Come iniziare a leggere la Justice League? Ripercorriamo insieme la storia della Justice League, il gruppo di eroi DC più famoso, in un ideale percorso che partendo dalle origini si snoda attraverso la migliore run sulla squadra, i volumi imprescindibili del passato e del presente e l'immancabile volume per iniziare a leggere le sue avventure. Eccovi tutti i fumetti essenziali della Justice League che non possono mancare nella vostra libreria!
- Le origini della Justice League
- La Run
- L'evento
- L'albo Singolo
- La gemma del passato
- La gemma del presente
- L'elseworld
- Il volume per il neofita
- La fine
- Il villain
Le origini della Justice League
DC inaugurò ufficialmente la Silver Age nel 1956 con l'uscita di Showcase #4 che presentò ai lettori il nuovo Flash ovvero Barry Allen. La geniale intuizione dell'editor Julius Schwartz si rivelò lungimirante: aggiornare i personaggi che avevano caratterizzato la Golden Age della casa editrice con piglio più moderno, un design rivisitato e storie completamente nuove. In pratica, DC compì il suo primo e vero rilancio, offrendo ai lettori quello che oggi viene definito un ideale starting point.
Combinando novità e tradizione, Schwartz fece aumentare velocemente la popolarità della casa editrice e dei suoi personaggi dando un nuovo e decisivo impulso al mercato. Dopo esserti concentro nel reintrodurre i singoli personaggi, nel 1960 era arrivato il momento di rinnovare anche il primo supergruppo DC, la mitica Justice Society of America. L'editor vendette la sua idea nel modo più semplice possibile, con lo slogan: "Immaginate se... i più grandi supereroi della Terra si unissero".
Per il rilancio il termine "Society" venne accantonato perché giudicato troppo equivoco (l'eco del maccartismo non si era ancora del tutto attenuato) e sostituito dal più intriganti "League" (preso in prestito dalle leghe professionistiche di baseball). La Justice League of America fece il suo debutto su The Brave and Bold #28 (data di copertina marzo 1960) con una storia firmata da Gardner Fox ai testi e Mike Sekowsky alle matite.
Alla JLA bastarono solo un paio di avventure su The Brave and The Bold per guadagnarsi una serie dedicata, e nonostante all'inizio non presentasse mai in copertina, e raramente all'interno, né Batman né Superman (per timore che la loro presenza potesse danneggiare le vendite delle loro serie regolari), il successo fu straordinario e immediato. Si dice che Schwartz si vantasse della sua intuizione e del successo della JLA anche sui campi da golf. Proprio lì una conversazione con Martin Goodman, editor della Marvel, portò alla creazione dei Fantastici Quattro come risposta al rinnovato gruppo di eroi DC.
Justice League of America fu una delle testate cardine della DC fino a Crisi sulle Terre Infinite. Il suo rilancio dopo l'evento però non fu dei più fortunati. La formazione della squadra venne rivoluzionata dando il comando ad Aquaman e Martian Manhunter e inserendo eroi molto giovani ma soprattutto misconosciuti. Si tratta del cosidetto Periodo Detroit (dalla città del Michigan che venne scelta come nuova sede del quartier generale). Questa incarnazione non ebbe vita facile né duratura, e la JLA fu presto rilanciata nel 1987 con un inedito tono più scanzonato ripartendo dal numero 1 e diventando la Justice League International sotto la guida di Keith Giffen e J.M. DeMatteis.
Esaurita la verve di quella fase, si tornò a un approccio più tradizionale in concomitanza con l'ingresso negli 90 senza però brillare particolarmente, almeno fino al rilancio firmato da Grant Morrison. A Morrison seguirono Mark Waid e Joe Kelly, autori che probabilmente hanno scritto le storie migliori del gruppo in assoluto, portando la serie negli anni 2000 con Brad Meltzer e Dwayne McDuffie.
Sarà il rilancio New 52 a riportare la Justice League nuovamente al centro dell'attenzione dei lettori e delle trame dell'Universo DC grazie a Geoff Johns inizialmente e poi Scott Snyder, intervallate dalla gestione di Bryan Hitch nell'era Rebirth e seguite dalla sciagurata gestione firmata Brian M. Bendis in era Infinite Frontier.
Attualmente DC non pubblica nessuna testata dedicata alla Justice League e addirittura il gruppo non è ufficialmente in attività. Si tratta delle conseguenze dell'albo Justice League Volume #75 (data di copertina giugno 2022) sottotitolato enfaticamente Death of the Justice League e degli eventi di Crisi Oscura sulle Terre Infinite.
