicato con il quale prima o dopo ci si ritrova a fare i conti, anche senza sedere su un Trono di Spade.

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House of the Dragon 2: conclusioni

La seconda stagione di House of the Dragon alla fine non ha mostrato la sanguinaria Danza dei Draghi promessa in precedenza. Ed eccetto un unico scontro degno di nota, la vera e propria battaglia viene rimandata alla stagione successiva. Anche il finale di stagione sicuramente non è stato all'altezza delle aspettative della maggior parte dei fan, proprio perché si attendeva un importante conflitto per entrare effettivamente nel vivo di questa guerra che di fatto non è avvenuta. Tuttavia la storia di House of the Dragon, allo stesso modo della serie madre de Il Trono di Spade, ha un consolidato asso nella manica che in qualche modo riesce in parte a compensare con le emozioni le sue mancanze. La guerra per il Trono in ambedue gli spettacoli è soltanto la meta finale in cui non ci saranno mai davvero né vinti e né vincitori ma solo un tortuoso cammino di morte e distruzione. Mentre è lungo il percorso dove si snodano le infinite trame e sottotrame che fanno conoscere, amare, odiare e comprendere chi sono i personaggi nonché i veri protagonisti della storia.

Se non ci fosse la narrazione di fondo che porta a un determinato epilogo, non ci sarebbe alcuna guerra o pace da raccontare. Le vere emozioni, i sussulti, le risate, la commozione, le urla di rabbia o di sorpresa davanti a uno schermo, vengono tutte estrapolate dalle storie che ogni personaggio è in grado di raccontare attraverso la sua personale prospettiva. É questo il vero "gioco del Trono", quello che porta a empatizzare e soffrire con gli stessi protagonisti intrappolati in un'eterna lotta, in cui dover scegliere tra il bene e il male per capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, per sé stessi, per coloro a cui tengono e per chi hanno scelto di servire. Nella seconda stagione di House of the Dragon non c'è stata nessuna guerra in stile Avengers: Endgame, ma ci sono però state tante invisibili battaglie minori contro le quali ogni personaggio ha dovuto continuamente lottare per riuscire con fatica a capire il proprio posto nel mondo. E non tutti ci sono ancora riusciti.

Il finale di stagione di House of the Dragon 2 ha chiuso molti cerchi e ha aperto le porte su quello che attende i personaggi in futuro. Daemon si è inchinato per la seconda volta a Rhaenyra riconfermandola come legittima erede e sovrana dei Sette Regni. Forse non è stato versato del sangue, ma l'intensità di una simile sequenza, ancora una volta rafforzata dalla grande chimica tra i due formidabili interpreti, ha un significato molto profondo. Dopo tutto quello che è successo era quasi impensabile rivedere una riunione tra questi due personaggi perché la storia sembrava proseguire verso un'insanabile rottura. E invece proprio nel momento finale House of the Dragon riesce a sorprendere, regalando un risvolto ottenuto soltanto quando Daemon e Rhaenyra hanno affrontato dolore, confusione e lontananza prima di capire che è la loro unione a renderli più forti.

Allo stesso modo anche Alicent dopo tanti errori da parte sua e costrizioni forzate di terzi, fa un passo indietro ritornando alla sua vera indole che da troppo tempo è stata offuscata dal rancore personale e da una società patriarcale piena di pregiudizi. L'episodio finale di House of the Dragon 2 non mostra niente di quanto forse ci si aspettava ma a suo modo mostra tanto se si riesce a coglierne il vero senso tra le righe. Dopo la riappacificazione tra Daemon e Rhaenyra e il confronto tra quest'ultima e Alicent, i minuti finali dell'ottavo episodio sono forse i più intensi e importanti di tutta la seconda stagione.

Attraverso fugaci immagini all'apparenza banali, viene anticipato il destino di ogni personaggio e la futura guerra a cui ognuno di loro andrà incontro. Che sia via mare, per cielo, sulla terra o fuggendo lontano da tutto, l'ultimo episodio di House of the Dragon 2 ha voluto salutare il pubblico con una sequenza agrodolce accompagnata come sempre dalle suggestive musiche di Ramin Djawadi. Una conclusione che preannuncia l'inizio della fine lasciando nello spettatore un senso di smarrimento e amarezza dato dalla consapevolezza di essere giunti alla quiete prima della tempesta. Perché da questo momento in poi i draghi inizieranno davvero a danzare insieme ai loro cavalieri, in un lungo e infernale ballo fatto di fuoco e sangue.

Immagini di copertina e di questo articolo tratte dalla serie TV House of the Dragon e gentilmente concesse da HBO. Crediti: GRRM, Bastard Sword, 1:26 Pictures Inc.

Commento

Voto di Cpop

80
Rispetto al ritmo incalzante della passata premiere, la seconda stagione di House of the Dragon fatica inizialmente a carburare ma recupera terreno strada facendo. La Danza dei Draghi è soltanto agli inizi, ma promette già di regalare una battaglia senza esclusioni di colpi dove, per stabilire il legittimo erede al Trono di Spade, nessuno può ritenersi davvero al sicuro.

Pro

  • Nuovi interessanti sviluppi e colpi di scena
  • Ambientazioni sempre fantastiche
  • Graditi cameo a sorpresa
  • Le grandi emozioni riescono sempre a compensare in parte le mancanze

Contro

  • Ritmo narrativo a tratti troppo lento
  • Aspetto legato all'azione quasi totalmente assente
  • La mancanza del Viserys di Paddy Considine si fa sentire
  • Per la vera Danza dei Draghi bisogna attendere la terza stagione
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