Justice League Vol. 2 #1-6 di Geoff Johns & Jim Lee
La Justice League ha sperimentato diversi inizi, ma in proporizione ci sono poche storie sulle sue origini nel senso letterale del termine. Spesso infatti, la Justice League ritorna attiva semplicemente per necessità e con formazioni eterogenee. Inoltre, uno degli aspetti più caratteristici del gruppo è la cosiddetta "fase di reclutamento" che più volte nel corso della sua storia editoriale ha sostituito le classiche "origini".
Si tratta di una curiosità caratteristica narrativa del gruppo. Al netto delle origini della Silver Age, presentate sui mitici The Brave and the Bold #28 e Justice League of America #9, e del loro retelling nella maxiserie del 1998 JLA: Anno Uno di Mark Waid, Brian Augustyn e Barry Kitson, se analizzassimo le grandi gestioni del gruppo, spesso ci troveremmo di fronte a narrazioni in medias res e/o con il gruppo già formato, oppure, come accennato prima, in una "fase di reclutamento".
Per una storia sulle origini della Justice League dobbiamo fare un salto al 2011 e ai rilancio New 52. Geoff Johns prende le redini della serie, che riparte dal numero 1, accompagnato da Jim Lee ai disegni, e la trasforma in un pilastro fondamentale di quella stagione editoriale.
Il primo ciclo della nuova serie è intitolato enfaticamente Origini e inizia con Batman che dà la caccia a una figura alata che sembra trasportare quello che potrebbe essere un ordigno esplosivo. Tuttavia, il Cavaliere Oscuro non è l'unico a interessarsi a questa misteriosa creatura. A Gotham arriva anche Lanterna Verde, che conferma la natura aliena sia della creatura sia dell'oggetto che trasporta. Pur riluttanti i due decidono di unire le forze e interpellare l'unico altro alieno presente sulla Terra... Superman!
Tuttavia, l'incontro tra i tre non è esattamente pacifico, e a placare le tensioni arriva un'altra conoscenza di Lanterna Verde: Flash, il Velocista di Central City. Il problema si complica ulteriormente quando un altro artefatto presente sulla Terra, custodito dagli STAR Labs di Detroit, improvvisamente si attiva. A pagarne le conseguenze è il giovane Victor Stone, figlio dello scienziato Silas, che viene fuso con l'artefatto stesso, trasformandosi in un ibrido uomo-macchina.
Le preoccupazioni di Batman sembrano trovare conferma: si tratta dell'avanguardia di un'invasione aliena. La battaglia si prospetta estremamente ardua, ma fortunatamente ai quattro eroi si uniscono anche la misteriosa Wonder Woman, il sospettoso Aquaman e il giovane Cyborg. Insieme, i sette eroi respingono il mandante dell'invasione: il tiranno cosmico Darkseid. Tuttavia, questi giura vendetta contro gli eroi della Terra.
Perché leggerlo: Origini potrebbe non catturare appieno lo spirito del gruppo, ma certamente lo pone al centro dell'azione da subito, richiamando le grandi gestioni del passato e dando il via a una serie di eventi che si svilupperanno fino alla fine della gestione di Johns, culminando nell'epica Darkseid War che segna anche, idealmente, la fine dell'era New 52.
Johns assembla una Justice League di eroi "inesperti" che si incontrano per la prima volta (è importante ricordare che il New 52 fu un reboot totale dell'Universo DC) e che, insieme al lettore, imparano a conoscersi. Altro merito indiscusso di Johns è stato quello di portare Cyborg all'attenzione del grande pubblico (anche se purtroppo a discapito di Martian Manhunter, escluso per la prima volta dalla Justice League), donando al personaggio nuova vitalità e slancio.
A completare il quadro, ci sono le matite aggressive e spettacolari di un Jim Lee particolarmente in forma e autore di alcune sequenze davvero esplosive.
Come leggerlo: Panini DC Italia ha ristampato l'intera gestione di Justice League firmata da Geoff Johns in due volumi omnibus.
La Run
La storia editoriale della Justice League è davvero spaccata in due da Crisi sulle Terre Infinite. Tutto ciò che è avvenuto prima è stilisticamente e narrativamente omogeneo e contrassegnato dagli incontri annuali delle Crisi sulle Terre Multiple. Dalla secondo metà degli anni 80 invece la produzione editoriale diventa un microcosmo di approcci e intuizioni geniali, come Justice League International, o troppo legate alle mode del momento come le misconosciute Justice League Task Force o Extreme Justice.
JLA di Grant Morrison
Tra il 1996 e il 1997, la DC decide di rilanciare in grande stile la Justice League, affidando al geniale Grant Morrison le redini della testata che riparte dal numero #1. L'autore scozzese accetta con la condizione che si torni alla formula originale, con una League composta dai sette eroi principali del pantheon DC. Nasce così JLA.
JLA colpisce i lettori come un treno in corsa. Anziché optare per le trame complesse e metanarrative per cui era diventato famoso, Grant Morrison opta invece per un approccio diretto. Gli eroi recuperano il loro ruolo archetipico primordiale, derivato dalla mitologia classica che li ha ispirati direttamente o indirettamente. Se da un lato i personaggi sembrano "perdere" in profondità e complessità psicologica (cosa che si dimostrerà non essere vera con l'evoluzione della serie), dall'altro "guadagnano" in potenza.
Morrison alza costantemente la posta in gioco un arco narrativo dopo l'altro. Dall'iniziale New World Order, in cui la League affronta il misterioso Hyperclan, passando per Rock of Ages con un Darkseid conquistatore della Terra (forse il miglior arco narrativo nella storia editoriale della Justice League), fino a Earth-2, graphic novel in cui Morrison esplora il tema dell'eroismo rivisitando il Sindacato del Crimine d'America. La sua corsa si conclude poi con World War III, mini-evento in cui Mageddon, un'arma vivente costruita per uccidere gli Antichi Dei, viene respinto grazie all'aiuto di tutta la popolazione mondiale che acquisisce superpoteri!
Perché leggerlo: lo scrittore scozzese si ispira evidentemente al periodo classico della Justice League of America. Molti concept per le sue storie sono un evidente richiamo alle storie della tarda Silver Age e della prima Bronze Age ma vengono rimaneggiate sostituendo all'ingenuità del passato una gravitas ed epicità che, riversandosi sull'intero Universo DC, prepararono il terreno per una rinascita non solo tematica, ma anche nell'approccio narrativo del decennio successivo.
Affiancato da disegnatori diversi per stile e approcci ma tutti incredibilmente azzeccati per le diverse circostanze, da Howard Porter a Frank Quitely, JLA di Grant Morrison rappresenta un viaggio epico il cui obiettivo è elevare sempre di più la portata delle imprese degli eroi, che sembrano più divinità (come si vedrà nell'evento One Million) che semplici eroi. Morrison però non interferisce con il corso delle singole testate dei personaggi, lasciando agli autori piena libertà creativa, ma al contrario fornisce spunti interessanti che verranno poi sviluppati in serie cult come Martian Manhunter di Ostrander e Mandrake, Lo Spettro dello stesso team creativo, Hourman e Aztek. Congedandosi dalla serie poi l'autore lascia il giusto spazio di manovra affinché i suoi successori possano espandere la serie in direzioni inedite e personali.
Come leggerlo: Panini DC Italia ha ristampato JLA di Grant Morrison (e sta ristampando le successive run di Mark Waid e Joe Kelly) nella collana DC Best Seller ovvero in brossurati formato bonellide.
L'evento
Senza Justice League l'idea stessa di evento a fumetti non esisterebbe. Partendo dagli annuali incontri fra Justice League of America e Justice Society of America, protoidea di quello che sarebbe stato il crossover a fumetti in senso moderno, fino ai grandi eventi degli anni 90 e 2000 passando per quelli più autocontenuti degli ultimi anni, la Justice League è stata sempre al centro dei grandi eventi DC.
Crisi d'Identità di Brad Meltzer & Rags Morales
Nel 2004, Brad Meltzer firma una delle storie più drammatiche e coinvolgenti della Justice League: Crisi di Identità. Quando la moglie di Elongated Man, Sue Dibny, viene assassinata, tutta la Justice League si impegna senza sosta nelle indagini per trovare il colpevole.
Tuttavia, man mano che l'indagine procede, emergono dettagli poco chiari su eventi passati che hanno coinvolto direttamente alcuni membri della League stessa e il villain Doctor Light. La tensione cresce inesorabile, soprattutto tra gli stessi eroi (indimenticabile lo scontro fra Hawkman e Freccia Verde) fino a raggiungere livelli esplosivi. A sorpresa al centro di queste rivelazioni e tensioni si ritroverà Batman ma in un ruolo inedito: non più come "colpevole", ma come "vittima". La Justice League implode con conseguenze che si ripercuotono sull'intero Universo DC.
Con questa questa storia della Justice League, cupa e drammatica, Brad Meltzer chiude un percorso iniziato circa un decennio prima in DC e volto maggiormente a lavorare sui "vuoti" nelle relazioni dei personaggi anziché sui "pieni" tipici della narrazione supereroistica d'azione.
Perché leggerlo: Crisi di Identità è una storia che inizia come un semplice murder mystery ed evolve velocemente in modo "adulto" affrontando temi delicatissimi sia della sfera privata che pubblica. Si tratta chiaramente di una narrazione character driven ma la sua portata è equiparabile a quella delle grandi saghe ricche di villain e azione. Qui, infatti, il vero antagonista diventa il sospetto stesso, con le posizioni e le convinzioni dei singoli personaggi, e ciò che rappresentano, che vengono man mano svuotate di senso e in taluni casi completamente tradite.
Per molti lettori, Crisi di Identità rappresenta la "morte" del supereroismo classico, mentre per altri è la sua naturale evoluzione. È innegabile che Meltzer abbia realizzato una delle storie più influenti dell'Universo DC, mettendo al servizio della trama le sue abilità di romanziere. Rags Morales offre il suo lavoro più completo di sempre, con tavole estremamente toccanti, una regia e uno storytelling sempre vibrante e teso, e una perizia anatomica ed espressiva imitata più volte in altri contesti dai suoi colleghi.
Come leggerlo: Panini DC Italia ha ristampato Crisi d'Indentità in volume cartonato nella collana DC Eventi.
L'albo Singolo
È difficile estrapolare un albo singolo per una serie che racconta le avventure di un gruppo come la Justice League. Nella sua storia editoriale infatti esistono esempi di albi pregevoli con protagonisti alcuni membri della League, più difficile è trovare un albo singolo che racchiuda lo spirito del gruppo. Difficile ma non impossibile, basta rivolgersi infatti alla produzione pre-Crisi.
Justice League of America #200 - A League Divide di Gerry Conway, George Peréz e AA.VV.
Justice League of America #200 (data di copertina marzo 1982) rappresenta una delle ultime grandi storie della JLA pre-Crisi, nonché un albo celebrativo di 72 pagine, scritto da Gerry Conway e illustrato da George Pérez (che sarebbe successivamente esploso con Crisi sulle Terre Infinite), Jim Aparo, Joe Kubert e Carmine Infantino fra gli altri.
L'albo si apre con una sequenza in analessi che narra la prima missione della JLA (già raccontata retroattivamente rispetto al suo esordio in Justice League of America #9) contro gli abitanti del pianeta Appellax, giunti sulla Terra per provocare una guerra e scegliere così il loro nuovo leader tra i guerrieri più forti. Nonostante gli eroi avessero sventato il piano, il pericolo sembra non essere stato del tutto debellato.
I sette membri originali della JLA sono vittime di una suggestione post-ipnotica che li spinge a recuperare i meteoriti contenenti gli alieni che erano giunti sulla Terra ed erano stati precedentemente nascosti. Spetta quindi a Freccia Verde, che aveva temporaneamente lasciato la League nel numero #181, radunare gli altri membri rimasti della JLA, tra cui Firestorm, Zatanna e Atom, per cercare di fermare i loro compagni.
Gli sforzi però saranno sono vani e la JLA al gran completo, a cui si unisce una dozzina di altri personaggi, dovrà unire le forze per affrontare i rinati e temibili Appellaxiani!
Perché leggerlo: Justice League of America #200 è uno degli albi che mostra quanto ampio fosse il respiro delle avventure della JLA all'interno dell'Universo DC. Tuttavia, questo albo ha anche il merito di anticipare il carattere ecumenico del gruppo, che ha accolto e continuerà ad accogliere nei decenni successivi tutti i grandi eroi nelle sue fila. Questa caratteristica è stata ripresa in diverse interazioni del gruppo non solo nei fumetti, ma anche nell'ambito dell'animazione, ad esempio.
A League Divided è interessante sotto diversi punti di vista. È un albo capace di sintetizzare sia le caratteristiche tipiche delle primissime avventure della Justice League della Silver Age sia quelle della Bronze Age più dedite a evidenziare le differenti caratterizzazioni dei vari membri del gruppo. Grazie poi alla sua struttura orientata all'azione, l'albo anticipa anche la struttura narrativa dei grandi crossover dell'era moderna.
Come leggerlo: Panini DC Italia ha ristampato Justice League of America #200 all'interno del volume antologico Il Grande Libro della Justice League.
La gemma del passato
La storia editoriale della Justice League è una miniera di idee e intuizioni che, anche indirettamente, germoglieranno nei decenni successivi. Fra i tantissimi meriti del gruppo c'è anche quello di essersi saputo reinventare anche in maniera drastica divenendo procursore di stili e generi.
Justice League International di Keith Giffen, J.M. DeMatteis & Kevin Maguire
Il Periodo Detroit con il quale la Justice League era stata rilanciata dopo Crisi sulle Terre Infinite non era stato accolto positivamente né dai fan né dalla critica. DC approfitta quindi del successivo evento Legends per rilanciare il gruppo con un nuovo #1. Prendendo alla lettera il mandato editoriale di non includere direttamente né Superman né Wonder Woman e di limitare la presenza di Batman, Keith Giffen e J.M. DeMatteis mettono insieme la più stravagante League di sempre, composta da Guy Gardner, Black Canary, Blue Beetle, Shazam (Captain Marvel), Booster Gold, Doctor Fate, Doctor Light, Martian Manhunter, Fire, Ice, Big Barda e Mister Miracle. Era nata la Justice League International.
Il nome suggerisce immediatamente che l'ispirazione della serie sarà molto diversa da quella delle sue incarnazioni precedenti. Prima di tutto, si tratta di una League sanzionata dalle Nazioni Unite, con tanto di liaison ufficiale rappresentata da misterioso Maxwell Lord. Inoltre, la sua composizione estremamente variegata fa subito capire, sin dai primissimi albi, che la serie affronterà sia grandi minacce cosmiche ma anche improbabili beghe interne.
Mai come nel caso della Justice League International, infatti, la serie è fortemente incentrata sui personaggi e non guidata dalla trama. Ci sono sì missioni e minacce globali e cosmiche, ma i due autori giocano molto sui conflitti tra i personaggi, che sono estremamente umani e talvolta al limite della nevrosi, fra battute, espedienti per vivere comodamente a spese delle Nazioni Unite e situazioni surreali.
Perché leggerlo: Justice League International ha un inedito tono leggero e comico, ma mai demenziale o volgare. Nonostante l'accentuato comic relief, non mancano l'azione né la tensione, come dimostra la conclusione della serie. Inoltre, il lavoro svolto dai due autori giova enormemente ai singoli personaggi, anche ai meno conosciuti, che improvvisamente entrano nelle preferenze dei fan e lì vi resteranno per molti anni a venire.
A completare il quadro ci sono le matite di un Kevin Maguire particolarmente ispirato nel mettere in evidenza le mimiche facciali e le posture tipiche della commedia, soprattutto nei momenti degli equivoci. Justice League International rimane l'incarnazione più bizzarra della League, ma anche una delle più influenti, aprendo la strada per quel fumetto supereroistico-comico che anni dopo avrebbe trovato la sua massima espressione in Deadpool e Harley Quinn.
Come leggerlo: Panini DC Italia sta ristampato integralmente Justice League International in volumi cartonati nella collana DC Evergreen.
La gemma del presente
Dai New 52 in poi la Justice League è sempre stata al centro degli avvenimenti principali dell'Universo DC. Non si è trattato solo di una mera volontà editoriale ma anche della rinnovata attenzione di diversi autori che sono cresciuti personalmente e professionalmente con il mito della League sia che questa fosse quella dei comics che delle interazioni animate.
Justice League di Scott Snyder, Jorge Jimenez, Francis Manapul, Howard Porter e AA.VV.
Scott Snyder prende il controllo di Justice League nella fase finale dell'era Rebirth. La serie viene rilanciata con un nuovo #1 e assume nuovamente il ruolo di fulcro delle vicende dell'Universo DC, anche in preparazione dell'evento Dark Nights: Death Metal.
Snyder ritorna a quell'approccio ecumenico che aveva reso famosa la serie soprattutto nella seconda metà degli anni 70 e nei primi anni 80. Memore del lavoro di Grant Morrison prima e di Geoff Johns dopo, espande la portata degli eventi che coinvolgono la League, ricollegandosi al finale dell'evento Metal.
La serie viene rilanciata con l'ottima miniserie No Justice, in cui la League deve affrontare gli Omega Titans che minacciano di assorbire la Terra. Successivamente, la squadra affronta le conseguenze della distruzione del Muro della Fonte, difendendo la Totalità, una misteriosa fonte di energia senziente su cui Lex Luthor e la sua Legion of Doom vogliono mettere le mani.
Il cuore della gestione firmata da Snyder rimane il confronto a distanza fra la League e la Legion of Doom, e idealmente quello fra Luthor e Martian Manhunter, ovvero tra l'idea stessa che si possa scegliere di fare la cosa giusta (la giustizia) e assecondare la propria natura di predatori (destino). Attraverso viaggi in dimensioni parallele, inondazioni bibliche con mostri di ispirazione lovecraftiana e esplorazioni ai confini della galassia (s)conosciuta, la League dovrà affrontare il suo avversario più temibile di sempre, Perpetua, in una battaglia finale il cui esito condurrà proprio all'evento Dark Nights: Death Metal.
Perché leggerlo: la gestione di Scott Snyder è caratterizzata da un ritmo serratissimo e dalla portata che è quella di un blockbuster sin dalle primissime battute. L'unico vero appunto che si può muovere allo scrittore, al netto di aver firmato un solo arco narrativo meno convincente dei 6 di cui si compone, è il finale aperto della sua gestione in una sorta di prologo all'evento L'anno del Criminale - Inferno sulla Terra con protagonista Lex Luthor che confluirà a sua volta nel già citato Dark Nights: Death Metal.
Da segnalare anche la clamorosa alternanza di artisti che accompagnano Snyder. Da Francis Manapul alla superstar Jorge Jimenez fino al grande Howard Porter, questa Justice League è graficamente uno spettacolo per gli occhi e un piacere da leggere.
Come leggerlo: Panini DC Italia ha ristampato integralmente Justice League in volumi cartonati nella collana DC Collection.
L'elseworld
Il concept del gruppo di eroi per sua stessa natura si presta molto bene a storie elseworld. Il motivo è presto detto: non si tratta solo di calare un gruppo di eroi in diversi scenari, che possono variare dall'azione all'horror, ma anche di giocare con le loro interazioni e le differenti sfaccettature dei singoli personaggi. In questo senso la Justice League è stata protagonista di diversi elseworld molto eterogenei fra loro.
JLA - Il Chiodo di Alan Davis
Le premesse di JLA - Il Chiodo sono tanto semplici quanto incisive. Come sarebbe il mondo se i coniugi Kent non avessero soccorso il piccolo Kal-El appena precipitato sulla Terra con la sua navicella a causa di un semplice chiodo che ha provocato la foratura di un pneumatico?
Alan Davis dipinge così un mondo distopico e paranoico in cui si è formata Justice League ma i suoi membri sono frequentemente in disaccordo, mentre i meta-umani sono guardati con sospetto da un'opinione pubblica agitata da Perry White, direttore del Daily Planet, e dal sindaco di Metropolis, Lex Luthor.
Quando Batman commette in diretta televisiva un incredibile omicidio, poi la situazione precipita offrendo a Lex Luthor l'opportunità di prendere il controllo degli Stati Uniti con la promessa di catturare tutti i meta-umani grazie a robot da lui inventati.
Tuttavia, la giornalista Lois Lane inizia a nutrire sospetti sul fatto che dietro la campagna contro i meta-umani e gli eroi mascherati ci sia una cospirazione. Intraprendendo delle indagini, giunge fino a Smallville, Kansas, dove scopre un incredibile segreto legato al relitto di una navicella aliena precipitata molti anni prima.
Perché leggerlo: JLA - Il Chiodo, pubblicato originariamente nel 1998, è pervaso da una atmosfera nervosa e anticipa alcuni temi che caratterizzeranno la produzione supereroistica degli anni successivi. Il cuore della narrazione rimane la tensione tra l'assenza dell'Uomo d'Acciaio come figura catalizzante e modello e le diversità di vedute e convinzioni dei membri della League. Quello che era stato il fulcro delle migliori storie della tarda Silver Age e degli anni 70, viene qui abilmente sfruttato da antagonisti machiavellici che sfruttano come arma un'opinione pubblica implacabile.
Dal punto di vista grafico, si tratta di uno dei lavori più maturi di Alan Davis. Sebbene non sia il più spettacolare, si distingue per la sua efficacia in termini di storytelling e per essere l'ultimo baluardo ideale di quell'estetica classica che, in sintonia con la trama, si ispira ai grandi maestri del bello e del canone DC come José Luis Garcia-Lopéz. in cui dominano figure plastiche e ben equilibrate, con una forte espressività drammatica.
Come leggerlo: Panini DC Italia ha ristampato JLA: Il Chiodo in un volume cartonato che comprende anche il suo suo seguito Un Altro Chiodo nella collana DC Library.
Il volume per il neofita
Quella dell'accessibilità è divenuta uno delle criticità dei comics supereroistici. Per la Justice League, soprattutto negli ultimi anni, sono stato forniti numerosi starting point oltre che rilanci con nuovi #1 ideali per nuovi lettori. Tuttavia c'è una storia in particolare che oltre a rappresentare il volume ideale per un lettore neofita riesce anche a racchiudere tutto lo spirito del gruppo di eroi DC.
DC - La Nuova Frontiera di Darwyn Cooke
Sebbene nel titolo non compaia la dicitura Justice League, DC - La Nuova Frontiera di Darwyn Cooke è effettivamente un racconto incentrato sulla League. La serie è ambientata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, all'inizio di una stagione dominata del sospetto in cui gli "uomini del mistero" furono dichiarati illegali e la mitica Justice Society of America si era sciolta.
Una nuova generazione di eroi tuttavia stava già facendosi largo fra cui il Velocista di Central City, Barry Allen, noto come Flash, e altri come il pilota collaudatore Hal Jordan, destinato a diventare parte del Corpo di polizia intergalattico delle Lanterne Verdi. Allo stesso tempo, individui che fino ad allora avevano osservato l'umanità da lontano, come il marziano J'onn J'onnz, avevano deciso di uscire allo scoperto e schierarsi dalla parte del bene.
Quando i Losers, un'unità speciale dell'esercito, vengono mandati in una remota isola del Pacifico per recuperare Rick Flagg e la sua squadra, risvegliano qualcosa di impensabile e sopito, forse da millenni, che, mosso dal puro istinto, minaccia l'intero mondo. Sarà compito di Superman, Batman e Wonder Woman mettere da parte le loro divergenze ideologiche ed emergere come leader proprio di questa nuova generazione di eroi. Unendo le forze, respingeranno la minaccia e diventeranno i nuovi campioni del bene, noti come la Justice League of America.
Perché leggerlo: Darwyn Cooke scrive e illustra una storia che rappresenta il manifesto del supereroismo più puro e autentico. Sullo sfondo di eventi e personaggi reali, l'autore canadese reinterpreta il passaggio dalla Golden Age alla Silver Age utilizzando i più iconici personaggi dell'Universo DC come simboli immortali. I personaggi "secondari" assumono invece il ruolo di voci ideali per una profonda analisi storica e sociale dell'America degli anni 50 e 60. Cooke esplora l'influenza che gli Stati Uniti avrebbero esercitato sull'Occidente nei decenni successivi, offrendo una narrazione intelligente e di grande spessore.
DC - La Nuova Frontiera non si focalizza esclusivamente su temi politici ma idealizza anche la rinascita del genere supereroistico come metafora della rinascita dell'umanità stessa, incarnando un ottimismo incondizionato e una fiducia nel futuro. Dal punto di vista grafico, la serie rappresenta una straordinaria fusione tra l'energia di Jack Kirby e l'estetica neo-deco, che traeva ispirazione dai cartoni animati di Superman della Fleischer ed era filtrata in artisti come Alex Toth e nello stile dark-deco di Batman: The Animated Series. Non si tratta di una sintesi rivolta al realismo ma all'espressività delle figure con linee continue e un tratto dolce che richiama i maestri della Golden Age come C.C. Beck, Joe Shuster e Jack Cole.
Piccola curiosità: DC - La Nuova Frontiera è stata anche adattata in un ottimo film animato.
Come leggerlo: Panini DC Italia ha ristampato DC - La Nuova Frontiera in un volume cartonato formato Absolute contenuto in un elegante cofanetto.
La fine
La Justice League ha avuto diverse incarnazioni, diverse formazioni, diverse squadre. Ogni qualvolta una di queste incarnazioni si è sciolta è stata idealmente la fine di un'era. La League è addirittura recentemente "morta" come citato all'inizio dell'articolo.
L'eta della Ossidiana - JLA #66-75 di Joe Kelly & Dough Manhke
Joe Kelly eredita la guida di JLA da Mark Waid e Grant Morrison. Una sfida non indifferente che l'autore raccoglie proseguendo nel solco dei suoi predecessori ovvero mantenendo un approccio character driven di Waid e il gusto per eventi di portata cosmica di Morrison. L'occasione per unire questi due approcci è dato dall'evento Our Worlds at War realizzando nel 2002 il lungo arco narrativo intitolato L'età della Ossidiana.
Con Aquaman e Atlantide dispersi 3000 anni nel passato, la League prende una decisione estrema per recuperare l'eroe e apre un portale utilizzando le abilità di Zatanna e Tempest. Tuttavia, qualcosa va terribilmente storto e gli eroi rimangono intrappolati nel passato.
Dati per dispersi, se non addirittura morti, nel presente entra in azione un piano di riserva ideato da Batman e la League inizia a reclutare nuovi membri, tra cui Freccia Verde, Atom, Firestorm e persino il villain Major Disaster. A capo di questa nuova Justice League viene nominato a sorpresa Nightwing! Come sempre, non mancano i contrasti tra i membri di questa inedita squadra, ma l'obiettivo rimane quello di indagare sul destino dei membri originali.
La battaglia finale si svolge su due linee temporali e l'epilogo porta a un nuovo status quo per la stessa League e soprattutto per Aquaman.
Perché leggerlo: Joe Kelly rivisita idealmente il tema dello scioglimento del gruppo, comune nei supergruppi, ma inserendolo in una trama più ampia e piena di sfaccettature che comprende anche il concetto della legacy tipico degli eroi DC. Valore aggiunto sono le incredibili illustrazioni del fenomenale come Doug Manhke che dona gravitas ed epicità a una storia ricca di sequenze spettacolari ma anche di momenti tesi di confronto tra i personaggi.
Come leggerlo: Panini DC Italia sta ristampando integralmente JLA nella collana DC Best Seller ovvero in volumi economici brossurati in formato bonellide.
Il villain
La Justice League ha affrontato minacce di portata cosmica se non addirittura multiversale. Ha combattuto contro invasori alieni e tiranni cosmici, menti criminali diabolicamente geniali e persino squadre composte da villain, come la Legion of Doom, o da versioni distorte dei suoi membri come il Sindacato del Crimine d'America.
Torre di Babele - JLA #43-46 di Mark Waid & Howard Porter
La Justice League entra nel nuovo millennio con Torre di Babele, arco narrativo che dipana su JLA #42-45 e diventato immediatamente un classico istantaneo firmato da Mark Waid (che ufficialmente prende in mano le redini della testata proprio con questo arco narrativo) e Howard Porter.
Darkseid, Lex Luthor, la Legion of Doom, la Injustice Gang... la Justice League ha indubbiamente molti nemici, ma la minaccia più grande è sempre e solo sé stessa. Da questo presupposto, che affonda le sue radici ancora una volta nelle storie classiche del gruppo, volte a mettere in primo piano le diversità dei personaggi, Mark Waid crea un intricato plot in cui Ra's Al Ghul riesce a mettere le mani su una serie di piani studiati per eliminare sistematicamente i membri della League.
Ma chi può aver architettato questi piani e perché? Quando l'identità dell'autore inizia a farsi sempre più evidente, la rivelazione rischia di minare definitivamente la coesione della League stessa ma soprattutto la fiducia fra Superman, Batman e Wonder Woman.
Piccola curiosità: Torre di Babele è stato anche adattato in un discreto film animato.
Perché leggerlo: Torre di Babele è la prima storia "moderna" della Justice League grazie al suo ritmo incalzante e alla sua atmosfera di thriller paranoico. La storia funziona soprattutto perché colpisce direttamente al cuore delle dinamiche interne del gruppo come mai era stato fatto prima.
Come seguito ideale di Torre di Babele ma con un tono meno paranoico, c'è l'arco narrativo Divided We Fall sempre firmato da Mark Waid ma illustrato da Bryan Hitch. In questa storia, gli eroi e i loro alter-ego civili vengono letteralmente separati per mano del Doctor Destiny e della Queen of Fables
Come leggerlo: Panini DC Italia ha ristampato Torre di Babele nella collana DC Evergreen.
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